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Radiata 5et - Aurelia Aurita
( 1873 letture )
Il Radiata 5et è un progetto che vede ancora una volta Claudio Milano ad occuparsi delle parti vocali. Il tutto però, prende le mosse dall'incontro tra Stefano Ferrian e la violoncellista argentina Cecilia Quinteros, ai quali si sono uniti via via Luca Pissavini (NichelOdeon) Vito Emanuele Galante alla tromba ed alla direzione, ed appunto Milano alla voce.
Aurelia Aurita è un lavoro assolutamente peculiare rispetto ai nostri canoni abituali, sia perchè appartenente ad un ambito musicale molto lontano da quello che abitualmente trattiamo, sia perchè registrato in presa diretta, sia ancora perchè trattasi di progetto di instant composing, con tutti i rischi che questo comporta.

Il risultato finale degli sforzi dei musicisti coinvolti nell'operazione è per forza di cosa la sintesi delle prerogative musicali di ognuno, in proporzione allo spazio avuto ed ai compiti svolti durante le registrazioni. Affrontando (è proprio il caso di dirlo), la tracklist di Aurelia Aurita, si nota come vengano chiaramente fuori sia lo spirito iconoclasta di Ferrian, che l'accattivante modo di suonare della Quinteros, che il profondo lirismo dei testi di Luca Pissavini, peraltro personaggio molto noto nell'ambiente jazz-noise nostrano. Il ruolo di Milano e Galante è stato diverso, con il primo a fare con il suo canto debitore verso la lezione di Demetrio Stratos e Diamanda Galas, da trait d'union tra le varie anime dei musicisti, ed il secondo a fare sostanzialmente da cesellatore, smussando per quanto possibile angoli ed asperità ogni volta che questi passano il segno, producendo situazioni che superano il limite della fruibilità per sconfinare nell'autocontorsione sul pentagramma, implodendo troppo verso l'interno, forse non riuscendoci in pieno.

Considerato quanto sopra Aurelia Aurita è un lavoro frammentario, sospeso tra episodi riusciti come Bile dal Po, Spiralia e (C)Tenophores ed altri che non trovano le giuste misure tra ricercato sperimentalismo e necessità di rispettare almeno un embrione di forma canzone, con la voce di Milano non sempre perfettamente amalgamata al tessuto musicale - se così si può dire - del Radiata 5et, col risultato di generare composizioni che rimangono come eccessi di leziosità senza effettivo costrutto. Ciò a prescindere dalle capacità dei singoli musicisti di padroneggiare i propri strumenti.
Dissonanze, voce che declama più che cantare, in nome di un espressionismo isterico, su un tappeto cacofonico che comunica - o vorrebbe comunicare - ansia, sospensione, attesa, esplosioni di rabbia e paura, talvolta colpendo nel segno, altre volte non riuscendo a farlo. Noise, Jazz, Avantgarde, Aurelia Aurita contiene tutto questo ed altro, in proporzioni difficili da stabilire, ma non perfettamente equilibrate.

Il CD si presenta con un artwork di cartone ripiegato a fazzoletto richiudibile ad incastro che una volta chiuso costituisce la cover, con i suoi contrasti di bianco e nero a ricordare un'opera di astrattismo geometrico, come un'opera di Achille Perilli decolorata da un anarchico dinamitardo culturale. Anche questo è paradigmatico, nel suo essere legato ad uno sperimentalismo anni 70 che forse ha già detto tutto ciò che aveva da dire, ma che da molti è ancora ignorato. Per costoro potrebbe essere una lieta/strana scoperta.



VOTO RECENSORE
69
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INFORMAZIONI
2012
dEN Records
Avantgarde
Tracklist
1. Bile dal Po
2. Eumetazoa
3. Planula Larvae
4. Diploblastic
5. Single Germ Layer “G”
6. Echinoderms
7. Spiralia
8. Radially Symmetrical Cnidarians
9. Vectensis
10. (C)Tenophones
Line Up
Claudio Milano (Voce)
Luca Pissavini (Basso)
Vito Emanuele Galante (Tromba)
Stefano Ferrian (Sax Tenore)
Cecilia Quinteros (Violoncello)
 
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