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After Forever - Invisible Circles
( 4887 letture )
So for those who believe in this life
Stand right on the circle - must be round
Every turn has its vortex, you'll drown if nobody warns you
and shows you another Circle of Life


Spesso la vita ci porta a compiere scelte, ad avere comportamenti che sembrano non appartenerci totalmente, come se arrivassero da dentro di noi senza un'apparente spiegazione.
La nostra esistenza è tuttavia collegata ad infiniti fattori, alcuni maggiormente predominanti di altri, che ci portano ad essere, per l'appunto, quelli che siamo; senza dubbio, uno dei più imponenti e predominanti è l'ambiente familiare nel quale cresciamo e all'interno del quale gran parte di noi stessi si forma.
Così, la vita si snoda in una sequenza di azioni apparentemente non correlate in nessun modo, ma che in realtà danno vita a dei percorsi che solo la mente può mettere in luce e non con poco sforzo: sono questi gli Invisible Circles di cui gli After Forever parlano nel loro terzo album, dal sound tanto aggressivo quanto melodico.
Un concept estremamente polifonico, scomodo, crudo e penetrante che, se affrontato con un certo metodo, permette di inserirsi nella storia che racconta con estrema facilità, lasciandosi trasportare da quella che è l'intera vita di una bambina indesiderata ed abusata sin dalla nascita.
Con Invisible Circles gli After Forever decidono di accostarsi sempre più ad una musicalità che intrecci momenti corposi e sinfonici ad altri maggiormente spediti ed aggressivi, allontanando il chitarrista e compositore Mark Jansen -che intraprenderà un percorso personale con gli Epica ed i Mayan- che aveva contribuito in modo rilevante ai precedenti lavori.

Dunque, ciò a cui ci troviamo davanti è un lavoro veramente complesso, non solo a livello musicale ma anche concettuale: la band riesce a creare un qualcosa di coinvolgente, che sembra non aver bisogno di ulteriori intermediari tra la storia e l'ascoltatore, quasi noi stessi ne fossimo diretti spettatori.
Senza dubbio il tutto non può essere compreso se non si ascoltassero con attenzione ed in precisa successione tutti i brani, nei quali i testi risultano assolutamente fondamentali alla comprensione del concept.
Nello specifico, il nostro album si apre con Childhood in Minor, un'intro che fa da subito inserire l'ascoltatore nella tematica dell'infanzia: sono infatti nitidamente udibili voci di bambini che giocano e gridano, accompagnati da una tastiera effettata similmente ad un carillon che si inserisce con una melodia inquietante nell'insieme.
Beautiful Emptiness ci fa, subito dopo, confrontare con quella che sarà la futura coppia di genitori della bambina, che notiamo essere (anche grazie alla seguente Between Love and Fire) già in crisi e troppo interessata al conseguimento di un successo personale nell'ambiente lavorativo.
Da Sins of Idealism -una delle track che ancora oggi mi fa rabbrividire per la meravigliosa interpretazione vocale di Floor Jansen- , l'elemento in qualche modo portante dell'intero concept viene ad inserirsi nei brani, e così la coralità della storia si fa sempre più importante e di difficile realizzazione: sin da subito, ad ogni modo, viene a percepirsi il vero e proprio disagio che la bambina prova nel semplice gesto di esistere, nonché la totale incomprensione che essa prova nei confronti dei comportamenti dei genitori -frustrazione, mancanza di indipendenza, insoddisfazione- , che ci vengono parallelamente spiegati all'interno del brano stesso.
Così, con Eccentric, Digital Deceit e Through Square Eyes, si viene a creare una sorta di nucleo monotematico, che è quello della sempre maggiore chiusura in se stessa della protagonista, la quale va a rifugiarsi in un mondo parallelo -prima la propria fantasia, successivamente internet- allontanandosi tuttavia dalla vita reale e dalle relazioni con gli altri.
Tuttavia, in Blind Pain questo mondo viene via via distruggendosi, sgretolandosi a causa della crescente percezione di quella che è la realtà circostante e del dolore che tutta la situazione familiare ha creato; grazie al dialogo in chiusura del brano, capiamo inoltre come la coppia di genitori sia agli sgoccioli della relazione, e di come tutto questo ancora segni in modo profondamente doloroso la vita della ragazza, la quale si sente (Two Sides) in modo totale responsabile della situazione, del dolore e della rabbia che rappresenta il vero e proprio filo conduttore di queste tre esistenze.
Ma il costante riavvicinarsi alla realtà porta la ragazza a realizzare come la sua esistenza sia legata in modo indissolubile a quella dei genitori e di come questo continuo ritorno al passato costituisca dei cerchi generazionali invisibili, e per questo ancor più difficili da individuare e correggere.
Victim of Choices, Reflectios e Life's Vortex costituiscono i brani conclusivi, pregni di una presa di consapevolezza amara e dura da accettare, difficile da far comprendere ad altri; molti sono i "forse" che l'ormai donna vive, nonché le possibilità che sente di essersi lasciata sfuggire a causa del proprio passato: la sua frustrazione la porta dunque a vivere la medesima vita che i genitori hanno vissuto, ed il rancore e la paura la guidano nelle sue azioni quasi fossero al di fuori del suo controllo, lasciandola in uno stato di immobilità che si riversa anche nella sua visione dell'esterno, vincolandola ad un cerchio invisibile al quale sarà incatenata per sempre.

La complessità di questa situazione viene a rispecchiarsi in un'altrettanto complessa struttura musicale e vocale dei brani, che si avvalgono di cori (soprattutto per le parti di narrazione impersonale), riff aggressivi, brani lenti e riflessivi, cantati che passano dal growl maschile a linee vocali graffiate ed impetuose ad altre maggiormente impostate (al fine di interpretare i singoli personaggi), ritmiche sostenute ed orchestrazioni che coronano il tutto, definendo le atmosfere che i brani necessitano di volta in volta.

Gli After Forever hanno con Invisible Circles segnato in modo indelebile quello che è il vincolo tra la difficoltà di legare musica ed argomenti estremamente scomodi: le composizioni stesse sono state messe al servizio di una storia personale -influenzata anche dal lavoro di maestro d'arte di uno dei componenti- tuttavia, proprio grazie all'estrema bravura dei musicisti, riescono a collegarsi ad essa in maniera indissolubile, concretizzando un concept profondo, tragico e purtroppo di un'attualità, credibilità e sincerità disarmanti.



VOTO RECENSORE
95
VOTO LETTORI
73.66 su 15 voti [ VOTA]
Painkiller
Lunedì 3 Dicembre 2012, 14.17.15
45
Mangiarane, hai rotto le balle.
Le Marquis de Fremont
Lunedì 3 Dicembre 2012, 13.22.07
44
Uhf... susceptible, les seigneurs. Pourquoi?
Metal3K
Venerdì 30 Novembre 2012, 10.06.20
43
@Le Marquis de Fremont: La sua opinione sugli After Forever ci potrebbe interessare, quella su Snow non ci interessa affatto. Stia al suo posto cortesemente, adesso sta esagerando. Grazie.
LIzard
Venerdì 30 Novembre 2012, 10.04.03
42
Il punto è che la tua opinione sulla persona te la tieni, visto che non la conosci e la smetti di ammorbare tutti con questa maleducazione nauseante ed unidirezionale. Raven ha provato a fare appello alla tua a questo punto presunta intelligenza, ma vedo che la fissazione va oltre anche il buon senso. Se vuoi parlare di musica ben venga, se pensi che questo spazio sia destinato alla tua crociata personalistica, hai sbagliato di grosso.
Le Marquis de Fremont
Venerdì 30 Novembre 2012, 9.56.08
41
Bien sûr, Monsieur Raven. Ma qui, non è una questione di rispetto, ma di opinioni. La mia opinione sugli After Forever è che sono un ennesimo clone dei primi Nightwish. La mia opinione su Madamoiselle Snow è che come recensore è scarsa e come persona (da quanto risulta ici), molto posé. As simple as that.
Raven
Giovedì 29 Novembre 2012, 15.07.39
40
Ho 45 anni, ed ho imparato da piccolo il senso del rispetto. Chiudo qui perchè dovremmo parlare di musica, non di giudizi sulle persone.
Le Marquis de Fremont
Giovedì 29 Novembre 2012, 15.02.23
39
Tocca la Snow (in senso metaforico, si intende, lei è occupata da quattro anni "e mezzo") e salta fuori il vespaio... Suvvia, Monsieur Raven et Monsieur Delirious Nomad, non so che età avete ma io sono un petit peu cresciuto e non posso non notare il voluto atteggiamento posé della ragazzotta. Confrontatelo con gli altri profili delle vostre collaboratrici, molto più sobri e con un tocco di classe e fate un po' voi... E' lei che si espone. Ed è divertente vedere i vari fans che si "propongono" (tra le righe, of course...): "hai solo 20 anni e altre mie coetanee non sanno distinguere la chitarra dal basso...". Immagino che mostrerà questi post a tutta la valle del Chiampo: "vedete, quella sono io... sono una redattrice della webzine metal!!". Perché è quello che conta! Poi, quello che scrive è scarso, esagerato, derivativo e a volte (oui, Monsieur Delirious Nomad, ricordo...) anche offensivo. Avete eccellenti (e lo dico sul serio) altri redattori. Veda per esempio la recensione dei Daylight Dies di Monsieur Leone. Anche Monsieur Asti mi piace molto e sottolineo sempre le ottime recensioni. Ma questa è una pompata, e quelli che si autocelebrano sul web mi stanno decisamente antipatici. E penso che sia il contrario di infantile, il non cascarci alle moine, anche se digitali. Due parole pour Monsieur Delirious Nomad: chiedo venia per qualche errore di battitura. Poi parbleau, lo scriverò sempre, come scrivo sempre technico con la "h" derivato dall'inglese technical. Sorry, nobody's perfect.
Painkiller
Giovedì 29 Novembre 2012, 14.54.03
38
Mi unisco a coloro che desidererebbero una maggiore uniformità di voto, sebbene so che sia quasi impossibile, se non in taluni casi. Non posso che citare quanto da me scritto nella rece dell’ultimo Destruction, ossia che indipendentemente dal voto sul singolo album, vedere che la media voto dei loro album non è poi così diversa dai Big4, o Big6, o Big8 che dir si voglia, mi lascia perplesso. Se davvero così fosse allora verrebbero più o meno universalmente riconosciuti tra i Big, ma evidentemente così non è. Allo stesso modo sulle pagine del sito da un lato si cerca di giudicare gli album post 1990 e post 2000 nel loro “contesto”, ossia dissociandoli da quanto fatto prima, poi però Rino nella recensione di Ironbound (65, beccandosi parecchie critiche) dice che è un buon album ma se paragonato ai loro primi 4 album non merita proprio. Tutto ciò, l’ho scritto per evidenziare a tutti, recensori e lettori, quanto sia difficile avere un’uniformità di pensiero e/o di critica. Da un lato è impensabile prevedere una sorta di “linea editoriale” senza correre il rischio di cadere nella censura delle idee e dei gusti, dall’altro però è indubbia la confusione che si crea talvolta quando una recensione non è scritta da un esperto o fan di un gruppo. Nel tempo, ho imparato a leggere le recensioni della redazione conoscendo i gusti e le opinioni su certi temi da parte del recensore, andando quindi a “contestualizzare” anche il voto. Ma se questo è comunque difficile, sebbene auspicabile da parte di chi frequenta queste pagine ormai da anni, è innegabile che per chi si avvicina a metallized per la prima volta certe “dissonanze” potrebbero risultare davvero incredibili. Ma si può migliorare tutti no? Rino, senza offesa vero? Ho citato una recensione a caso nella quale c’era una certa disparità di giudizio tra gli utenti ed il recensore… . Il problema vero è che le scuole di pensiero sono diverse, e vanno da chi dice che un album andrebbe giudicato all’interno della discografia di quel gruppo, chi all’interno del genere espresso, chi visto nell’ottica del momento storico della pubblicazione. Alla fine, giudicando un album sotto tutti e tre gli aspetti sopracitati, probabilmente ci avvicineremo al vero valore di un prodotto, ma è tutt’altro che facile.
Delirious Nomad
Giovedì 29 Novembre 2012, 13.39.11
37
Marquis, ogni tanto un bel ripasso della "tua" lingua ci vorrebbe... "claque" vuol dire schiaffo, tu intendevi "clique"! Ah, già che ci sono, i tuoi post mi divertono sempre molto, ma puoi per favore scrivere "parbleu" invece di "parbleau" (che si pronuncerebbe parblò ed é sbagliato)? Grazie mille! . Il Marquis, una recensione di Snow, tante critiche... tutto ciò mi ricorda qualcosa.
Raven
Giovedì 29 Novembre 2012, 13.35.36
36
Marquis, ti parlo da semplice lettore e non da redattore di Metallized. Essere in disaccordo con recensioni e recensori è normale ed anzi giusto, nell'ottica di un miglioramento del sito e della discussione. Trovo però assolutamente fuori luogo il modo di rivolgerti non alla redattrice, ma alla persona Snow. La frase "non ve la da" è decisamente maschilista, non degna di una persona che vuole criticare, ma solo di qualcuno che vuole farsi notare maldestramente nell'anonimato offerto dalla rete e non offre un buon servizioal sesso maschile. Tutto molto infantile. Il tuo interessamento per lei poi, quasi sospetto. Non ho mai fatto parte di una clacque, nè qui nè altrove, e ribadisco di parlare qui da privato, ma ti invito a riconsiderare il tuo atteggiamento, perchè stai offrendo uno spettacolo non serio.
Le Marquis de Fremont
Giovedì 29 Novembre 2012, 13.16.15
35
Madamoiselle et Monsieurs, avevo espresso in altri miei post i notevoli dubbi sulla competenza musicale e capacità valutativa di Madamoiselle Snow, che gode, indubbiamente, di una sua clacque di fans, come è visibile anche nei post del suo profilo personale. Sorry guys, non ve la da, non avete scampo anche perché da altre parti aveva segnalato di essere impegnata da quattro anni (e mezzo). A meno di recenti updates, pardon... E' languidona ma non competente. Quindi, non meravigliamoci se "spara" giudizi troppo alti o troppo bassi, tra l'altro, in questa recensione parlando molto del contenuto della storia e poco dell'aspetto musicale dei pezzi. Questo Invisible Circles, non è un prodotto scarso ma neanche il capolavoro che la ragazzotta in questione vuole farci credere. Tra l'altro, qui siamo già in piena esplosione di gruppi clone dei primi Nightwish, sopratutto in Olanda, perché il prodotto symphonic/gothic tirava e dovevano uscire dischi su dischi (si veda la discografia di questi o i Within Temptation o gli Epica, tra EP, CD, single, remixes, DVD, ecc.). Qui, siamo sul medio. En fin, sottolineo alcuni punti di vista precedenti che le recensioni dovrebbero aiutare a capire i contenuti musicali dei dischi e che i voti, come numeri sono spesso fuorvianti. Li abolirei, come certi recensori, un petit peu scarsi. Au revoir.
mortaio canestrato all' infinito
Venerdì 16 Novembre 2012, 14.17.47
34
se vogliamo dare un 95 diamolo a mother earth dei within temptation,questo cd e da 60,massimo 65.
fabio II
Giovedì 15 Novembre 2012, 15.29.47
33
Di questi conosco solo il predecessore e sinceramente li avevo anche dimenticati, magari ho sbagliato disco. Snow, come tutte le altre/i racconta la sua musica quando c'è da rispolverare la memoria, credo, o no? Le emozioni sono difficilmente quotabili e per questo sono contrario ai voti (.. mi da anche un'idea religiosa ) i Black Sabbath dovrebbero denunciarli per appropriazione indebita, aggravata dal fatto che fanno Symphonic. PS: sto scherzando ovviamente, anche i lettori hanno un cuore
Aelfwine
Giovedì 15 Novembre 2012, 14.25.01
32
Allora esiste la comunicazione efficace via internet! L'ultimo commento di Satanasso esprime anche la mia opinione. Ovviamente, Metallized, stiamo parlando di critiche minori rispetto alla bellezza della webzine e alla vostra competenza.
xXx
Mercoledì 14 Novembre 2012, 18.17.38
31
@Aelfwine: quoto in pieno. Sono contento che Khaine aabia visto il lato costruttivo della cosa.
waste of air
Mercoledì 14 Novembre 2012, 13.48.46
30
@satanasso: tieni presente che stiamo scrivendo e non possiamo dare un tono a ciò che diciamo, quindi non pensare che mi sia alterato perché assolutamente non è così! So anche benissimo del "potere" che ho in mano quando scrivo un pezzo, cioè l'indirizzare positivamente o negativamente parecchie persone. Credimi, nessuno qui prende tutto ciò sotto gamba. Io capisco benissimo le vostre motivazioni e avete il sacrosanto diritto di disquisire, ci mancherebbe. Se andasse tutto bene non miglioreremmo neanche! Le recensioni sono sempre una buona guida, certo, poi peró sta sempre alla testa e alle valutazioni del singolo decidere se acquistare un disco o no. Ci si fa un'idea, ecco. Io i Gardenian li consiglierei da utente, redattore e anche da amico; poi se ho sbagliato la valutazione chiedo venia! Non è facile accontentare sempre al 100%, ci proviamo, e rimaniamo sempre disponibili a un confronto, che sia negativo o meno!
Khaine
Mercoledì 14 Novembre 2012, 13.31.13
29
@ Satanasso: come sempre, la scrittura impedisce di trasmettere il modo in cui certe cose vengono recepite o dette. Da parte della redazione non ci si sente offesi, anzi, siamo lusingati che ci leggiate con tanta attenzione e che vi prendiate la briga di fare delle critiche costruttive. Noi lavoriamo per continuare a migliorare ed ovviamente teniamo in grande considerazione quanto emerge nei dibattiti
satanasso
Mercoledì 14 Novembre 2012, 11.58.51
28
Vedo che Aelfwine ha capito quello che intendevo, waste probabilmente no. E' lapalissiano che la mia valutazione sul valore dei dischi sia, appunto, mia; le tue caro waste sono tue e così via....su questo siamo tutti d'accordo e credo non vada più ripetuto perché è piuttosto tedioso...io non ho mai scritto di conoscere la verità assoluta, ma credo che a prescindere dalle ovvie fluttuazioni dovute alla cultura, sensibilità, ed altri variabili legate all'individualità del giudicante, ogni opera d'arte possa essere inserita in una determinata categoria di valore o livello qualitativo, chiamalo come vuoi, dato dalla visione o idea che la comunità o maggior parte di essa ha espresso di quell'opera nel corso del tempo.... non credo questo sia un concetto alieno o particolarmente originale e mi pare sia così che, dai tempi in cui l'essere umano ha iniziato a produrre opere d'arte, esse si siano tramandate e siano state conosciute dalle generazioni successive. Direi quindi che lo stesso criterio si sia sempre applicato anche alla musica rock, quindi non credo di affermare nulla di strano dicendo che i due dischi di cui stiamo parlando, non sono OGGETTIVAMENTE nella stessa categoria delle opere che solitamente vengono premiate con simili valutazioni.....il discorso degli stili diversi, dei periodi diversi, ecc. è, a parer mio, una foglia di fico perché si sono menzionate solo bands che suonano obbiettivamente musica rock e che operano / hanno operato nell'arco di pochi anni. Ripeto: voi gestite il sito e avete, ovviamente, il diritto di farlo come più vi aggrada...penso però che noi lettori abbiamo l'altrettanto ovvio diritto di esprimere il nostro parere, quindi vi prego di non prenderla male se, ogni tanto, di fronte a certe recensioni ci troviamo un po' spiazzati (non è certo questione di "onte"...ma per favore) e, come scritto nel commento #26, non ci capiamo più niente; il sito ha una "linea" o no? Possiamo considerare le recensioni una valida guida per gli acquisti o "solo" degli esercizi di stile? Ma ripeto, qui nessuno vuole fare polemiche; capisco bene che espressioni come Metallized, alle soglie della professionalità per il livello qualitativo dei contenuti, ma limitate nei mezzi essendo "solo" il frutto della passione di pochi, si vadano inevitabilmente a scontrare con le aspettative probabilmente eccessive del pubblico attirato appunto dall'ottimo livello qualitativo che solitamente raggiungete, e vi assicuro che queste mie osservazioni hanno solo un fine costruttivo.
Aelfwine
Mercoledì 14 Novembre 2012, 2.59.11
27
@ Snow: è giusto che voi recensori avete un cuore e siete emotivi, ma magari lasciate che la vostra emotività modifichi il voto giusto di qualche punto... e non qualche decina.
Aelfwine
Mercoledì 14 Novembre 2012, 2.58.17
26
Intervengo anch'io dicendo che di recente (più spesso del normale)i voti di Metallized stanno levitando. Anche io, per quest'album, sono sul 70, che secondo me è un OTTIMO voto. Se usate solo voti dall'80 in poi non ci capiamo più niente, scusate la sincerità, e non è la prima volta che faccio presente questa mia opinione. @waste: secondo me questo non c'entra nulla sulla storicità degli album, il voto è un numero che deve aiutarci a capire (e, perché no, anche a fare paragoni).
waste of air
Mercoledì 14 Novembre 2012, 2.47.56
25
@satanasso: che le due band NON valgano i voti dati è opinione tua, e non è la verità assoluta. Come non lo è la nostra, del resto, ci mancherebbe. Se poi per te un voto dato a Elio E Le Storie Tese è una grave onta a Blessed Are The Sick non so che dirti. Tranne che non ha senso. Parliamo di generi diversi, periodi diversi, contesti diversi, redattori diversi ecc..Che ci azzecca quindi? Un disco vale 10 o 98 in base al suo genere e a tante altre varianti; e ripeto, se stessimo qua a tirare in ballo i mostri sacri si sarebbero solo sufficienze. Giusto questo quindi? No. Per me i Gardenian valgono ancora oggi, e tanto; se la loro strada fosse stata approfondita chissà dove sarebbero oggi certe sonorità..Non va bene? Amen. Non ho mica ammazzato qualcuno.
Prometheus
Mercoledì 14 Novembre 2012, 1.17.42
24
satanasso, ripeto, sono generi diversi. Già tra i Metallica e gli After Forever c'è un abisso, tanto per fare un esempio, ma addirittura ai tirato in ballo Elio e le Storie Tese. Vogliamo tirare in ballo i Queen? Ma dai, non ha assolutamente senso fare confronti tra band di generi diversi. Al massimo si può fare un confronto tra i voti dati agli After Forever e quelli dati ai Nightwish. E neppure, perché sono due declinazioni diversissime, quasi opposte, del symphonic metal. Un confronto lo si può fare tra i voti dati ai Theatre of Tragedy (escluso il periodo industrial) e quelli dati ai Tristania, in questo caso sì. Ma il punto è che non si può decontestualizzare il voto: ogni voto ha una sua motivazione, ogni band ha una sua storia e un suo sound personale. Il metal è composto da tanti generi diversi, alcuni quasi opposti (tipo doom e power), e anche all'interno di uno stesso sottogenere ci sono band che lo declinano in modo del tutto personale e diverso (nel symphonic, Apocalyptica, Epica e Haggard sono alquanto distanti). Insomma, 9 volte su 10 non ha senso fare confronti. Anche perché, se proprio vogliamo essere così categorici, il 90 lo meriterebbero solo alcuni autori di musica classica...
Khaine
Martedì 13 Novembre 2012, 20.05.13
23
Però non paragoniamo elio ai Morbid Angel. Va bene che l'ultimo è effettivamente esilarante, ma ancora non siamo scesi totalmente nel demenziale...
satanasso
Martedì 13 Novembre 2012, 19.57.44
22
@waste il punto è che i due dischi che ho menzionato NON VALGONO MINIMAMENTE i voti presi... e mi pare che sia una visione piuttosto diffusa... e poi sì, assegnare un giudizio IDENTICO o SUPERIORE a quello assegnato a capolavori immortali equivale, per lo meno nella logica comune, ad asserire che le opere in questione siano di livello analogo o almeno di pari caratura... sto semplicemente dicendo che sarebbe opportuno dare 70 ai dischi discreti, 80 ai dischi buoni e 90 o oltre SOLO ai capolavori. A meno che non si decreti la totale mancanza di significato di questi numeretti che in realtà tutti corriamo subito a leggere e si decida di eliminarli. Per inciso, questo e l'atro cd dei gardenian li possiedo e li comprai all'epoca, così come quasi tutti i lavori di queste bands, che apprezzo relativamente ma che - purtroppo per loro e per noi - non hanno mai scritto capolavori. Comunque si fa per parlare... il sito lo gestite voi e fate come vi pare...è solo che vedere 73 a Blessed Are The Sick, 83 a Draconian Times e 95 a After Forever e Elio e Le Storie Tese fa sbellicare...
waste of air
Martedì 13 Novembre 2012, 10.55.23
21
@satanasso: ma c'è forse scritto che questo e i gardenian sono capolavori allo stesso livello dei mostri sacri? O lo si deduce solo da un numero? Poi stiamo parlando di periodi diversi, generi diversi ecc.. Quindi cosa dobbiamo fare? Diamo a tutto 70 perché tutto è già stato scritto? Tanto vale chiudere il sito e dirvi di ascoltare gli anni 70-80 perché oggi la musica è morta. Non è la mia mentalità, mi dispiace, e se un disco esce domani e vale 100, do 100.
xXx
Lunedì 12 Novembre 2012, 18.36.18
20
la penso come satanasso, c'è una tendenza ad esagerare! i veri capolavori (dal 90 in su intendo) sono ben altri! (indipendentemente dal gusto di un recensore...si lascino i gusti personali e le emozioni che da un disco da parte e si cerchi di essere più razionali. nn è polemica ma è un parere e un consiglio anche da parte mia come altri qui sotto)
satanasso
Lunedì 12 Novembre 2012, 16.20.35
19
Sarò ripetitivo, ma state sparando davvero troppo alto...così facendo le recensioni perdono di credibilità e - di conseguenza - diventato inutili... E' ovvio che ognuno ha i suoi gusti e blablabla, ma sostenere che dischi come questo, discreti e nulla più, siano allo stesso livello dei capolavori storici dell'hard rock e del metal è un po' da sprovveduti; ho l'impressione che un eccesso di buona volontà spinga qualcuno a recensire senza avere la necessaria prospettiva storica, ovvero senza aver macinato bene le opere "magne", i VERI capolavori da cui sono derivati un'infinità di opere minori come la presente... insomma il metal non è certo nato né ha partorito le sue cose migliori nel nuovo millennio, e se le nuove leve avessero voglia di fare un po' di ripasso, ci risparmieremmo i 95 a After Forever e Gardenian e, SOPRATTUTTO, i 70/80 a capolavori storici di bands quali Paradise Lost e Morbid Angel.... ovviamente il tutto senza alcuna vena polemica nei confronti di chi ha scritto l'articolo...le mie osservazioni sono conseguenze di una certa tendenza generale che ho notato di recente sul sito...
Prometheus
Lunedì 12 Novembre 2012, 12.54.36
18
appartenenti*
Prometheus
Lunedì 12 Novembre 2012, 1.12.25
17
Invisible Circles e Ride the Lightning appartengono a sottogeneri diversi. Il metal è un genere MOLTO vario al suo interno, per cui fare confronti tra artisti appartenendo a sottogeneri così diversi non ha senso.Il valore di un album va considerato nel suo contesto specifico, non ha senso fare confronti tra contesti diversi. Inoltre ogni recensore ha una sua sensibilità e magari può preferire dare più peso ai testi anziché al lato tecnico, o magari all'originalità e alla voglia di sperimentare, o magari all'importanza storica e musicale, o magari alla capacità di emozionare, o magari al fatto che le canzoni funzionino o no a livello melodico o aggressivo o strutturale o altro, o magari può dare lo stesso peso a tutti questi elementi. Insomma, mettersi a discutere su un voto non ha molto senso. Non si è d'accordo col voto? Amen, questo sito dà la possibilità di votare anche ai lettori
Radamanthis
Domenica 11 Novembre 2012, 12.31.25
16
Snow, io colgo la tua ultima frase con grande piacere ma proprio questa frase mi da spunto per una riflessione: a me che non sono un recensore ci sono dischi a cui sono legato in maniera viscerale perchè mi ricordano momenti particolari, mi danno emozioni legate a vari fattori di vita e così via però oggettivamente non potrei magari paragonarli a livello di valore assoluto ad altri. Io ho capito molto bene il tuo punto di vista e lo condivido nelle lettere usate in recensione ma a livello del freddo numerino rimango della mia idea, ovvero il numerino lo inserirei nel contesto generale della musica metal. Grazie per la tua risposta comunque, buona domenica!
Snow
Domenica 11 Novembre 2012, 11.51.01
15
Radamanthis, capisco benissimo il tuo punto di vista (così come quello degli altri lettori). Capisco altrettanto bene che ci sia una grande discrepanza tra un album dei Metallica e questo, tuttavia la mia valutazione è stata data non solo a livello di "storia", nè a livello tecnico (come potete leggere, ne ho trattato in maniera assolutamente sommaria) proprio perchè gli album che meritano attenzione grazie a questi fattori sono ben altri (immaginatevi se dovessimo dare voti alti solamente ad album che hanno cambiato la storia della musica, o solo a quelli realizzati con tecnica e produzione ineccepibili!). Il voto è stato dato in base ad altri caratteri che sono davvero capibili leggendo la recensione. Certo, c'è che chi darà maggior importanza ai due fattori sopraelencati, ma si tratta ancora una volta di una questione di sensibilità assolutamente personale. Spero di aver chiarito un po' la situazione e ricordatevi che i recensori non sono automi, hanno un cuore!
Radamanthis
Domenica 11 Novembre 2012, 11.27.28
14
Mah, sinceramente non mi dispiace questa band, ho ascoltato qualche loro brano e non posso che dire che nel loro campo sono tra i migliori. Però un 95 mi sembra un pò esagerato. Anche io ho già detto nella recensione del disco degli Aerosmith di questa incongruenza tra i voti all'interno del sito (specifico che non voglio polemicizzare, solo esprimere un parere che a quanto sembra è abbastanza diffuso tra gli utenti...). Mi chiedo: stiamo parlando sempre di musica METAL, come fa questo disco a prendere 95 come Ride the lightning dei Metallica? (preso come esempio) Ok che sono due redattori diversi con gustri diversi, percorsi musicali diversi ecc ecc ecc ecc ma non si possono eguagliare i due dischi a livello numerico! Ripeto, non voglio far polemica o creare inutili discussioni perchè sapete beissimo che non sono il tipo che vuole creare discussioni sterili però mi piacerebbe una spiegazione più sensata dei vari gusti musicali e del fatto che ci siano due persone diverse a redigere la recensione. A livello storico, compositivo e di pathos non si può dare lo stesso voto a Invisible Circles ed a Ride the lightning. PS: La mia non è una crociata contro Valeria ci mancherebbe, anzi, apprezzo moltissimo il suo lavoro e leggo molto volentieri le sue parole; ho colto semplicemente l'occasione di questo disco / voto altissimo (e recentemente mi ero messo anche io nel discorso nella rece degli Aerosmith) per esprimere questo mio parere "contrastante" e cercare di capire.
ayreon
Domenica 11 Novembre 2012, 8.07.31
13
e chi fu a scoprirli ? un tale di nome Arjen Lucassen
Luxifer
Sabato 10 Novembre 2012, 18.53.52
12
*metterei
Luxifer
Sabato 10 Novembre 2012, 18.14.32
11
Per me il loro miglior album è l'ultimo, l'eponimo, a cui do 90. Invisible Circles lo mettere al secondo posto al pari con Decipher.
tolemak
Sabato 10 Novembre 2012, 15.34.45
10
gran disco ma 95 è sicuramente sproporzionato, un buon 75 se lo merita. Personalmente non farei fatica a dare 95 a Decipher, che ad ogni ascolto regala sempre nuove emozioni.
Davality
Sabato 10 Novembre 2012, 15.02.57
9
bah..non capisco tutte ste rimostranze sul voto, trovo che la rece ne giustifichi ampiamente le motivazioni. Secondo me è il capolavoro della band e uno dei dischi più coinvolgenti che il genere abbia prodotto, anche in funzione di come musica, atmosfere e interpretazione riescano a rendere il concept che sta alla base del disco..l'unica cosa perfettibile è la produzione direi che è comunque più che accettabile visto che non stiamo parlando di un gruppo all'epoca ultra blasonato che disponeva i budget illimitati
xXx
Sabato 10 Novembre 2012, 14.21.40
8
Anche perchè restando nel genere come si fa a mettere questo disco sopra a Wishmaster (90) e Oceanborn (85) dei Nightwish? Senza polemica, sia chiaro, ma questo 95 ci stà come il costume al mare glaciale artico d'inverno...
Flag Of Hate
Sabato 10 Novembre 2012, 14.20.59
7
Ultimamente si danno voti ascoltando troppo la "pancia".... Come la rece sui Gardenian.
il vichingo
Sabato 10 Novembre 2012, 14.17.11
6
Sono d'accordo con Undercover ed Enry, che quoto in toto. Disco piacevole senza dubbio, ma per quanto concerne il voto non andrei oltre l'80 e mi sembra anche generoso, senza polemica ma un 95 è davvero esagerato.
xXx
Sabato 10 Novembre 2012, 14.14.53
5
Ecco un altro esempio di ciò che dicevo nella rece degli Aerosmith riguardo al voto...Bello, ok, ma primo inferiore ai precedenti e poi 95? Ho già espresso il mio parere riguardo al numerino in basso a sinistra, mi piacerebbe più omogeneità tra i voti in tutto il sito tra i vari autori!
Undercover
Sabato 10 Novembre 2012, 13.00.32
4
Concordo con Enry, la Floor è forse la donna che più mi ha fatto appassionare al genere in quegli anni, voto totalmente fuori di testa per un disco che ha degli alti e bassi notevoli, rimane ben sopra la media ma oltre un 75 non va... troppo discontinuo.
enry
Sabato 10 Novembre 2012, 12.28.18
3
Inferiore ai primi due, soprattutto al fulminante debut che resta uno dei migliori dischi mai usciti in questo genere. L'ultimo disco decente per me, dopo sono calati paurosamente...95 voto fuori scala, cosa che, permettetemi, ultimamente capita un po' troppo spesso.
Straisand
Sabato 10 Novembre 2012, 12.16.10
2
Quando mi mancano gli After Forever!
Hiems
Sabato 10 Novembre 2012, 11.40.17
1
ma dai, 95 a questa ciofeca!
INFORMAZIONI
2004
Transmission/Avalon Records
Symphonic Metal
Tracklist
1. Childhood in Minor
2. Beautiful Emptiness
3. Between Love and Fire
4. Sins of Idealism
5. Eccentric
6. Digital Deceit
7. Through Square Eyes
8. Blind Pain
9. Two Sides
10. Victim of Choices
11. Reflections
12. Life's Vortex
Line Up
Floor Jansen (Voce)
Bas Maas (Chitarra)
Sander Gommans (Chitarra)
Lando Van Gils (Tastiere)
Luuk Van Gerven (Basso)
Andre Borgman (Batteria)
 
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