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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Hideweaver - Silver Bullet
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( 2830 letture )
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Chapeu. Per un non adepto al culto neo-power in voga nella scena metal del terzo millennio, è davvero difficile lasciarsi emozionare, ultimamente, dall'ascolto di una nuova uscita power metal. Ma fortunatamente c'è ancora chi ha le carte in regola per poter travalicare le barriere della propria nicchia, per poter lasciare qualcosa anche a chi, a contatto con i cliché power, va in iperventilazione: gli Hideweaver si possono annoverare -con un po' d'amor patrio- tra i pochi eletti. Di casa forlivese, nati a fine anni Novanta ancora in forma embrionale dai precedenti Themselves, ora quintetto, solo adesso vedono la pubblicazione del loro primo full length, uscito prima solo via internet ma a breve distribuito anche su supporto fisico: Silver Bullet.
Pur non discostandosi assolutamente da una chiara matrice power, che riconduce tutti i dieci brani a un coerente principio comune, l'album presenta sin da subito una varietà stilistica che colleghi ben più navigati (uno a caso, André Matos) si sognano. Già da subito, all'elemento melodico d'ispirazione power -presente su larga scala già nel ritornello dalla title track, ed estremizzato nell'incipit di Wait Until Dark (un coro di eunuchi?)- vengono integrati synth che ricordano i Blue Oyster Cult di Club Ninja con un che di Kansas, campionamenti ed effetti da grand guignol e soluzioni vocali interessanti, come il richiamo alle melodie discendenti degli Alice in Chains nella strofa “I'm on your way” di Silver Bullet. La voce di Nando Dressena si mostra versatile, riuscendo ad adattarsi in modo equilibrato sia nella narrativa Scarlet Whore, sia nei picchi acuti della ben strutturata Wash My Tears Away; anche se la potenza sonora non è sempre garantita dal double-tracking. Tuttavia la palma d'oro va indubbiamente ai chitarristi Fabio Rossi e Luca Amadori, veri protagonisti delle canzoni, che sulla stoffa ritmica assicurata dal duo Guarino/Fabbri ricamano un arazzo di riff memorabili e licks dal retrogusto barocco. Esempio lampante sono le prime note dell'assolo di Opus Die, senza problemi inscrivibili dentro lo schema di una fuga bachiana. Preso l'album nella sua interezza, senza contare gli episodi singoli più o meno ispirati, si nota un'omogenità davvero apprezzabile: il passaggio dalle canzoni più tumultuose, come Opus Die e Eyes Open Wide, ai momenti più distesi delle ottime mid-tempo The Same Old Song e Shades, è garantito da una grande attenzione per gli arrangiamenti, che fanno da soluzione di continuità tre le varie espressioni dell'album.
Insomma, Silver Bullet è un prodotto che può soddisfare sia i più oltranzisti protezionisti colbertisti fruitori di power metal, sia i favorevoli all'importazione di nuovi stilemi e all'applicazione del libero mercato; ed è proprio questo il punto di forza -al di là dell'indubbia qualità di songwriting dei cinque forlivesi- di un album come questo. Tuttavia non ci può esentare da un unico e antipatico rilievo come "critica costruttiva/paternalistica": si poteva evitare la odiosa conclusione di frase un tono sopra, nelle ultime strofe di Scarlet Whore? Come si dice in Veneto, “l'è fora dalla graxia di Dio”. E ai tempi di Penny Lane era già vecchia.
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3
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Parlare di "mosciume" da uno che probabilmente è fans dei Sonata Spartica o di certo power davvero del più melenzo (anche quando è alla velocità della luce, non c'entra quello), plasticoso, inutile, finto e chi più ne ha più ne metta, è notevole... Buonissimo anche il debutto autoprodotto di una decina d'anni fa circa, che era più su un heavy metal tra maideniano ed epicheggiante, molto valido, poi purtroppo sono stati fermi un casino per problemi vari penso. |
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2
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Non conosco ne il gruppo ne tanto meno il disco, ma un titolo come "Opus Die" è talmente geniale, che meritano di essere supportati. |
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1
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che mosciume.. a volte le recensioni sul sito sono sorprendentemente entusiastiche |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Silver Bullet 2. Opus Die 3. The Same Old Song 4. The Scarlet Whore 5. Wait Until Dark 6. Wash My Tears Away 7. Eyes Open Wide 8. Of Beauty and Vanity 9. $alevation 10. Shades
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Line Up
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Nando Dressena (Voce) Fabio Rossi (Chitarra) Luca Amadori (Chitarra) Raffaele Guarino (Basso) Gregorio Fabbri (Batteria)
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RECENSIONI |
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