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Bob Dylan - Nashville Skyline
( 4609 letture )
E’ un Dylan rilassato e pacioso quello ritratto in primo piano sulla copertina di Nashville Skyline. Quasi a voler recuperare una dimensione più intima e disimpegnata, il cantautore allora ventottenne sceglie di identificare con un’espressione accomodante e l’immagine della sua chitarra acustica il nono disco registrato in studio della sua carriera, incurante degli avvenimenti che avrebbero consegnato il 1969 -anno della pubblicazione- alla storia moderna.

Non bastano l’uomo sulla Luna e gli orrori della guerra in Vietnam, la furia omicida di Charles Manson e la creazione di Arpanet (antesignana di Internet), a distorgliere Dylan dall’ambizione minimalista, dall’approccio morbido ed amichevole che all’epoca avrebbe suscitato scalpore: la luna cantata in One More Night non sarà quindi quella lontana e misteriosa calpestata da Neil Armstrong durante la missione Apollo 11, ma piuttosto una stella curiosa e benevola con l’occhio rivolto alle faccende umane, che illumina ogni cosa tranne la pena d’amore (One More Night). Ecco allora che il disco rinuncia ad ogni forma di riferimento contemporaneo ed alla visuale da rockstar, sposata e padre di tre figli, scegliendo di limitarsi ad una cronaca intima, familiare e mai completamente disvelata, raccontando con garbo di sofferenze rassegnate, rese più sopportabili dall’invenzione di un ritmo ammiccante (Tell Me That It Isn’t True). Le storie di Nashville Skyline sono ritratti universali di paesaggi ventosi e solitari, di viaggi senza fine e di amori irrisolti, resi con immediata, malinconica autorità, a partire dalle prime note intepretate da Johnny Cash ospite in Girl From The North Country: i fiocchi di neve in caduta sui fiumi ghiacciati, fotografati dalle parole dal cantautore e chitarrista statunitense, sembrano sciogliersi sotto le note calde della successiva Nashville Skyline Rag, brano strumentale dalla forte influenza folk, semplice intermezzo di armonica chitarre e pianoforte ad introdurre l’ingresso di Dylan alla voce. To Be Alone With You conferma la vocazione umana -quasi rustica- intuita confrontandosi con l’immagine di copertina: la produzione analogica, la marcata stereofonia con la batteria confinata sulla destra ed una voce inaspettatamente calda e levigata, già proposta da Dylan all’inizio della carriera, sembrano strutturare una malinconia commerciale da gustare davanti al camino, lasciandosi cullare senza farsi troppo coinvolgere, come forti del distacco. Coinvolgimento è il tema chiave dell’intero disco, che si pone alla ricerca di una sintesi possibile tra un contenuto degno di essere raccontato e la volontà del cantautore, come si evince dalle cronache, di tenere se stesso e la propria famiglia “lontano dai guai” connessi all’elaborazione di tematiche più spinose. La scaletta propone brani che raramente superano i due minuti di durata (per una esecuzione totale che non arriva alla mezz’ora), circostanza che depone a favore della teoria del tocco morbido, dell’immagine appena abbozzata, del quadretto reso dall’artista di strada con il minimo numero di tratti, senza voler svelare tanto di più rispetto a quel sorriso rassicurante in copertina. Sarà dunque l’ascoltatore a ricomporre ed inquadrare, a connettere i puntini secondo il disordine del momento, a proiettare una parte di se stesso nel microcosmo cantato: Nashville Skyline trasferisce la responsabilità e quasi scompare dietro alle casse, omaggiando con irresistibile superficialità ed educazione furba. Tralasciando durate e quantità, va comunque riconosciuta al disco la qualità degli affreschi. L’ascolto si rivela sempre piacevole e rilassato, senza risultare compiaciuto e noioso: ogni brano in scaletta possiede una sua sottile differenza, un mood timido ed evocativo, una sonorità nuova ed un approccio personale capace di svilupparsi compiutamente in una durata ristretta: nel minuto e mezzo sfumato di Country Pie trovano spazio un’introduzione di chitarra, un ritornello ed uno special, conditi da crescendo ritmico ed assolo, senza che la canzone suoni nemmeno per un attimo trascurata o incompleta. E’ probabilmente in questa annotazione che si manifestano, anche in presenza di un album ricevuto tra pareri contrastanti, la grandezza e l’efficacia raffinata di Dylan: alla squisita combinazione di parole e musica basta infatti davvero poco per suggerire, con semplici elementi in quantità limitata, immagini di cieli infiniti e sentimento morbido, problemi che per una volta rimangono fuori dalla porta ed altri che non fanno prendere sonno, venti implacabili che soffiano freddissimi ed il calore perduto di una ricetta casalinga. Ed è anche grazie a questa rara alchimia che Lay Lady Lay, I Threw It All Away e Tonight I’ll Be Staying Here With You sarebbero divenuti singoli di successo, promotori di un rinnovato interesse per sonorità country agli antipodi rispetto agli effetti psichedelici tanto in voga in quei giorni.

Nashville Skyline è un disco autunnale e vellutato, nudo come i rami che si intravedono in copertina, che riconcilia senza risultare stucchevole e che si scopre coraggioso per il pesante cumulo di circostanze che sceglie di non citare: ad un anno di stanza dal precedente John Wesley Harding, Dylan si conferma in grado di indagare e plasmare, elargire e centellinare, autore di una dimensione personalissima anacronistica nella sua genesi, eppure universalmente attuale per la sensibilità che questo vinile racchiude.



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
56.07 su 13 voti [ VOTA]
Rasta
Sabato 13 Febbraio 2021, 17.14.17
6
Saluto Replica Van Pelt! ... Aggiungo che una versione molto bella di Girl From The North Country è quella di JOE COCKER e LEON RUSSEL con tutto il carrozzone Hippie, che si trova sul famoso Mad Dog And Englishmen. Sicuramente la mia preferita tra quelle che mi è capitato di ascoltare.
Replica Van Pelt
Venerdì 11 Ottobre 2019, 19.42.07
5
@Fabio era da tempo che non ascoltavo qualcosa del buon vecchio Bob,e,devo dirlo,è sempre un piacere ri-trovarti a commentare/recensire album altrimenti destinati a pochi,il problema non è il "metal" ma sono i tempi (e questo vale anche per il metal e sottogeneri),comunque è un album che vale davvero la pena di ascoltare,c'è folk e ragtime e blues e storie normali,ma senza strafare ,con molta tranquillità e semplicità,è un album che scivola via quasi senza accorgersene,le storie si susseguono con i paesaggi e volti che si succedono,apprezzarlo è qualcosa di prezioso.
Rasta
Lunedì 7 Ottobre 2019, 14.30.17
4
... dimenticavo, DYLAN, al di là delle sue poesie senza tempo, aveva la rara capacità di scrivere melodie tanto immediate quanto affascinanti e coinvolgenti, ma che in più si potevano interpretare in un infinità di stili e modi differenti, tanto che alle volte faticavi a riconoscere la canzone. E sembravano fatte apposta sia x essere interpretate ovviamente da egli stesso, che dalla quasi totalità degli Artisti Musicisti. Di questo LP c'è una bellissima interpretazione di TINA TURNER di Tonight I'll Be Staying Here With You, che vale da ottimo esempio tipo dal Country al Soul.
Fabio Rasta
Martedì 1 Ottobre 2019, 9.54.22
3
Questo è un Lp apprezzabile solo da chi ha dimestichezza con le sonorità del Country classico. La presenza di JOHNNY CASH lo testimonia ulteriormente. X noi italiani risulta + ostico, a meno di essere un grande fan della Hazzard County. E comunque anche qui abbiamo un classico di DYLAN: Girl From The North Country è una delle ballate + malinconiche e romantiche che l'umanità abbia mai avuto il privilegio di ascoltare. Ne possiedo varie versioni fino agli anni 90, dove poi la voce di BOB mi risulta troppo ostica, tutte differenti e sono una + bella dell'altra.
Swan Lee
Lunedì 3 Dicembre 2012, 22.39.48
2
Insomma. Sto disco non mi è mai piaciuto chissà quanto. Penso che il meglio di Dylan sia tutto nel trittico Bringing it All Back Home-Highway 61 Revisted-Blonde on Blonde, ovvero 3 capolavori uno dietro l'altro.
stefano barbieri
Sabato 24 Novembre 2012, 23.45.47
1
Non un capolavoro, ma sottovalutato, nonostante sia abbastanza gradevole .... certo, John Wesley harding aveva un altro spessore
INFORMAZIONI
1969
Columbia Records
Folk
Tracklist
1. Girl From The North Country
2. Nashville Skyline Rag
3. To Be Alone With You
4. I Threw It All Away
5. Peggy Day
6. Lay Lady Lay
7. One More Night
8. Tell Me That It Isn’t True
9. Country Pie
10. Tonight I’ll Be Staying Here With You
Line Up
Bob Dylan (Voce, Chitarra)
Charlie McCoy (Chitarra)
Pete Drake (Chitarra)
Bob Wilson (Tastiere)
Charlie Daniels (Basso)
Kenneth Buttrey (Batteria)

Musicista Ospite
Johnny Cash (Voce su traccia 1)
 
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