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19/03/21
MAYHEM + MORTIIS + GUESTS TBA (POSTICIPATO!)
ORION - CIAMPINO (ROMA)
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( 3228 letture )
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Bentornati ragazzi della città del Leone e bentornato a Stefano Lionetti, factotum e mente della band. Nonostante la quasi cognonimia, una vocale ci divide ma ci separa, soprattutto, lo smisurato talento di Stefano nel comporre musica. I Lionville sono una realtà fulgida del panorama autarchico ma anche europeo, e non solo, vista l’assoluta qualità della proposta. Se il debut CD aveva scompaginato i piani di tanti recensori sorprendendo positivamente tutti i seguaci del AOR puro, questo secondo capitolo, titolato semplicemente II, rinnova l’aura di razza qualitativa superiore, battezzata dal combo italico. Anche qui la produzione, il songwriting e l’esecuzione sono estasianti, un vero tuffo nelle acque cristalline di un genere che vede i propri maestri provenire dalle sponde d’oltreoceano. Un disco dannatamente americano ma realizzato da una mente compatriota e da valentissimi musicisti nati in questo paese, segno che anche da noi, se esiste una preparazione adeguata, sposata ad ispirazione eccelsa e idee luccicanti, si possono comporre pezzi di storia immarcescibile. Va notato che oltre al grande Lionetti, compongono la formazione Lars Säfsund, Alessandro Del Vecchio anche produttore e addetto al mixing, Mario Percudani, Anna Portalupi e Alessandro Mori, oltre al mitico Bruce Gaitsch (già con Richard Marx, Chicago, Peter Cetera, Madonna). Una sfilata di puro talento, inutile girarci attorno.
Sin dall’apertura di All We Need respiriamo a pieni polmoni un coacervo di musica commovente e tremendamente acchiappante, rimembranze dei Toto migliori mixate con le coordinate dei grandi padri di una tipologia musicale immortale e molto complicata da suonare e da rendere alla perfezione. Emozione vera e gusto allo zenith. La voce superba, gli arrangiamenti, le intonazioni, le soluzioni, i cori, davvero un classico futuribile questo II, credetemi. The Only Way Is Up è coinvolgente e richiama, per certi versi, i graffi alla Survivor con un ritornello che vi farà godere senza tregua e una vocalità matura, pronta per spiccare il balzo verso le chart statunitensi. Difficile analizzare il tutto, canzone per canzone, qui siamo al cospetto di un CD semplicemente stupendo, senza nessun passo zoppicante. Another Day vi trascinerà in un vortice di chitarre e tastiere pronte ad entusiasmare, con voce e coralità da pollice altissimo; sia chiaro qui la grinta non manca e si sposa perfettamente alla raffinatezza e al regale gusto negli arrangiamenti con ritornelli che sono tutti potenziali hit. Non arriva un disco così dagli States da tempo immemore. Higher, cinque minuti e sette secondi di pura classe in Toto-style, No Turning Back è uno slow alla Richard Marx che mette i brividi, All This Time è elegante con un cesello sopraffino di guitar e key, Next To Me, Waiting For A Star To Fall (grandi le controvoci e il solo di sax), Don't Walk Away, One In A Million, brani fuoriclasse con spunti mai banali e melodie prive di convenzionalità ma con l’immediatezza più opportuna per attirare e catturare l’udito dell’ascoltatore. Shining Over Me e Open Your Heart chiudono alla grande il platter, la prima con un andamento baldanzoso e un succulento solo di piano, la seconda con arie delicate e tenere che risplendono nella notte stellata e calda d’estate, magari ai tropici, con una signorina che vi farà sobbalzare il cuore palpitante.
Ascoltatelo a scatola chiusa, non avrete di certo rimpianti. Lionville, un nome garantito per AOR di assoluto livello internazionale, disco spaventoso!
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11
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Ho preferito il primo per una questione di maggiore immediatezza e impatto, ma anche in questo secondo lavoro possiamo essere fieri del lavoro dei nostri italianissimi Lionville. Punto debole: la cover di "Waiting For A Star To Fall", che mi annoia parecchio. |
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10
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Capolavoro dell'AOR...voto confermato 90! |
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Minchia! Canta Lars Säfsund!!! Allora lo devo ascoltare. Per me "Artwork" dei Work of Art è l'album piu' bello degli ultimi dieci anni nel genere...quindi.... |
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8
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Ascoltarlo a scatola chiusa? Se lascio la custodia aperta che succede  |
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7
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Grande , quando vuoi, dai attendo tue notizie! |
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beh proprio ingnorante non credo...di quelli che hai nominato conosco solo gli Hungry Heart. Ci sentiamo presto anche privatamente, scusa della mia assenza ma ultimamente ho poco tempo. PS: ho trovato qualcosa dei nomi che mi hai segnalato! |
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E ma Fabio io so ignorantone nel genere, Mario lo conosco perché ho apprezzato sia gli HungryHeart, il suo disco solista e i Blueville, ogni tanto scambiavamo anche qualche battuta su fb con lui e Steve Lozzi, per il resto ripeto sono proprio gnurant del settore  |
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4
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Grande Undercover il primo è bello, non mi ero nemmeno accorto che fosse recensito. Stuolo di ottimi musicisti; Percudiani sicuro, ma anche il mitico Bruce Gaitsch, nello stile westcoast ottimi i suoi Kings Of Heart |
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3
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se i british lion sono quelli di steve harris, nomad non sono una band hard rock ma una patetica band pop |
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Ok, questi solo perché c'è Mario alla chitarra devo ascoltarli e mi recupero anche il primo e mi sa che li compro, solitamente dove c'è Percudani un disco sbagliato non esiste. |
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1
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Vorrei sapere cos'ha l'hard rock coi leoni: Lionville, White Lion, British Lion... ebbasta!  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1) All We Need 2) The Only Way Is Up 3) Another Day 4) Higher 5) No Turning Back 6) All This Time 7) Next To Me 8) Waiting For A Star To Fall 9) Don't Walk Away 10) One In A Million 11) Shining Over Me 12) Open Your Heart
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Line Up
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Lars Säfsund (Voce) Stefano Lionetti (Voce, Chitarra, Tastiera, Cori) Bruce Gaitsch (Chitarra) Mario Percudani (Chitarra) Alessandro Del Vecchio (Tastiera, Cori) Anna Portalupi (Basso) Alessandro Mori (Batteria, Percussioni)
Musicisti Ospiti: Bill Champlin (Voce su traccia 4) Tamara Champlin (Cori su traccia 4) Robert Säll (Chitarra, Tastiera su traccia 6) Sven Larsson (Chitarra su traccia 10) Peter Friestedt (Chitarra su traccia 3) Joe La Viola (Sassofono su traccia 8) Herman Furin (Percussioni su traccia 12)
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RECENSIONI |
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