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Neal Schon - The Calling
( 2815 letture )
Neal Schon è un essere mitologico, metà uomo e metà chitarra. Chi non lo conosce e si dichiara amante di heavy, dovrebbe senz’altro vergognarsi e piangere in modalità di lacrimazione indonesiana, inginocchiato su un tappeto di velenosissimi crotali striati. Se rimane vita, allora magari informarsi e porre rimedio alla propria trascuratezza musicale. Axeman dei seminali Journey, e già solo per questo vera icona marmorea mondiale, ha poi prestato corde e idee genialoidi a band di immensa qualità quali Bad English, al primo episodio straordinario degli Hardline, e ancora HSAS e Soul Sirkus, oltre a progetti solisti di varia natura e inclinazione sfaccettata, il che me lo fa ammirare ancor di più: ci sono suoi omologhi che suonano lo stesso riff da decadi senza cercare di cambiare nulla di nulla per paura di essere disconosciuti. Anche sotto tortura eviterò di fare i nomi, ovviamente.

Ottobre 2012, ecco un nuovo episodio discografico del nostro eroe, ed è un nuovo lavoro parecchio eccentrico e vario, completamente strumentale, di un maestro incontestabile della chitarra moderna.
The Calling appare subito potente ed evocativa, mostrandola grande tecnica unita al gusto sopraffino del nostro guitar-hero, con quelle note filate dal ricco sapore che riportano a Bitterfruit di Little Steven per la rocciosità del riffing; Carnival Jazz, a seguire, spezza l’hard con una traccia fusion che schizza un prezioso solo jazz su una base ritmica impregnata di un pianoforte scatenato: tutto molto bello e pregiato, fornisce l’esatta dimensione di un artista poliedrico qual è Neal. Six String Waltz si presenta come una ballad dolcissima con imprinting alla Bad English, che una voce alla John Waite avrebbe potuto far divenire una song”rotola-amore”, in ogni caso un grande ritaglio slow dalla classe rarefatta. Irish Field è quasi una nenia a carillon con flavour irlandese, mentre il grande rock duro fuoriesce da Back Smash, traccia che fa godere di brutto per le evoluzioni sul manico della tastiera, mostrando tecniche, leva e una riuscita eccezionale, anche quando il tutto confluisce in acustico, con un solo che fa stropicciare le orecchie. Schon For Presidente please! Fifty Six (56) pesca ancora nella fusion più estrema ma assembla una chitarra-sitar e accenti hard; davvero ottima la composizione, mai stancante, corredata da un crescendo elettrizzante. True Emotion colloca brividi sulla pelle di chi ascolta con quelle note soffici di una chitarra che stilla emozioni, Tumbleweeds è a rotta di collo con Schon che va a mille all’ora e vi terrà incollati alle casse con i suoi filati sgargianti e le note tirate quasi sino al larsen, con un ottimo drumming di Steve Smith, già con i Journey. Primal Surge ha echi lontani d’Africa nelle percussioni e smista ritmi serrati e una chitarra calda, pronta a ribellarsi ad ogni imposizione di stile; track che mostra l’inventiva assoluta di questo grande personaggio. Blue Rainbow Sky è toccante, matura ed emozionante, mentre sin dal titolo, Transonic Funk, si capisce l’andamento funky di questa penultima scheggia acuminata lanciata dall’arco infuocato di questo smisurato chitarrista, arrotondata dal moog dell'ospite Jan Hammer; il capitolo finale, Song Of The Wind II, è una fluida, intensa e tenerissima song in grado di sciogliere ogni nodo di rabbia che pervade ciascuno di noi.

Una sei corde magica, incantata, attrezzata per i prodigi che vi solcherà testa e cuore immergendo l’anima in un liquido amniotico miracoloso. Un lavoro davvero stupendo questo The Calling, che saprà scatenare una pletora infinita di trepidazioni in musica e a fior di pelle. Neal Schon: ad averne di personaggi di questo spessore. Semplicemente portentoso.



VOTO RECENSORE
87
VOTO LETTORI
76.33 su 3 voti [ VOTA]
marco
Venerdì 16 Ottobre 2020, 9.57.49
4
Visto con Paul Rodgers al SONORIA Festival nel 1994 e nel 2010 con Foreigner, ThinLizzy ,Nightranger .
marco
Venerdì 16 Ottobre 2020, 9.55.09
3
Mitico chitarrista, grande tecnica ,grande feeling, grandissime composizioni ,sentite l'album dream after dream, molto sottovalutato,almeno in Europa ,lo metto insieme a Gary Moore , Jeff Beck , Eddie van Halen e Randy Rhoads tra i grandissimi dopo Hendrix.Ha suonato tutti i tipi di musica dalla sperimentale al jazz all' heavy , sentitelo nel progetto HSAS. Immenso
Jimi The Ghost
Mercoledì 12 Dicembre 2012, 8.33.31
2
A parità di stili, di tecniche, di supporto musicale, di setup e di energia trasmessa...preferisco Ted Nugent, ma Come non darti/darvi ragione su Schon!. Neal è certamente un personaggio di spessore sopratutto dal punto di vista delle sonorità coinvolgenti come nei Journey. Come non notare ne pezzo "The Calling" il tone attentamente selezionato su armoniche per un maggiore guadagno e una distorsione satura grazie all'utilizzo del pedale VOX Satchurator by Satriani...Ma anche l'effetto che raggiunge nei suoni Jazz-Blues con il pedale xotic rc booster, un overdrive che funge da collante con le calde e forti sonorità di un humb per un suono americano. é certamente un chitarrista "sottodimensionato dalle platee" in particolare per le sua abilità nel costruire armoniche e riff interessanti, è un chitarrista primariamente Rock-Jazz-Blues e personalmente faccio fatica nel sentirlo suonare Fusion anche se supportato da Hammer, ma ammetto che ogni tanto ascolto "Untold Passion" e "here to stay". Ancora oggi apprezzo il suo supporto nella band dei Santana con Gregg Rolie, e anche con Steve Perry nei brani commercialissimi come "Wheel in the Sky," "Lovin', Touchin', Squeezin'," and "Anyway You Want It". Insomma, ci mancava un chitarrista bravo e questo nuovo disco è decisamente promosso a pieni voti. Complimenti Frankiss. Jimi TG.
fabio II
Martedì 11 Dicembre 2012, 10.49.11
1
Grande Frankiss il nostro Caravanserai Neal Schon! Amo i Journey, almeno 'Escape' non dovrebbe mancare in bacheca. Anche se dalla tua ( bella ) recensione mi sembra di capire che qui siamo più vicini come stile a 'Electric World'( consigliatissimo a parare mio, come l'acustico 'Beyond The Thunder'). Smith e Hammer sono altri due musicisti superbi. 'Still They Ride' Frank, quando accende la turbina dello shred è tutto un altro mondo
INFORMAZIONI
2012
Frontiers Records
Shred/Fusion
Tracklist
1. The Calling
2. Carnival Jazz
3. Six String Waltz
4. Irish Field
5. Back Smash
6. Fifty Six (56)
7. True Emotion
8. Tumbleweeds
9. Primal Surge
10. Blue Rainbow Sky
11. Transonic Funk
12. Song Of The Wind II
Line Up
Neal Schon (Chitarra)
Igor Len (Tastiera)
Steve Smith (Batteria)

Musicista ospite:
Jan Hammer (Moog)
 
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