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Stick It Out - Today’s Dump
( 1313 letture )
Bella botta. Gli Stick It Out, giovane ma già esperta band italiana rilasciano attraverso Valery Records il qui presente secondo album, Today’s Dump, proponendo un riuscito mix tra influenze punk e rock, con qualche puntata nello street glam scandinavo e nell’alternative americano. Backyard Babies, Hardcore Superstar, Foo Fighters e Social Distortion sono le band che il gruppo stesso cita tra le proprie influenze. É indubbio che i riferimenti si sentano eccome, in particolare nell’approccio tenuto dalla band, la quale punta moltissimo su un impatto piuttosto marcato che pur senza rinunciare alla melodia tipica del genere, preferisce mettere in primo piano un dinamismo sostenuto e continuamente sulla breccia. Non ci sono molte occasioni per tirare il freno a mano all’interno di Today’s Dump e urgenza e maleducazione la fanno da padrone nelle dodici tracce che compongono l’album, col risultato di garantire senz’altro credibilità alla proposta della band, che non si “traveste” da ribelle per poi cercare il consenso facile, ma spara le proprie cartucce in fretta e con rabbia, sperando nel frattempo di centrare il bersaglio. Un bersaglio che pur non colpito in pieno risulta alla fine comunque preso, visto il discreto risultato finale, al quale sembra mancare più che altro una maggior personalità delle singole tracce e una maggior cura compositiva, elementi che avrebbero aiutato a non dare l’impressione di trovarsi di fronte troppe canzoni un po’ tutte uguali tra loro.

Gli elementi costitutivi del sound degli Stick It Out sono chiari ed evidenti sin dall’inizio: riff di matrice punk ai quali si affiancano continue sezioni soliste nella tradizione inaugurata dagli Hellacopters con la continua ibridazione col rock più sanguigno, vocals abrasive spesso doppiate tra i vari componenti della band e ritornelli piacevoli ma non necessariamente ruffiani, anzi. Le prime tracce dell’album scorrono più o meno tutte su questi binari, con qualche variabile in un quadro comune abbastanza chiaro e definito, caratterizzato da ritmi sostenuti e dinamismo sbattuto in faccia con evidente strafottenza. A questo punto il gruppo introduce la prima grossa cesura, che corrisponde al titolo di The Right Page, la quale introduce le prime evidenti influenze pop/punk/alternative tipicamente statunitensi, con un alleggerimento tanto della velocità quanto delle trame chitarristiche abbastanza evidente. La band rinuncia comunque anche in questo caso alla facile ruffianeria del ritornello “da classifica” e confeziona una traccia abbastanza godibile. Anche la seguente Have You Understood si segnala come divergente dal tessuto tenuto finora, essendo la prima traccia basata su una maggiore cadenza data da riff spezzati, ma è con Slippin Away che la band gioca la carta del pezzo commerciale un po’ Blink 182, un po’ Foo Fighters, un po’ Green Day per una semiballad in cui compaiono anche pianoforte ed archi, sommersi dalle chitarre ma pur sempre presenti in sottofondo a donare spessore agli arrangiamenti. Si torna a macinare riff con la successiva Price You Pay e Rock the Crowd conferma il recupero delle sonorità iniziali dell’album, stavolta con un buon refrain ed una scansione melodica più centrata che fa di questa canzone una delle più riuscite, pur senza uscire dai canoni fin qui sviluppati. Chiude Another Big Deal, ennesimo pezzo discreto e piacevole anch’esso dotato di un refrain se non altro particolare, in un album che non presenta cali di tensione, pur senza offrire mai vette d’ispirazione mozzafiato.

In conclusione, Today’s Dump si presenta come un album compatto e ben realizzato, suonato con passione e competenza, piacevolissimo all’ascolto e dotato di buona attitudine. Le dodici canzoni che lo compongono avrebbero forse meritato una collocazione un po’ diversa della tracklist, che nella prima parte si concentra interamente su brani piuttosto omogenei tra loro, col rischio di non permettere a nessuno di spiccare in modo particolare e lascia i tre brani “anomali” tutti assieme nel blocco centrale. Una distribuzione diversa avrebbe probabilmente giovato all’intero album, ma sono considerazioni di poco conto alla fine. Potenzialmente qui abbiamo di fronte dodici singoli di livello discreto che funzionano presi individualmente ma soffrono un po’ l’eccesivo amalgama nel complesso. La band sa quello che fa, suona e picchia duro quanto basta, senza rinunciare a qualche divagazione più easy che comunque non ne compromette l’integrità. Il cantato sguaiato e rabbioso, pur non presentando doti di eccellenza ben si adatta alla proposta e tanto basta. Come detto in apertura, bella botta ed è un piacere che tanta verve venga da un gruppo così giovane, eppure già così ben strutturato e con un’idea chiara della propria identità. Per gli Stick It Out, buona (anche) la seconda.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
64.5 su 2 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2012
Valery Records
Rock
Tracklist
1. Lay Down
2. Again
3. Turn On Dime
4. All of Your Words
5. Not for Me
6. Step Back
7. The Right Page
8. Have You Understood
9. Slippin Away
10. Price You Pay
11. Rock the Crowd
12. Another Big Deal
Line Up
Dave E. Dee (Voce, Chitarra)
Andy (Chitarra)
Tripp (Basso)
Nyk (Batteria)
 
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