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Forgotten Silence - La Grande Bouffe
( 1212 letture )
Un ritorno in scena, quello dei cechi Forgotten Silence, dopo un'assenza durata sei anni che, vista la longeva carriera che li vede nascere nel lontano 1993, i nostri si sono potuti ampiamente permettere. Il penultimo album Kro Ni Ka (2006) ha visto il combo prendere le distanze dalle più recenti tinte death-prog per marcare più a fondo le influenze jazz e rock sperimentale degli esordi, aggiudicandosi, paradossalmente, un Razor Award per il miglior album metal dell'anno.

Quell'equilibrio, che si pensava fosse andato perduto, viene ritrovato in questo La Grande Bouffe, chiaro riferimento al film "La grande abbuffata" del regista Marco Ferreri. Perché è proprio da questo film italo-francese del 1973 che il disco pare prendere spunto per il concept: il suicidio da sovralimentazione di quattro uomini che, stanchi di vivere, si barricano in una casa nei dintorni di Parigi.

L'ispirazione è ovunque, dicono…

Sbirciando la tracklist ci si accorge che le effettive canzoni del disco sono precedute da brevi intermezzi recitati o strumentali, ognuno di essi utile ad indicare e sottolineare una diversa "bouffe", per un totale di 13 tracce. Uno squillante "à la table!" (Bouffe À Table!) anticipa l'apripista Translucide, pezzo che trasuda art-rock settantiano a base di synth, vibrafono e wah-wah. Le atmosfere dei Gong e dei King Crimson appaiono fin troppo evidenti, e ci accompagneranno praticamente per tutta la durata del disco, tanto da spingerci a porre una domanda fondamentale: quando e quanto si potranno apprezzare i momenti più estremi?

La risposta non tarda ad arrivare e la successiva Aalborg accontenta finalmente le aspettative dei più duri, volgendo al lato oscuro della forza. Qui i blast-beats si alternano al sound del vocoder, in un fondersi di death metal e avanguardia già in qualche modo definito da pilastri del genere quali Cynic e Nocturnus. Con la strumentale Les Collines De Senyaan Part III si torna alla quiete apparente dataci da un prog dalle spiccate sfumature etniche, per poi ripartire con Fermeteure De La Bouche e Dichroisme, ennesimi esempi di ibridazione tra il metal ed il jazz più ecclettico.

Affrontare La Grande Bouffe significa spingersi aldilà dei confini stilistici che un genere come il death metal impone, significa riconsiderare le strutture basilari dell'heavy e del jazz, ma soprattutto significa aspettarsi l'inaspettato, cosa che non sempre tutti sono capaci di fare. Lì dove si pensa di avere a che fare con un mix intelligente di mondi così distanti e tuttavia vicini tra loro, l'ascolto diventa più impegnativo, a tratti ostico. È un continuo altalenarsi fra estremismi classici e ricercatezze vintage che sfocia in un elitarismo a tratti forzato. Solo per veri feticisti della sperimentazione.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
Arakness
Venerdì 21 Dicembre 2012, 17.50.29
3
Non condivido, fermo restando il carattere della proposta, tutto fuorchè mainstream. Di forzato nei Forgotten Silence, e in questo ultimo ed ottimo La Grande Bouffe, non c'è nulla. Anzi. La loro discografia è la dimostrazione di come si possa uscire dagli schemi, senza alcun tipo di compromesso (a detta di un vecchietto che li segue dai loro esordi) e caduta di stile, pur evolvendo e mutando forma. Di contro leggo sempre più entusiasmo verso certi gruppetti ai limiti del plastificato, che non hanno nemmeno la metà della classe dei FS. Non voglio dilungarmi oltre: oggi basta una "The Black Rider 4K8" per rimettere tutti in riga.
Lazarus
Giovedì 20 Dicembre 2012, 16.20.28
2
indubbiamente la qualità c'è, ma cattura più difficilmente rispetto ad un altro disco moderno dello stesso genere (o che si avvicina maggiormente, vista la particolarità della proposta). rimane comunque adattissimo per il pubblico più avanguardistico ed esigente
Mickey
Giovedì 20 Dicembre 2012, 15.47.57
1
Aspettavo questa recensione! Uno dei gruppi che più ho seguito negli ultimi tempi. Kro Ni Ka rimane una vetta insuperabile, nonchè uno dei miei dischi preferiti di ogni genere di sempre, ma quest'album mi ha convinto con pochi ascolti. Io gli darei un bell'80.
INFORMAZIONI
2012
Shindy Productions
Avantgarde
Tracklist
1. Bouffe à Table!
2. TRANSLUCIDE (Brighton II)
3. Bouffe Restaurant De Luxe
4. AALBORG
5. Bouffe Piano
6. Les Collines De Senyaan Pt. III
7. Bouffe Vingt Et Une Heure Cinquante Sept
8. Fermeture de la Bouche
9. Bouffe Acoustiquement
10. DICHROISME (Two–Rooms World)
11. Bouffe Hyène
12. The Black Rider 4K8 (Chanson Pour la Station de Service)
13. Bouffe Montmartre
Line Up
Krusty (Basso/Voce)
Čepa (Batteria)
Hyenik (Chitarra)
Medvěd (Chitarra)
Marty (Keyboards)
Satyr (Voce)
 
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