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Estampida - Crowd Control: The Jaws Of War
( 1140 letture )
Quando ho letto il nome Tommy Talamanca (il quale, per chi non lo sapesse, è un componente storico dei Sadist), ho avuto uno scompenso (anche ormonale).
Mi aspettavo una bomba sonora, un gruppaccio coi cosiddetti, E come produzione, è ovvio che non si potesse avere di meglio, eccetto che per l’artwork, parecchio tamarro e banale.
Ma, come non si giudica un libro dalla sua copertina, così si deve dare una possibilità a questi Estampida. Nacquero nel 1995 e la formazione, dopo due release ed uno spropositato numero di eventi live, li vede di recente impegnati nella realizzazione di questo full-lenght, registrato in estate proprio qui ai Nadir Studios di Savona. Firmano poi con la Nadir Music, che nel suo roster annovera band come Sadist, The Famili, Nerve, Infernal Poetry, Dark Lunacy, Kadavar e i meno noti Coram Lethe e Secret Sphere: mica pizza e fichi!
In sede live hanno supportato band di primo piano come come Suffocation e Dying Fetus.

Non vogliatemene però, sono stanca... Ci sta che non si voglia storpiare quello che già conosciamo bene, però io dubito che gli “afecionados” del genere ascoltino gruppi di recente costituzione. Forse per la poca creatività a livello di lirica, composizione e arrangiamento, forse perché a livello totale, in ambito di genere, le release si somigliano per struttura e a livello d’impatto sonoro non rimane nulla, fatto sta che io sento parecchie persone che, non contente delle nuove offerte del panorama death metal, si ascoltano release dei fine anni ‘80 o inizio ‘90.
E non mi devo arrovellare più di tanto per capirne il motivo, che è palesissimo e questa release ne è un esempio concreto e lampante.
La scaletta è notevolmente ben congeniata e amalgama bene le caratteristiche dei quattro argentini. I primi tre brani (incazzati e incazzosi) partono con ritmiche frenetiche e ossessive e trattano di tematiche chiave dell’era moderna (contenimento forzato delle masse, religione, controllo mediatico), mentre il quarto, Channel N° Bullshit, inizia con un riff alla K. King dei tempi d’oro, con un ritornello quasi melodico, seppur presentando un tappeto ritmico non differente dai brani precedenti. Qui il vocalist Lucas Valenzuela dimostra una buona abilità nell’uso del cantato pulito, anziché far ricorso al solo trucido e soffocato screaming, invece presente staticamente in tutti gli altri brani, ad eccezione della simil-ballad We´ll Wait Together, dedicata alla scomparsa di un parente dei Sarlinga’s Brothers.
E di dediche ne abbiamo anche una in memoria della prima vittima dell’abbattimento del muro di Berlino in Run e anche nel brano seguente Just Call Me Death.
Act of God rialza la china generale della release, che viene mantenuta fino alla fine, grazie ai tappeti ritmici, alla frenesia melodica dell’accoppiata fraterna dei chitarristi, che si destreggiano tra accordi semplici e assoli, ed allo screaming statico ma azzeccato.

Come avrete notato, non c’è enfasi in questa recensione.
Effettivamente l’ho persa di mio. Ma, me a parte, non c’è qualche peculiarità che mi ha fatto apprezzare questi Estampida, anzi credo che la sufficienza da parte mia l’abbiano ottenuta per la produzione di Talamanca, nulla più e nulla meno.
Non ci sono tracce che m’abbiano colpita più di tanto; forse Channel Nº Bullshit, forse Act of God e Brainwasher.
Però è comunque una stima irrisoria, indice del fatto che la totalità non è nulla di ché, insomma.
Ennesima goccia nell’oceano del piattume, che, tutto sommato, quantomeno non è pattume.



VOTO RECENSORE
68
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2012
Nadir Music
Death / Thrash
Tracklist
1. Crowd Control
2. The Business of the Gods
3. Is There Anybody Out There?
4. Channel Nº Bullshit
5. Run
6. Just Call Me Death
7. Act of God
8. We´ll Wait Together
9. Ironic
10. I.R.B.A.
11. Jaws of War
Bonus Tracks:
12. Insane
13. Brainwashers (2012 Version)
Line Up
Lucas Valenzuela (Basso, Voce)
Juan Cruz Sarlinga (Chitarra)
Franco Sarlinga (Chitarra)
Gastòn Reto (Batteria)
 
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