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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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The Gathering - If_Then_Else
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( 3712 letture )
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Uno dei più clamorosi casi di volta-faccia nella storia di questo genere, ma allo stesso tempo uno degli album meglio riusciti di questa band: insieme all'immediato predecessore, How to Measure a Planet, If_Then_Else è il simbolo della nuova frontiera rock melodica dei The Gathering, nonché il debutto in ambito psichedelico (a tutt'oggi viene considerato da molti il loro vero genere oltre che la loro incarnazione più riuscita). L'anno è il 2000 ed appare come una sorta di cambio drastico anche rispetto a tutto il loro passato novecentista, anche se la voce è ancora quella di Anneke Van Giersbergen, che lascerà la band sette anni dopo per dedicarsi alla propria carriera da solista; insomma siamo nel loro momento di maggior fervore.
A partire dall'artwork, l'idea che questo full-length vuole trasmettere è la velocità, lo sconvolgimento della novità e della forza che ora non arriva solo dalla voce e degli strumenti ma anche da atmosfere sapientemente costruite con il loro nuovo "giocattolo" psichedelico, che consente alle linee melodiche di complicarsi, creando un ottima base per la voce di Anneke che può sfogarsi con più linee sovrapposte, mantenendo però sempre quella bellezza unica e suadente che rendeva i The Gathering adatti - e a mio parere più adatti - alla sfera gothic. If_Then_Else è un titolo incredibilmente adatto al momento nella vita della band in cui è stato pubblicato e al contenuto musicale: una domanda senza risposta che guarda al futuro, lasciando però l'accenno alla possibilità di un fallimento generato da questa svolta. Introduce anche una sorta di quiete nuova ai The Gathering che permette all'ascoltatore di godersi tutte le tracce senza pensare eccessivamente; inoltre per rendere il tutto ancora più "sicuro" (o meglio per fare in modo che questo cambiamento non risultasse troppo repentino per i loro fan) i nostri hanno smistato i vari pezzi tra l'heavy rock e un pop rock più malleabile, rendendo anche le due macro-aree piuttosto riconoscibili.
Come caso della prima categoria abbiamo Shot To Pieces, in cui il ritmo è serratissimo e la linea vocale sale per poi riscendere in continuazione con una fare "da nenia" ma senza lasciare un attimo da soli gli altri strumenti. Tra i pezzi più aggressivi includiamo anche Colorado Accident, multi-sensoriale e difficile da comprendere perché suona spesso confusa tra i ritmi musicali molto particolari e il testo; e Rollercoaster in cui la particolarità è rappresentata proprio dalle nuove sperimentazioni sonore: sembra di stare in una gabbia elettrico-metallica in cui la voce vibra senza correre e la corrente sembra attraversare i due emisferi della testa mentre la si ascolta (provate con le cuffie e il gioco riuscirà meglio). Non a caso viene posta come prima traccia affinché si possa immediatamente percepire la differenza senza strappi, e in effetti l'immersione è gentile, sebbene il brano - uno dei più articolati - sia corposo e ben strutturato.
Tra i brani che risentono della influenza trip hop/ambient rock invece vi segnalo: Saturnine che conserva il testo di un brano rock commerciale (incentrato su una rottura amorosa) con il beneficio però di un'atmosfera musicale più suggestiva, cadenzata e sempre con lo stesso tempo durante le strofe ma arricchita vivacemente nel ritornello; in quest'ultimo l'abilità vocale di Anneke si palesa nuovamente restando dolce e malinconica e dunque le uniche cose che un po' rovinano l'insieme sono le parole un po' troppo "romantiche" nel senso banale del termine, ma del resto l'inventiva del songwriter va rispettata. Amity invece è una sorta di lamento per una perdita e per l'improvvisa situazione di solitudine a cui il protagonista tenta di dare sollievo con ogni mezzo. Le alterazioni sintetizzate modificano la voce per esprimere il disagio, lasciandola salire con grazia e sicurezza sino ad una ”altezza” piena; un brano emozionante ed empatico dove anche la musica "meccanizzata" ci fa immaginare una catena di montaggio metaforica dov'è la capacità di riadattamento dell'uomo ad essere al centro dell'attenzione. Un riconoscimento anche alla strumentale Beautiful War in cui il paradosso del titolo si risolve nella morbidezza di batteria e tastiere che portano avanti una cruda armonia piuttosto metallica. Infine parliamo di Pathfinder, una lenta ed ondeggiante uscita dall'album che, dopo averci sorpreso con maestose novità, fa adagiare l'orecchio e congeda serenamente l'ascoltatore.
C'è stato chi ha considerato If_Then_Else la preparazione ideale per ascoltare Souvenirs (il lavoro successivo) ma a mio parere si tratta di un prodotto capace di vivere una vita propria beandosi delle influenze ricevute e rimanendo un disco di ottima fattura, un esperimento riuscito e una via per qualcos'altro.
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16
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Tolto il debutto, quando ancora non li conoscevo, posso definirmi fan della prima ora. Visti diverse volte live con Anneke, per i miei gusti Nightime Birds è il migliore, al di poco sopra a Mandylion e HOw ti measure…ma questo disco é sicuramente un altro gran disco, cui affianco anche home e souvenirs. Difficile fare graduatorie, ma con Anneke erano una band stellare. Quanto mi mancano quei suoni rock psichedelici e distorti. |
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15
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Sono d\'accordo che è un ottimo disco. Non al livello dei tre precedenti o del successivo, ma di poco... E poi leggendo la recensione che infatti ne tesse le lodi non si capisce perché poi il voto sintetico sia così basso... Io gli ho messo 87. |
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14
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Non riesco veramente a capire come si possa dare un voto così basso ad un album di così alta elevatura. Continuo a consideralo perfetto nel suo essere. Gli do solo 85 perché sono riusciti a fare ancora meglio. Rimane comunque un album che mi ha segnato nel profondo e che ho ascoltato fino a consumarlo. |
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13
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Disco stupendo come la voce di Anneke. Voto troppo basso |
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12
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@Manuel: perdonami, ma la tua è una affermazione del tutto gratuita. |
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11
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@Legalisedrugsandmurder È da tempo che un po' in tanti stiamo aspettando la recensione di How to measure a Planet..ma per quanto reputo Metallized il miglior sito che tratti di musica in assoluto,credo se ne sbattano anche un po' il cazzo delle richieste dei loro utenti... |
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10
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concorco con Father Picard, questo album è una serie di gemme sottovalutate. Il tour fu memorabile. Aspetto la recensione di How To MEasure a Planet, forse il loro capolavoro |
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9
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forse il loro album piu sottovalutato. 90/100 |
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7
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Mandylion e Nighttime Birds restano i mei preferiti, però anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un lavoro di qualità, che all'epoca ricordo di aver apprezzato in misura maggiore rispetto al pur valido predecessore. Non che abbia gran importanza, ma con la nuda e cruda valutazione numerica mi sento di attribuire qualche punto in più. Sono lieto che sia stato riscoperto questo titolo, da appassionato di Anneke e di questa grande band! |
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6
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la doppietta "how to measure..." + " if_then_else" sono gli album che più amo della band |
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5
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Anneke è la migliore,quindi voto 90 |
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4
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Concordo con @Bloody Karma il disco non è il loro migliore ma ha dei pezzi fantastici e Anneke, eh beh... |
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3
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Un disco a cui sono legato emotivamente per diversi motivi, tra tutte la mia preferita resta Saturnine |
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2
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Amo questo disco ascolto in continuazione Rollercoaster, Shot to Pieces, Bad Movies Scene e Beautiful War! |
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1
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un gran disco...ma io sono di parte, per me qualsiasi cosa fatta con anneke supera abbondantemente gli 80... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Rollercoaster 2. Shot to Pieces 3. Amity 4. Bad Movie Scene 5. Colorado Incident 6. Beautiful War 7. Analog Park 8. Herbal Movement 9. Saturnine 10. Morphia's Waltz 11. Pathfinder
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Line Up
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Anneke Van Giersbergen (Voce) René Rutten (Chitarre) Frank Boeijen (Tastiere) Hugo Prinsen Geerligs (Basso) Hans Rutter (Batteria)
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RECENSIONI |
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