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Asphyx - Last One on Earth
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Dopo il fenomenale The Rack, eccoci nuovamente a parlare degli Asphyx e del secondo full lenght ufficiale intitolato Last One on Earth che riprende il discorso esattamente là dove lo avevamo lasciato. Se il debutto lasciava ancora trasparire alcune imperfezioni, con Last One on Earth la band tocca uno dei picchi assoluti della loro carriera consegnandoci un lavoro compattissimo, roccioso come pochi ed una tracklist semplicemente da paura. Mi sento di poter affermare con quasi assoluta certezza che questo secondo capitolo della loro carriera sia il culmine della loro produzione death metal, mentre dal successivo Asphyx saranno le influenze doom a dominare ed a spostare il baricentro stilistico su lidi ben più tranquilli.
L'album si apre senza intro e senza fronzoli con M.S. Bismarck che - sin dal minutaggio - lascia intravedere diversi cambiamenti rispetto al debutto. Se infatti i brani del debutto erano brevi e diretti, sul nuovo Last One on Earth la durata aumenta, mentre la struttura dei brani diventa più complessa con continui cambi di tempo e di atmosfera e si aggiunge anche un sensibile miglioramento nella ripresa della batteria. The Krusher è la definitiva consacrazione dell'Asphyx's sound! Un brano schiacciasassi con un riffone da annoverare tra i migliori che il death metal abbia mai partorito, mentre su Serenade in Lead si torna a battere tempi molto sostenuti dove il caro Von Drunen sguaina uno screaming davvero selvaggio e sopra le righe. Scorrono i minuti e letteralmente mi si accappona la pelle di fronte alla bellezza di queste tracce. Questo lavoro, come dicevamo in apertura, gode della capacità di bilanciare perfettamente brani aggressivi e tirati ad altri più soffocanti, ma anche all'interno dello stesso brano i nostri hanno saputo tenere perfettamente in equilibrio le atmosfere in modo da confezionare un lavoro godibilissimo e scorrevole fino al quarantesimo minuto. La title track arriva oltra la soglia critica dei 7 minuti di durata per un brano cadenzato ed abbastanza disteso che spezza in due l'album ma che forse - per essere perfetto - sarebbe dovuto durare qualche manciata di secondi in meno. The Incarnation of Lust, così come The Krusher, incarna perfettamente il nuovo corso degli Asphyx (del 1992, si intende!) con un bilanciamento perfetto di pesantezza e violenza senza pari. Il brano è lento ma potentissimo ed è proprio questa lentezza che dona alla coppia Daniels/Bagchus la possibilità di produrre una quantità di watt veramente spaventosa, incastonando riff micidiali a cavalcate poderose. Andiamo avanti con la granitica Stream of Ancient Wisdom, lenta ed asfissiante nella parte iniziale ma caratterizzata da un riffing che spacca semplicemente le ossa. In poche parole un altro capolavoro! Non avrei dovuto avventurarmi in un incauto track by track perché mi rendo conto che la bellezza di questo lavoro è proprio nella sua interezza e che la mia critica si riduce ad un semplice susseguirsi di ossequi, ma è obiettivamente assurdo rimanere impassibili di fronte alla potenza di questi brani che sprigionano marciume e violenza a profusione. Food for the Ignorant è l'ennesima cannonata nelle orecchie mentre con Asphyx (Forgotten War) si giunge in conclusione di questo viaggio con un brano per certi versi accostabile alla title track. Una cavalcata serratissima ma con molte parti cadenzate che non potrà lasciare indifferente qualsiasi amante del buon vecchio death metal vecchia scuola.
Così com'è capitato in occasione della recensione del debut album della band, è assai difficile decretare quale dei loro album sia il migliore, special modo in considerazione del fatto che la loro produzione si divide in una prima ondata più incline al classico death metal, ed un secondo corso della loro discografia - inaugurato dal successivo Asphyx del 1994 - nel quale la band virerà apertamente verso sonorità doom oriented. Se non il loro migliore album di sempre, di certo uno dei loro tanti capolavori!
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Molto bello, il precedente The Rack per me è un capolavoro |
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Questo è uno dei miei preferiti Death metal di sempre |
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Se the rack lasciò il segno per la formula personale del combo nel suonare deathmetal, LOOE ci consegnava una band intenzionata a crescere. Più personalità, maggior padronanza della musica con un percepibile senso della direzione. Meno soluzioni thrash, più parti doom. La titletrack è un vero capolavoro. Una vera canzone death metal. Tuttavia posso capire chi non ne coglie l'alone speciale che circondava questa band. Ad ogni modo un gran disco in un momento storico favorevole per il movimento Deathmetal. |
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Massacrante. Immortale. Perfetto, come The Rack. |
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Vero, anche se trovo leggermente più simpatici gli Eupleridi del Madagascar. |
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che simpatici umoristi, gli Erpestidi  |
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Occhio lambrusco che qua se critici gli Aspshit o i Kreator ti condannano a morte tramite sodomia interracial!! |
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Ho scritto varie volte che non sono mai impazzito per loro, però un 70 glielo darei, forse più per l'importanza storica, per me nel '92 usciva roba migliore, anche di gruppi che non cagano in molti purtroppo.....per me sono un po' troppo venerati come gli AUTOPSY, anche loro non eccezionali. |
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Il capolavoro degly Asphyx, penso sia superfluo aggiungere altro. |
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Ragazzi lasciamo perdere la gente che vieni qui solo per provocare |
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WO WO WO COME SIETE CALDI! eh si, con i propri gruppi preferiti sono tutti (come li chiamate voi) fanboy! come dei sedicenni al cospetto dei commenti di Flag Of Hate sugli Avenged Sevenfold!! |
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@Mangusta: Quando un ragazzino come te entra nella rubrica dei rispolverati dovrebbe togliersi il cappello di fronte ad album che hanno fatto la storia e non prendersi la briga di criticare come fai tu. Non entro in merito al tuo commento perchè lascia trasparire che tu non abbia nessuna conoscenza delle radici del death metal . |
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Cari Khaine-Trucido-Raven, posso bestemmiare in risposta al post qua sotto o rischio di essere bannato?  |
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Total shit!! banale e per vecchiardi metallari burberi,che apprezzano questo e non altro perchè la band in questione non si è fatta i soldi, dunque non c'è niente di invidiare! voto: 55 (con aggiunti 50 punti per il rispetto...) |
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Band immensa e capolavoro del death doom anche se preferisco The Rack. |
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@Furio assolutamente, infatti non ho messo in dubbio la qualità del tuo scritto, anzi, era solo una domanda che mi è sorta conoscendo l'amore che nutre Simone nei confronti dei lavori di Van Drunen e soci sia negli Asphyx che nelle varie forme in cui si presentano, tutto qui. |
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@undercover: gli Asphyx li adoriamo un po' tutti e spero di non aver detto nulla che Simone non avrebbe scritto a sua volta... |
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capolavoro. da avere assolutamente |
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gruppone!!!mostri assoluti |
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Capolavoro indiscutibile, uno di quei dischi che reputo intoccabili. Posso fare una domanda alla redazione? Senza nulla togliere a Furio e la sua disamina nella quale peraltro non c'è nulla che non vada, posso chiedere perché non avete lasciato questa recensione a Simone che ha una vera e propria venerazione per gli Asphyx? |
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AAARGH, orgasmo! Selvaggio, decadente, apocalittico. Uno dei 10 dischi Death metal più belli di sempre. Perdonate il mio fanboysmo, ma io metto 100/100. Forse è esagerato, ma sicuramente è sopra il 90. Conta anche il valore affettivo, no? |
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Grande disco, capolavoro grezzo e feroce del Death, voto 93, che band signori. |
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Serenade in leeeeaaaadddddd! Ottimo album! |
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Altro capolavoro anche questo, il migliore assieme a The Rack. |
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Capolavoro del death metal, la titletrack ed Asphyx (Forgotten War) sono in particolar modo le mie preferite |
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Forse il loro migliore, sicuramente un capolavoro del Death Metal tutto...92/100 |
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