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Kreator - Violent Revolution
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Violent Revolution, pubblicato nel settembre del 2001, rappresenta uno dei punti nevralgici della carriera dei Kreator. Con questo lavoro, infatti, il combo teutonico abbandona i controversi e criticati sperimentalismi degli anni novanta riabbracciando il canonico thrash che li aveva proiettati nell’Olimpo dell’heavy metal. Tale scelta, voluta dal leader Mille Petrozza, fu all’epoca ampiamente condivisa sia dalla critica che dal pubblico specie tenendo in considerazione la qualità di quasi tutti i brani che denotano un’elevata ispirazione compositiva. Di rilevante importanza l’innesto del nuovo chitarrista finlandese Sami Yli-Sirniö che ha fornito un contributo sostanzioso nel reindirizzare la carriera della band di Essen su territori più consoni e graditi specie ai fan di vecchia data. Un tuffo nel passato, un ritorno alle proprie radici, questo è il vero senso di Violent Revolution con il suo sound diretto e scevro da contaminazioni con qualche leggera concessione al death melodico che non inficia assolutamente il livello elevato del platter.
Il titolo dell’opener Reconquering The Throne sembra quasi un ideale messaggio per tutti: i Kreator sono tornati quelli di un tempo e vogliono riprendersi il ruolo di signori del thrash! Una canzone veloce e violenta con un abrasivo Petrozza alla voce e nella quale il nuovo corso si conclama grazie al furioso riffing di chitarre, alla prova eccellente di Jürgen "Ventor" Reil e alla pregevole serie di cambi di tempo. L’album esplode letteralmente con la fenomenale title track, preceduta dal breve intro strumentale di chitarra The Patriarch che assolve perfettamente il compito di preparare l’ascoltatore alla pura devastazione sonora: Violent Revolution, eseguita sovente dal vivo, è munita di un riff portante e di un refrain davvero coinvolgenti; la considero uno degli apici creativi dell’intera produzione dei Kreator. Si continua con la ritmica tritaossa dell’adrenalinica All of the Same Blood (Unity), che sembra essere stata estrapolata da Coma Of Souls, la quale non può che indurti ad un forsennato piacevole headbanging. Servant in Heaven - King in Hell ha contorni più umbratili e meno irruenti, ma è parimente efficace (bella la sezione introduttiva affidata a basso e chitarra), mentre Second Awakening ha un andamento assassino nel contesto di liriche che contengono, tra l’altro, anche un attacco alla religione cristiana che opprime gli uomini rendendoli soggiogati e vuoti. L’irruente Ghetto War è straordinaria grazie ad un riff portante tanto semplice quanto dannatamente travolgente e rappresenta uno dei momenti migliori. La lunga Replicas of Life vede un Petrozza quasi recitativo nella parte iniziale, poi il brano cresce d’intensità fino a riprendere il solito canovaccio; interessante l’assolo di chitarra centrale. Il drumming di Jürgen "Ventor" Reil apre Slave Machinery sul quale si innesta poi l’ennesimo riff vincente. Si prosegue sulla falsariga con Bitter Sweet Revenge e Mind On Fire nel complesso songs di livello, sebbene inferiori alle altre. La chiusura spetta alla dirompente System Decay con ancora cambi di tempo al cardiopalma ed un Mille acido come non mai. Per completezza di informazione, la versione limitata digipak contiene come bonus track una passabile versione demo di The Patriarch/Violent Revolution.
Violent Revolution è da considerare a tutti gli effetti tra i migliori full length realizzati dai Kreator anche se non mancano alcuni difetti che riguardano, in particolare, la produzione non proprio ineccepibile curata da Andy Sneap (il suono risulta troppo pulito), l’eccessiva durata (oltre un’ora) e gli assolo alla sei corde non sempre proprio memorabili; ciò nonostante ci troviamo al cospetto di uno dei capolavori thrash metal degli ultimi anni da possedere a tutti i costi. Non lo avete? Che aspettate, correte a procurarvelo allora!
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Per me rimane il migliore tra gli ultimi 5. Riprende senza girarci troppo intorno la strada lasciata dopo Coma of Souls, di cui è la naturale prosecuzione già a partire dalla copertina in cui alla mascotte ricuciono il cranio. Tanti pezzi stratosferici, le prime tre, Ghetto War non fanno prigionieri. Il 2001 con M-16 e The Antichrist è stato un grande anno per il thrash tetesco!!! Voto 88 |
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Quanto e' bello il live pubblicato durante questa tournee(live kreation)una prestazione superba,una scaletta perfetta,un sound forse troppo pulito ma che non depotenzia la ferocia della band.In campo thrash sono forse la mia band preferita,insieme a megadeth,destruction e slayer |
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Band che non sbaglia un colpo. Non c'è album che non sia speciale a modo suo. L'unico che un pò mi ha deluso è Outcast ma cmq me lo ascolto troppo volentieri. Divini. Quest'album merita un 85 pieno,Non capisco come non piaccia ad alcuni di voi. Sempre legati ai soli primi album delle band ma perchè? Giuro non lo capirò mai. |
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I capolavori dei Kreator son 5: i primi. Il resto è ascoltabile, nulla più |
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ottima recensione! Per me il miglior album dei Kreator in assoluto!!! fantastico e memorabile dal primo all'ultimo brano. Non mi stanco mai di ascoltarlo. |
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ahaahha Lambruscore, il bello o brutto della cosa è che ero sobrio.... |
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Io propongo alla redazione la cancellazione di TUTTI i commenti negativi da TUTTI i cd dei Kreator. Solo cosi potremo davvero rendere giustizia a questa intoccabile band. |
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Ghetto war è da paura! Che pezzo! |
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ti credo che sono ritornati al thrash..le sperimentazioni sono piaciute solo a mille!! |
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Il migliore album degli anni 2000 della band e visti a waken nell'omonimo tour, in formissima. |
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Confesso che mi sono avvicinato al thrash in questi ultimi anni capisco perfettamente e ammiro l'"ortodossia" di Lambru e Undercover ma a me questo disco e anche gli ultimi piacciono molto. E se la devo dire tutta non mi dispiacciono le produzioni "pulite", ma come detto non son cresciuto con quelle sonorità. |
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per me uno dei migliori in assoluto, degli ultimi e più recenti il migliore che si avvicina ai grandissimi classici coma of souls, pleasure to kill, extreme aggression e terrible. molto bello e x me da 85 |
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* "se quello prende 90", scusate il refuso. Probabilmente anch'io, come il Lambrusco, sono poco sobrio . |
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Sottoscrivo l'ultimo commento di Undercover. Phantom antichrist, per esempio, è un buon disco ma sinceramente, dopo mesi che lo ascolto, non andrei oltre l'80 e sicuramente se quello prende 80 allora Coma of souls è da 100 e lode. Comunque il disco qui recensito è buono, niente di imperdibile ovviamente ma ogni tanto lo ascolto volentieri. |
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@Billo, grazie di avermi chiamato LMABRUSOCRE, vuol dire che anche te oggi sei poco sobrio, hehe...ok basta ot, ciao. |
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Disco superbo per me uno dei migliori sfornati dai Kreator con pezzi veramente eccezionali |
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A parte il fatto che continuerò a difendere "Endorama" a vita perché comunque quel disco ha degli spunti particolarmente interessanti, poi può non piacere e ne capisco tutti i motivi, qui non si discute sulla qualità di "Violent Revolution" che è senza dubbio un buon disco come del resto lo sono i successivi, ma sul fatto che alla fine della fiera i Kreator sono tornati sui proprio passi per riproporre ciò che erano ripetendosi di disco in disco sino alle ultime prove nelle quali è venuta fuori una deriva melodica inattesa, gradevole anche, ma che col tempo è diventata stantia, non comprendo andando oltre il gusto soggettivo come possano ricevere voti sparati a manetta questo e "Phantom Antichrist" e prendere appena 81 "Endless Pain" che è un caposaldo riconosciuto del thrash primordiale, o 70 "Cause For Conflict" che di sicuro non è da meno rispetto a quest'album... |
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Mi piace la battaglia del Lmabrusocre, però dai fattene una ragione, anche tu crescendo hai sicuramente smesso di fare certe cose più grezze, scherzi a prte dopo anni di onorata carriera mantenersi genuini è impossibile, sfido chiunque quando poi rasenta il fondo a lasciarsi abbracciare da un vita agiata, idem i musicisti, per quanto rock o true metal siano... |
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Mi sbaglio, il demo che dicevo è Breaking the silence del 2008, l'album invece è The club (del 2005) per me ottimi esempi di come si possa suonare old school, poi ovvio che i primi 2 degli Assassin sono un'altra cosa, ho espresso il mio concetto, chiudo, salùt!!! |
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Capisco il vostro discorso, ma l'alternativa era proseguire sulla strada di "Endorama"... e venendo da quel disco, con "Violent Revolution" altro che di retromarcia si parla, è una partenza in quarta! |
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@The Nightcomer, hai riassunto quello che spesso voglio dire anch'io, però non sono d'accordo sull'ultima frase, non pensi che magari il prossimo potrà piacerti? Io so di essere un nostalgico del casso ed un amante delle produzioni grezze, per me se buttassero fuori un demo con nuovi pezzi, registrati come 25 anni fa, lo comprerei subito e li seguirei subito, però so che non sarà possibile, ah, qualcuno ha sentito il demo del 2005 (credo) dei crucchi ASSASSIN? Per me suona che è una bomba, suoni veri, reali, mica sta roba qua dai.... |
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Lo acquistai in vinile all'epoca e mi piacque, però in seguito -ammetto- lo abbandonai quasi completamente. La questione è sempre la stessa: per quanto le riproposizioni riescano bene (e questa la considero tale), ci si viene a trovare di fronte a evidenze nostalgiche e decontestualizzate, che inevitabilmente vengono messe a confronto con le releases storiche (ovvero quelle che ebbero un'effettiva valenza nel contribuire a plasmare il movimento). Quando ascolto albums come questo mi sento dividere: una parte di me apprezza i richiami alle sonorità a cui sono affezionato (in questo caso arricchite da un'apprezzabile ispirazione), ma l'altra mi suggerisce impietosa la verità: "stai ascoltando un disco che nulla aggiunge a quanto già fatto dalla band negli anni in cui offriva il meglio di se". In parole povere, il gusto personale può anche essere gratificato, ma la sensazione che qualcosa non quadri rimane. Comunque dopo questo disco ho smesso definitivamente di seguirli. |
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Il disco della retromarcia, se per accontentare i fans o per reale convinzione non è dato sapere (per me più la prima ma va bè...). Un buon lavoro, anche se il mio preferito post-2000 resta sempre Hordes of Chaos, questo ha comunque alcuni pezzi davvero ottimi, ma oltre al 77-78 non andrei, per dirla in numeri. |
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Gran bel disco, decisamente violento e rivoluzionario !! voto 80 |
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So che spesso sembro (anzi sono) un rompicoglioni, ma quello che voglio dire è che per me, tantissimi gruppi nei generi più svariati, fanno dischi uno dietro l'altro,( ovvio che i Kreator ci devono campare eccome di musica) senza lasciarmi un gran entusiasmo, ecco, anche se è chiaro che se dovessi rivederli live, quando attaccano un qualsiasi riff, per me sarebbe una festa (complice anche magari un po' d'alcool hehe.... magari un po' tanto....) |
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7
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ad oggi per me è il loro capolavoro. difficile che mi piaccia un cd dall'inizio alla fine ma questo ci riesce... |
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Disco granitico, ma i migliori Kreator rimangono quelli degli anni 80. |
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Bel disco ma concordo con Lambruscore, non sulla sufficienza ma neanche sparare voti così alti, ok i recensori sono diversi ma questo vale più di quello degli Artillery? Direi proprio di no. |
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Insieme a Hordes Of Chaos il mio preferito dei Kreator post-2000, alcuni anthem incredibili, come dice Radamanthis, tra cui All Of The Same Blood e la title-track! |
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A me sto disco invece fa impazzire e contiene 3 tracce che sono pazzesche: Violent revolution, Servanth in heaven kings in hell e All of the same blood...stupende! Un disco da 85 come ha detto il recensore |
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Bella rece, voto giusto. 85/100 |
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Per me ascoltabile come tutti i dischi (thrash) dei Kreator, dopo Coma of souls, ultimo capolavoro, questo è sufficiente e niente più... |
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