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Circle II Circle - Seasons Will Fall
( 4111 letture )
Diciamo la verità: il mondo è un posto più triste e povero da quando i Savatage non ci sono più. Purtroppo, un giorno di qualche anno fa, il buon Jon Oliva decise di mettere la parola fine sulla carriera della band e a nulla sono valsi finora la disperazione di migliaia di fans sparsi per tutto il mondo e l’insistenza di alcuni ex-membri della band (Chris Caffery in particolare). Da allora, i vari progetti nati per filiazione diretta da quella grandiosa band hanno cercato, ciascuno nella propria identità e con i propri mezzi, di rinnovare e perpetuare quella tradizione raccogliendo un pezzo più o meno grande del DNA originario. Zachary Stevens, ultimo cantante da studio dei Savatage, fu il primo ad essere sacrificato alle decisioni di Jon Oliva, il quale lo aiutò comunque a formare la sua nuova band, i qui presenti Circle II Circle, contribuendo in maniera sostanziale alla stesura delle composizioni del debut album, il validissimo Watching In Silence. Ma l’ombra lunga di Oliva, oltre che sulle composizioni e sullo stile, si estese anche sulla band: il pingue cantante fu talmente soddisfatto dal lavoro svolto dai musicisti di Stevens, che pensò bene di prenderseli in blocco e portarseli nei suoi Jon Oliva’s Pain, costringendo il Nostro Zak a ricominciare nuovamente tutto da zero. Da allora la testardaggine del cantante ha prodotto quattro album (più altrettanti EP a cadenza regolare tra un disco e l’altro) e oggi i Circle II Circle tornano con il loro sesto album da studio rompendo un silenzio durato tre anni.

La formula instaurata dalla band è nota ormai ai più e affonda prepotentemente le sue radici nella musica che tutti associamo al cantante: un robusto US Power metal condotto quasi sempre su tempi medi rocciosi e enfatici, nei quali le derivazioni classiche e sinfoniche si uniscono a linee melodiche estremamente curate e spesso polifoniche, graziate dal timbro scuro, drammatico, romantico e fortemente evocativo di Stevens, il quale giganteggia con la classe che ormai tutti gli riconoscono e apprezzano. Tutto molto bello e tutto fortemente pregno dell’eredità-Savatage, tanto evidente da non necessitare ulteriori riferimenti. Al tempo stesso, tutto così chiaro da far scemare col tempo l’interesse nei confronti della band, a causa di uscite discografiche formalmente impeccabili, ma sempre meno coinvolgenti e fin troppo ripetitive, legate ad un songwriting cristallizzato e sempre meno ispirato. Un problema che forse lo stesso Stevens si è posto, dato che di sola stima non si campa, puntando a un album che fosse davvero valido e potesse in qualche modo rilanciare la band e rinnovare il tacito sodalizio con il suo pubblico di riferimento. Seasons Will Fall si presenta quindi con un compito preciso e sebbene i difetti di fondo che gli impediscono di raggiungere il centro pieno siano esattamente gli stessi che ormai conosciamo da tempo, è difficile, davvero difficile, non riconoscere che stavolta Zachary e compagni hanno tirato fuori un signor album. L’unica vera cosa che è quasi sempre mancata ai Circle II Circle è la magia tipica dei Savatage, quella identità unica e irripetibile che solo la band dei fratelli Oliva ha sempre avuto. Il formalismo e la professionalità con cui la band di Stevens ha cercato di sopperire a questa mancanza non hanno mai permesso di superare questo vizio originale e Seasons Will Fall soffre dello stesso problema: i brani sono belli, molto belli, splendidamente articolati e composti, arrangiati in maniera quasi commovente e ricca; le composizioni sono sontuose nel loro heavy metal elegante, ma al tempo stesso muscolare e dinamico, romantico nel vero senso del termine. Eppure, l’impressione di trovarsi di fronte un manierismo a volte privo di anima e reale ispirazione non viene meno anche in questa nuova release, tanto che ad un primo ascolto sembra di respirare quasi un’aria di rassegnazione e stanchezza. Niente di più errato, perché la forza di Seasons Will Fall e quello che lo rende sicuramente uno dei dischi migliori mai realizzati dai Circle II Circle, è tutto nella solidità dei dodici brani che lo compongono: stavolta non ci sono brani lasciati al caso o messi lì tanto per riempire. Tutte le canzoni hanno un loro senso individuale, sono tutte di un buonissimo livello, con qualche punta che si avvicina pericolosamente all’ottimo, mostrando una band in forma splendida che vede un comparto chitarristico arricchito dal ritorno di Bill Hudson. Certo gli anni passano anche per Stevens e il suo cantato, pur conservando un fascino unico e riconoscibile tra mille, si dimostra oggi leggermente meno brillante e potente, ma siamo sempre al cospetto di un fuoriclasse ed anche se da lui si vorrebbe sempre e comunque di più, è impossibile non riconoscere che stavolta le linee melodiche ci sono e funzionano alla grande. Non si inventa nulla e non si sposta di un centimetro in avanti il confine dell’ispirazione fin qui perseguita, ma il risultato è decisamente migliore che nel recente passato e ripetuti ascolti non fanno che confermare la solidità compositiva dell’insieme. L’album offre, come detto, alcune canzoni che finalmente si elevano sulla media con forza e convinzione: in particolare si parla di Without a Sound, Epiphany, Dreams That Never Die (con tanto di partitura polifonica alla Chance), l’ottima Seasons Will Fall, Isolation e la ballad conclusiva Only Yesterday, tutte composizioni di spessore e grande qualità. Il resto, a cominciare dall’opener Diamond Blade, si mantiene su livelli buoni o molto buoni, con la sola eccezione di Downshot, piuttosto anonima. Inutile sottolineare ancora l’elevatissimo livello strumentale dei musicisti qua coinvolti, mentre interessante è il notevole apporto in fase di arrangiamento del piano e delle tastiere in generale, ottimamente amalgamati ad una base fortemente guitar oriented che, per una volta, non sacrifica la ritmica, sempre molto presente e variegata, pur rispondendo ai canoni di potenza consueti. In realtà, un paio di canzoni in meno non avrebbero forse guastato a causa dell’eccessiva omogeneità di fondo che finisce per affettare un po’ l’ascolto dell’album nella sua interezza. Non a caso un brano dal bpm appena più elevato come Never Gonna Stop finisce per rappresentare una boccata d’aria indispensabile, seppur non risolutiva.

L’influenza dei Savatage è fortissima in questo Seasons Will Fall, trovando però un equilibrio finalmente coinvolgente in un album che può dirsi senz’altro riuscito. Purtroppo, quello che continua ad impedire ai Circle II Circle di elevarsi oltre un ormai consolidato livello resta sempre l’eccessivo manierismo con il quale le canzoni vengono composte e create. Non c’è un solo attimo in tutto il disco che possa dirsi inaspettato e questo, per un gruppo giunto al sesto album senza mutare minimamente il proprio approccio, diventa un limite insormontabile. Ciò non toglie che se non conoscete la band e siete in qualche modo incuriositi da loro, il miglior consiglio sia quello di comprare il disco a scatola chiusa: difficilmente resterete delusi e, anzi, potreste restare stupiti dalla qualità di un platter che ha il solo difetto di arrivare dopo quanto fatto dai Savatage. Se invece già li apprezzate, potete tirare un sospiro di sollievo: Seasons Will Fall è il loro miglior album da anni. Missione compiuta per Stevens e compagni? Sì e no, in conclusione. L’album cresce moltissimo con gli ascolti e dispiega una qualità intrinseca notevole, ma il salto definitivo nell’Olimpo dei grandi resta al di fuori della portata di una band perfetta, ma non completa, la quale manca della magia che solo in pochi possiedono. D’altra parte, se è vero che un mondo senza Savatage è più povero e triste, è altrettanto vero che i Circle II Circle ne sono degni eredi e il fatto che siano tornati a scrivere musica di buonissimo livello è comunque una ottima notizia.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
79 su 6 voti [ VOTA]
xXx
Domenica 10 Febbraio 2013, 9.35.30
10
quotone per rada x la ballata only yesterday!!!
Radamanthis
Sabato 9 Febbraio 2013, 12.29.19
9
Qualunque amante dell'heavy metal ci spera....
atheist
Sabato 9 Febbraio 2013, 3.44.20
8
sotto sotto ci spero ancora nella reunion, non potrei fare altrimenti...
Radamanthis
Venerdì 8 Febbraio 2013, 21.09.52
7
Credo inoltre che la ballad Only yesterday non avrebbe assolutamente sfigurato su Dead winter dead dei Sava al fianco di altre due gemme quali This isn't what we mean o One child...detto questo credo di aver detto tutto...
Radamanthis
Venerdì 8 Febbraio 2013, 11.02.37
6
Il disco è davvero bello e cresce davvero di ascolto in ascolto, il suono savatage-oriented dà naturalmente quel tocco in più e la voce di Stevens fa il resto ma naturalmente queste cose sarebbero nulle se le composizioni non fossero all'altezza dunque la combinazioone di tutti questi fattori lo fa essere un disco di sicuro valore che certamente non sarà mai paragonabile a uno dei masterpieces della "band madre" ma che vuole essere un suo diretto figlioccio che sa esprimere quel qualcosa che ricorda e neppure troppo vagamente i maestri Savatage! Un 80 credo sia una valutazione appropriata!
DAVIDE
Giovedì 7 Febbraio 2013, 7.27.20
5
Grandissimo cd che cresce ascolto dopo ascolto,Zachary è come al solito fantastico,il savatage stiyle è omnipresente,ma stavolta la qualità delle canzoni non si discute,su tutte Without a sound, ad ogni ascolto mi commuovo ed esalto.
xXx
Lunedì 4 Febbraio 2013, 14.13.37
4
i savatage erano ben altra cosa. disco bello, di mestiere, cantato magistralmente e sicuro più ke sufficiente (d'accordo col voto di lizard) ma il pathos delle canzoni dei savatage dov'è? la stessa cosa la posso dire per i dischi di jon oliva solista e dei Transiberian orch. , uniti erano immensi, divisi sono incompleti! pensateci vari oliva, stevens, middleton, caffery, wacholz...pensateci e riunitevi il più presto possibile!
fotturion
Domenica 3 Febbraio 2013, 17.06.27
3
Ho ascoltato l’intero album diverse volte, sono un fan dei Savatage (mia band preferita).. I Circle II Circle non mi sono mai piaciuti granchè.. una cosa è suonare con lo stesso stile di un’altra band e realizzare ottime songs e una cosa è invece semi-scopiazzare la musica altrui, quello che hanno fatto in quest’album.. i Savatage sono lontani anni luce! che senso ha ascoltare un album dove ci sono gli stessi passaggi già ascoltati nei Savatage ma con la totale mancanza d’ispirazione nonchè di quel pahtos che solo loro sanno trasmettere??? meglio andarsi a riascoltare per la millesima volta capolavori del calibro di Streets, Gutter Bullet o The Wake of Magellan e ascoltare la stessa musica ma ispiratissima e che viene dritta dal cuore! questo dei Circle II Circle è sempicemente un album sterile e senza cuore, si salvano solo alcuni pezzi.. non è un caso che la voce di Zachary non rende bene come nei lavori con la band di Oliva.. almeno per me! Mio voto: 65. PS il mio sogno sarebbe vedere i Savatage nuovamente riformati con alla voce il mio cantante preferito... Jorn Lande! sarebbe splendido
Radamanthis
Domenica 3 Febbraio 2013, 13.39.28
2
Ah Metallized...noto con amarezza che manca il debut citato da Lizard in sede di recensione "Watching in silence"...spero di vederlo presto nella sezione dei dischi rispolverati!
Radamanthis
Domenica 3 Febbraio 2013, 13.37.44
1
I Circle II Circle sono una band validissima, ho apprezzato tutti i suoi dischi e certamente apprezzerò anche questo (che mi sto ascoldando proprio ora e le premesse sono ottime, ma poi, successivamente, darò un giudizio accurato su questo Seasons Will Fall). Detto ciò il dispiacere di sentire questi immensi musicisti in progetti separati (Circle II Circle, Jon Oliva's Pain, TransSiberian Orchestra, Dr. Butcher ecc) mi fa una grande tristezza...quanto rivorrei i Savatage a tempo indeterminato e pieno, una band straordinaria che anche dopo la prematura morte di Criss Oliva ha continuato a sfornare capolavori su capolavori e dare tante, ma tante piste a qualunque altra band dalle simili sonorità! Peccato, un grande peccato...ora mi continuo ad ascoltare la bella voce di Stevens in questo per il momento più che dignitoso Seasons Will Fall...
INFORMAZIONI
2013
earMusic
Heavy/Power
Tracklist
1. Diamond Blade
2. Without a Sound
3. Killing Death
4. Epiphany
5. End of Emotion
6. Dreams That Never Die
7. Seasons Will Fall
8. Never Gonna Stop
9. Isolation
10. Sweet Despair
11. Downshot
12. Only Yesterday
Line Up
Zachary Stevens (Voce)
Christian Wentz (Chitarra)
Bill Hudson (Chitarra)
Henning Wanner (Tastiera)
Mitch Stewart (Basso)
Adam Sagan (Batteria)
 
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