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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Avete presente quella band thrash newyorkese che si chiama Overkill? Sì, proprio loro, quel gruppo fantastico che da trent’anni martella imperterrito un thrash ortodosso e d’assalto. Ecco, diciamo che, già a partire dal monicker, ai Coma la band di Bobby Blitz Ellsworth e D.D. Verni, probabilmente piace molto. Ora, sappiamo tutti cosa pensare del revival thrash: che senso può avere ascoltare delle nuove band che ripercorrono in tutto e per tutto il percorso dei grandi del thrash senza distaccarsi un attimo dalle coordinate stilistiche da loro introdotte? Probabilmente nessuno. Tanto più se poi l’unica variazione sul tema introdotta dalla band è il richiamo neanche troppo velato ad altre band storiche del settore come Exodus e Slayer. Una bella croce quindi sui Coma e sulla loro inutile e ultraderivativa proposta parrebbe non solo giusta, ma proprio necessaria. Perché un buon recensore deve anche essere un buon critico e dire le cose come stanno. Esatto. Però poi metti Mindless, perché comunque il tuo compito lo vuoi portare a fondo con coscienza e dopo poco ti ritrovi a scapocciare come un dannato e tanta è la foga che quasi quasi lasciar perdere per un attimo la tastiera del computer e mettersi a pogare col muro diventa un’opzione interessante. Perché sì, i Coma possono essere tranquillamente catalogati come derivativi, ottusi e autoreferenziali, ma il loro mestiere lo sanno fare alla grandissima e Mindless è una folata ferocissima di thrash sparato a mille senza ritegno e senza alcun rispetto, ma non solo. Tanto che ti verrebbe voglia di andare a trovarli nel loro sicuramente lercissimo garage e stringere loro la mano e tanti saluti al buon senso, ringraziandoli per tanta pura e incontaminata aggressione, per tanta velocità applicata a riff tritaossa e assoli fulminanti e vorticosi, con un occhio di riguardo sempre a ritmiche che rimbalzano che è un piacere e break da svitamento del collo garantito, il tutto al servizio di un songwriting ancora in progressione, ma già adesso aperto a soluzioni decisamente di spessore e livello non comuni.
Chi sono i Coma? Una band italiana, che proviene da Cagliari e che da dieci anni porta avanti il proprio percorso musicale, che si snoda attraverso un demo di tre tracce realizzato nel 2009 e diversi tour di supporto, di cui l’ultimo ai deathsters Master, appena conclusosi a fine 2012. Mindless è quindi l’album di debutto dei Nostri, rilasciato dall’attenta Punishment 18 Records e mostra una band in realtà già matura e ben convinta dei propri mezzi, tanto da potersi permettere il lusso di un ospite di prestigio come il grande Craig Locicero (Forbidden) in una traccia che sembra scritta apposta per lui come Again. Perché la band sarda oltre a scatenare l’Inferno, sa anche scrivere delle canzoni validissime, tecnicamente di rilievo e pregne di ritmiche intricate e per niente accomodanti. Proprio così. I ragazzi ci sanno fare e parecchio. Tanto che l’impressione iniziale di avere a che fare con l’ennesima band-clone di nessuna utilità, finisce presto per essere fagocitata e cancellata da un platter che sicuramente non riscrive la Storia e probabilmente non aggiunge che due righe ad un ipotetico “Grande Libro del Thrash”, ma lo fa con convinzione e grafia sicura e strafottente. Perché quando giochi con regole scritte da altri poi per emergere devi essere bravo e convinto e i Coma lo sono. La voce cartavetrata di Antonio Sanna (anche alla chitarra), ideale punto di incontro tra Bobby Blitz e Steve Zetro Sousa, con una punta di follia alla John Connelly (Nuclear Assault, of course) è il biglietto da visita per una band nella quale tutti i musicisti spiccano nel loro ruolo, ma soprattutto come insieme compatto e dinamitardo, assassino nel miglior senso del termine (se ce n’è uno!). L’irresistibile anthem proposto dalla titletrack, un brano che supera i sei minuti senza farlo pesare, con le sue molteplici variazioni ritmiche e melodiche e una lunga sezione solista, non è che il primo passo all’interno di un platter che colpisce poi con una Last Aim articolata, drammatica e davvero valida sotto ogni punto di vista e la citata Again ad alzare decisamente la posta in gioco. Altri buoni punti sono la ferocissima My Venom Inside, quasi hardcore ma sempre piena di break demolenti e la tiratissima Under Attack, sparata a mille come solo Slayer e i primissimi Kreator osavano proporre. Chiude una non meno devastante Old Men, ancora giocata sul filo tra Exodus e Overkill.
Tutto qui. Niente di più e niente di meno. Thrash nella sua forma primigenia, suonato da una band tecnicamente ottima, che non disdegna di inserire partiture anche decisamente complesse (prendiamo ancora Again, ma anche il finale di Old Man o Last Aim) in un tessuto di velocità e ferocia purissime eppure sempre tenute sotto controllo. I Coma picchiano duro, ma sanno come farlo con la testa e non solo mostrando i muscoli. Insomma, tra le tante band che si ispirano a questo “vecchio e superato” modo di suonare, questa è una di quelle che vale la pena supportare e per le quali vale la pena spendere davvero delle parole di elogio ed aspettare al varco per le prossime mosse discografiche. Perché Mindless è un buonissimo biglietto da visita, ma promette ben altro per il futuro date le potenzialità messe in evidenza. La produzione è grezza e metallica, ma dinamica e per niente ultrapompata, perfettamente funzionale allo scopo e con il merito di mettere in buona evidenza la sezione ritmica potente e variegata offerta da Sinibaldi e Sanna. Insomma, per molti Mindless potrà essere tranquillamente bollato come disco inutile, che nulla aggiunge a un genere ormai ipersfruttato, ma la verità è che anche se di Magic Johnson, Larry Bird o Michael Jordan ce n’è uno solo, a basket si continua a giocare lo stesso e campioni straordinari continuano a mostrare la loro bravura pur in un contesto di regole immutato. I Coma non sono ancora dei campioni assoluti e forse non lo saranno mai, ma il gioco lo conoscono bene e ora come ora sono già in grado di rimettere al proprio posto parecchie band ben più blasonate, rivelandosi come una delle uscite più felici in ambito thrash degli ultimi tempi, già capaci di scrivere brani che la maggior parte delle band revival possono solo sognare, con margini di crescita ancora enormi. Consigliati agli amanti del thrash e ai nostalgici in genere, ma per una volta divertenti anche per tutti gli altri.
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9
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Ottimo disco, l'ho preso da una settimana e da allora non ascolto praticamente nient'altro. Questi ci sanno fare, e parecchio! |
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8
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Evidentemente, non hai letto la recensione |
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7
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solo 73???!!! la migliore thrash band italiana prende solo 73?? secondo me il recensore ha ascoltato il disco in maniera molto distratta, come si fa a non notare che la tecnica media dei componenti è di livello decisamente superiore rispetto alle altre thrash band italiane? |
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6
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Il migliore è bobigi alla chitarra, disco validissimo... |
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5
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@Luca, fai fatica ad scoltare qualsiasi cosa thrash??? Ma sforzati dai, sai che oggi ho sentito l'ultimo di Vasco....(speriamo ma credo non sarà l'ultimo) non dirmi che allora preferisci quello lì eh? Con tutto il rispetto di chi ama quel genere lì, ovvio, la mia era una battuta.... |
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4
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@Luca: io li ho visti al Seven Live a Vigodarzere (nel padovano tanto per capirsi ) |
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3
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Li avevo visti nel 2010, mi pare, al Metal Disorder a Pogliano M.se... grande impatto dal vivo, dovrei recuperare il cd questo weekend alla fiera del disco a Novegro! |
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2
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Allora io non sono un amante del genere, anzi faccio molto fatica ad ascoltare qualsiasi cosa thrash ma questo album è davvero bello, last aim spacca di brutto. Dovevo andare a vederli a bologna ma non sono riuscito,alza il corno tu dove li hai visti ? |
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1
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li ho visti proprio poco tempo fà di spalla ai master e mi sono piaciuti tantissimo!! come ha scritto Lizard non propongono nulla di così innovativo però quando li vedi inizi a pogare o fare headbanging senza neanche accorgertene quant'è la carica e la passione che ci mettono nel suonare..li consiglio veramente a tutti!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mindless 2. Full of Nothing 3. Last Aim 4. Again 5. No Love… 6. …Only Hate 7. My Venom Inside 8. Under Attack 9. Old Man
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Line Up
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Antonio Sanna (Voce, Chitarra) Daniele Manca (Chitarra) Fabio Sinibaldi (Basso) Michele Sanna (Batteria)
Musicisti Ospiti Craig Locicero (Chitarra su traccia 4) Riccardo "Erik" Atzeni (Basso su tracce 4 e 7)
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