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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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( 882 letture )
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Stando alle note biografiche, gli svedesi Alicate suonano addirittua dal 1985: eppure, a conti fatti, restano una realtà ancora di nicchia, probabilmente perché non dotata di quella classe, quel carisma e quel songwriting necessario ad emergere nella popolatissima industria rock continentale. E' proprio per questa ragione che il loro nuovo disco, Free Falling, non aggiunge praticamente nulla né alla loro discografia né (tantomeno) alle orecchie di chi si avvicina all'ascolto del prodotto, composto da dieci tracce ampiamente trascurabili. Purtroppo, al giorno d'oggi, il mercato è letteralmente intasato da pubblicazioni con ben poco da comunicare, che alle orecchie meno esperte possono apparire eccellenti ma che -sotto sotto- hanno un valore a dir poco relativo.
Questi signori nordeuropei confezionano un disco composto da canzoni molto melodiche e tranquille, tese a trasmettere un feeling caldo ed un'atmosfera introspettiva; ne consegue un risultato non certo aggressivo, che piacerà per lo più agli appassionati di un certo rock smielato, soft, dalle tinte orecchiabili e intense, passionali senza per forza sfociare nel commerciale. Nessun pezzo spicca sugli altri per qualità effettiva, la voce è costantemente al centro del progetto, le chitarre vengono decisamente ammaestrate ed edulcorate ed il riffery ne risente non poco in incisività; va un pò meglio a livello di assoli, grazie a sezioni discretamente curate e calorose. L'andamento globale è blando, la sezione ritmica funge da mero accompagamento e infatti il risultato che ne scaturisce è ordinario, senza infamia né lode. E' una ricetta che funziona per cinque o sei tracce, dopodichè inizia ad annoiare e suonare stantia; musicalmente, la band svedese non propone nulla di nuovo, originale o particolarmente personale, anzi si muove su sentieri abbastanza standardizzati e semplici, che trovano un relativo vertice nella prova del singer (che pure non gode certo di picchi clamorosi). Difficile dire chi possa acquistare il dischetto in oggetto, dato che non sembra poter competere né con le grandi uscite hard rock né con qualche release di pop-rock da classifica, in quanto non possiede i requisiti per entusiasmare i rocker più intransigenti, né quelli di chi cerca soltanto qualche hit da fischiettare sotto la doccia. Insomma, il classico disco che non sembra essere né carne né pesce, come si suol dire.
il platter è aperto da Still Standing, piacevole, semplice e accattivante con le sue linee vocali morbide e un pò malinconiche; si prosegue con Wake Me Up, riffato più corposo e spruzzate quasi prog (rintracciabili nell'operato delle tastiere); tuttavia, il pezzo in questione è abbastanza noioso e privo di grande interesse. When night Falls è il primo lentone di turno, ancor più mesto e tenue nelle melodie, godibile ma non eccezionale; Out Of Bounds risolleva in parte l'ascolto grazie ad un refrain catchy e ad una lunga sezione solista, Forevermore e Can't Change It (quest'ultima vagamente più rocciosa) sfoggiano discreti riff hard rock (ma rimangono comunque nella media qualitativa non eccelsa del platter) mentre I Believe poco aggiunge a un'opera che sembra aver sfoderato tutte le sue carte migliori. Il disco continua a trasmettere poche sensazioni memorabili, nonostante le vocals coinvolgenti e quasi radiofoniche di Make A Wish o le ritmiche quasi metal di Free Falling, l'episodio più duro del lotto: rocciosa e con qualche guizzo di modernità, la traccia spicca anche per un guitar-solo fluente. Carpe Diem, brano che conclude la tracklist, è un altro lento, ancora più flebile in quanto la voce viene accompagnata da un sostegno musicale quasi impercettibile. Alla fine dell'ascolto si resta alquanto perplessi: il disco si è concluso in fretta, scorrevole, orecchiabile, ma con pochi significati e risvolti significativi. Non è certo imprescindibile, e può essere tranquillamente saltato a piè pari.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Still Standing 2. Wake Me Up 3. When night Falls 4. Out Of Bounds 5. Forevermore 6. I Believe 7. Make A Wish 8. Can't Change It 9. Free Falling 10. Carpe Diem
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Line Up
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Jonas Erixon (Voce, Chitarra) Glenn Ljungkvist (Tastiere) Fredrik Ekberg (Basso) Jesper Persson (Batteria)
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RECENSIONI |
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