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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Assenti da troppo tempo (per la precisione dal 2008), gli svedesi Cult Of Luna rappresentano una di quelle realtà decifrabili approssimativamente all’interno del panorama post metal, ma in realtà talmente personali da costituire (e creare) un mondo a parte. Certo, l’accostamento a band come Neurosis, Isis, Earth, Pelican ma anche a Earthlings? e a certe sonorità di scuola Melvins è d’obbligo; ma i Cult Of Luna hanno tuttavia sempre privilegiato l’avanguardia rispetto all’aderenza a stilemi già prestabiliti. Basta dare un ascolto approfondito alla loro discografia. L’album d’esordio, Cult of Luna (2001) era stato d’altronde un primo passo per gettare le basi di una propria dimensione; il percorso e gli sforzi tesi a mantenere la direzione presa sono stati poi consolidati in Somewhere Along The Highway (2006) prima, e in Eternal Kingdom (2008) e poi - senza cambiare del tutto le proprie sonorità - portato agli estremi nell’ultimo Vertikal.
L’intero disco è intrinsecamente legato a un tema principale, quello offerto dal capolavoro Metropolis di Fritz Lang, film che si adatta ottimamente alla spiccata attitudine onirica che è sempre stata la colonna portante di Kihlberg e soci. Che il sogno (o l’allucinazione) abbia inizio: la verticalità dei palazzi dell’opera di Lang si riflettono perfettamente nella struttura compositiva del disco, e non solo nel titolo prescelto. In un lavoro come questo, difatti, i suoni vanno di pari passo con i colori e con le sensazioni: se in Eternal Kingdom lo spettro delle tonalità era ampiamente variegato, seguendo di pari passo i brani, in Vertical questo si restringe al blu elettrico, al grigio, e, ovviamente, al bianco e al nero del film. Uno strumento come il sintetizzatore (ad opera di Anders Teglund ), per chi ha ampie visioni come i Cult Of Luna, può integrarsi alla perfezione con chitarre, basso e batteria per rendere al meglio l’algida portata di certe sonorità. Visionario minimalismo sonoro: ecco come potrebbe essere definita ora la proposta musicale dei Cult Of Luna, che poggia su una psichedelia ridotta all’osso e infammezzata con il prog e con il post metal, non estranea tuttavia a certe tirate hardcore, specialmente se si pende in considerazione la batteria di Thomas Hedlund, molto più stilizzata rispetto a quella del predecessore Magnus Líndberg. Vertikal riassume perfettamente il livello raggiunto dalla band e la sua attuale inclinazione verso la composizione di brani lunghi da una parte (un esempio tra tutti: Vicarius Redemption, che con i suoi venti minuti si pone come una vera e propria suite dai marcati accenti dubstep) e di fulminei intermezzi strumentali dall’altra (The One, Disharmonia e la suggestiva The Sweep. Il lavoro svolto dalle chitarre di Kihlberg si spinge naturalmente verso una dimensione estremamente isisiana, con pennellate ambient che vanno a stratificarsi alle ritmiche massicce supportate dalla perfetta simbiosi tra il basso di Johansonn e il drumming del già citato Hedlund. Se un brano come Synchronicity sembra in qualche modo essere l’unico anello di congiunzione dell’intero album con i lavori precedenti, Mute Departure è, in tutto e per tutto, un autentico autocompiacimento della formazione verso la nuova sfera ispirativa raggiunta: composizione forse fin troppo lisergica e prolissa a momenti, ma senza alcun dubbio indicativa della posizione che ha Vertikal nel percorso di maturazione stilistica della band.
Un gradito ma a tratti straniante ritorno.
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Dopo A Dawn to Fear, che me li ha fatti conoscere (mercì Metallized!) altro eccellente album dei Cult of Luna. Ieri sera dovevo assaggiare un paio di eccellenti rossi invecchiati e ne ho approfittato per ascoltarlo con calma. Non l'ho trovato di così difficile digestione ne tantomeno "straniante" anche perché, a mio avviso, hanno trovato un giusto mix tra le parti di atmosfera e le parti più aggressive. Il tutto con un songwriting veramente ispirato. Vicarious Redemption e In Awe Of semplicemente splendide. Passerò ad ascoltare gli altri. Grandissimo gruppo. Au revoir. |
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c'ho messo quasi un anno a digerirlo , il piu grande ostacolo per me era superare l'intro dell'enorme "Vicarius R." Ora sara una settimana che lo sto ascoltando dalla prima traccia all'ultima.... direi che è un album monumentale una volta assimilato. |
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Sono incuriosito, ho ascoltato 5-6 pezzi a distanza di tempo l'uno dall'altro e non mi hanno preso, ma allo stesso tempo non sono riuscito a bocciarli definitivamente... Perciò ci riproverò con più attenzione... Grazie per il consiglio, ne terro conto ! |
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@Steelminded: il post è un genere difficile da inquadrare, perché è un calderone di influenze anche molto diverse tra loro. C'è chi ci arriva dall'hc, chi dal doom/sludge, chi ancora invece dal progressive. Per la mia esperienza, posso dirti che è un filone a cui ci si avvicina soprattutto per il lato emozionale, proprio perché, pur essendo tutto sommato minimale, riesce a colpire. Naturalmente non è detto che la cosa funzioni per tutti allo stesso modo e magari semplicemente i CoL non fanno per te (anche se ammiro la tenacia con cui stai cercando di entrare nel genere), però prova ad ascoltare In Awe Of e a vedere se ti è proprio indifferente oppure ti lascia qualcosa, ancora meglio se hai occasione vai a vederli dal vivo perché hanno un impatto che nemmeno immagineresti. E se proprio non va, amen... |
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Devo sentirli meglio, mi ci metterò, forse il giudizio è prematuro - meritano un po' più di attenzione. |
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cioè questi qui fanno canzoni da 10 minuti in su di durata, con un riff o al massimo due che ripetono allo spasimo lungo tutto l'arco del pezzo, magari alzando il volume e/o il pathos progressivamente e lo chiamano post metal - e il gioco è fatto, lodi sperticate _ geni... |
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E' il loro primo che ascolto e mi è piaciuto davvero tanto. Disco difficile, ma da apprezzare in tutta la sua nevrosi. Voto 80 |
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Bel album ma continuo a preferire l'altro album Salvation |
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Non ho potuto fare a meno di notare che questo disco è stato stroncato da un noto sito musicale di cosiddette "ampievedute", quando si dice l' ignoranza generalista. Gran bel disco e recensione di Metallized azzeccata |
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piu' lo scolto e piu' mi piace...disco da urlo! |
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I maestri son tornati......Gran bel disco e ottima rece!Voto 80! |
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Undercover: cè la tua band nella sezione nuove uscite, ih ih ih |
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@Steelminded però né i Saturnus né i My Dying Bride fanno doom/stoner, entrambi appartengono all'area doom/gothic o al massimo doom/death a seconda del periodo storico e dell'album di cui si vuole trattare, il doom/stoner è fuori dalla portata di entrambe le band, gli High On Fire ok senza dubbio. |
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grande darklot...e grazie. magari ci riprovo (-; |
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post 13: mi ricorda la battuta di Alberto Sordi... |
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False che dire...l'importante è essere convinti delle proprie opinioni su se stessi!!! Per quel che rigarda Steelminded, beh non dici cazzate, assolutamente solo che per quel che concerne l'afflato emotivo/romantico, non sarei propriamente d'accordo visto che il post è tutto basato sulla ricerca delle emozioni, è tutto basato sul voler far uscire fuori dagli ascoltatori quella sorta di impeto e tempesta (tanto cari ai Romantici) attraverso il dipanarsi di note, accordi, soluzioni armoniche e anche melodiche; il tutto è coadiuvato da effetti e suoni sintetici e non che servono a creare quella sorta di cortina velata che ti permettono l'effetto vedo/non vedo e che servono per svegliare la tua immaginazione!!! Io non ho capito se vorresti avvicinarti al genere oppure no, ma se volessi farlo, dovresti, a mio modesto parere, lasciare un po' da parte le classiche strutture compositivo/musicali a cui sei abituato e lasciarti trasportare dalle note...dovresti, sempre secondo me, avvicinarti un po' al concetto di ambient per riuscire ad entrare dentro questo sound e anche dentro la scena noise 8per quanto variegata ed allucinante possa essa essere) perchè è quello il "sistema" musicale di riferimento di base, poi la sovrastrutturazione prende atto da tutta la scena new-wave/dark-wave, psichedelia, alternative (riferimento principale sono gli Smashing Pumpkins) e la scena drone sviluppatasi negli anni '80!!! Il tutto dipende da ciò che cerchi in seno ad un contesto musicale, magari prova a cercare oltre e a vedere se altri gruppi che orbitano attorno a questa scena post, riescono a darti ciò che cerchi e pian piano provare ad entrarci dentro!!! Sempre che tu voglia ovviamente!!! |
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Darklot, Sangre, Broken Vow, Romeo, Entropy, grazie molte per i simpatici post. Visto che a me piace il dibattito (anche quando è tosto) ringrazio anche F.U. per il suo contributo al mio post - a parte il suo ultimo commento ovviamente. A me il topic interessa davvero. Ascolto molta roba, ma i miei generi preferiti sono il metal classico, il prog-metal e rock, il thrash, il death e il power. In una band apprezzo molto il fattore epico, la velocità, l'aggressività e la perizia strumentale (e.g. Dream Theater). Mi pare che FU abbia ragione in un certo senso quando mi consiglia di lasciar stare i Cult of Luna e compagnia. Però mi piace anche il doom/stoner alla My Dying Bride, High on Fire, Saturnus etc - ma a mio avviso si tratta di un derivato del doom/dark che però ne estremizza le parti più deteriori (appunto la parte psichedelica) ma ne perde l'afflato emotivo/romantico. Dico cazzate? |
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darklot, io sono io e tu non sei un cazzo! |
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Beh, leggo sempre con piacere i commentoni dei soliti espertoni di turno come False Undercover, quelle persone che amano erigersi a moralizzatori o comonque profondi conoscitori del genere, per poi rivelarsi personaggi dalle orecchie foderate di prosciutto e non lo dico in senso offensivo: ognuno è libero di esprimere il proprio parere, per carità!!! Sta di fatto che Steelminded si è posto, nei confronti di questo genere, che per sua stessa ammissione conoosce molto poco, in maniera molto molto rispettosa e devo ammettere che ha colto molte grandi influenze che sono all'interno del post-core o post-metal, i Cure e tutta la scena dark-wave ha fornito enorme fonte di ispiarazione per tutti questi gruppi, così come la scena hard-core e anche la scena doom. poi ci sono gruppi che sono stati capaci di andare oltre e altri che sono rimasti attaccati alla lezioncina dei pionieri. Per rispondere comunque a Steelminded, forse dovresti porti in maniera un po' diversa nei confronti di questo genere, lasciando che le svariate influenze che vi senti dentro ti suggeriscano le visioni che meglio ritieni tu e soprattutto non dimenticare mai che la base di tutta questa scena è comunque la psichedelia...se poi proprio non ti piace, beh mi dispiace, ma d'altronde non tutto può piacere a tutti!!! |
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Ciao a tutti! Da sempre sostengo che lo scambio di idee e pareri è sempre ben accetto, specialmente se viene portato avanti in maniera cordiale e rispettosa. Detto questo, sono io la prima ad ver voglia di imparare e conoscere maggiormente..quindi invito tutti ad esprimere le proprie opinioni, concordi o contrastanti che siano rispetto al mio umilissimo giudizio dato su "Vertikal", ma a farlo in modo educato. Sono certa che sarete d'accordo con me Ciao a tutti! |
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come sempre trovare l'equilibrio sembra impossibile. da apprezzare la sincerità di Steelminded che perlomeno ha provato ad ascoltare senza pregiudizi e, per sua stessa ammissione, grandi conoscenze nel campo. poi il risultato è stato quello che è stato, c'est la vie. certi nomi, dice bene False Undercover sbagliando però nel porsi così, centrano relativamente con la proposta dei Cult of Luna. anche la questione riff ripetuti "alla noia" non mi pare c'azzecchi molto, ma vabbè, è un parere come tutti gli altri e come tale lo si rispetta/discute tranquillamente. sui. "compagni di merende", Romeo è la recensione di "Vertikal", la si legge e si esprime un parere sul disco [e lo si vota volendo], no ? devo fare l'avvocato difensore dei Cult of Luna ? ognuno è libero di ascoltarsi quello che vuole, dai DRI ai Fall of Efrafa o quello che meglio crede, quindi ben vengano anche pareri contrastanti. |
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Come al solito,i presunti fan pseudo intellettualoidi saccenti moderni dei gruppi come questo,o di tutto il movimento post core o post metal o qualsiasi cosa sia questa roba,etichettattano sempre come ignorante chi esprime semplicemente la propria opinione negativa a riguardo del disco,cosa legittima mi pare in un paese democratico,basta vedere ad esempio i commenti qua sotto di False Undercover e compagni di merende,senza mai peraltro dare spiegazioni oggettive e argomentando minimamente le loro tesi secondo cui questi sono grupponi per buoni intenditori........che forse alcuni dei loro presunti fan siano solo degli sfigatelli che dichiarano la loro ammirazione per questi gruppi solo per atteggiarsi da mega sapientoni ultraintelligenti?vorrei davvero vedervi dal vivo per vedere se davvero ascoltate con piacere questa musica o sei siete solo dei quaquaraquà XD |
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per False Undercover: potresti mostrare più rispetto secondo me, per una persona che chiede spiegazioni e chiarimenti, invece di ergerti a grande conoscitore... questa mania poi di pontificare sui generi (post core si post metal no) è stucchevole, l'importante è capirsi, visto che nessuno ha coniato le regole e i confini dei generi stessi. Per me isis cult of luna etc possono benissimo rientrare nell'etichetta di post metal senza gridare allo scandalo e all'ignoranza!! Detto qeusto buon album, ma non ha molte differenze con il precedente... (voto 85) |
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Ascolta Steelminded, a parte che questo è post core e non post metal, ti consiglio di tornare ad ascoltarti Manowar e Metallica, evitando di perder tempo con cose che non riuscirai mai a capire! My dying bride? Radiohead? Cure? Dio santo che abisso di ignoranza musicale sono i metallari! |
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Non sono addentro a questo genere, post-metal (?) e ancora sono alla ricerca del significato esatto del termine. Dopo aver sentito sperticate lodi sul nuovo dei Neurosis, sono andato ad ascoltarmi alcuni pezzi: beh ascolto il primo e dico vabbé ho preso quello sbagliato, vediamo il successivo, stessa storia, terzo brano idem, quarto ancora e mi sono detto basta. Quanto a Kult of Luna ho ascoltato I the Weapon ed è la stessa cosa. Se questo è il genere Post, beh allora è meglio che ne stia alla larga. Mi pare un mix tra My Dying Bride (che adoro), privi della loro creatività, Radiohead e The Cure con riff ripetuti alla noia senza alcuna dimostrazione di perizia musicale per canzoni di 10 minuti e più. E così? Beninteso non critico le band nè tantomeno il genere ma cerco di capire se è questo o c'è dell'altro. Se è così a me non piacerà mai ma rispetto per il movimento e chi lo ama... Evviva! |
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Dopo la delusione dei Neurosis questo disco è quello che ci voleva. Ottimo, senza un attimo di calo. Vicarius Redemption è eccellente! Voto 87 |
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per me prende qualcosa da Far Beyond e lo unisce allo stile di Eternal Kingdom, veramente un bel, variegato e sognatore, a tratti quasi dronizzato ma sempre acido quando serve, non come gli ultimi Neurosis... |
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Qualunque cosa ci riserverà questo 2013 sarà difficile non vederlo nelle poll di fine anno. Alzheimer permettendo, ovviamente |
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buona recensione, finalmente direi. imho capolavoro che apre a nuove soluzioni nel loro sound. ottimo ritorno sulle scene. unico appunto che mi sento di fare è su "accenti marcati dubstep" dato che si parla di una manciata di secondi d'intermezzo in una suite di 20 minuti dove si sentono altre influenze e sonorità. |
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Ottimo lavoro , come del resto tutti i lavori dei Cult of Luna...anche se ci vogliono più ascolti per assimilarlo devo dire che con Vertikal hanno fatto un ulteriore passo avanti nel loro modo di suonare. Unici! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The One 2. I: The Weapon 3. Vicarious Redemption 4. The Sweep 5. Synchronicity 6. Mute Departure 7. Disharmonia 8. In Awe Of 9. Passing Through
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Line Up
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Fredrik Kihlberg (voce e chitarra) Johannes Persson (voce e chitarra) Magnus Lindberg (chitarra e percussioni) Erik Olofsson (chitarra) Andreas Johansson (basso) Anders Teglund (synth e tromba) Thomas Hedlund (batteria e percussioni)
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