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Hortus Animae - The Blow Of Furious Winds...
( 4008 letture )
Hortus Animae...una grande realta' italiana che illumina l'underground nazionale con la sua luce soffusa e oscura...perche' questi sono gli Hortus Animae...una band oscura, poetica, sensibile, e aggressiva. Nella biografia, si descrive il sound del gruppo come un melting pot di vari generi : black metal, rock progressivo anni'70, gothic...ed effettivamente tutte queste componenti sono ben presenti e complementari (se anche solo una di esse fallisse, il risultato cosi' com'e' non esisterebbe, e gli Hortus Animae sarebbero "solo" una buona band), si intrecciano costantemente, ora dando predominanza ad una (e le altre due sorreggono la struttura del brano) o all'altra; certo, essendo comunque un disco "metal", il black metal (non tanto il true black metal, ma quello raffinato, sinfonico e possente dei Dimmu Borgir fino al grandioso "Enthrone darkness Triumphant" compreso) e il gothic metal (niente trite alternanze di voci growling e angeliche, bensi' un mood poetico e struggente supportato dai synth di violino che dovrebbe [teoricamente, perche' per il 90% delle cosiddette band di gothic metal cosi' non e'] essere fondamentale per capire il lato piu' artistico dell'heavy metal) sono preponderanti rispetto alla componente di rock progressivo, che appare piu' come supporto e accompagnamento e nella struttura dei brani, che come presenza musicale vera e propria.
Ma tutto questo non basta per descrivere completamente la proposta musicale degli Hortus Animae ("il giardino dell'anima" in latino), perche' tutto il disco e' avvolto da una cupezza prettamente dark, che rende il disco perfetto per un ascolto in cuffia di sera, d'autunno, e da alcuni accenni di death melodico che, rispettando sempre il gusto per la melodia proprio del disco, danno quel tocco di potenza e aggressivita' che rende il tutto piu' corroborante e coinvolgente, andando a braccetto proprio con le componenti di black si' melodico/sinfonico, ma non troppo! Alcuni piccoli esperimenti progressivi e "avantguardistici" posti in modo molto azzeccato qua e la' ricordano per certi versi i geniali norvegesi Arcturus (che la musica li abbia in gloria!), e il violino (synthetizzato, ma sempre violino) mostra il lato piu' artistico e sperimentale della band in cui suona GroM (famoso anche per la sua militanza negli Ancient).
Ottimo tocco conclusivo le due bonus track, entrambe cover (la prima immagino l'abbiate riconosciuta dal titolo...si tratta ovviamente del brano degli immortali Queen; la seconda appartiene ai Dead Can Dance), che mostrano da dove arrivino alcune delle influenze di questi cinque musicisti, a completare un disco che e' a poca distanza dal capolavoro, e che non puo' mancare nella discografica di chi ama la poesia, l'autunno, l'oscurita' e il mistero.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
86.09 su 152 voti [ VOTA]
Le Marquis de Fremont
Mercoledì 25 Ottobre 2017, 14.29.13
9
Leggo questa recensione solo adesso e oggettivamente, con tutta la cortesia possibile, rimando "all'altra" recensione fatta su Funeral Nation MMXII, certamente meno frettolosa e infarcita di errori (si vedano i precedenti post). Direi di riscriverla o toglierla. Il disco, comunque è straordinario, ricco di idee e con grandi pezzi. Anche le cover sono strepitose. Una grandissima band Italiana, sempre sottovalutata. Au revoir.
Hella
Sabato 28 Maggio 2016, 1.18.27
8
ma veramente 85 a sta merda? derivativi, eclettici solo per il gusto di esserlo, a-emozionali! Voto 0!!! Occhio a quel ladro di Alex Azzali (ALPHA OMEGA MANAGEMENT) che tira le fila di ste merde. Voto 0!!!
GioMasteR
Venerdì 27 Gennaio 2012, 11.39.14
7
Gioiellino tricolore semisconosciuto, una piacevolissima scoperta!
Martyr
Mercoledì 14 Dicembre 2005, 14.16.08
6
Si tratta di un ospite presente nell'album, come diceva Alex è Moonbeam degli IBLIS.
Tyrant
Mercoledì 14 Dicembre 2005, 13.57.15
5
Ringrazio Alex per la segnalazione. Faccio pero' notare che ne' nella biografia in mio possesso, ne' nella line-up, viene citato il ruolo del violinista, quindi ho pensato che lo strumento fosse sintetizzato.
Alex
Martedì 13 Dicembre 2005, 11.25.46
4
Bella recensione ! Il violino però non è per niente synth !!! Occhio ! è tutto vero ! sono stati usati tutti violini veri. è stato il grandissimo Moonbeam degli IBLIS a registrare le aprti di violino per la band.
Tyrant
Martedì 13 Dicembre 2005, 9.18.38
3
Stavo pensando al brano dei Led Zeppelin "The Battle of EVERMORE", e allora ho probabilmente fatto l'associazione mentale errata, a causa dei due nomi simili. Faccio correggere l'errore, lasciando ovviamente la segnalazione di Anders e le mie due risposte, per far capire che l'errore c'era (faccio ancora ammenda!)
Tyrant
Martedì 13 Dicembre 2005, 9.03.06
2
Oopppsss.... faccio ammenda! Stavo pensando ai Led Zeppelin, e ho scritto il loro nome invece dei Queen...mi scuso con tutti per l'erroraccio!
Anders
Martedì 13 Dicembre 2005, 8.45.13
1
The Fairy Feller's Master-stroke ~ Nevermore cover dei Led Zeppelin??? Mamma mia che bestialità! E' una famosa conzone dei Queen.
INFORMAZIONI
2005
Sleaszy Rider Records
Gothic/Black
Tracklist
1. Furious Winds ~ Locust
2. The Mud And The Blood ~ Funeral Nation
3. The Heartfelt Murder
4. The Virgin Whore
5. In Adoration Of The Weeping Skies
6. Across The Sea Of Pain
7. Bible Black
8. A Gothic Ghost - The Death Of All Beauty
9. Garden Of Fairies
10. The Fairy Feller's Master-stroke ~ Nevermore (bonus track)
11. Summoning Of The Muse (bonus track)
Line Up
Martyr Lucifer : bass, vocals
GroM : drums, growls
Bless : keyboards, vocals
Hypnos : guitars
Amon 418 : guitars
 
RECENSIONI
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