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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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( 1511 letture )
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Che l'alternative abbia ormai da tre decadi conquistato consistenti fette di pubblico e di mercato è ormai sotto gli occhi di tutti; le classifiche vedono la regolare presenza di band appartenenti a questa franchigia e, se poi il punto focale viene allargato a correnti ad esso correlate, per quanto al contempo ben delineate ed autosufficienti, il fenomeno appare di proporzioni considerevoli, abbastanza da risultare evidenti a chiunque. Ed è proprio in questo territorio che operano i siciliani Black Seed, muovendosi su traiettorie che vanno dall'alternative degli Alter Bridge di Mark Tremonti al southern da classifica dei Black Stone Cherry di Chris Robertson. La band, originaria della città di Palermo, nasce nel maggio dello scorso anno e vede tra le sue fila tre quarti della già nota e promettente realtà alternative dei Broken Valves - vale a dire Riccardo Favara (voce e chitarra), Aurelio Maggi (chitarra) e Simone Esposito (basso) – con l'innesto del solo batterista, Daniele Zimmardi.
Piccola digressione storica: il seme della Nigella Sativa, altrimenti detto seme nero e conosciuto sin dall'antichità, è noto per le proprietà curative ed energizzanti attribuitegli, finendo addirittura per esser ritrovato all'interno delle tombe dei faraoni e per esser citato nei primi trattati di medicina della storia; su di esso un illustre personaggio ebbe a dire che è un rimedio ad ogni malattia tranne che alla morte: si trattava del profeta Mohammed. Parole forti – non c'è che dire – che suggeriscono il fascino misterioso che aleggia attorno a questo seme, usato da sempre in intrugli e ricette di vario tipo ed impiego grazie alle innumerevoli proprietà che possiede, o più semplicemente attribuitegli. Ora, non penso che la band siciliana abbia velleità di così grande portata, ma è pur certo che la loro proposta è ben fatta e calibrata, da sempre, rischiando spesso di colpire il bersaglio più intimo dopo essersi insinuato dentro l'ascoltatore, come nel caso delle due ballad presenti, la struggente Distance e la conclusiva title track, che fanno il paio con l'opener Reason e la maggiormente hard rock Take Me Down. La ricetta da loro usata per questo primo step discografico, Moving On, non appare poi tanto complessa e pretenziosa, soprattutto nella qualità della produzione, né così differente rispetto al gruppo di provenienza: sound spesso e sporco combinato con una forte vocazione melodica – nelle tematiche liriche quanto nelle strutture vocali – caratteristiche, queste, di evidente estrazione statunitense.
Ci troviamo quindi di fronte al solito giovane gruppo fotocopia dalle belle speranze e poco altro? Sì e no: per quanto un EP di sole quattro canzoni non possa dare una panoramica esaustiva delle capacità, potrà viceversa suggerire le potenzialità ed in questo Moving On trapela qualità ed una capacità compositiva di riguardo, nonostante sarà comunque richiesto alla progetto di decollare sviluppando una propria dimensione ben chiara. Certo è che l'anno da poco inaugurato sarà decisivo per la formazione e diffusione degli esordienti Black Seed (con tour estivo all'estero e nuovi brani), la vera prova del nove che dimostrerà di che pasta son fatti. E intanto che aspettate...che ne direste di ascoltare i pezzi? La band li ha resi disponibili gratuitamente e, sommati, non raggiungono i diciotto minuti complessivi di durata; non avrete alcuna scusa insomma: i già noti precedenti uniti alla qui presente recensione dovrebbero esservi di sufficiente spinta: che state aspettando allora? Move on!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Reason 2. Distance 3. Take Me Down 4. Moving On
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Line Up
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Riccardo Favara (Voce, Chitarra) Aurelio Maggi (Chitarra, Cori) Simone Esposito (Basso, Cori) Daniele Zimmardi (Batteria, Cori)
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