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19/02/21
THE DEAD DAISIES
LIVE CLUB - TREZZO SULL'ADDA (MI)
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Leviathan (GER) - The Aeons Torn
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( 2106 letture )
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L’ascoltare questo disco mi fa venire in mente un dialogo che ho avuto tantissime volte con un mio caro amico. I demo del suo gruppo li produce attraverso Guitar-Pro, i suoni ovviamente sono peggio di una batteria della Mondial Casa e la capacità compositiva di questi latita da anni. Gli dico spesso che è indecoroso nei confronti di molti musicisti là fuori comporre orrende canzoni come quelle, meglio che si dedichi al disegno che è anche la sua grande passione. Lui continua a persistere e da anni sento schifezze venire fuori dalle casse del suo computer, ogni volta la stessa storia: “Ehi abbiamo una nuova canzone, ti va di ascoltarla?”, ho già i brividi lungo la schiena, ma da amico posso rifiutarmi?. Ecco, gli stessi brividi mi sono venuti dal primo all’ultimo ascolto di questo The Aeons Torn. Sarò schietto: se dovessi utilizzare un solo aggettivo per esprimere questo disco è quello che il ragioniere Ugo Fantozzi attribuisce alla sempiterna Corazzata Potëmkin. Capo redattore posso chiuderla qui per favore questa recensione? Tanto hanno già capito credo…
Da prassi però devo raccontarvi altre due tre cose, vado con ordine: i Leviathan vengono dalla Tedeschia e suonano un misto tra non-si-sa-bene-cosa e del metal. Diciamo melodic death con incastri di tastiere e alcune voci che possono ricordare alla lontana, ma molto alla lontana, il pulito di Hansi mentre canta The Bard’s Song. Voglio sentirmi moderno e vi butto lì ancora un aggettivone: prog death. Tanto ormai il suffisso prog lo attacchiamo anche a Gianni Finizi, quindi che male c’è. Il disco è composto da 5 ”canzoni” nuove nuove e quattro riprese dal precedente EP chiamato From the Desolate Inside (solo ora post ascolto capisco da cosa deriva la desolazione interiore). Non so che dire di buono per salvare questi componimenti, preferirei parlarvi della ricetta della torta di mele di mia nonna. Tutto sto popò di parole per dire che salvo solo una canzone nell’intero album, quella denominata Elysium che male non è, proprio quella che mi ha ricordato alla lontana i vecchi bardi. Rischio il linciaggio ora? Questa canzone è un bel lentaccio cantato in pulito, una atmosferica chitarra classica che ci offre un morbido accompagnamento e poco più. Come gli anziani dicono, le cose più semplici a volte sono anche le migliori. Capo redattore sono stato bravo, ho resistito sino ad ora, adesso basta per favore…
Basta lo dico a me, al mio capoccia, alle case discografiche e alle testate giornalistiche che promuovo tali obbrobri. Illusionisti che fanno credere a gente, non così esperta, di essere di fronte ad una figata di album, mentre è una Corazzata Potëmkin. Basta con queste band create durante una grigliata in giardino. Basta alle cover oscene come la qui presente. Basta a tutti i copia e incolla creati negli anni passati da gente che aveva passione, a discapito di altri, per cui la passione è solamente quella cosa che le donne a dispetto di noi uomini hanno. Sarò drastico, col paraocchi, cattivo, irrispettoso. Parafrasatemi come volete ma a mio avviso questo disco, partorito in Tedeschia, da un gruppo chiamato Leviathan e che ha come titolo The Aeons Torn è una Corazzata Potëmkin.
Ossequi e figli maschi.
Ora potrei dire al mio amico di persistere con Guitar-Pro, posso confermargli che c’è qualcuno al mondo peggiore di lui.
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10
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Ho appena sentito un pezzo molto promettente... poi vengo qui e vedo sto voto, che però cozza tremendamente con il voto altissimo dei lettori... Approfondirò... |
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9
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Lo sto ascoltando ora e a me piace, voto 75 |
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8
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p.s. per una volta il voto dei lettori è azzeccato.. |
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7
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dischetto carino dai, 40 non ci sta |
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6
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a me è piaciuto... meritava una recensione meno cattiva |
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5
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la band del tuo amico si chiama flaccido...(non metto tutto il nome per non fare pubblicità)? |
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3
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Ci saranno almeno cinquanta band che si chiamano Leviathan... un po' di fantasia, sant'Iddio!!!  |
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1
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In fiducia disco... bel disco di merda!  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Crescent Moon 2. The Rising Darkness 3. The Sacred Fire 4. The Restless Wind 5. Elysium 6. Towards The Storm 7. When Only Despair Remains 8. Last Laugh At My Existence 9. A Symphony For No Tomorrow
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Line Up
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Jonas Reisenauer (Voce, Chitarra) Tobias Dahs (Chitarra) Fabian Gocht (Tastiere) Tom Heinz (Basso) Tobias Parke (Batteria)
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