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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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( 4549 letture )
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Una manciata di mesi prima del celebre Voimasta Ja Kunniasta esce Suden Uni, vero debutto discografico dei Moonsorrow contenente del materiale composto già al tempo della demo intitolata Tämä Ikuinen Talvi. La registrazione e il mixing di queste sette nuove tracce sono state eseguite presso i Tico-Tico Studios da Ahti Kortelainen, celebre produttore che ha accompagnato il gruppo finlandese nei primi anni della propria carriera. Nonostante la vicinanza temporale le prime due pubblicazioni targate Moonsorrow appaiono piuttosto diverse tra di loro, tanto che Suden Uni assomiglia quasi ad un’anticipazione di quello che sarà poi Kivenkantaja, forse il disco più simbolico della band.
In questi quaranta minuti abbondanti di musica è possibile apprezzare il lato più semplice e diretto dei cugini Sorvali: i brani non mancano di essere ben svolti e articolati, ma le composizioni tendono ad essere più corte rispetto a quello che i Nostri andranno a proporre in futuro. Questo punto non costituisce un fattore giudicabile positivamente o negativamente, ma più che altro è una dimostrazione di come, fin da subito, siano sempre riusciti a produrre pezzi intriganti, sia che si tratti di una canzone da sei minuti, sia che si tratti di una suite di mezz’ora. Rispetto alla demo le fondamenta sono ugualmente legate al black metal, ma in questo disco c’è una maggiore attenzione (e una serie di migliorie) per quanto riguarda le tastiere e le classiche melodie di matrice folkloristica, senza comunque dimenticare le tematiche pagane e le innumerevoli atmosfere tipicamente viking che rendono Suden Uni un prodotto completo al cui interno è possibile trovare veramente di tutto. In generale ho sempre considerato questo disco dei Moonsorrow un omaggio a Quorthon e all’importanza dei primi dischi dei Bathory, una sorta di dimostrazione di come questi giovani finlandesi siano riusciti a cogliere e rielaborare il messaggio di uno dei capisaldi della musica estrema; un indizio di ciò potrebbe essere dato proprio dalla traccia Ukkosenjumalan poika (Son of the God of Thunder), che ritengo una chiara citazione alle liriche di Valhalla, celebre canzone del gruppo svedese.
L’intero platter si destreggia tra riff e melodie impeccabili: durante lo scorrere delle note emerge un’enorme padronanza della componente metal più classica (caratteristica essenziale in questo genere per poter essere un passo davanti a tutti), alla quale va aggiunta l’epicità sprigionata ogni volta dalle tastiere e da quel tocco folkloristico che accompagna alla perfezione ogni secondo del disco. Questa “supremazia” compositiva che citavo in precedenza prende vita all’interno di Pakanajuhla, a mio parere uno dei migliori pezzi folk metal di sempre, dove vari strumenti popolari si inseriscono in un caos ordinato di cambi di tempo e stile: la bellezza e la facilità con cui si passa dalla tranquillità del pagan metal agli incalzanti blast beats tipici del black riesce ad essere spiazzante e allo stesso tempo affascinante. Se la componente strumentale compie splendidamente il proprio lavoro, anche quella vocale non risulta essere assolutamente da meno. La prova canora di Vile Sorvali è ineccepibile, uno screaming graffiante che calza a pennello con le sonorità della band e che cattura ogni volta l’ascoltatore procurandogli un’emozione dietro l’altra. Ad accompagnarlo ogni tanto è presente anche Henri, il quale con la sua voce pulita aiuta a rendere 1065: Aika ciò che è, ovvero un monumento musicale dove si susseguono mid-tempos, riff intriganti, sottofondi sinfonici e abbellimenti acustici di pura classe. Questi undici minuti vengono resi ancora più esaltanti dai cori, ennesimo punto di forza del disco, i quali sprigionano una carica indescrivibile a parole.
Infine, per completezza, segnalo anche la ristampa (e la rimasterizzazione) dell’album pubblicata nel 2003 da parte della Spikefarm Records, all’interno della quale è possibile trovare i video di Sankarihauta e Jumalten kaupunki, un live della band a Tuska (2003) e Tulkaapa äijät!, un brano particolarmente veloce ed alcolico in puro stile Finntroll perfettamente eseguito e molto coinvolgente.
Al termine dell’ascolto l’unica cosa di cui ho notato la mancanza è un pezzo brutto o mal riuscito; in più la breve durata complessiva rende Suden Uni un album ancora più leggero e per nulla noioso o stancante, è infatti possibile ascoltare questo CD più e più volte consecutivamente senza stancarsi e senza avere quella sensazione di pesantezza tipica dei prodotti di scarsa qualità. Inutile aggiungere come le sensazioni che i Moonsorrow riescono a trasmettere siano destinate a rimanere nel tempo, permettendo anche a questo lavoro di non perdere neanche un grammo del proprio fascino e della propria freschezza. In poche parole il primo tassello della loro storia è stato inserito, ora tocca a voi immergervi in questa primogenita opera d’arte.
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è piu' bella la copertina della ristampa che quella originale.... |
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forse il mio preferito, più diretto e lineare. |
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Ok, ho capito che la copertina della ristampa piace solo a me |
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E anche questo è nella mia lista e prima o poi finirà tra le mie grinfie... riguardo all'artwork mi associo in toto al Vichingo, vedere quello della ristampa mi ha fatto veramente cadere le palle. |
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12
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Una delle migliori band di questi tempi, e secondo me una delle migliori band in assoluto |
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finalmente la recensione! e che recensione, scritta benissimo! |
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@enry: sono d'accordo per la bonus, la "drinking song" molto bella. |
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Impossibile per me fare classifiche con i Moonsorrow, un grande debut non inferiore (o al limite di poco) a quello che verrà dopo. Ristampa del 2003 anche per me, unico neo la copertina, poi fra bonus e remaster forse è pure meglio della stampa originale. |
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@il vichingo. beh si, gusti |
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Amo. Esordio con classe cristallina di un gruppo le cui canzoni sono capolavori sia se durano 30 min sia se durano 5 min. Avercene di gruppi cosi... |
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Eh... per me è così. La copertina dell'originale è un orgasmo visivo, potrei osservarla per interi minuti; mentre quella della ristampa mi provoca un crollo dell'apparato genitale |
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@il Vichingo: trovi che sia brutta copertina della seconda edizione? A me piace molto invece... Al pari della prima del quale adoro l'interno! |
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Ah ah, finalmente un'anima santa che si è presa la briga di rispolverare questo capolavoro. Suden Uni l'ho ascoltato talmente tante volte che ho addirittura finito il disco e sono stato costretto a comprarmi la ristampa, che per inciso ha una copertina oscena rispetto all'originale ma mi sono consolato con il DVD bonus . Comunque, a parte questo, dei Moonsorrow non si butta via assolutamente niente e nella loro discografia non c'è una nota fuori posto. In poche parole la classica band che ha prodotto soltanto capolavori o comunque ottimi dischi nella peggiore delle ipotesi. Per quanto mi riguarda gli unici veri eredi di Quorthon assieme a Vakyas e ai Mithotyn. Al solito il voto lettori non si può vedere, ma d'altro canto se c'è gente che si diverte con così poco lasciamoli fare, non ragioniam di loro ma guarda e passa. |
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3
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Un'altra cosa tengo a sottolineare: come giustamente hai detto tu, Giacomo, la classe di questo gruppo si percepisce anche solo dal fatto che riescono a creare composizioni meravigliose ed ugualmente emozionanti in tracce da 6-8 minuti, come in tracce da 15 o addirittura mezz'ora, senza mai un calo... E nei loro album io, personalmente, un calo all'interno delle tracce non l'ho MAI trovato. |
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2
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Come dici tu, giustamente, opera d'arte. Alzerei il voto di due punticini... Ma son fesserie davanti alla bellezza (ma che dico bellezza: meraviglia) che rappresenta questo album. Pura classe dall'inizio alla fine. Il testo di "1065: Aika" è commuovente... Appunto, come se non bastassero queste musiche incredibili, ci sono anche dei testi incredibilmente belli e poetici. Se poi consideriamo che questo e il successivo sono stati rilasciati pochi mesi l'uno dall'altro (neanche un anno di distanza!)... Beh, che dire? Per me uno dei gruppi migliori del genere e probabilmente uno dei gruppi più caratteristici, interessanti ed emozionanti del metal tutto. VOTO 92. |
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1
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Grandissimo album, carico di un pathos non indifferente. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ukkosenjumalan Poika 2. Köyliönjärven Jäällä (Pakanavedet II) 3. Kuin Ikuinen 4. Tuulen Koti, Aaltojen Koti 5. Pakanajuhla 6. 1065: Aika 7. Suden Uni
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Line Up
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Vile Sorvali (Voce, Basso) Henri Sorvali (Chitarra, Tastiere, Voce) Marko Tarvonen (Batteria)
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