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Nero Di Marte - Nero Di Marte
( 13307 letture )
"C'è del metodo in questa follia" (W. Shakespeare)

Il Nero Di Marte, noto anche come Pigmento Nero 11 o più comunemente Magnetite (dimetaferrato di ferro), è un pigmento a base di idrossido di ferro considerato il più opaco dei pigmenti neri presenti in natura ed allo stesso tempo il meno tossico, nonché il più resistente alla luce e duraturo.

Alla stregua di una metafora, questa definizione ben si sposa con quello che è, a tutti gli effetti, il debut album dei bolognesi Nero Di Marte. Conosciuti fino al 2012 con il nome di Murder Therapy e fautori sotto tale monicker di un album (Symmetry Of Delirium) e due EP (The Therapy e Molochian), il quartetto emiliano sottolinea l'evoluzione del proprio sound e la svolta stilistica, invero già riscontrabile con minore enfasi sull'ultimo EP a nome Murder Therapy. Il cambio di nome non è da intendersi semplicemente, a mio modesto parere, come una nuova fase o un blando rinnovamento ma come un vero e proprio cambio di linea, un tentativo drastico di liberarsi del passato, senza rinnegarlo, e di guardare al futuro con una identità, un core concept ed una mentalità più ad ampio spettro, sradicata dalle definizioni e dalle possibili aspettative di chi da una certa realtà si aspetta una determinata proposta. Tutto questo per dire che, per quanto mi concerne, considero questo disco omonimo dei Nero Di Marte come un vero e proprio debutto, anche se non possiamo sicuramente parlare di debuttanti.

Dovendo fare un po' di biografia, la band non nasconde certamente il retaggio death metal ma ne cambia i riferimenti (se di riferimenti si può parlare). Se su Symmetry Of Delirium v'erano chiare ed inevitabili influenze mutuate da act quali Suffocation, Origin e Cephalic Carnage, il nuovo corso guarda, in tali ambiti, sicuramente più a nord e vira sui lidi psicotici, neri e disturbanti tanto cari ai maestri canadesi Gorguts. L'ipotetico "ponte" rappresentato dall'EP Molochian qualcosa, come già detto, lasciava intravedere ma la realtà si rivela ben più ricca e sorprendente delle supposizioni. L'avvento di Sean Worrell alla voce aveva sicuramente dato un'impronta più europea (ed è un paradosso pensando alle origini americane del vocalist/axeman) e già chiare potevano essere una crescente predilezione verso le dissonanze e le atmosfere ricercate e dilatate. Nero Di Marte (l'album) riduce quanto detto a contenitore polidimensionale di suoni, melodie e umori in una continua ricerca empatica, scevra di pregiudizi e schemi.

L'apertura è affidata a Convergence, brano dall'incipit a metà strada tra l'etnico ed il tribale, caratterizzato da un guitar work dissonante e stridulo, qualcosa di già sentito nell'ultima fatica in studio degli Ulcerate (anch'essi debitori alla band di Lemay) ma portato allo step successivo sia dall'uso delle vocals, che personalmente mi ha riportato alla memoria il feeling di album come Irradiant dei transalpini Scarve piuttosto che i Neurosis (sotto steroidi e non) di Given To Rising, che dalla componente ritmica in continuo sviluppo e quindi non solo mero strumento ritmico ma componente inscindibile del sound proposto.
Time Dissolves introduce delle sezioni più liquide e ragionate, stratificando le melodie e mostrando in tutta la sua opacità il raffinato nero che ora ammanta il sound dei Nero Di Marte e che ricopre la splendida chimera di un Nevrotico Godzilla Mastodontico, disegnato dalle onde sonore di Time Dissolves.
Resilient, così come l'opener, mostra ancora sprazzi di passato senza però mai sfociare nell'amarcord e uscire dal seminato. Qui il quartetto rilegge quanto fatto con un'enfasi nuova e senza limitarsi a svolgere il compitino. Sono da annali le parti centrale e finale del brano. Arriviamo così alla titletrack, il centro di tutto.
Dal nome, alla lunghezza, fino ai contenuti, Nero Di Marte è da ritenersi un concentrato progressive, estremo, psichedelico e monolitico al contempo. Non servono e non basterebbero comunque le parole per esplicare la quantità e qualità del brano in questione: 12 minuti di intimistica lacerazione dell'anima.
Drawn Back è forse il brano più "easy listening" del platter, con un cantato che potrei quasi definire catchy, se non fosse che di catchy, nel senso letterale del termine, qui non v'è nulla. Da segnalare la notevole sezione strumentale centrale, dall'atmosfera rarefatta e sulfurea, oppiacea nella sua superficiale linearità, che porta gradualmente ad una sezione cantata da brividi.
Chiude l'album Anoptikon e lo fa con il botto. Il brano è l'ennesima dimostrazione di forza di una band che sa perfettamente cosa sta facendo. Vale anche qui quanto detto per la titletrack: gloriosi!

Descrivere è certamente una pratica utile anche se può ridursi ad un banale e banalizzante elenco di nomi e aggettivi. Il focus del precedente paragrafo è comunque da ritenersi un doveroso atto di coordinamento a chi si avvicina e vuole avvicinarsi a questa splendida chimera sonora. Chiamateli Neurosis vitaminizzati, Mastodon nichilisti o Gojira destrutturati, ma il main focus non cambia. Dinanzi a noi abbiamo un act che si muove trasversalmente, costruendo la propria struttura partendo da basi solide, in molti casi altrui, ma prendendone il meglio, senza limitarsi al riciclo, ma cesellando e rifinendo angoli, per meglio legarli tra loro, smussando le superfici e, da veri artigiani, ridefinendo il ruolo di tali microstrutture. Così facendo, una volta ricoperti dal Pigmento Nero 11, questi elementi assurgono ad architetture inedite ed originali. Aspetto non meno importante è la produzione, piuttosto organica e mirata all'enfasi del particolare riffing; non sono da meno i suoni perfettamente in sintonia con l'impatto umorale che la musica intende trasmettere. Potremmo anche parlare dell'aspetto tecnico, cosa che mi riservo di evitare per il semplice fatto che quanto detto finora esprime in abbondanza le doti dei musicisti coinvolti, ma mi limiterò a mettere in luce la prova superlativa di Sean Worrell alla voce e il drumming di Marco Bolognini, semplicemente perfetto.

L'album, da più parti inattaccabile, presenta comunque dei difetti fisiologici. Cominciamo con il fatto che l'evoluzione dei nostri è ancora in piena attività, che i rimandi stilistici a quello o quell'altro act rappresentano ancora un "difetto", visto il percorso intrapreso. A ciò vanno aggiunte la lunghezza e la quantità di materia musicale, che rappresentano sicuramente un ostacolo, voluto, alla fruizione; sono aspetti, questi, che garantiscono una longevità notevole, ma che potrebbero anche intimidire. Il dilemma è insito soprattutto nella scelta di premiare la lungimiranza ed il rischio di una simile proposta piuttosto che di mettere in evidenza una stratificazione non alla portata di tutti, il che è qui evidenziato non tanto ai fini del giudizio finale, quanto per dovere di cronaca.

Una cosa è certa, ora anche noi abbiamo il nostro Mastodonte, il nostro Godzilla.

"Metafisico. Un uomo cieco che in una stanza buia cerca un cappello nero. E il cappello non c'è." (C. Bowen)



VOTO RECENSORE
92
VOTO LETTORI
84.43 su 69 voti [ VOTA]
Gravastar
Venerdì 29 Luglio 2022, 14.52.43
51
Ma tutti quelli che catalogano "difficile" questa band, che cosa hanno ascoltato fino ad ora? Alessandra Amoroso? Oggettivamente non è una proposta facilissima, ma un orecchio allenato (che magari non ascolta solo Heavy, Power, Glam e compagnia bella), riesce tranquillamente a districarsi molto bene tra le dissonanze, la tecnica e la brutalità; credo anche che, per assurdo, i pezzi si lascino ascoltare con un certo piacere e una certa scorrevolezza, dotati infatti di un' ottima dinamica e preziosi cambi di tempo. In questo modo risulta davvero difficile annoiarsi, seppur catapultati in un mondo di marciume e ombre. Miglior band italiana del genere e il pathos si sente ad ogni nota, anche se la tecnica compositiva e strutturale dei pezzi è maggiore, rispetto alle solite uscite post. A differenza di molti lavori simili di band-fotocopia dei Neurosis, che millantano una profondità di intenti e contenuti molto spesso fittizia e frutto di una palese emulazione, questi ragazzi sicuramente non fingono, dimostrando di sapere come veicolare correttamente il disagio umano, la rabbia e le più nere pulsioni inconscie, in modo genuino e sincero, oltre che perfettamente catartico. Un plauso speciale va alla potentissima ed espressivissima voce e, naturalmente, alla sezione rirìtmica schiacciasassi, proprio come da tradizione (piacevole sentire qualche accenno di doppio pedale, che conferisce un tocco ancora più estremo). Se posso azzardare un paragone, ad ascoltarli mi sono sembrati molto la versione più "primitiva" e meno "immeddiata" dei The Ocean. Voto 90
naoto
Sabato 6 Maggio 2017, 1.42.54
50
Ascoltati oggi. Niente male davvero. I nostri suonano un post metal molto tecnico che evidenzia più che buone capacità compositive ed esecutive. Per essere un esordio la band mostra una gran personalità; forse pure troppa... l'album è di non facile ascolto, che è diverso da "challenging" spesso riferito alle opere prog che qui, a parte qualche occasionale venatura, pare un territorio poco battuto. I musicisti sembrano aver posto l'accento sulla sofisticazione piuttosto che sulla progressione o l'atmosfera, componente, tra l'altro, predominante nel mercato post metal. Ne risultano tracce molto complesse, di sicuro impatto ma di non facile presa, per via della ricercatezza un po' leziosa delle dissonanze e della frase ad effetto. Un debutto ottimo in ogni caso.
Macca
Sabato 12 Novembre 2016, 17.25.34
49
Dopo mesi e mesi di ascolti, in macchina come a casa, posso dire che si tratta di uno dei dischi più belli del 2013. Un esordio incredibile, certo ci sono marcate influenze post anche se direi più nelle atmosfere che nel sound, dove la componente prog/death è predominante. Convergence, la title track e Drawn Back sono eccezionali, sebbene il livello generale sia molto elevato in toto. Voto 92 meritatissimo, grande album.
Free Jazz
Domenica 13 Settembre 2015, 14.03.35
48
Le dissonanze nel disco sono parte integrante del Post Metal, e i Nero di Marte sono parte di questa corrente, ovviamente hanno anche altre influenze, ma la matrice è Post lo si sente dalla atmosfere del disco, comunque siamo di fronte ad una delle band della scena più in forma, e questo insieme al successivo Derivae sono già dei Must del genere per me
Macca
Martedì 31 Marzo 2015, 10.34.35
47
Gruppo abbastanza ostico, la cui oscura proposta oltre che di difficile catalogazione è anche di difficile assimilazione. Tuttavia ogni ascolto porta ad una "profondità" diversa, finora non l'ho ancora assimilato del tutto nonostante i numerosi ascolti e ciò come scritto nella recensione aumenta la longevità dell'album. Trovo difficile citare un episodio che si elevi sugli altri, sono 48 minuti di inquietante amalgama musicale. Non vedo l'ora di ascoltare "Derivae", nel frattempo questo lo voto 86.
Macca
Mercoledì 7 Gennaio 2015, 9.16.57
46
Ho ascoltato ieri le prime due tracce sul tubo: ordinato immediatamente.
Nihilistic decadence
Martedì 19 Agosto 2014, 0.55.54
45
Negli ultimi anni sta divenendo quasi una moda l'uso delle dissonanze (Ulcerate, Gorguts, Deathspell Omega), ma comunque resta uno stile relativamente ancora "underground".. Anche i Nero di Marte seguono questo trend, bisogna dirlo, con una certa originalità e soprattutto con una grande tecnica. L'atmosfera generata dalle chitarre dissonanti e distorte è perfetta; la batteria mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, in certi momenti, evento raro negli ultimi tempi.. Ciò che invece mi fa "storcere il naso" sono le vocals, non tanto anonime, quanto fin troppo simili a quel ciarpame che si chiama "metalcore": insomma nelle parti urlate mi ricorda il cantante dei bring me the horizon, ed è detto tutto.. Ma a parte questa sbavatura, per il resto l'album fila liscio senza problemi; un bell'80 se lo meritano: è pur sempre un debut album!
Aelfwine
Martedì 8 Aprile 2014, 23.22.48
44
Ragazzi che album! Qualcosa davvero sublime, dei suoni fantastici, trovo stupendo sentire le dissonanze in un contesto prog. Credo comunque che possano creare qualcosa di ancora più interessante, e possibilmente più lungo! Per queste ragioni, trovo il voto un tantino alto, ma il contenuto della rece è eccellente.
Roc
Martedì 24 Dicembre 2013, 19.22.33
43
@toni non è del tutto vero che guardando nelle cantine se ne trovano di gruppi così, non credere che sia così comune in italia saper proporre un tale genere, basti pensare che di scene ne esistono veramente poche e se esistono sono decisamente poco assecondate, la nicchia in italia è una vera nicchia, il quanto non esistono tali generi nella concezione musicale dell'italiano medio. Poi che cosa vorresti intendere? che sono pompati dalle label? basta che qualche gruppo faccia un pò di successo e subito lì a trovarne i difetti.
Mario sogni d'amore
Venerdì 30 Agosto 2013, 10.50.08
42
siete tutti simpatici! grazie mille....cmq il disco a me piace. lo comprerò a breve
NagasH
Sabato 11 Maggio 2013, 11.58.26
41
@toni: prima di tutto il concetto di troll non è sul parere negativo o positivo, ma sui modi di tale max. Che tu non ci trovi nulla di eccezionale è legittimo, tu hai un tuo parere io un mio. Ora veniamo però all'aspetto più "discutibile" dl tuo intervento. Il progressive non è un elemento, ma una concezione, nasce come tale, si sviluppa come tale fino a diventare un'etichetta, che comunque non è. Citi i Queensryche che per la cronaca sono considerati storicamente una band heavy, che ha incorporato un certo modo di comporre "progressivo" ad elementi di chiara ispirazione AOR e hair metal. Tra tutti gli esempi che potevi fare hai scelto il più fuorviante e, consentimi, quello che mette in evidenza una scarsa concezione (e forse conoscenza) del "genere", che metto tra virgolette perché, come sapranno i più attenti a quanto scrivo, ritengo il progressive un concetto e non un genere definito. Sarò bravo io a trovarlo, ma a te sicuramente serve un ripasso. Questo al di là del giudizio sul disco, di cui francamente non m'importa, de gustibus non disputandum est.
toni
Domenica 28 Aprile 2013, 12.23.07
40
per me qui l'elemento prog non esiste. sei bravo tu che lo trovi.
Gianco
Venerdì 26 Aprile 2013, 13.12.35
39
@toni in verità non credo siano mai esistite band come i nero di marte in italia. dire che fanno technical death è a dir poco riduttivo e superficiale a mio parere.. e cantato anonimo? ognuno ha i suoi gusti, i queensryche e quel filone di gruppi non sono gli unici ad essere "progressive", anzi ne sono solo una minima parte.
toni
Mercoledì 24 Aprile 2013, 20.17.52
38
basta che si critichi una recensione positiva e si parla di troll. senza discutere sul genere prog metal in cui è stato catalogato il prodotto (hai mai ascoltato i queensryche nagash?!) io non ci trovo nulla di eccezionale, un buon technical death con un cantato anonimo. interessanti e bravi di sicuro ma lungi dai toni esaltanti e dal 92 assegnatoli dal recensore. se ti fai un giro per le cantine di tutta italia troverai decine di gruppi che suonano questo stile in maniera efficace tanto quanto i nero di marte. l'album ha un'ottima produzione che eleva un songrwiting sufficiente. 65 per me. altro che troll.
NagasH
Lunedì 15 Aprile 2013, 19.15.08
37
Ragazzi, evitiamo di considerare ebrispondere a palesi troll. Lasciate correre e parlate di musica, nel bene e nel male, esprimendo disaccordo o meno, sempre sull'onda della costruttività.
d.r.i.
Lunedì 15 Aprile 2013, 18.48.08
36
Ah sì six, se mi dici quanto vuoi lo compero. Anche io l'ho ascoltato in streaming e volevo comperarlo
Radamanthis
Lunedì 15 Aprile 2013, 18.42.05
35
@six: se lo mettevi su ebay almeno ci ricavavi qualcosa...spezzarlo e buttarlo in pattumiera non è stata una scelta saggia... ps: comunque io l'ho ascoltato in straming qui su metallized e mi è piaciuto molto...
d.r.i.
Lunedì 15 Aprile 2013, 18.40.35
34
@six: de gustibus...
six
Lunedì 15 Aprile 2013, 18.32.08
33
Ragazzi ma che gusti avete? non mi faro' fregare piu' dalle recensioni ! questo disco fa proprio schifo, l'ho ascoltato una volta e già volevo buttarlo via ,poi gli ho dato una seconda ed una terza chance ,ala fine ho capito,l'ho preso l'ho spezzato e l'ho buttato nell'immondizia
Andy \\\'71
Lunedì 15 Aprile 2013, 18.20.20
32
Max@Commenti del genere non solo lì trovo fuori luogo,non fanno ridere e sono anche abbastanza stupidi,credo che tu abbia ben poco da spartire su questo sito......Ovviamente questo è il mio pensiero....
Raiben
Lunedì 15 Aprile 2013, 13.39.27
31
metti il cd in quell'affare di plastica e metallo che si chiama stereo, premi il pulsante "play" e aspetta
d.r.i.
Lunedì 15 Aprile 2013, 12.51.55
30
Per me gran disco, magari non da 92 ma da 85 pieno!
max
Lunedì 15 Aprile 2013, 12.35.16
29
no, ma quale invidia....... è che non capisco dov'è che inizia la musica!
Raiben
Lunedì 15 Aprile 2013, 10.30.47
28
@max: facci sentire l'album della tua band allora, poi vediamo cosa sai fare..tutta invidia la tua!
max
Domenica 14 Aprile 2013, 22.54.51
27
mha!!!! che roba è? forse il recensore si è confuso invece che 92 voleva dire 29
Doom
Sabato 13 Aprile 2013, 16.55.32
26
Per ora ascoltata solo la title track. Bravi sti ragazzi.
Harleking
Venerdì 12 Aprile 2013, 19.51.34
25
In effetti ricordano un po' gli ulcerate, ma secondo me sono addirittura superiori per varietà: forse perchè non ascolto molta musica di settore, ma mi sembra che i rimandi ad altri e più importanti act non sia in questo caso un difetto visto che la sintesi di essi è un prodotto personale... una delle più interessanti realtà italiane insieme ai void of sleep
Giuseppe
Venerdì 12 Aprile 2013, 10.25.16
24
Curiosità a 1000!!!
Gianco
Giovedì 11 Aprile 2013, 22.20.52
23
Wow, e questi chi sono?!? Devo ancora ascoltare il disco con cura ma è da tanto che non sento qualcosa di così originale in Italia!
Salvo
Giovedì 11 Aprile 2013, 21.55.25
22
la rece mi ha incuriosito parecchio, lo ordino.
LUCI DI FERRO
Mercoledì 10 Aprile 2013, 23.06.08
21
@ NagasH @ LAMBRUSCORE, GRAZIE.
NagasH
Mercoledì 10 Aprile 2013, 22.50.40
20
@LAMBRUSCORE: per moderno parlavo dell'attuale metal estremo, su cui i gorguts oggi più che mai stanno influendo
HyperX
Mercoledì 10 Aprile 2013, 21.21.18
19
@Nagash grazie, lo ascoltero` e cerchero` di postare il mio commento a riguardo - sempre che me ne ricordi. Comunque non parlavo per forza di Metallized. Dico solo che in piu` di un`occasione mi sono trovato tra le mani un disco suonato benino, con qualche pezzo interessante e una produzione ridicola spacciato da alcune "testate" per chissa` quale capolavoro. E un po` la cosa mi ha fatto incazzare...
LAMBRUSCORE
Mercoledì 10 Aprile 2013, 20.35.40
18
Luci di ferro, Considered dead è ottimo, però se non sei sicuro lo puoi ascoltare per intero sul tubo, comunque Nagash, non è mica tanto moderno, visto che è uscito nel 1991....poi anche The erosion è ottimo per me, gli ultimi 2 sono un po' più moderni, ma vai tranquillo....
NagasH
Mercoledì 10 Aprile 2013, 19.00.34
17
Detto quanto, vi sfido a dimostrare che regaliamo voti per i motivi da voi citati. Se poi pensiamo alle band italiane, proprio no.
Simone
Mercoledì 10 Aprile 2013, 18.25.03
16
@HyperX: anche io ho spesso quell'impressione...detto ció, in questo caso decisamente no
NagasH
Mercoledì 10 Aprile 2013, 18.02.44
15
@HyperX: ascolta e poi valuta te se anche questo è il caso. attendo un tuo riscontro e la tua opinione in merito.
HyperX
Mercoledì 10 Aprile 2013, 17.55.11
14
Non l`ho ascoltato ma lo faro` senz`altro visti i toni entusiastici della recensione, volevo pero` sollevare una questione: nel recente passato sono rimasto molto deluso da dischi di band italiane per cui erano state spese immense parole di elogio e dati voti strepitosi francamente regalati. Non e` che a volte pecchiamo di un patriottismo musicale-artistico un po` fuori luogo e oggettivamente poco sostenibile di fronte al panorama internazionale?
andy 71
Mercoledì 10 Aprile 2013, 16.58.56
13
Dimenticavo il voto,un bel 90 tondo tondo!
andy 71
Mercoledì 10 Aprile 2013, 16.56.44
12
Minchia!Davvero un ottimo disco ed una ottima band,altro che Gojira,che secondo me a torto vengono osannati da mezzo mondo,quando non mi sembrano così originali e avvincenti.Al contrario questi ragazzi mi sembrano avere tutte le carte in regola per dare e darsi delle gran belle soddisfazioni,tecnica pazzesca,inventiva e carica angosciante-postatomica perfetta per quello che vogliono trasmettere con la musica che fanno!Grandi!
Raiben
Mercoledì 10 Aprile 2013, 13.51.59
11
Spero che riescano a promuoverlo bene quest'album..hanno le potenzialità per diventare uno dei migliori gruppi post metal europei a mio parere!
bubba
Mercoledì 10 Aprile 2013, 12.11.21
10
d'accordissimo con la recensione! grande disco, gruppo stra-interessante
Radamanthis
Mercoledì 10 Aprile 2013, 10.20.02
9
L'avevo già detto quando qui su metallized ci furono disponibili le anteprime: un disco con i fiocchi, poche palle. D'accordo con la rece di Nagash e col suo voto.
NagasH
Mercoledì 10 Aprile 2013, 8.58.06
8
@LUCI DI FERRO: Nella recensione mi riferisco soprattutto ad Obscura. Detto questo parliamo del debut album di una delle band fondamentali del moderno metal estremo, non solo del death metal. È semplicemente da avere.
LUCI DI FERRO
Mercoledì 10 Aprile 2013, 7.37.00
7
Scusate il mio divagare fuori recensione, posso chiedere se ce qualcuno che mi da consigli sull'album Considered Dead? Che faccio lo compro a scatola chiusa, cioè vado sul sicuro? il mio negozio di cd ce la lo compro senza pensarci su? Accetto consigli sui Gorguts. GRAZIE ANTICIPATAMENTE.
therox68
Martedì 9 Aprile 2013, 23.58.49
6
NagasH: grazie. Tieni presente che la mia domanda nasce dal fatto di non conoscere il gruppo in questione anche se dai nomi che hai citato, Gorguts soprattutto, un'idea vaghissima me la sono fatta.
Ascarioth
Martedì 9 Aprile 2013, 23.52.48
5
92! M'incuriosisce
NagasH
Martedì 9 Aprile 2013, 23.23.53
4
@therox68: no, è solo una considerazione doverosa che, come dico, non è da considerarsi un difetto vero e proprio ma di certo rappresentano un ostacolo che potrebbe dividere i consensi. Questo è un disco per amanti di queste sonorità. È ancora di nicchia e in tale contesto va giudicato.
therox68
Martedì 9 Aprile 2013, 23.19.58
3
Nagash: quando dici: "A ciò vanno aggiunte la lunghezza e la quantità di materia musicale, che rappresentano sicuramente un ostacolo, voluto, alla fruizione; sono aspetti, questi, che garantiscono una longevità notevole, ma che potrebbero anche intimidire..." intendi dire che forse l'inserimento di qualche brano più "canonico" come durata e sonorità avrebbe giovato?
Ad Astra
Martedì 9 Aprile 2013, 23.02.38
2
ehi prova i nero di marte sono bravi, ok, ascoltiamo convergence, ordinato, arrivato, divorato, innamorato.... così è se vi pare...
waste of air
Martedì 9 Aprile 2013, 22.58.30
1
Gianluca ha votato! Disco stre-pi-to-so.
INFORMAZIONI
2013
Prosthetic Records
Prog Metal
Tracklist
1. Convergence
2. Time Dissolves
3. Resilient
4. Nero Di Marte
5. Drawn Back
6. Anoptikon
Line Up
Sean Worrell (Voce, Chitarra)
Francesco D'Adamo (Chitarra)
Andrea Burgio (Basso)
Marco Bolognini (Batteria)
 
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