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The Parlor Mob - And You Were a Crow
( 2618 letture )
Ciò che caratterizza questa band del New Jersey, The Parlor Mob, sono gli stilemi tipicamente 70’s e la moderna attitudine indie. Al giorno d’oggi, presentarsi come un gruppo nato trenta/quarant’anni in ritardo è sicuramente un atto di coraggio, una sorta di esaltazione dei propri valori nei confronti di una società mainstream della quale non ci si sente parte. Non è forse un caso, quindi, che la band abbia deciso di chiamarsi, dopo un breve trascorso come What About Frank, allo stesso modo di una tra le più conosciute street gang che scorrazzavano per il quartiere di Hell’s Kitchen, a Manhattan. Vincitori per due volte del premio come miglior live band agli Asbury Music Awards, nel 2006 il combo ha inciso un EP di quattro tracce per la Capitol Records. La loro presenza sotto le ali della Capitol, però, è durata poco: i cinque di Asbury hanno lasciato la casa discografica per evitare di perdersi tra le scartoffie burocratiche dovute alla fusione con la Virgin. Il loro EP ha però attratto la Roadrunner Records, con la quale la band ha firmato un contratto e per la quale ha inciso il primo LP: And You Were A Crow.

La prima traccia, che è uno dei due singoli estratti dal disco, si intitola Hard Times, ed è un blues veloce con un riff settantiano molto piacevole. Sono però le note alte e mai affaticate della voce che la rendono un gioiellino. L’unica pecca? Un assolo non avrebbe guastato. Il ritmo incalzante di Dead Wrong è da headbanging, un breve intermezzo con cambi di accenti ricorda gli Zeps e sul finale le chitarre ed il basso sono quasi heavy. Everything You’re Breathing For, molto 70’s, è più lenta, anche se durante l’assolo il tempo è raddoppiato. Di nuovo un veloce 12/8 per The Kids, brano riuscitissimo, accattivante e, dalla metà in poi, quasi Sabbath. In 3/4 è invece When I Was An Orphan: introdotto dalla chitarra acustica, il brano si presenta come una semi-ballata alla Fleetwood Mac, con però una sezione centrale molto cupa in cui la voce si carica di una patetica (nel senso positivo del termine) espressività. È il brano nel cui testo è contenuto il nome dell’album: dopo la prima metà del verso in cui è cantato il titolo della canzone, infatti, il secondo emistichio recita “[…] And You Were A Crow”. Angry Young Girl è l’unico brano scritto da un membro estraneo alla band, Justin Faircloth, che però è lo stesso a suonare il piano ed il Moog all’interno dell’album. Le spazzole e la voce filtrata caratterizzano questo pezzo quasi country nell’arrangiamento, ma blues nella struttura e di nuovo, nel testo, viene citato il corvo. E di nuovo di corvi, in questo caso protagonisti della fine del mondo, si parla in Carnival of Crows, canzone molto tirata e con i riff di chitarre e basso e la voce di Mark Melicia a farla da padrone. Gli slittamenti degli accenti di Real Hard Headed e un breve assolo di armonica impreziosiscono un brano già di per sé ben riuscito ed il risultato è ottimo. Un basso ipnotico introduce Tide Of Tears, il vero capolavoro del disco. Immaginate di sentire Since I’ve Been Loving You cantata da Glenn Hughes. Ho detto tutto. My Favorite Heart To Break è di nuovo un tempo lento carico di espressività, chapeau. 15/8 + 18/8? Un 5/4 più un 6/4 in terzine? L’intro di Bullet è davvero destabilizzante, ma il risultato è più che convincente. Tamburello e chitarra acustica con lo slide accompagnano la traccia di chiusura, Can’t Keep No Good Boy Down, una piacevole virata country/folk.
Nella ristampa in vinile è presente un’ulteriore traccia, Mister Hey Mister, anch’essa un’allegra canzone acustica da bar.

Chi sono i The Parlor Mob? Ascoltando And You Were A Crow si potrebbero descrivere come un incontro tra Led Zeppelin e Free con Cedric Bixler-Zavala alla voce, ma questa è solo un’indicazione a spanne, per saperlo con certezza bisogna ascoltare il disco. Ne vale la pena.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
89.75 su 4 voti [ VOTA]
Lizard
Martedì 30 Aprile 2013, 23.54.15
1
Album spettacoloso di una band a torto misconosciuta. La definizione "un incontro tra Led Zeppelin e Free con Cedric Bixler-Zavala alla voce" è decisamente azzeccata e descrive perfettamente il contenuto e la natura di questo album. Da riscoprire!!!
INFORMAZIONI
2008
Roadrunner Records
Hard Rock
Tracklist
1. Hard Times
2. Dead Wrong
3. Everything You're Breathing For
4. The Kids
5. When I Was an Orphan
6. Angry Young Girl
7. Carnival of Crows
8. Real Hard Headed
9. Tide Of Tears
10. My Favorite Heart to Break
11. Bullet
12. Can't Keep No Good Boy Down
13. Mister Hey Mister (Vinyl bonus track)
Line Up
Mark Melicia (Voce)
Paul Ritchie (Chitarra)
David Rosen (Chitarra)
Nicholas Villapiano (Basso)
Samuel Bey (Batteria, Cori)

Musicisti Ospiti
Justin Faircloth (Piano, Piano Rhodes, Moog)
Matt Radosevich (Chitarra Acustica, Tastiere)
 
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