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Mekong Delta - Mekong Delta
( 4654 letture )
Cosa accadrebbe se si provasse ad unire l'aggressivo thrash teutonico con architetture strumentali e riff complicati contenenti un embrione di attitudine progressive? Probabilmente la risposta è racchiusa tra i solchi di questo disco risalente al lontano 1987, intitolato Mekong Delta.
Il progetto Mekong Delta doveva essere un qualcosa di misterioso, atto a dimostrare la validità del metal tedesco alla platea internazionale, senza che questa potesse nutrire pregiudizi di sorta; a tale scopo i musicisti -oltre a scegliersi un depistante monicker esotico- usarono degli pseudonimi per mantenere l'anonimato: Keil (il cui vero nome è Wolfgang Borgmann) alla voce, Vincent St. Johns e Rolf Stein (al secolo rispettivamente Reiner Kelch e Frank Fricke) alle chitarre, il batterista Gordon Perkins (in realtà Jörg Michael, ex drummer di Rage, Saxon e Grave Digger tra gli altri) e infine Björn Eklund (Ralph Hubert) al basso, leader del gruppo, produttore nonché co-fondatore della Aaarrg Records.

Nonostante sia il debutto dell'act tedesco, questo lavoro potrebbe comunque essere definito un album di transizione; in esso infatti non è ancora definito il sound della band, qui piuttosto evidentemente impostato sul thrash e che virerà successivamente verso lidi più propriamente prog; ma un assaggio di quel che sarà lo si può già avere nell'incipit affidato ai synth di The Cure, presto sovrastati dall'urlo belluino del singer e dagli altri strumenti e, più ancora, in The Hut of Baba Yaga.
Le trame strumentali, soprattutto chitarristiche, si intersecano tra loro dando vita a un qualcosa di assolutamente particolare e per certi versi pionieristico (anche se i primi a fondere certe sonorità furono gli statunitensi Watchtower): la furia del thrash più grezzo sparato a mille con tappeti di doppia cassa e plettrate vorticose si sposa ai giri di basso del leader Björn Eklund (vedi la caotica Kill the Enemy), ma troviamo parimenti episodi genuinamente teutonic-thrash come nella velocissima e indiavolata Nightmare Patrol.
A conferma della sperimentazione presente in questo debut basta ascoltare, come detto, la strumentale The Hut of Baba Yaga; questo brano, suite per pianoforte scritta nel 1874 dal compositore russo Modest Petrovic Musorgskij, venne già proposta dagli ELP nell'ambizioso Pictures At An Exhibition ed è ovviamente a quest'ultima versione che i Mekong Delta si rifanno.
Divertente poi la tribute-song Black Sabbath, la quale vede nel testo un mix di riff e lyrics estrapolati dalla discografia dell'omonima band di Birmingham (trovata che riprenderà in futuro Dave Mustaine, tra gli altri, citando i titoli di alcune canzoni dei suoi stessi Megadeth nel brano Victory).

Il CD presentava la tracklist invertita rispetto al vinile (la prima traccia sul supporto digitale risultava infatti essere Nightmare Patrol, anche se l'ordine verrà riportato a quello dell'LP originale nella reissue del 2007); riguardo al sound, questo si presenta piuttosto sporco e impastato tanto più se valutato con "orecchio moderno": probabilmente Eklund avrebbe potuto fare qualcosa di meglio, ma anche qui sta il fascino del platter, soprattutto per i nostalgici degli Eighties. Del resto non si può ignorare che la produzione un po' datata del disco si ripercuota sulla resa delle composizioni, impoverendone talvolta la qualità; in ogni caso la band migliorerà già col successivo The Music of Erich Zann, trovando la propria via e una più precisa identità musicale.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
89.1 su 20 voti [ VOTA]
Aceshigh
Martedì 25 Dicembre 2018, 12.30.19
15
Gran bell'esordio per questa band semplicemente geniale. Faranno di meglio album dopo album fino ad arrivare a Dances of Death, forse il loro apice; però gli elementi del loro stile già su questa prima prova si sentono tutti. Voto 80
Thrasher Spartacus
Venerdì 31 Ottobre 2014, 4.56.44
14
Gran debutto per i Mekong Delta, anche se, come detto in recensione, il suono è ancora perlopiù impostato sul classico Thrash.
CYNIC
Martedì 1 Luglio 2014, 10.51.57
13
album ''ca-po-la-vo-ro '' dei mekong delta, voto: 91/100.
Zess
Sabato 26 Aprile 2014, 4.58.34
12
Acerbo questo? Boooohhh...
opeth72
Lunedì 29 Aprile 2013, 9.48.09
11
Scusate mi ero dimenticato.... nel 1987 esordirono i DEATH con SCREAM BLOODY GORE... almeno per i piu' importanti...
opeth72
Lunedì 29 Aprile 2013, 9.42.56
10
grande esordio!!!! concordo con Diego, per sentire qulcosa di grande cmq abbiamo dovuto aspettare "solo" tre anni con un altro album che avrebbe da li a poco consacreato gli ATHEIST... poi nel 1991 il magnifico HUMAN dei DEATH.... UNQUESTIONABLE PRESENCE degli ATHEIST.....che dire non posso di certo fare la cronologia di tutte le uscite ma di certo i MEKONG DELTA rimarranno sempre un band al vertice del loro genere...
Diego
Mercoledì 24 Aprile 2013, 14.21.21
9
Io li scoprii con Dances of Death (colpo di fulmine) e ovviamente presi anche i precedenti. A parte i già citati Watchtower e i primi Voivod, in giro non c'era niente di simile. Questo debut è valido ma niente in confronto a quello che è arrivato negli anni a seguire...GRANDI
Marco B.
Martedì 23 Aprile 2013, 1.00.02
8
Super. Un capolavoro.
The Nightcomer
Lunedì 22 Aprile 2013, 22.39.06
7
Concordo con buona parte dei commenti: esordio ancora un pò acerbo (non furono però gli unici), ma la band avrebbe sviluppato identità e percorso di crescita nei successivi lavori. Credo rientrino di diritto tra i gruppi meritevoli di essere riscoperti, non solo in quanto sottovalutati, ma soprattutto in qualità di sperimentatori. Voto a mio parere condivisibile.
Resurrection
Sabato 20 Aprile 2013, 14.19.27
6
Band che non ha mai fatto un brutto disco ma che per quanto mi riguarda non ha neanche sfornato capolavori.
The Void
Sabato 20 Aprile 2013, 14.17.24
5
Evvaiii, cominciate con la discografia dei Mekong! Grand disco, tutti bellissimi, Dances of death superiore, lo aspetto!
Undercover
Sabato 20 Aprile 2013, 14.15.55
4
Buon disco, ma il meglio come detto arriverà dopo, concordo sul fatto che non abbiano mai prodotto ciofeche, loro sono una di quelle realtà che si salvano sempre.
Flag Of Hate
Sabato 20 Aprile 2013, 13.51.10
3
Quoto Electric Warrior. Quei qualunquisti del metal che ritengono il thrash tutto uguale e "tupa-tupa" dovrebbero riscoprire la discorafia di questi geniali tedeschi (tra i molti nomi che si potrebbero aggiungere). Questo è ancora grezzo, ma è ugualmente valido. 80/100, i veri capolavori devono ancora venire ma questo ha aperto le danze.
Electric Warrior
Sabato 20 Aprile 2013, 13.45.56
2
Uno dei gruppi metal più sottovalutati ma seminali di sempre. Un'intera discografia fatta di alti e medi (mai bassi) da riscoprire, per chi ama sia thrash più selvaggio che quello più ragionato e progressive.
xutij
Sabato 20 Aprile 2013, 10.41.16
1
Non il loro capolavoro,ma è il primo passo. Bel colpo Matocc
INFORMAZIONI
1987
Aaarrg Records
Thrash
Tracklist
1. Without Honour
2. The Cure
3. The Hut of Baba Yaga
4. Heroes Grief
5. Kill the Enemy
6. Nightmare Patrol
7. Shiva's Return
8. Black Sabbath
9. Back Home (in Hell)
Line Up
Keil (Voce)
Rolf Stein (Chitarra)
Vincent St. Johns (Chitarra)
Björn Eklund (Basso)
Gordon Perkins (Batteria)
 
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