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19/02/21
THE DEAD DAISIES
LIVE CLUB - TREZZO SULL'ADDA (MI)
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Entombed - DCLXVI: To Ride, Shoot Straight and Speak the Truth
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( 4752 letture )
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Gli Entombed non riuscirono solo a sfornare quattro dischi eccezionali uno dopo l’altro, ma riuscirono anche a renderli l’uno sempre totalmente diverso dal suo predecessore. Se con i primi due reinventarono il death, col terzo lo reinventarono nuovamente aggiungendovi il rock ‘n roll, mentre nel quarto lo lasciarono un attimo da parte, decidendo piuttosto di divertirsi con la musica della loro infanzia, il rock ‘n roll appunto. Nacque così DCLXVI: To Ride, Shoot Straight and Speak the Truth, caratterizzato da un rock crudo, al sangue, sporco solo come dei deathster potrebbero volerlo.
A volte sembra di ascoltare stoner, mentre questo disco gira nel nostro lettore. A volte si ha l’impressione che questo sia l’album più disimpegnato della carriera degli Entombed. Credo sia così, ma stiamo parlando di quattro geni del metal, capaci di trasformare un proprio capriccio stilistico in un disco enorme, nonché divertentissimo. La prima traccia To Ride, Shoot Straight and Speak the Truth gronda marciume death, tanto per far capire a tutti che nessuno qui si è rammollito. Ma già la seconda Like This With the Devil parte a 200 all’ora con un tiro motorheadiano infernale. In effetti è probabile che quando Lemmy abbandonerà questa valle di lacrime e si troverà al cospetto di Belzebù, quest’ultimo gli proponga di fondare una band che fa musica come questa: un rock ‘n roll diabolico.
La voce di Lars Petrov troneggia su tutti gli altri strumenti, atona e furibonda come solo lui sa fare, ma anche con una nota di crudele divertimento, nuova per il gruppo. Non mi stancherò mai di ripetere come il death moderno abbia bisogno di voci come questa, capaci di essere espressive e non solo di grugnire dall’inizio alla fine della canzone, uguali a centinaia di altre voci di centinaia di altri gruppi. Le chitarre le conoscete, sono quel piacevole ronzare che vi fa dire subito " Entombed!", i calabroni infernali.
Nicke Anderson è spettacolare come al solito, con il suo drumming solido e imprevedibile. Tempi perfetti, dettagli inaspettati e geniali, potenza, rendono il suo stile unico al mondo.
Il disco continua con una serie di momenti eccezionali: il groove "ciccione" di They, che dona ad un pezzo lento una violenza che migliaia di batterie triggerate si sognano solo di notte; oppure il blues indemoniato di Somewhat Peculiar, il ritornello indimenticabile di Damn Deal Done, per poi finire con la ciliegina sulla torta Wreckage, un capolavoro di melodia, rabbia e velocità.
Il maggior difetto è che l’iniezione di rock che gli Entombed hanno voluto per questo album toglie lo spazio alla loro identità, li spinge ad utilizzare soluzioni musicali non originali, anche se di certo efficaci e reinterpretate con quintali di personalità. Si tratta di un disco suonato per divertirsi, che diverte enormemente e che potrebbe essere il miglior biglietto da visita per tutti coloro i quali non abbiano ancora avuto la fortuna di conoscere il gruppo.
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20
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A ben vedere in questo disco si trova un pò di tutto. Heavy, death, rock n roll, sludge, HC, blues eppure un pò di noise. Un monumento. |
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19
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Se "Wolverine Blues" è un album Death 'n' Roll questo lo definirei un Death 'n' Blues al confine con lo Stoner Metal.
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18
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chiaramente non è piu death nel senso piu ortodosso del termine, ma va strabene cosi. è per merito di dischi come questo (bocciati sonoramente ai tempi dell'uscita) che un genere musicale intero non s'è intrecciato su se stesso.la "motorheadizzazzione" degli entombed , vista ai tempi come il solito tradimento dei fans e vari bla bla si rivelò invece un'interessantissima progressione artistica. voto rece troppo prudente. secondo me ci sta un bel 8.5 forse di piu. |
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Capibile il commento di Lisa: da Wolverine hanno cambiato il tiro, da un death puro ad un misto death and roll. Ma per il sottoscritto sua Wolverine che questo due dischi stupendi, hanno creato un genere poi seguito da altre band. Voto giusto. |
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Album inferiore (e di tanto!) a Left hand path e a Clandestine..copertina brutta, quella di Left era stupenda. |
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all'epoca criticatissimo come quasi tutti quelli post clandestine/ Per me un buon album anche se preferisco wolverine |
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La title track è fantastica |
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L'indiscusso episodio che preferisco nella loro discografia insieme a "Wolverine". Non c'è un pezzo che non mi piaccia, gran bell'album concordo con il voto! |
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12
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Insieme a wolverine blues il mio preferito degli entombed..groove e sferragliamento continuo,un tripudio di chitarre a motosega death n roll + il fruscio dei piatti della batteria di anderson che mai come in questo cd suona rock n roll + la voce brutale di petrov...disco totale, entusiasmante, adrenalinico,,,canzoni come like this with the devil o damn deal done sono qualcosa che a distanza di anni rimangono uniche x la loro potenza ed epressivita'...non bisogna dimenticarsi che questi risultati si sono avuti anche grazie alla loro amicizia con i new bomb turks (band che tutti gli amanti dedl punk rock dovrebbero conoscere), con i quali fecero anche uno split cd dopo wolverine blues |
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11
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Il mio preferito degli 'ntombed. Wreckage su tutte! Voto 85. |
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9
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Il miglior disco degli Entombed e la base di tutto il death n roll 100 e lode Per me Anche uno dei dischi Metal più belli di sempre. |
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8
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Come cazzo si fa ad amare sta musica senza amare gli Entombed?????danno più calci nel culo loro che una mandria di bufali.......ENORMI. |
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7
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Storico sì, interessante per il suo evolvere ulteriormente lo stile della band in direzione difforme da quella della nascita, ma decisamente inferiore a tanto di ciò che han prodotto... godibilissimo, però non vado oltre il 70. |
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6
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ma non hai parlato di quell'esempio di blues che è boats disco stupendo e hai ragione..ormai nel death le voci sono tutte fotocopiate così come i suoni e tutto il resto...i'm a wreeeeeck!! |
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5
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Un album decisamente Rock 'n' Roll.. |
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4
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Bello, confermo il voto, dopo 3 pietre miliari arriva questa svolta pre-annunciata, un groove e un tiro assassino. L'ultimo interessante della band per me fino a serpents saints |
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3
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grandissimo, un disco semplicemente figo. 80 anche per me. |
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2
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quando uscì fu x me una delusione grandissima... pensavo che fosse un caso isolato, quei dischi brutti che possono capitare, dai che con il prossimo si torna a spaccare... e invece no, ogni disco dopo questo sempre la stessa inutile speranza, sempre la stessa grande delusione. quindi lo considero l'inizio della fine x questa band che un tempo era davvero la numero uno, una specie di LOAD... adesso sono tornati a fare death, finalmente, adesso che non mi frega più niente di loro... peccato. |
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1
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...anche se non c'entrava una minchia con i suoi predecessori..(giusto un pò con Wolverin)..è un album a suo modo storico per la fusione tra i generi..con quel tocco di blues zozzissimo..che comunque rende alcuni pezzi veramente irresistibili e che oltretutto dal vivo rendono alla grande grazie a un groove notevole! Nella versione digipack che acquista All'epoca ci sono anche le ottime cover di MC5, King Crimson, Venom e Black Sabbath! Sempre grande sto gruppo.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. To Ride, Shoot Straight and Speak the Truth 2. Like This with the Devil 3. Lights Out 4. Wound 5. They 6. Somewhat Peculiar 7. DCLXVI 8. Parasight 9. Damn Deal Done 10. Put Me Out 11. Just as Sad 12. Boats 13. Uffe's Horrorshow 14. Wreckage
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Line Up
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Lars Göran Petrov (Voce) Uffe Cederlund (Chitarra) Alex Hellid (Chitarra) Jörgen Sandström (Basso) Nicke Andersson (Batteria)
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