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Una gemma non pienamente dischiusa. È esattamente questa l’impressione, prepotente al primo ascolto, mitigata dai successivi senza tuttavia essere smentita. Un album nel quale non è facile orientarsi da subito, che necessita di tempo ed attenzione per essere svelato nella sua essenza. Per fornirne un’analisi equa e strutturata mi è sembrato saggio prendere le mosse proprio dagli spunti di riflessione che ci fornisce Tomi Koivusaari nell’intervista recentemente rilasciata a Metallized. Per cominciare diciamo che Circle si presenta come una sorta di concept album (sempre legato all’Epos finnico, ma in maniera meno diretta), senza possederne la tipica prolissità. Questo per una scelta precisa della band, che pur avendo registrato quattordici brani ne ha poi inseriti solo nove nella stesura definitiva del platter, puntando ad un lavoro che fosse più compatto ed omogeneo rispetto al precedente, l’ascolto ininterrotto del quale risultava decisamente impegnativo. Un disco breve nella durata e compatto nel suo insieme, senza sterili divagazioni. I brani hanno effettivamente, come sostiene Tomi Koivusaari, un mood comune, pur mantenendo ciascuno una sua specificità, ed è più quest’atmosfera ad unirli nel concept piuttosto che i noiosi espedienti ai quali usualmente si ricorre in questi casi. In cosa consiste dunque questo tessuto connettivo comune? Si differenzia dal consolidato sound degli Amorphis? Diciamo che gli elementi che lo hanno sempre caratterizzato sono presenti anche in Circle: il rock, il folk, il prog, l’immancabile afflato epico e finanche il death melodico. Ma come ci dice Tomi, è tutta una questione di combinarli insieme. Ebbene, proprio questa combinazione stavolta appare, sebbene a tratti, meno riuscita. Non nego la bellezza di Circle, intendiamoci, affermo semmai che il virtuoso equilibrio tra songwriting complesso eppure sempre diretto ed arrangiamenti raffinati al quale ci hanno abituato i nostri patisce qui un lieve cedimento. Nulla che pregiudichi gravemente il risultato finale, solo una prima nota che annuncia, o forse fa solo temere, un momento di stanca. Cerchiamo di approfondire ancora. Fondato su un processo compositivo che si basa sulla melodia e che attorno ad essa va a costruire gli arrangiamenti, il sound di Circle appare senza dubbio più "guitar-oriented", come non manca di sottolineare il nostro relatore, senza naturalmente tralasciare l’apporto sempre sostanziale delle tastiere, che qui però si limitano ad un elegante lavoro di sostegno e rifinitura. Le chitarre, tuttavia, non sembrano quasi mai imporsi con riff trascinanti e memorabili o assolo di particolare rilievo, ma scelgono invece di seguire l’andamento della linea melodica, svolgendo un lavoro di natura più armonica. La volontà di creare una maggiore compattezza ed omogeneità sonora ed al contempo di evitare song troppo catchy (capolavori come Silver Bride o Smoke, tanto per capirci), non arriva ancora a produrre un effetto di monotonia, ma dà vita ad un impasto sonoro molto denso, che a volte risulta poco decifrabile. In questo magma che richiede numerosi ascolti per dipanarsi ed essere più agevolmente penetrato vi sono splendidi episodi (Nightbird’s Song), come pure momenti che emergono con fatica ma poi splendono nella memoria (alcune melodie folk di grande ricercatezza; certi pattern ritmici di matrice quasi tribale, in Narrow Path, ad esempio, ed altri, come in Mission, che evocano epiche cavalcate), mentre altri passaggi stentano ad imporsi (penso al ritornello pulito della prima canzone, pure in sé meritorio, ma che inserito in un pezzo così duro e grasso finisce per renderne il tessuto meno coeso; o ancora brani disomogenei come Into the Abyss o altri troppo materici, al limite del fangoso, e poco ispirati come Enchanted by the Moon). Il lavoro armonico delle chitarre, infine, se da un lato è apprezzabile dal punto di vista dell’eleganza, dall’altro fa perdere qualcosa all’album dal punto di vista dell’impatto. Per fortuna a garantire un senso di forza o "audacia", come la definisce il buon Tomi, è la scelta di inserire nell’album brani saturi d’energia, dall’andamento dinamico e vigoroso. Un disco, lo ribadiamo, più che buono, nel quale la maestria della band si evidenzia nella realizzazione dei raffinati arrangiamenti, nel consueto lavoro di cesellatura, nell’eleganza delle soluzioni, nelle doti interpretative dei musicisti e del sempre sommo Tomi Joutsen, che qui si esibisce nel suo potente cantato pulito, in un growl più grasso e denso come in uno più aspro e tagliente. Abbiamo individuato nella felice convergenza tra perizia tecnica, doti interpretative ed ispirazione la formula alchemica del successo degli Amorphis. Io credo che, se qualcosa si è affievolito, all’undicesimo studio album, è naturale che sia l’ispirazione. Nonostante i nostri siano andati a registrare l’album in mezzo alla natura finlandese per essere più concentrati e per suggerne senza filtri di sorta l’essenza spirituale. E d’altronde è indubbio che sappiano compensare ampiamente questa lieve flessione col mestiere che saldamente hanno acquisito da anni, e che non va letto necessariamente come un ripiego. Forse ci aspettavamo troppo da quest’ultimo parto della band finnica. Oppure auspicavamo un’evoluzione che non è riscontrabile, ma che, è giusto dirlo, ancora non fa sentire la sua mancanza. È senz’altro possibile: il notare tuttavia alcune ombre di un lavoro di grande pregio non vuol dire oscurarne lo splendore. Non cerchiamo inesistenti sintomi di malattia in un corpo sano, rinveniamo semmai esigui e naturali assestamenti dell’Arte all’impietoso scorrere del tempo.
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Dopo il poco convincente TBOT, con quest'album gli Amorphis sono tornati a livelli che meglio si addicono alla loro fama, livelli che continuano a mantenere ancora oggi. Sì, ci sono anche per me un paio di pezzi non memorabili e la bonus track Dead Man's Dream è un peccato che sia relegata a tal ruolo (avrebbe aggiunto un pizzico di varietà, che non avrebbe fatto male), ma comunque nel complesso un gran bell'album. Voto 83 |
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Ottimo lavoro. The Wanderer e Into the Abyss sono gli apici. Purtroppo c'è qualche pezzo che non regge la prova del tempo, ma nell'insieme davvero un ottimo album. 80 |
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Un gruppo che unisca in maniera così cristallina quantità e qualità è davvero merce rara al giorno d'oggi, il fatto poi di rimanere ancorati allo stesso sound dai tempi di 'eclipse' senza un minimo cedimento di ispirazione ha quasi del miracoloso, salvo per il solamente discreto TBOT. Dopo diversi ascolti questo 'circle' risulta insieme omogeneo e stratificato, con influenze sempre ottimamente amalgamate tra loro che vanno ad arricchire un modo di intendere il metal unico al mondo, in più con un cantante capace di salire in cattedra con qualunque stile in cui si cimenti. Semplicemente grandiosi. Voto 83. |
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Un cd bellissimo con perle che si susseguono numerose. Impossibile resistere a Mission, The wanderer, Narrow Path, Hopeless Days. Non mi convince solamente Shades of gray in cui, forse, la commistione con il metal estremo (leggi: il growl)non è riuscitissima. Per il resto voglio vedere chi potrà far meglio in questo 2013. Sicuramente da podio 83 |
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Parlare male degli Amorphis è praticamente impossibile. Io però li preferivo con Pasi Koskinen alla voce, per me erano più originali e sperimentavano maggiormente. |
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ho appena ascoltato una bonus-track intitolata "dead man's dream" dove sopratutto all'inizio (folgoranti i primi 26 secondi) sembra quasi identica ad "adjusting the sun" degli Hypocrisy. Casualità o gentile concessione (boh... sotto sbornia ) da parte del produttore? |
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Lo stavo riascoltando proprio in questi giorni e devo dire che è davvero un album incredibile. Con il tempo ha acquistato un fascino inaspettato...e pensare che quando era uscito mi aveva fatto storcere il naso. Grandissimi! e adesso l'attesa per under the red cloud si fa enorme. |
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sono tornati gli amorphis che piacciono a me(non dico che non mi piacciano quelli con pasi,sono 2 cose diverse).Devastante questo disco,dopo un piatto(per me) tbot. |
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Nonostante non sia un album ostico è cmq "falsamente troppo immediato" come tutti gli album degli Amorphis. Dopo averlo un pò approfondito posso dire che, a mio avviso, è un degnissimo successore della trilogia Eclipse - Skyforger - Silent Waters. Molto bello, su tutte cito Narrow Path che è stupenda. |
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Ricevuto questa settimana. Come sempre quando c`e un disco a me caro attendo l'originale e ora posso finalmente confermarlo.. Splendido. Magnifico a dispetto di tutto ha dentro la sintesi della band di oggi...il migliore da eclipse per me.. |
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La penso come tommi. In mio parere se un disco non colpisce al primo ascolto, se non ci sono almeno quei cinque o sei pezzi che connettono istantaneamente e che non vedi l'ora di poter riascoltare, significa che è un disco di merda. Col tempo io ho maturato il forte sospetto che la maggior parte della gente purtroppo finisca con l'adongiarsi all'idea che se un disco è considerato "capolavoro" dall'opinione pubblica, allora lo si debba ritenere tale per forza, quasi come se dissentire dovesse essere motivo di vergogna. Invece penso sarebbe meglio tenere a mente che nella maggioranza dei casi è la massa che sbaglia. Se dovessi fare io una lista di "capolavori" che in realtà a mio avviso sono motivatamente dei dischi del cazzo, scommetto che sarebbe anche molto più lunga di quella di Raven.  |
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Aggiungo che Enchanted ha preso qualcosa da Il Buono Il Brutto Il Cattivo, nulla di male in entrambi i casi comunque! |
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AHAHAHAHHA!!!! E' vero!!!  |
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Mission sembra What Is Love di Haddaway |
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@enry anche il primo degli amorphis l ho ascoltato qualche volta e mi è piaciuto... |
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@enry d accordo considera che acquisto quasi solo "capolavori" ma vedi the gallery è molto diverso da ciò che sarà construct...è quasi un altro genere o sbaglio? the gallery devo approfondirlo ma è un album che ad impatto non mi ha sconvolto mentre ad esmpio l ultimo video mi ronza nelle orecchie da due giorni lo trovo maestoso...ma qui sono i gusti di certo non ti dirò mai che the gallery non è il loro disco più rappresentativo e che sarà migliore il prossimo...mi è piaciuto slaughter degli at the gates ma i loro lavori dell epoca e gli in flames non mi hanno colpito più di tanto...gli at the gates si... |
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Tommi: ma perchè non iniziare con i capolavori come Tales ed Elegy per gli Amorphis e The Gallery per i Dark Tranquillity? Non conviene iniziare dal meglio? Cioè, pure io prenderò il nuovo DT, ma so già che The Gallery lo vede col binocolo. |
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trovo ottima la recensione, perfettamente focalizzata sull'album e su cosa rappresenta nella carriera degli amorphis. brava "RosaVelata" |
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@enry @le marquis sono d accordo con entrambi...infatti ho detto che questo album è facile da assimilare per questo dopo un ascolto mi sono sbilanciato...l ho riascoltato un altra volta e già i pezzi mi suonavano quasi come se li conoscessi...io non ascolto tutto ciò che esce anzi però se un album non mi piglia subito cè un motivo di fondo...ho ascoltato circle perchè so dell importanza e della qualità di questa band a cui faccio i complimenti ma che con questo disco non è ciò che amo "comsumare"...è ovvio che molti album necessitano di moltissimi ascolti e questo è il bello...polarity dei decrepit birth è un album nel quale non capisci una mazza dopo pochi ascolti per esempio...ho già preso in preorder tolkki avalon altro album immediatissimo ma che personalmente so che ascolterò moltissime volte cosa che non capiterebbe con circle e non è un fatto di qualità ma probabilmente di gusti...i dark tranquillity non li conosco ma i tre pezzi che ho sentito di construct credo mi porteranno a ordinarlo...la musica ti deve prendere in qualche modo da subito...accessibile o contorta che sia... |
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Oh io ho detto cosa faccio io mica devono fare tutti così eh, poi non ho parlato di 10 ascolti ma almeno di tre o quattro. Nel 1993 mi prestarono A Blaze dei Darkthrone, dopo un ascolto volevo lanciarlo dalla finestra, mi ci sono volute due settimane per 'entrare' nel disco e adesso ho in casa centinaia di dischi black. Ovviamente gli Amorphis sono più facili da assimilare ma dopo quasi 30 di metal UN ascolto per me (che magari sono un po' ritardato) non è sufficiente, se per voi lo è meglio così e tutti felici e contenti. Intanto, sarà un caso, ma più lo ascolto e più mi piace. E infine @ Tommi, io preferisco ascoltare qualche disco in meno ma bene piuttosto che ascoltare una volta tutto quello che esce. Poi dipende anche di cosa parliamo, a qualcuno è bastato un ascolto per 'La Masquerade Infernale' degli Arcturus? Se sì vi invidio, a me ne sono serviti 6-7 per capire che era un capolavoro dell'avantgarde-metal. |
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Monsieurs, ho già citato il mio approccio e ribadisco il fatto che non sia inteso come "boria". Se generalmente un disco mi piace al primo ascolto, raramente poi tende a stufarmi. Se invece non mi piace dopo due ascolti, altrettanto raramente tendo poi a cambiare idea. Per questo non ascolto e riascolto per farmelo piacere per forza. Anche se tutto il web dice che è un capolavoro. Poi, ovviamente rispetto a band che già conosci, sai il tipo di musica che suonano e sei più facilitato nel giudicare. E' il caso dei Summoning che ho citato. Il loro nuovo suona come un album dei Summoning. Niente di nuovo o innovativo. Ma alcune canzoni sono belle, emozionanti. Quindi mi piace. Poi, che sul web venga definito un capolavoro, un passo avanti o indietro o cos'altro, non mi influenza più di tanto. Questo Circle, mi è piaciuto e sono sempre dell'idea. Au revoir. |
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@enry se mi fai un bel bonifico ogni mese smetto di lavorare e ascolto dieci volte ogni album pubblicato anche solo di quelli recensiti su metallized così da farmi un idea precisa su quale sia un bel disco e quale no....il disco è carino ben fatto (un po già sentito) ma è semplicemente facile da assimilare tutto qui... |
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@Raven...il tuo post non ha molto senso a mio parere...devi farti piacere per forza un album? non esiste un capolavoro che non dica nulla al primo ascolto...può lasciarti spiazzato stranito ma mai indifferente... |
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ognuno è libero di pensare ciò che vuole personalmente il primo ascolto con un disco è importante...se nn mi dice nulla sarà difficile che possa diventare un must...la prima volta che ho ascoltato la musica di schuldiner ho capito subito che c era qualcosa di particolare se vogliamo di magico...credete mi sia piaciuto al primo ascolto? assolutamente no però c era qualcosa che mi ha spinto ad approfondire e si rivelata essere qualità sopra la media arte pura...questo è solo un esempio...l album in questione l ho giudicato in quel modo perchè ci ha messo veramente poco a dirmi ciò che ha da comunicare...ho forse detto che fa schifo? no...semplicemente che non è da 80 e vedo che molti che l hanno ascoltato più volte sono d accordo con me... |
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Ascoltato per due giorni ininterrottamente, è il mio primo disco degli Amorphis e secondo me è veramente molto bello e vario. Ascolterò anche il pregresso, ma questo mi convince abbastanza. Dovessi dare un voto direi 75/78. |
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c'è certamente più energia in questo Circle che nel suo predecessore, le canzoni si sono fatte più dirette e tirate ed il growl di Tomi protagonista; la band non ha osato troppo ma ha provato a rimescolare le carte con una produzione più ruvida ed un songwriting più asciutto. personalmente, trovo l'idea riuscita a metà... se da un lato la tripletta Narrow Path (riffone alla Over The Hills And Far Away però!)-Hopeless Days-Nightbird's Song è da pelle d'oca, dall'altro canzoni senza sapore come Enchanted By The Moon e l'insulsa The Wanderer minano la compattezza del disco. resta comunque un deciso passo avanti rispetto a TBOT (del quale salvo giusto Mermaid e la title track), ma i primi tre di Joutsen sono ancora un paio di gradini sopra |
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Ovviamente sono d'accordissimo: l'unico disco che mi sia piaciuto tanto dal primo ascolto é poi miseramente calato... |
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Se dovessi fare la lista dei capolavori che al primo ascolto non mi hanno detto nulla, faremmo notte. Un ascolto non significa davvero nulla, è giusto per prendere contatto col disco, come fare la prova su strada di un'auto da acquistare nel cortile della concessionaria e rinunciare perchè non corre. |
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D'accordo anch'io al 100% |
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Quoto enry al 200000000% |
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Consumate la musica troppo velocemente, io dopo un ascolto non avevo neanche postato, dopo quattro sono arrivato alla conclusione che trattasi di un buonissimo disco. Per me non esistono dischi valutabili dopo un ascolto, neanche in generi più commerciali. |
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@davide se ti riferisci all abc del metal in generale sicuramente ci sono dischi che hanno ricevuto voti più bassi di tutt altro spessore...la classe ci sarà pure ma ripeto ad ogni passaggio sapevo già cosa avrei sentito in quello successivo...apprezziamo i buoni dischi per carità ma non diamo poi delle stroncature ad altri (magari mostri sacri) ogni qualvolta escono dai propri canoni od ammorbidiscono il sound (non faccio nomi)...ripeto l ho ascoltato una volta proverò a farlo nuovamente ma mi sa di buon disco di facile presa ed un buon disco di facile presa finisce nel dimenticatoio ed un disco che finisce nel dimenticatoio non è un disco(minchia!) da 80...se poi dovesse rapirmi sarò il primo a fare ammenda... |
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trovo che le chitarre siano troppo troppo alte, comprono veramente troppo, gli assoli e le molediae folk si perdono nel muro delle chitarre, la doppia cassa poi si sente a malapena. Comunque bel disco |
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tommi, lascia perdere...riconosci o no la classe?? se no riparti dall'abc... |
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qui sotto ho riscontrato grande entusiasmo che francamente al momento (dopo un solo ascolto) non capisco...brani che entrano subito in testa belle melodie ma un che di fondo di già sentito ed alcune soluzioni un tantino scontate...mai un passaggio inprevedibile o qualcosa che non ti aspetteresti all interno della canzone...mi ha dato questa impressione pur non essendo niente male...non capisco perchè alcuni artisti quando iniettano un po di melodia nei brani vengono sputtanati ed altri come questi che creano brani "pop" in piena linea con la forma canzone osannati...chi può rispondere? |
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Monsieur NagasH, si esprima in maniera meno criptata. Sincèrement, non capisco. Au revoir. |
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album strepitoso e lucido... |
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Marquis, la boria non è in quello. Au revoir |
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@Il Marchese: "il cui nuovo Old Morning Dawn sto ascoltando da una settimana"... Appunto, le preview... Non il disco. Mi scuso se sono saltato a conclusioni affrettate ma, da come lo ha scritto, sembrava proprio avesse già a disponibilità le tracce e quindi il disco completo. |
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Poche balle....il disco c'è e tra produzione, tiro e linee vocali mostra anche una sottile ma pressante evoluzione....attenzione evoluzione non rivoluzione; in alcuni pezzi il tiro è più pesante e mi ricorda vagamente il periodo Elegy/Tuonela mentre le influenze prog anni 70 le trovo più variegate del solito(echi di Jethro Tull in alcuni pezzi.....)per il resto questo è il loro modo di far musica oggi e probabilmente l'urgenza sperimentale di un disco come Elegy non tornerà più ma personalmente penso vada bene così....probabilmente TBOT aveva mostrato una certa staticità ma oggi gli Amorphis sono tornati in movimento con la consueta classe ma con un po' di voglia di spostarsi un po' dal loro standard......quante band sanno scrivere manciate di grandi e godibilissime canzoni come loro'?? Perciò ben tornati e 100 di questi dischi... |
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Alor, Monsieur Theo e Monsieur NagasH, ora capisco. Ma il dire che a me non sono stati necessari molti ascolti perché Circle mi piacesse, non è altezzosità (o boria). E' che diffido sempre dei dischi che devi ascoltare tante volte perché ti piacciano o per assimilarli. Sembra che siccome sono scarsi, debba farteli piacere per forza. Qui non è stato il caso, Circle oltre a essere bello è anche immediato, a mio parere. Forse sono stato frainteso, pardòn. Au revoir Monsieurs. |
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Vabbè che poi tutti quelli che commentano qui dicono di non scaricare musica...mi sembra un atteggiamento leggermente ipocrita. |
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Monsieur Theo, le versioni "preview" sono già disponibili da un paio di settimane. Si informi, please. |
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@Il Marchese: Boria = Spocchia, altezzosità. |
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@Il Marchese: Scusa, ma il disco dei Summoning non esce tra un mese?? Ah già è vero... Ci sono altri mezzi dimenticavo... |
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Réellement Monsieur NagasH non ho capito niente del suo post 10. Non conosco poi il significato della parola "boria" (so che la "bora" è un vento). Cosa sono le osservazioni su delle osservazioni? Perché sarei autoreferenziale? Moi? Trovo invece interessante la risposta di Monsieur Bloody Karma. Se si evolveranno ancora in meglio, non posso che essere pienamente d'accordo con lei. Però considero notevole rimanere su certi livelli e non scadere su cose forzate e banali (e songwriting brutto) come succede a molti, per ragioni di contratto o di mancata ispirazione. Le canzoni sono diverse dagli altri album e sono belle. Va bene così. Merci per la risposta et au revoir. |
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Disco molto buono e superiore al precedente The Beginning, si torna grosso modo sui livelli del trittico Eclipse/Silent Waters/Skyforger. La mia preferita Narrow Path, davvero splendida. |
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La semantica è più che chiara, i confini tra un'osservazione ed una rimostranza sono labili quanto la boria di certi toni. Fare osservazioni su delle osservazioni (una critica è un sunto di queste) credo sia uno degli esercizi intellettuali più autoreferenziale che si possano architettare. Buon pro le faccia. |
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Marquis onestamente non ho idea di cosa volere di diverso dagli Amorphis...dico solo che pur seguendoli con fedeltà sin dai loro esordi, gli amorphis mi son sempre piaciuti per i rischi che si prendevano nel voler cambiare senza remore il proprio stile da un disco all'altro (apprezzo molto anche il vituperato "Far From The Sun"...ora è da "Eclipse" in poi che la band sembra aver trovato un loro stile vincente e ripete in maniera egregia sempre quello...onestamente inizio ad essere un pochino stanco del continuo ripetersi del loro stile...come cambiare non so e non mi interessa nemmeno mettermi nei loro panni, ma spero che in futuro qualcosa si modifichi... |
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Well, non sono "rimostranze", Monsieur NagasH ma "osservazioni" (ne distingue la semantica?). Non so cosa si vuole dagli Amorphis e commento anche il post di Monsieur Bloody Karma. Più black? Più folk? Più trash? Più cosa? E meno cosa? Come ho detto, i pezzi sono veramente belli e solo qualche episodio non è all'altezza ma l'album è eccellente. Ne facciano pure anche altri, su questo livello, sont les bienvenus. Au revoir Monsieurs. |
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@Le Marquis de Fremont: Perdonami ma il paragrafo finale chiarisce tutta la "pletora di aggettivi" ed il giudizio finale mi sembra quello che si da ad un disco ottimo ed è di molto superiore a quello dato, sebbene da un altro recensore a TBOT. Non capisco assolutamente le tue rimostranze. |
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stiamo sempre li...cambia la produzione ma la musica non cambia...per carità il disco è godibilissimo, ci sono 2-3 tracks da sballo...però sembra che la band non riesca a darsi quel cambio di marcia repentino che ebbero con Eclipse e continuino a girarsi intorno...per fortuna come dice undecover sono riusciti a non sputtanarsi e a mantenersi sempre su livelli più che dignitosi...promossi ma vorrei che si smuovesse finalmente qualcosa di diverso...75 with love and devotion |
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5
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Voilà, a me sembra che la recensione cerchi disperatamente di arrampicarsi sugli specchi, per sminuire un album eccellente e assolutamente emozionante, tra le migliori uscite di questo 2013. Una pletora di aggettivi, da "materico" a "duro e grasso" a "fangoso" che siccome riferiti a brani musicali, mi sembrano quantomeno bizzarri (perché non ha usato anche "agglutinato"...?). Probabilmente il disco ha bisogno di più ascolti (per me, non è stato necessario...) ma mi piace molto di più del precedente The Beginning of Times. Ha pezzi veramente belli e in particolare il finale A New Day, mi si è stampato in testa come era successo per Land of the Dead dei Summoning, il cui nuovo Old Morning Dawn sto ascoltando da una settimana. Tornando a Circle, non sarà la perfezione (che non esiste) ma siamo su livelli eccelsi. Au revoir. |
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4
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Ho dato un paio d'ascolti fin'ora. Un buon album... Sulla falsariga del precedente (e dei precedenti quindi...). Sempre meglio così che il baratro però. Mi farò risentire tra un po di ascolti con un giudizio più attento e completo  |
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Sono decisamente contento, continuano a mantenersi ad alti livelli e la Nuclear Blast non è riuscita a renderli un prodotto buono per bimbim..... Ancora una volta grandi Amorphis. |
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2
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A me è piaciuto molto, nonostante non siano tra i miei gruppi preferiti. Merita un 80. |
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Non mi aveva entusiasmato al primo ascolto, ma con i successivi è salito parecchio, sicuramente un passo avanti rispetto al precedente Beginning. Un unico episodio sottotono che è Enchanted By The Moon. 83 |
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