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Oceans Of Slumber - Aetherial
( 3298 letture )
Incorporare influenze, stili e generi differenti nella propria musica è la caratteristica principale dei texani Oceans Of Slumber. Del resto, la mescolanza di correnti musicali pare insita nel codice genetico della band, i cui membri hanno background artistici differenti: si va dal grind (il batterista Dobber Beverly ha suonato con parecchi gruppi, tra i quali i grandi Insect Warfare) al jazz e non solo. Per un gruppo musicale che fa della poliedricità il proprio tratto distintivo l'ostacolo più grande da superare è quello dell'amalgama: si possono avere mille idee originali, ma se le si incastra senza criterio il risultato sarà certamente deludente. Un solo ascolto, tuttavia, permette di stabilire che i membri degli Oceans Of Slumber sono musicisti preparati e coscienziosi, in grado di confezionare un debutto originale e di qualità davvero alta.

L'artwork è a dir poco splendido: fa un uso intelligente di varie sfumature di rosa e viola, tinte che si vedono di rado in album di questo tipo ma che in questo caso creano un effetto davvero suggestivo. Esso esplica perfettamente l'atmosfera che troveremo all'interno del disco, così come il semplice titolo, Aetherial. Nonostante la varietà, qualità lodevole del platter, i nostri propongono essenzialmente un progressive metal che accentua linee melodiche di particolare gusto, giocando con chitarre acustiche e componenti sonore tipicamente psichedeliche, senza tuttavia collidere con le influenze black, death e doom che troviamo di quando in quando. La perizia con cui sono composti i brani, assieme alla bravura tecnica dei componenti, assicura un ascolto piacevole e discretamente longevo.

L'opener God In Skin è uno degli episodi più riusciti, con il suo riffing pieno di energia a cui si accompagnano occasionali linee acustiche. La chitarra solista svolge una funzione prettamente atmosferica, almeno sino al bellissimo assolo nella seconda parte del pezzo. La seguente Coffins Like Kites esplora lidi tipicamente doom metal nel lento incedere dei riff; anche questo pezzo, come del resto l'album in generale, è caratterizzato da un ottimo dualismo tra la chitarra ritmica e quella solista, che a volte si uniscono ma più spesso svolgono ruoli differenti con grande efficacia. Si passa dalle suadenti melodie di Memoriam, nella quale Ronnie Allen dimostra un'ottima padronanza della voce pulita, alle sfuriate di riff palm muted di Remedy senza però dimenticare gli elementi death metal della title track, condita da un gustosissimo assolo di basso, e delle sezioni black di Primordial. Tutto questo avviene in modo fluido e molto coinvolgente e il ritmo si mantiene costantemente elevato.

Qualche piccolo difetto si potrebbe trovare nella voce di Allen, sicuramente versatile e competente in voce pulita, scream black metal e growl di matrice quasi brutal, ma leggermente deficitario in quelle harsh vocals un po’ ibride e di stampo metal-core utilizzate anche piuttosto spesso. Non si tratta però che di una sbavatura in una performance altrimenti eccellente. Le capacità tecniche del combo sono di altissimo livello, senza che un membro spicchi particolarmente sugli altri ma lasciando che le raffinatezze strumentali si completino a vicenda. I musicisti sono in questo aiutati da una produzione assolutamente impeccabile, chiarissima, che fa risaltare ogni strumento permettendo agli Oceans Of Slumber di esprimere al meglio le proprie capacità tecnico/compositive.

Aetherial è un album da ascoltare a prescindere dalle proprie preferenze musicali: di difficile classificazione, è paragonabile ad una pietra preziosa dalle mille sfaccettature, tagliata ad arte da un artigiano esperto di modo da lasciarvi meno schegge possibili. Non è un disco perfetto, ma la spiccata personalità e il songwriting di alto livello fanno passare in secondo piano difetti assolutamente marginali. Gli Oceans Of Slumber non dormono affatto.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
82.5 su 2 voti [ VOTA]
Silvia Mazzetto
Mercoledì 27 Dicembre 2023, 22.26.39
3
Si salvano solo le parti simil-black
Silvia Mazzetto
Mercoledì 27 Dicembre 2023, 22.25.11
2
Appena messo su il disco... un mix tra Alter Bridge e i Pain of Salvation meno interessanti.
Macca
Martedì 27 Marzo 2018, 15.28.41
1
Gran bel disco, mi hanno ricordato i The Ocean in certi momenti (che, per me, è un grandissimo complimento!). Forse in alcuni punti un pelino prolisso, ma c'è tanta roba buona. Per me inoltre il cantante fa un grande lavoro, è versatile e tecnicamente fa il suo per il genere in questione. Per me voto 75
INFORMAZIONI
2013
Autoprodotto
Prog Metal
Tracklist
1. God In Skin
2. Coffins Like Kites
3. Memoriam
4. Remedy
5. Only A Corpse
6. Aetherial
7. Primordial
8. Blackest Cloud
9. Great Divide
Line Up
Ronnie Allen (Voce)
Sean Gary (Chitarre)
Anthony Contreras (Chitarre)
Keegan Kelly (Basso)
Dobber Beverly (Batteria)
 
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