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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Paradox - Tales of the Weird
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( 4071 letture )
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In che modo una band può diventare, nell’immaginario collettivo, uno dei capisaldi del thrash metal in Germania e, successivamente, nel mondo? Per quali ragioni alcuni gruppi, dalle indubbie capacità compositive e dal grande potenziale, vengono invece catalogate a priori come “solamente un altro gruppo thrash tedesco”? Qual è il motivo secondo il quale alcuni gruppi vengono giustamente idolatrati per i loro innumerevoli capolavori, mentre altre band, altrettanto meritevoli, risultano quasi chiuse nel dimenticatoio e le loro uscite non provocano nemmeno un centesimo dello scalpore causato dai loro connazionali? Sarà la produzione passata che, per quanto valida, non è mai stata supportata da una perseveranza nelle uscite discografiche? Sarà che la sorte è sempre stata avversa ai Paradox, infilando innumerevoli bastoni tra le ruote di questa corazzata tedesca? Sarà che questi signori, negli anni ’80, non si sono mai dedicati esclusivamente a esprimere una furia disumana e graffiante, come i “colleghi” Kreator, Sodom e Destruction? Sarà che il livello alcolico nel sangue dei musicisti non è mai stato perennemente elevato quanto quello dei “colleghi” Tankard? Sarà che i tedeschi sono troppo ben abituati nelle loro realtà musicali? Per quanto i motivi possano essere infiniti e ignoti, una cosa è ben evidente a tutti quanti: i Paradox hanno sempre raccolto molto meno rispetto a ciò che hanno seminato, tenendo fede al loro nome e creando un vero e proprio paradosso.
Per la sesta uscita discografica in quasi trent’anni di onorata carriera, Charly Steinhauer ha voluto al suo fianco il bassista Olly Keller (già presente negli ultimi due album) e il batterista Daniel Buld; inoltre, per completare un quadretto valido e propositivo in chiave solista, il buon Charly ha chiamato a sé uno dei chitarristi più talentuosi degli ultimi anni e grande fan della band: Christian Muenzner, principalmente noto per la composizione di alcuni assoli sul secondo album dei Necrophagist (Epitaph vi dice qualcosa?) e attuale chitarrista solista di Obscura e Spawn of Possession. Insomma, non stiamo parlando dell’ultimo arrivato. Come già è avvenuto con i Kreator, la storia si ripete: un altro gruppo thrash metal eredita un gran chitarrista solista che ha abbandonato la corte di sua maestà Muhammed Suiçmez. Dietro questa scelta, tuttavia, qualche dubbio sull’adattamento riguardo lo stile tanto perfetto e decantato del chitarrista potrebbe esserci. La domanda che sorge spontanea è: può lo stile neoclassico e spesso estremamente tecnico di Christian Muenzner adattarsi in un album di puro thrash, massiccio e furioso? La risposta è sì.
In poco meno di un’ora, i Paradox sfoggiano l’ennesima prova valida della loro carriera. La canzone d’apertura, che offre il suo nome al titolo dell’album, è uno dei punti forti dell’intero disco. Per quanto, in un album thrash, sia raro trovare canzoni di lunga durata, Tales of the Weird scivola rapidamente in tutti i suoi nove minuti abbondanti, come se non avesse peso. La voce e la chitarra ritmica di Steinhauer rispondono presenti, aiutati da Keller e da Buld nella costruzione di un tappeto ritmico granitico e ben strutturato; su Muenzner non c’è altro da dire se non che si conferma sui suoi soliti, altissimi livelli. Proseguendo nell’ascolto del disco si arriva a Brutalized, il quale si mostra come il brano più “old school” del nuovo album e sarà sicuramente apprezzato da coloro che seguono i Paradox sin da Product of Imagination; l’oggettiva qualità di questo brano è impreziosita dal meraviglioso assolo di Muenzner, perfettamente cucito alla ritmica offerta dai compagni di band, eppure tanto elaborato da non sfigurare nemmeno in un brano degli Obscura. Mentre i brani scivolano uno dietro l’altro, nella mente dell’ascoltatore possono essere riassunti in due categorie: i grandi pezzi e gli ottimi pezzi. Brainwashed appartiene alla seconda categoria e segna l’apice dell’album: le ritmiche serrate di Buld e Keller sono impreziosite dalla voce intensa di Steinhauer, che si prodiga in un refrain perfetto; prima dell’assolo c’è tempo per un po’ di sano headbanging grazie a un “breakdown” coinvolgente; da menzione la chiusura del brano, caratterizzata da un altro assolo di altissima qualità. Non mancano poi alcuni accenni al technical thrash di fine anni ’80 di chiara matrice Annihilator, ben percepibili nella successiva Slashdead, altro ottimo brano del lotto. In chiusura di questa registrazione troviamo Zeitgeist (spirito del tempo, in tedesco), brano dalla durata inferiore ai due minuti che ha il semplice scopo d’introdurre l’ultimo pezzo e di creare un’atmosfera di apparente quiete, cullando l’ascoltatore dopo minuti e minuti di riff granitici e assoli al fulmicotone. Dico apparente perché The Downward Spiral, brano conclusivo se si esclude la piacevole (e inutile) cover dei Rainbow, mostra in apertura qualche secondo d’indecisione e di preparazione, salvo partire a razzo e schiantare di nuovo l’ascoltatore in un vortice di chitarre distorte, batteria forsennata e basso grezzissimo.
Si può quindi affermare che Tales of the Weird sia un’ottima conferma del combo di Würzburg: questo disco unisce le capacità e le qualità intrinseche dei primi Paradox, opportunamente edulcorate dalla modernità sempre più pressante del genere musicale; il risultato è un disco di puro thrash granitico e scoppiettante che può vantare una buona produzione in grado di rendere giustizia a tutti gli strumenti e può far sfoggio di una bellissima copertina a cura del nostro compatriota Claudio Bergamin. In conclusione, Tales of the Weird risulta essere il miglior album dei Paradox dalla loro ultima reunion (2005); nella sua ora scarsa, Charly Steinhauer e compagni sono riusciti a dimostrare come l’umiltà, la perseveranza, il talento e la grande passione per la musica siano le componenti principali per costruire un’ottima uscita discografica. Il nome Paradox non sarà ai vertici del Big Four e non attirerà l’attenzione quanto le nuove uscite di altre band ben più quotate nell’opinione pubblica, tuttavia il loro ultimo lavoro non ha nulla da temere nel confronto diretto con le altri grandi uscite del 2012. Semmai è il contrario.
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16
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Ascoltato molto ultimamente..bellissimo disco👍 |
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15
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Ordinato, lo ascolterò bene come si deve |
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14
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Bello. Ma a me sembra Power |
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12
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..oltretutto la cover dei Rainbow e' grandiosa. Per quanto sono un po' tirato coi voti, qui lo ritengo appropriato. |
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10
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non li aveo mai ascoltati prima. Rilevazione per quanto mi riguarda. Voto 80 |
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9
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Spettacolo di disco, l'accoppiata Brainwashed e slashdead segnano l'apice del disco a mio parere. Sarà il suono "sh"... chi lo sa. |
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8
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Questo album apre il culo alla maggior parte dei dischi thrash degli ultimi dieci anni.... 90/100 assicurato! |
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7
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I Paradox con Tales Of The Weird hanno sfornato e fatto la loro lezione di Trasc metal ... Un album Potentissimo ... e fottutamente epico ... E' un estasi estrema per qualsiasi metallaro ... E' impossibile non godere ... Tales Of The Weird è una carica di .. ENERGIA TOTALE!!! Voto 90 (y) |
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6
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Un gran bel disco...trash vecchio stampo fatto molto bene...voto giusto |
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5
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@The Fool: ha poche visualizzazioni perché è stata pubblicata da poco tempo |
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4
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Disco mostruoso. "Brutalized" da goduria estrema. Strano abbia così poche visualizzazioni.. Concordo con il voto (e la rece) del recensore. |
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3
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Certo che non se l'è cagato proprio nessuno questo disco, eh? Altro che l'ultimo Annihilator, ascoltatevi i Paradox che, passando inosservati, umiliano tanti "grandi nomi" da diversi anni. |
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2
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Di gran lunga una delle migliori uscite del 2012, dedicato a quelli che dicono che il Thrash è morto. Bellissime melodie, adrenaliniche al punto giusto. 85/100 voto giusto! |
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1
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bravo ottima rece! erano mesi che l attendevo per uno dei migliori album del 2012 sicuramente il migliore in ambito thrash... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tales of the Weird 2. Day of Judgement 3. Brutalized 4. Fragile Alliance 5. Escalation 6. Brainwashed 7. Slashdead 8. Zeitgeist 9. The Downward Spiral 10. A Light in the Black
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Line Up
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Charly Steinhauer (Voce, Chitarra) Christian Muenzner (Chitarra) Olly Keller (Basso) Daniel Buld (Batteria)
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RECENSIONI |
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