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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Vigilance - Queen of the Midnight Fire
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( 1293 letture )
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Ci sono dischi che necessitano svariati ascolti, non solo per riuscire ad apprezzare i passaggi e le parti delle singole canzoni, ma spesso anche per cercare di capire quale siano le intenzioni della band; nel caso del qui recensito Queen of the Midnight Fire dei Vigilance il primo approccio non è stato proprio entusiasmante, anche a causa di una registrazione lontanissima dagli standard moderni e da una bassissima qualità del materiale promozionale; il rischio di un giudizio negativo è stato pertanto alto, e solo dopo svariati ascolti si riuscirà ad apprezzare il grosso lavoro che sta dietro a questo album. I Vigilance sono una band slovena e Queen of the Midnight Fire segue l’EP Steeds of Time pubblicato nel 2011. Sono poche le informazioni che si riescono a reperire, ma dalle foto trovate in rete si può comunque dedurre che i quattro ragazzi della band siano piuttosto giovani, nonostante questo il disco non solo si ispira, ma suona incredibilmente anni 80.
Gli Iron Maiden dell’era Paul Di Anno e i Mercyful Fate dei primi due dischi sono le maggiori influenze della band. Tutto in questo disco, dagli arrangiamenti alla qualità di registrazione, affonda le radici nella New Wave of British Heavy Metal, tanto che se mi avessero detto che questo platter risale all’81 o all’82 non ne avrei dubitato; questo renderà felice tutti i nostalgici e chi non sopporta le produzioni moderne che spesso purtroppo suonano davvero troppo finte e “plasticose”, ma si evidenziano anche molte differenze tra le strutture delle composizioni più recenti rispetto a quelle old style. Si parte con la title track, brano veloce e oscuro, musicalmente i già citati Maiden sono un’ombra che permea tutti i brani, mentre la voce di Jacob Rejec riporta alla memoria King Diamond nelle interpretazioni senza falsetto, soprattutto quando si occupa di parti più recitate o cantilene dal sapore dark; non si può certo parlare di un cantato esente da difetti ma tutto sommato è in linea con l’attitudine “raw and wild” della band. Behind the Cellar Door parte nel migliore stile Judas Priest e prosegue con una lunga parte strumentale che richiama ancora i danesi dell’era Melissa e Don’t break the Oath, con il basso di Anze Stegel bene in evidenza a supporto del martellante lavoro di Tine Kaluza alla batteria; buono anche il lavoro delle chitarre, a cura di Gilian Adam e del già citato Jacob Rejec. Inutile ribadire il fatto che non si segnalano né innovazioni né virtuosismi, quanto invece numerose parti strumentali melodiche ricche di spunti interessanti nella migliore tradizione classic metal. Speedwave dice tutto già dal titolo, speed metal tirato il cui attacco di basso e batteria ricorda i Motorhead di Iron Fist. In What Lies Beyond e Night Terror i Mercyful Fate sono sempre la band di riferimento, anche se possiamo citare pure Angel Witch, Warlord, Manilla Road tra le influenze. Nelle parti più melodiche le atmosfere create sanno di anni 70, e allora aggiungiamo Blue Oyster Cult e King Crimson tra i richiami più o meno evidenti. Seguono la breve strumentale Poetry and the Gods (in G minor), Under Sulphurous Skies e Ritual of Death, che non aggiungono nulla a quanto detto finora: heavy metal classico, con qualche spruzzata di thrash old style, soprattutto negli stop and go, tematiche e atmosfere cupe e pesanti.
Derivativi, banali e obsoleti quindi? Un ascolto sommario potrebbe decretarne la stroncatura, in realtà Queen of the Midnight Fire ci mostra una band con le idee chiare su ciò che vuole fare, decisamente matura dal punto di vista tecnico e compositivo e volutamente retrò; le strutture dei brani sono non tanto articolate quanto varie: nessun brano presenta una struttura classica di riff-strofa-bridge-coro, sono presenti moltissimi cambi di tempo, soli di chitarra e stop and go difficili da sentire nella maggior parte dei dischi attuali. Una registrazione migliore, pur volendo suonare anni 80, sarebbe stata un grande valore aggiunto. Disco consigliato, ma da ascoltare più volte con attenzione per essere apprezzato e valutato.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Queen of the Midnight Fire 2. Behind the Cellar Door 3. Speedwave 4. What Lies Beyond… 5. Night Terrors 6. Four Crowns of Hell 7. Poetry and the Gods (in G Minor) 8. Under Sulphurous Skies 9. Ritual of Death
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Line Up
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Jakob Rejec (Voce, Chitarra) Gilian Adam (Chitarra) Anze Stegel (Basso) Tine Kaluza (Batteria)
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RECENSIONI |
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