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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 1574 letture )
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Grind ‘Em All Quando Andrea Trecarichi mi ha assegnato la recensione di questo album, il primo dato a colpirmi è stato quello figurativo, la copertina. Ricordavo di aver già ascoltato la musica degli Antigama, eppure osservando l’immagine dell’artwork, le peggiori fobie a cui l’animo umano può essere sottoposto, mi stavano per colpire. Una meteora fluttuante nello spazio mi rimandava infatti all’iconografia power/symphonic, la qual cosa mi aveva spinto a rifugiarmi tra tre possibili alternative susseguenti una logica di livello base: 1) Andrea Trecarichi aveva bevuto vodka assoluta per 6 ore di seguito e, risvegliatosi da un coma etilico animato dall’incubo di me sul palco con gli Hammerfall, si stava vendicando in maniera sopraffina assegnandomi una recensione power. 2) Mi ero svegliato da un coma etilico durato 6 ore, eppure non avevo ancora realizzato che in realtà avevo sempre recensito dischi power. 3) Stavo dimenticando che giudicare in base alle apparenze può indurre nelle più eclatanti figure marroni.
Grazie al cielo, a sbagliami -come spesso accade- ero io, e non il buon Andrea, il quale indicandomi Meteor come spunto per una futura recensione, aveva visto giusto. A seguire sono tornati i ricordi. Gli Antigama sono un gruppo polacco, di Varsavia, e sono attivi dal 2001, anno di uscita del primo demo. Da allora non si sono fermati mai. Il numero di EP, split, full length, e collaborazioni varie è troppo ampio per venire raccontato, ed, al di là della qualità, la quantità serve a dimostrare come possa essere ferrea la costanza quando l’impegno è animato dalla passione. Nel nuovo Meteor, i quattro polacchi riprendono un discorso interrotto col precedente Warning. Come allora, rallentare o accelerare continuano ad essere termini relativi, da rapportarsi all’idea di musica che ognuno può avere. Gli Antigama non intendono il grindcore, né tantomeno il grind in generale, come una discesa in picchiata, ma come una giostra formata di curve, variazioni, rallentamenti ed accelerazioni. Il nuovo album parte a fionda e Collapse è un misto di Rotten Sound ed ultimi Nasum. Già dalla seconda traccia, però, si nota il desiderio di distaccarsi parzialmente da quel che sarebbe lecito aspettarsi. Desiderio che si concretizza man mano, seguendo l’ordine delle canzoni, attraverso frammenti alterni al resto, piazzati qua e là, quasi a raffigurare la necessità di fermarsi per amplificare la violenza che sta per arrivare. Il tutto non si riduce quasi mai a prevedibili stop and go, ma allude a ragioni più sottili, garantite sia dalla qualità tecnica di cui i nostri sono dotati (Perfect Silence), sia dalla schizofrenia che sottintende l’insieme (Stargate, Fed By Feeling). Formalmente il nuovo lavoro rappresenta un buon prodotto, registrato con suoni appropriati al genere e composto da musicisti esperti. Non è manchevole di imperfezioni e questo lo si nota in alcune tracce che non rimangono impresse come altre. Di certo se il disco avesse mantenuto la costanza qualitativa delle prime due tracce, allora sapremmo che gli eredi dei Nasum risiedono in Polonia. Ciò nonostante siamo oltre il livello medio, e, nel suo scorrere, Meteor sembra essere uno di quegli album da ascoltare per intero, tutto d’un colpo, di getto, al fine di concedere al proprio cervello mezzora scarsa di schizofrenia non molesta. Poco meno di trenta maledetti minuti, in attesa di riprendere la vita di tutti i giorni, assai più molesta e imprevedibile di qualsiasi forma schizoide.
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Strano che questo gruppo non venga cagato da nessuno, neanch'o avevo commentato finora. Per me fanno parte di un certo grind che definisco intellettuale, anche da prima che uscisse il loro primo album (Intellect made us blind) , ahah, dovrebbero essere maggiormente considerati, secondo me. Questo disco devo riascoltarlo per dire la mia, comunque è uscito quest'anno un nuovo album. |
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INFORMAZIONI |
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Selfmadegod Records/Relapse Records
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Tracklist
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1. Collapse 2. The Key 3. Prophecy 4. Meteor 5. Fed by the Feeling 6. Crystal Tune 7. Stargate 8. The Signal 9. Turbulence 10. Perfect Silence 11. Untruth
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Line Up
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Lukasz Myszkowski (Voce) Sebastian Rokicki (Chitarra) Michal Zawadwski (Basso) Pawel Jaroszewicz (Batteria)
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RECENSIONI |
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