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Tyrant`s Reign - Tyrant`s Reign
( 1020 letture )
La gloriosa epopea del thrash targato U.S.A. non ha prodotto soltanto band straordinarie e gruppi magari meno validi, ma comunque circondati da un alone di rispetto: in parecchi casi, magari più di quelli di cui siamo a conoscenza, la ruota della fortuna non ha girato per il verso giusto ed anche ragazzi dotati di ottime qualità, nel corso degli anni, non sono mai riusciti a sfondare, finendo anzi per essere condannati all’oblio. E’ certamente questo il caso dei Tyrant’s Reign, formazione di Chicago che, a causa soprattutto di problemi legati al management, non è mai riuscita ad andare oltre la pubblicazione di alcuni demo ed EP, sciogliendosi nel 1990 e riunendosi solo in alcune, sporadiche occasioni.

Eppure, anche questi ragazzi all’epoca avevano più di qualcosa da dire ed il miglior modo per conoscerli è recuperare il qui presente Tyrant’s Reign, una compilation del 2004 contenente materiale sia già pubblicato che non, risalente ovviamente alla fine degli anni 80. La raccolta, che in questo caso ci permette dunque di conoscere una band altrimenti pressoché ignota ai più, si apre col botto: Thrashing Metal Maniacs, infatti, è una traccia che colpisce per la potenza e precisione dell’esecuzione (merito anche di una buonissima produzione) e per il suo tiro complessivo, che mette in evidenza non solo l’abilità dei due chitarristi, ma anche la bontà dell’ugola di Randy Barron. Qui e là si odono echi di Death Angel e Toxik, il che non può che rappresentare una nota di merito. Star Chamber è ancor più potente e mette in evidenza anche le doti del batterista Gabriel Anthony, che assieme al grintoso bassista Phil Fouch costituisce la colonna portante del sound stratificato della band; con S.O.S. i nostri si mostrano capaci anche di dar vita a brani non necessariamente basati sulla velocità, costellando oltretutto la canzone di brevi e subitanei sfoggi di tecnica, accompagnati qui e là dalle urla lancinanti del singer, che la fanno da padrone anche su Kill or be Killed. The Amulet si fa apprezzare per i suoi cambi di ritmo vagamente slayeriani, non a caso nobilitati da un assolo stridente in pieno stile King/Hanneman, mentre Passage to Eternity parte citando i Motorhead per poi esplodere in un mostro thrash complesso e quasi difficile da seguire in tutta la sua durata. Naturalmente non può mancare la power ballad del caso, qui rappresentata da Forever and a Day, di cui però si lasciano apprezzare in questo caso maggiormente proprio le parti melodiche rispetto a quelle puramente thrash. Paradossalmente, la title-track e canzone rappresentativa del gruppo è una delle meno brillanti udite finora, non tanto per il bel ritornello, quanto per una strofa complessivamente un po’ debole; resta comunque un buon brano, ma personalmente ritengo migliori quelli che lo precedono. Per fortuna Jack the Ripper è un’altra bella sfuriata thrash costellata di virtuosismi di chitarra e farà la gioia sia dei thrasher più incalliti, sia di coloro che apprezzano i lati più melodici di questo glorioso sottogenere della nostra musica preferita. A chiudere il tutto, infine, abbiamo la gradevole ma non eccezionale Unconditional Surrender e la melodica Insanity, anch’essa non irresistibile. Non sono le chiusure migliori per una compilation di livello decisamente elevato, ma tutto sommato possiamo anche non farci caso.

Tyrant’s Reign, in sostanza, ci offre un interessantissimo spaccato di una band eccellente, formata da ragazzi dotati di ottima tecnica ed anche di una discreta dose di personalità: benché infatti qui e là sia inevitabile riconoscere i richiami ad altre band, specialmente a quelle che ho citato nel corso della recensione, i nostri si sforzavano difatti di dar vita ad un sound il più personale possibile all’interno del variopinto calderone thrash di fine anni 80 e, per quanto mi riguarda, ci sono riusciti. Forse questa compilation non assurgerà mai al livello di uno dei capisaldi del genere, ma ci presenta comunque un patrimonio di brani di indiscutibile valore, cui speriamo venga riconosciuto il rispetto che meritano.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
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The Nightcomer
Venerdì 6 Settembre 2013, 14.17.51
1
Altra band di valore che avrebbe meritato più di quanto ricevuto in termini di popolarità e riconoscimento. Nell'ascolto si scorgono elementi ed influenze tipiche del periodo, ma l'interpretazione del genere è genuina e trascinante, oltre tutto accompagnata da una buona esecuzione dei musicisti. I brani sono abbastanza vari e strutturati, di qualità superiore a quella di altre compagini divenute più celebri. Peccato, davvero.
INFORMAZIONI
2004
Cynical Gentlemen Records
Thrash
Tracklist
1. Thrashing Metal Maniacs
2. Star Chamber
3. S.O.S.
4. Kill or be Killed
5. The Amulet
6. Passage to Eternity
7. Forever and a Day
8. Tyrant's Reign
9. Jack the Ripper
10. Unconditional Surrender
11. Insanity
Line Up
Randy Barron (Voce)
Chris Nelken (R.I.P.) (Chitarra)
Karl Miller (Chitarra)
Phil Fouch (Basso)
Gabriel Anthony (Batteria)
 
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