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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 5211 letture )
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Pensavo di iniziare la recensione parlando del mondo lovecraftiano, ma poi mi è sembrato troppo banale e poco onesto. Allora ho pensato di aprirla parlando direttamente dei Portal, ma anche qui mi puzzava un po’ di "uao, sai che novità". Allora sai che c’è? C’è che prima di poterne parlare l’ho dovuto ascoltare un’infinità di volte ed è stato sfiancante, spossante, snervante, appagante. Sì, perché Vexovoid è delirio fuso, liquefatto su un sound folle e violento. È la quarta uscita di una delle band più estreme e atroci del panorama musicale metal, un album che incide una sterzata lungo lo squilibrio compositivo di questi cinque australiani nati in sordina, rimasti nell’underground fedeli alla sperimentazione più multiforme e versatile, violenta, disumana e a tratti inaccettabile.
Una virata quindi, una svolta prepotente e senza soluzione di replica: si abbandona per un attimo la centrifuga schizofrenica e dissennata dell’esplorazione più cruda in confini alienati e paranoici, che tanto aveva marcato i loro precedenti rilasci; ci si addentra in un abisso più maturo, ponderato. La struttura è ora controllata, non si trova più il farneticante pandemonio di brutalità, rumore e caos. Se prima era il massacro a dominare l’esecuzione, ora sono gli esecutori a compattare e dirigere la furia: lo stile è più diretto e definito, l’insania musicale è governata e equilibrata. Disarmonie, ruvidità, maniacalità ai limiti della psicosi, distorsioni soffocanti che ti straziano gettandoti nel collo di un imbuto, vengono finalmente pilotate e condotte, gestite con consapevolezza e proporzione, ma non abbandonate. I binari noise-death sui quali hanno sempre sferragliato impazziti e impulsivi i loro lavori continuano a luccicare lavorando nel migliore dei modi: il mood è asfissiante, angosciante, permane quell’atmosfera irrespirabile lovecraftiana di un universo cupo e spaventoso, regnato da forze malvagie e oscure; la bestialità e la ferocia, pur semplificate in un tecnicismo ragguardevole, suonano magmatiche e gorgoglianti; la depravazione ti spinge verso un ascolto claustrofobico e insostenibile, mettendo in discussione ogni nostro personale limite di sopportazione. Vexovoid è uno sciame ipnotico, ora avvicinabile, quasi raggiungibile, ma sempre implacabile e spaventoso. I fraseggi di chitarra si conservano tossici e velenosi, le riffature – ora protagoniste dell’intelaiatura della release – sono toniche e distinte, l’intero tappeto cucito dal guitarwork è palpabile e concreto, non più un amalgama inscindibile di disordine e dissolutezza ritmica. Si gusta la tecnica, l’affermazione sicura di una presa di coscienza lucida e razionale, un’evoluzione di immagine sonora che si basa ora sulla composizione e la determinazione. Il vocalism si separa dall’idea standardizzata che abbiamo di growl: il ringhio cavernicolo e ribollente raschia in spolmonate strangolate e rauche, è acido muriatico su corde vocali aspre e ispide, pura perfidia cantata. Basso e batteria si solidificano in un coagulo marcio e decomposto, esprimendo al meglio tutta la spietata natura dell’avant-metal che caratterizza questo disco. La produzione più esperta dona nuovo vigore al clima già rodato di deformazione e spregevolezza, il risultato è più efficace e d’impatto, ogni gradazione è chiara e distinguibile, pur mantenendo la nebbia densa e impenetrabile tipica del loro sound.
E dopo averlo ascoltato, riascoltato e ascoltato ancora, in un’estenuante marcia per poterlo conoscere sin nel profondo, posso dire che Vexovoid è un lavoro che conferma definitivamente la singolarità dei Portal, che ti rimarrà appiccicato sulla pelle nel suo impenetrabile ascolto, che suona il perfetto equilibrio esecutivo dello squilibrio compositivo.
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16
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Ottimi musicisti.Non sono per orecchie abituate a suoni semplici, ma se si entra nel nero abisso si resta affascinati da questo turbine di suoni che solo questi maestri dell'orrore possono creare. |
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15
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Vexovoid è stato il mio primo contatto con i Portal, mi è piaciuto parecchio anche a livello di suoni, densi, ruvidi e marci al punto giusto. 34 minuti per tanti possono essere pochi, a mio avviso è la durata giusta per dischi di questo genere (oddio, magari 5 minuti in più...) che spesso quando vanno sui 45-48 tendono un po' a stufare. Qui invece fila via tutto alla grande, mi andrò a recuperare anche il resto. |
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14
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... Boh, è carino, ma loro iniziano un po' a stancarmi. 65 |
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13
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Sicuramente il più facile da digerire dei Portal, tanto che alcuni pezzi si fissano in testa dopo pochissimi ascolti. Questo non è un fattore negativo, anzi, diciamo che se domani dovessero chiedermi "Da dove parto con i Portal?", direi proprio di partire da questo perché è più facile da capire e ti da comunque l'idea di cosa facciano sti pazzoidi. Per il resto, concordo con la rece e arrotondo di 2 punti.: 80. Ah, dato che si parla degli Ævangelist, ho scoperto di recente che stan lavorando ad un nuovo album! |
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12
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@Moro, sui Mitochondrion concordo, ma che gli Aevangelist non siano simili ai Portal ne possiamo discutere, quanto sull'essere categorici nel negarlo, invece evito anche di commentare, tanto è inutile farlo. |
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11
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io son ancora piu duro.. non c'entrano una beneamata mi+++ con aevangelist questi qui... non distinguiamo il cotto dal cruso solo perche lo chiamano prosciutto(si ho fame e paragone orrendo ma simpatico)...su s..insomma sono stato spiegato |
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10
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ahhaha si si fai pure.. io lo uso spessissimo =) |
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9
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* Moro: "VISCOSO", ho impiegato ore per scrivere la recensione e cercare le giuste parole per poter dare la miglior definizione al loro sound. cazzo, VISCOSO è eccezionale. viscoso. è proprio così il loro stile, colloso, denso. mi sa che te la rubo per la prossima rece se ne avrò bisogno |
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8
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non sono daccordo che gli Aevangelist siano simili ai Portal. Piuttosto suggerisco i Mitochondrion. Loro si che hanno lo stesso modo slegato e viscoso di far death. |
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7
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Disco in arrivo, se somiglia agli Aevangelist tanto meglio... |
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6
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Bello, anche se preferisco i precedenti. Ascolto difficilissimo, come sempre... dannati Portal xd a chi piace questo sound consiglio gli Ævangelist, l'unica band esistente ad assomigliare ai Portal |
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5
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probabilmente il gruppo death(?) piu incassibile del pianeta...grandisosi!!! |
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4
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Una cosa assurda... Questa band è mostruosa, Outre' è uno dei pochi dischi che mi abbiano seriamente spaventato, questo lo trovo più """"accessibile"""" (poco)... Non saprei dargli un voto però, |
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3
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Aspettavo la recensione; per me è un capolavoro: groviglio sonoro allucinante di dissonanze, feedback, stratificazioni quasi-noise. Voto: 89 |
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2
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..lo ascolto già da svariati mesi e devo dire che proprio che è un bel compagno per gli incubi notturni..ho detto tutto!!! cluasutrofobico! Concordo con la rece. |
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1
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Una delle mie band estreme preferite,disarmonie pazzesche e ferocia inaudita,poi live sono pazzeschi!Voto 85! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Kilter 2. The Back Wards 3. Curtain 4. Plasm 5. Awryeon 6. Orbmorphia 7. Oblotten
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Line Up
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The Curator (Voce) Horror Illogium (Chitarra) Aphotic Mote (Chitarra) Omenous Fugue (Basso) Ignis Fatuus (Batteria)
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