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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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Potential Threat SF - Civilization Under Threat
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( 1162 letture )
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Non è necessario aggiungere molti dati a quelli presenti nella tabella a destra della recensione, per inquadrare lo stile e la proposta musicale dei Potential Threat SF. Innanzitutto, SF sta per San Francisco, città posta nel bel mezzo della Bay Area da sempre caratterizzata da una sacra tradizione in ambito thrash metal; essendo i Potential Threat SF originari di questa zona e attivi sin dal lontano 1986, anno di incredibile valore per il thrash metal mondiale grazie alla pubblicazione concomitante di pietre miliari che rispondono ai nomi di Master of Puppets, Reign in Blood e Pleasure to Kill, questi quattro “ragazzi” non sono esclusi dalle influenze che la Bay Area può aver avuto nella loro ricerca delle sonorità. Per di più, il fatto di aver firmato un contratto con l’etichetta Old School Metal Records e aver condiviso il palco negli ultimi anni con artisti del calibro di Testament, Slayer, Nuclear Assault e Death Angel non può che aver esacerbato questo loro senso d’appartenenza a un genere che ha da sempre trovato il proprio nido in quel di San Francisco e delle zone limitrofe. Prima ancora di ascoltare questo Civilization Under Threat, secondo album della band dopo le poche demo degli anni ottanta e l’esordio ufficiale A New Threat Level (2009), bisogna quindi prepararsi ad ascoltare la proposta di una band che non ha alcun interesse a innovare il proprio sound, ma che punta a mantenere vive e salde le radici che circondano tutti e quattro i membri alla loro terra d’origine. Anche per questo motivo, le registrazioni e la produzione del disco sono state affidate alle mani sapienti di Juan Urteaga ai Trident Studios, il quale ha ultimamente lavorato su Unto the Locust dei Machine Head, Dark Roots of Earth dei Testament, Out for Blood dei Sadus e The Evolution of Chaos degli Heathen; insomma, non proprio l’ultimo fonico arrivato in quel di Londra. Con tutte queste premesse ci si può aspettare un lavoro che trasuda thrash americano da tutti i pori, messo in risalto da una produzione curata e atta a far risaltare qualsiasi dettaglio che possa risultare importante ai fini delle sonorità. Ma sarà proprio così?
Dopo una rapida intro, i Potential Threat SF entrano subito nel vivo con Destroy and Dominate; questo primo brano risulta essere uno dei più riusciti dell’intera registrazione, grazie ai suoi cambi di tempo, al refrain azzeccato e all’alternanza solistica di Mike Noble e Daniel Sheridan davvero sugli scudi nella loro prestazione. Malgrado la lunga durata che permea quasi tutti i brani di questo Civilization Under Threat, i pezzi scivolano fluidi e coinvolgono l’ascoltatore dall’inizio alla fine; proseguendo nell’ascolto si attraversano The Threat of Things to Come e Stick to Your Guns, due brani di chiara matrice Metallica con qualche influenza di scuola Exodus e dei Machine Head di Burn My Eyes. A mano a mano che si procede, ci si può rendere sempre più conto di quanto siano state ben preparate le sezioni soliste e i cambi di tempo, costantemente azzeccati all’interno del contesto musicale così da rendere le canzoni molto longeve e interessanti malgrado la lunghezza al di sopra della media. Al contrario di quanto accade a molti dischi thrash contemporanei, non vi è un momento che porti reale disappunto o tedio all’ascoltatore, dimostrando come i Potential Threat SF abbiano atteso molto tempo prima di concedersi la pubblicazione dei loro lavori ma che si siano premurati di fare le cose per bene; certo, dieci brani dalla lunghezza media di sei minuti sono pesanti, specialmente in questo genere musicale per cui, malgrado non sia un neo molto importante, tagliare un paio di brani avrebbe sicuramente giovato ulteriormente alla longevità di quanto registrato. Questo piccolo dettaglio viene eclissato quando si arriva verso la fine della riproduzione e, di conseguenza, al punto più alto del disco composto dalla doppietta Behold the End e Written in Blood; la prima è anche la più bella del lotto malgrado l’inusuale lunghezza che sfiora i nove minuti: essa offre numerosissimi cambi di tempo, false conclusioni del brano e assoli di buon gusto e di grande effetto; da sottolineare, sempre in questo brano, la grande somiglianza di una sezione solista con l’immortale Wasting Love degli Iron Maiden: difficile immaginare che sia un plagio, vista l’alta somiglianza, quanto più di un piccolo tributo a una band che ha influenzato migliaia di gruppi dagli anni ottanta a oggi. Dopo questa curiosa minuzia, la chiusura è lasciata a Rise of the Apocalypse, brano che possiede tutte le caratteristiche già ampiamente messe in mostra dal quartetto della Bay Area e che quindi risulta solamente un piccolo valore aggiunto alla tantissima (e gradevolissima) carne messa al fuoco.
Non occorrono quindi molti ascolti per rendercisi conto che Civilization Under Threat è un disco roccioso, monolitico e piacevolmente thrash. Una produzione di tutto rispetto mette in luce una buona prova strumentale a supporto di un songwriting non troppo innovativo ma omogeneamente ispirato; non ci sono grosse cadute, momenti noiosi o picchi indicibili che fanno gridare al capolavoro, per cui il disco si mantiene su un livello mediamente buono che rende piacevole ed energica quasi tutta l’ora scarsa di riproduzione. Sicuramente, i Potential Threat SF avrebbero potuto rendere il disco maggiormente immediato e di semplice assimilazione togliendo un paio di brani che sembrano leggermente meno riusciti, magari adottando la tattica di numerose band di pubblicarle come bonus tracks; limitare i brani presenti sul disco avrebbe giovato soprattutto alla longevità dello stesso e avrebbe alleviato il rischio di far spazientire gli ascoltatori meno appassionati ai percorsi musicali più lunghi. Si tratta comunque di un piccolo neo che non intacca minimamente una prova dignitosa e interessante, di una band attiva sin dal periodo d’oro del thrash metal e che in questo 2013 riesce a cogliere nel segno con un disco che possiede il vero sapore del thrash ottantiano; questo, per un gruppo che è stato messo sotto contratto dalla OSM Records, è un dettaglio tutt’altro che marginale. Consigliati.
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Visti dal vivo un paio di anni fa, non inventano nulla ma hanno carattere e attitudine. Il loro concerto fu il piu' divertente della serata. E calcola che suonarono per primi... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. Destroy and Dominate 3. The Threat of Things to Come 4. Stick to your Guns 5. In for the Kill 6. Edge of Insanity 7. Beneath the Surface 8. Behold the End 9. Written in Blood 10. Rise of the Apocalypse
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Line Up
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Mike Noble (Voce, Chitarra) Daniel Sheridan (Chitarra, Cori) Damien Sisson (Basso, Cori) Kenny Noble (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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