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The Lotus - Tomorrow
( 1644 letture )
Avevamo lasciato i The Lotus nel 2010, con l’uscita dell'ottimo album di debutto Forgotten Silence per Copro Records. Li ritroviamo oggi nel 2013, nuovamente in regime di autoproduzione, con un nuovo EP, che arriva a rompere il "silenzio dimenticato" sul loro nome. Nell'introduzione alla precedente recensione preannunciavamo scaramanticamente e con la speranza di essere presto smentiti, il quasi sicuro disinteresse che avrebbe seguito l’uscita di Forgotten Silence, nonostante il valore della band e della musica contenuta in quell’album. Il tutto, per un motivo molto semplice: The Lotus sono italiani e questa sorta di peccato originale sembra destinato a cadere come una mannaia con fin troppa regolarità. Nel frattempo tre anni sono passati e tutti siamo cresciuti, forse oggi è più difficile anche per chi scrive dividere con tanta certezza il bene dal male anche in ambito musicale e se una cosa non funziona, in questo caso il metal in Italia, forse non si può dare la colpa sola all’esterofilia o alla generica mancanza di cultura. Forse i problemi sono anche altri, a cominciare dalla professionalità e dal modo con cui i nostri gruppi si presentano, la carenza di strutture nelle quali farsi le ossa dal vivo e di investimenti nel settore da parte di promoter e case discografiche e coinvolgono anche aspetti ben più ampi e generali, che prescindono anche i limiti strutturali della nostra scena. Da parte loro, e al di là di tutti questi discorsi, i The Lotus hanno approfittato del tempo trascorso e il qui presente Tomorrow dimostra una crescita e una maturazione esponenziale, sotto ogni aspetto, rispetto a Forgotten Silence. La band ha migliorato enormemente il livello degli arrangiamenti, la cura del songwriting, oggi decisamente più personale e caratterizzato e la prestazione strumentale, individuale e di gruppo. Questo significa crescere e fare tesoro delle critiche o, più semplicemente, andare oltre i propri limiti, in un percorso ascendente continuo. Un passo che non riesce a molti e che conferma quanto di buono si era già intravisto nell’album di debutto, anche se a dire il vero musicalmente i cambiamenti ci sono e sono anche tanti.

L'EP viene registrato e prodotto professionalmente grazie all'abile mano di Simone Mularoni (DGM) in fase di produzione e registrazione e presenta quattro brani per un totale di circa diciannove minuti di musica. Non tantissimi, ma sufficienti a capire il potenziale che si nasconde dietro a questa band. Il prog/power del gruppo continua a tingersi di influenze alternative e psichedeliche, con linee melodiche che sfruttano moltissimo le armonie e i cori, creati attorno alla voce di Rox, ma la maturazione è evidente e lo stile compositivo, pur partendo dagli stessi fondamentali, appare decisamente più personale. Il cantante, tastierista e compositore della band a sua volta mostra una sostanziale crescita vocale e interpretativa, scrollandosi di dosso i fantasmi delle influenze a-la Dream Theater che affioravano qua e là, nel debutto. Che qualcosa sia ancora presente nel DNA interpretativo del cantante è evidente, sin dalle prime note di Tomorrow, nel quale anche l’eco dei DGM si fa sentire nell’uso dell’accoppiata chitarra/tastiere. Niente di drammatico, perché a livello di songwriting e sviluppo del brano, invece, siamo su un territorio diverso. Un salto in avanti che si realizza compiutamente nella successiva Bullet-Proof Head, nella quale le influenze alternative si fanno sentire in maniera più evidente, mescolandosi alle venature prog ed elettroniche, con anche qualche accenno di cantato in growl. Ancora più convincente Why Are Still We Living in the Yesterdays?, nella quale le partiture prog si uniscono ad un refrain riuscito e arioso, quasi da band AOR, che domina la canzone, lasciando comunque spazio ad una costruzione strumentale di effetto, con una interessante variazione centrale che sembra quasi preannunciare un canone vocale alla Savatage, ma si ferma un attimo prima. Chiude la lunga No More Chains, canzone che raggiunge quasi gli otto minuti e costituisce senza dubbio il momento più alto dell'intero EP, con un andamento romantico e ricco di tensione e pathos. E' ancora una volta la linea melodica a convincere appieno, esaltando i chiaroscuri del brano e facendosi da parte nei momenti di tensione strumentale, nei quali la band dimostra di non aver paura del silenzio e di saperlo usare per creare la giusta attesa.

Quattro brani, quattro mondi diversi ma affini legati dalla personalità della band, che dimostra non solo di aver raggiunto un'abilità strumentale sicuramente elevata, ma di aver saputo mettere a frutto le proprie influenze e il tempo trascorso dal debutto, per crescere ulteriormente da ogni punto di vista. Arrangiamenti più completi e fortemente centrati sulle tastiere, riff di chitarra sempre molto potenti, linee melodiche più ricercate, personalità raffinata e più in vista, anche negli episodi più evidentemente debitori verso le influenze primarie (la titletrack in particolare). La crescita è tale che risulta forse anche difficile collegare questa band a quella del debutto e certo è forse ancora presto per dire quanto i The Lotus odierni possano puntare in alto; una risposta che solo un full length potrebbe darci, magari con canzoni che sfruttino ancora più approfonditamente le qualità strumentali della band, qui un po' tenute a freno dalle comunque ottime linee melodiche impostate. Quello che è certo è che la strada percorsa in questi tre anni è davvero tanta e resta auspicabile che band di questa levatura potessero contare sull'interesse e sull'appoggio di tutti gli amanti del genere e di chi potesse lanciarli davvero al livello di attenzione che meriterebbero. Se le premesse sono queste e Tomorrow le mette in evidenza a gran voce, il successore di Forgotten Silence rischia seriamente di essere uno degli album più interessanti rilasciati in Italia –e non solo- negli ultimi anni. Speriamo arrivino presto a realizzarlo.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
89.88 su 9 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2013
Autoprodotto
Heavy/Prog
Tracklist
1. Tomorrow
2. Bullet-Proof Heart
3. Why Are Still We Living in the Yesterdays?
4. No More Chains
Line Up
Rox (Voce, Tastiera)
Luca De Falco (Chitarra, Voce)
Kristal Cross (Tastiera, Programming, Cori)
Giovanni B. Falaschi (Basso, Cori)
Marco Lanciotti (Batteria, Cori)
 
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