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Death Mechanism - Twenty-First Century
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Accade spesso che complessi di un certo spessore e di una certa caratura, in un paese come l’Italia con la discutibile cultura musicale dell’abitante medio e con l’interesse non propriamente ad alti livelli riguardo determinati generi musicali, passino abbastanza inosservati e ottengano riscontri positivi escusivamente da coloro che la musica la vivono realmente per passione. Malgrado la differenza numerica di band metal famose tra la penisola italica e gli altri paesi europei o mondiali, anche in Italia sono esistiti quei gruppi che hanno fatto la storia di un genere e che poco hanno da invidiare a realtà ben più blasonate: uno di questi gruppi sono i Bulldozer, la cui nuova line-up vede rispettivamente al basso e alla batteria Pozza e Manu, due terzi di questo progetto partito nel 2003 con il nome di Death Mechanism. Pozza, qui unico membro originario e frontman della band, ha reclutato Manu nel 2006 e Pedro nel 2011 per costruire questo trio che è arrivato alla terza pubblicazione discografica con il qui presente Twenty-First Century, dopo il valido Mass Slavery. Se nel progetto Bulldozer i nostri due musicisti hanno l’onore e la possibilità di accorparsi al sound storico del gruppo, nei Death Mechanism possono sbizzarrirsi e dare spazio a tutte le loro influenze più importanti; malgrado questa possibilità piuttosto ghiotta, Pozza e compagni non sembrano avere particolarmente a cuore la sperimentazione musicale ma paiono inclini a perseguire la strada del thrash metal d’annata, quello vero e che ha ottenuto un successo planetario tre decenni fa, dimostrando che questo genere musicale è proprio insito nelle loro persone. Questa proposta old school ha permesso ai Death Mechanism di suonare in eventi internazionali sullo stesso palco di artisti del calibro dei Destruction, Sodom, Impaled Nazarene, Sadus, Artillery, Onslaught e Tankard, concedendo quindi una grande esperienza al trio che sicuramente si potrà riscontrare anche nell’interazione e nell’affiatamento del loro lavoro in studio.
Sin dalla prima riproduzione di Monitored Procreation, brano d’apertura dell’album, si capisce l’intento del trio di riproporre il sound thrash classico degli anni ottanta, quello privo di alcun compromesso e che si basava esclusivamente sulla furia e sul sound estremamente diretto; durante la riproduzione si ha l’impressione di ascoltare un disco pienamente old school, sul quale la voce graffiante di Pozza e il martellante incedere di Manu e Pedro nel tappeto ritmico richiamano distintamente i Kreator di Extreme Aggression e gli Slayer di Hell Awaits. Com’era consuetudine delle band dell’epoca, anche gli assoli sono molto dissonanti e lineari, atti a sostenere quell’incedere burrascoso delle ritmiche; è il caso di Tipping Front, classico esempio di thrash metal quadrato e potente dalle vocals taglienti e dal basso preponderante. Malgrado il fluire dei brani, il canovaccio principale risulta caratterizzato sempre da uno stampo ottantiano di matrice Kreatoriana: Hidden Legacy e Centuries of Lies spiccano nella qualità thrash dei loro riffs, senza apparire troppo pretenziose nel ribadire l’influenza che band quali le sopracitate hanno avuto sui tre membri del gruppo. Nell’omogenea scaletta proposta in questo Twenty-First Century spicca, per ovvie ragioni, il brano di chiusura Collapse 2000 A.D.: sul solito, concitato tappeto ritmico proposto da Manu e Pedro, oltre all’irruenta voce di Pozza si affianca una sezione solista del guest d’eccezione (qui anche in veste di produttore del disco) Tommy T. Baron; l’assolo offerto dal poliedrico e immortale chitarrista dei Coroner è, come di consueto, illuminante e spiazzante nella sua caratura tecnica.
Nel complesso ci troviamo di fronte a un buon disco di sano thrash “che più thrash non si può”: linee soliste dirette, riff da headbangin’ e martellare batteristico si trovano comporre le classiche sonorità pienamente dedite all’irruenza e al travolgimento dell’ascoltatore; supportate da una produzione all’altezza per il genere suonato, le dieci tracce suonano bene e si lasciano ascoltare senza risultare pesanti o noiose. Da quanto messo in campo si può denotare un certo affiatamento nella band, mettendo in mostra anche le qualità e l’esperienza che il trio ha maturato in questi anni, sia come Death Mechanism, sia nelle esperienze esterne alla band. Certo, questo Twenty-First Century come il predecessore non ci pone di fronte nulla di innovativo o di eccessivamente tecnico, tuttavia nel complesso il risultato può essere soddisfacente per la maggior parte dei thrashers d’annata e per qualche neofita del genere. Questa terza prova, dunque, conferma il buono stato dei Death Mechanism e del loro progetto che, ora più che mai, sembra aver preso una forma consistente. Ed è una bella forma.
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i Coroner non sono degli sprovveduti se hanno scelto i Death Mechanism per collaborarci insieme. E' questo è solo un vanto per la band. |
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Clone band non penso proprio,suonatelo voi un disco così,secondo me non riuscireste minimamente a creare un riff decente.L'ignoranza è una brutta cosa questi ragazzi si fanno il culo da una vita,suonando con gente che ha fatto la storia del thrash metal.Consiglio una band non vi piace evitate di infamarli così gratuitamente!Fate pena!Se Tommy Vetterli ha deciso di produrli e suonare un assolo per loro un motivo c'è credo....andatevi ad ascoltare altro il thrash metal non fa per voi,e in più imparate a rispettare il lavoro e il sacrificio di queste persone.Prima di sparare a zero. |
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'A invidiosi demmerdaaaaaaaaaaa!!!!!! Avete tra le mani una delle band più brave in assoluto della scena metal italiana. Ma annatevene affanculo!!!! |
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Clone band per bimbiminkia. Braccia rubate all'agricoltura. |
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Disco ridicolo. Questi sono semplicemente una clone band senza personalità. |
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Galilee comunque... "troglione" ci sarai TU. E' forse proibito permettere a degli amici di commentare dal proprio Pc? Bah... siete ridicoli oltre che incompetenti. |
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Band sopravvalutata per campanilismo. Fanno GAGARE. |
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Nulla di speciale, alla fin fine. Per me che amo Kreator e i primi Slayer alla follia è un continuo déjà-vu. Hanno lo stesso problema di molti gruppi thrash italiani di seconda ondata, buona tecnica ma zero personalità. Si può allungare un 60/100 per simpatia o campanilismo, ma nulla più... |
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Fenriz ascoltati The Prisoner Within dei Punition Babek. Altro che questa cagata sopravvalutata dei Death Mechanism. |
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Come giustamente dice il recensore, questo disco potrebbe piacere ai neofili ma dissentisco per il resto. Di sicuro non piacerà a chi ha vissuto gli anni che furono. Disco piatto all'inverosimile, nessuna personalità, come dice anche il recensore, non ci pone di fronte nulla di innovativo o di eccessivamente tecnico. Io direi che il voto lettori parla da solo. |
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Ma lascialo perdere, non vedi che è un troglione? |
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Tanto per capire, quale sarebbe un gruppo thrash valido da seguire oggi cui fare riferimento? |
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Disco penoso e il voto lettori è giusto. |
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Sto disco fa schifo e secondo me porta anche sfiga. Che senso ha questo disco nel 2013? E' solo una brutta copia di ciò che è stato già detto. |
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Ah... più bravo di così. Sai cosa? Adesso rimetto anche su Twenty First Century così, al secondo pezzo, sarò così annoiato che questa notte dormo sicuro. Buona notte... grandi Thrashers della Domenica |
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IP non vuol dire Italiana Petroli... |
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Lo so che ho ragione, ora fallo tu il bravo. |
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Si si Lizard guarda... hai ragione. Bravo. |
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Enrico più che altro dovrebbe smettere di fare lo spammone utilizzando nick diversi |
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Enrico non ha tutti i torti. Piatto e noioso secondo me. Io direi che 70 è un po esagerato. Comunque mi sembra che non hanno mai suonato Armageddon. |
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Anche io li ho ascoltati all'Armageddon!!!! Fecero solo pochi pezzi e non mi impressionarono |
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Scusa Enrico, ma non vedo il bisogno di offendere il lavoro degli altri. Tanto quello del gruppo, quanto quello nostro, con affermazioni gratuite come quelle che stai sparando tu da qualche giorno. Qua sotto c'è una persona che ti dice che ascolta thrash da trent'anni e ritiene questo gruppo valido. Rispetto per le opinioni altrui no eh? Quanto al fatto che se fosse stato un gruppo straniero gli avremmo dato 55 è una tua pura illazione e non ci rappresenta affatto, dato che per tutti noi, la nazionalità conta zero. Non ti piacciono? Ce ne faremo una ragione, come tu te la fai di chi invece li apprezza. |
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Se questo disco fosse di un gruppo NON italiano, probabilmente, il voto del recensore non sarebbe stato superiore al 55. Un 55 di incoraggiamento. A me che dentro ci sono 2 membri dei Bulldozer, interessa davvero poco. Questo disco non è un disco di musica Thrash Metal ma è semplicemente un'accozzaglia di clichè. Chiunque ha amato il vecchio Thrash teutonico - in primis Kreator - non può apprezzare tale ciofeca. Se per voi copiare cose già fatte, senza un briciolo di personalità e senza un minimo di originalità è cosa buona e giusta... è solo un vostro problema. A me fanno schifo e anche dal punto di vista tecnico non mi sembrano molto meglio di tanti altri inutili cloni come loro. Comunque li ho visti dal vivo all'Armageddon in the park nel 2010 se non erro e mi ci sono giusta fatto una risata. ABORTO. |
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Perchè usare aggettivi così dispreggiativi nei confronti di una band italiana che, non sono l'unico a dirlo, è tra le migliori realtà del genere? Perchè non dire invece "band poco ispirata, poco innovativa, ecc."? Perchè...perchè...perchè??? Perchè i Death Mechanism non sono tedeschi?! |
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Enrico, l'unico lattante qua è chi ha il coraggio di sostenere che questi tecnicamente fan schifo. Il disco potrà anche non piacere, ma il resto sono veramente frignacce da ragazzino. |
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@Enrico, mi fa piacere essere considerato un lattante che conosce questo genere dal 1983 circa, - odio il latte, comunque- è giusto che tu esprima la tua idea, rispettabile come tutte le idee. Certo che dire "non sanno suonare" mi sembra grossa eh????? Poi non so, vorrei sapere da te gruppi innovativi che non si rifanno alla scena degli '80, magari ne conoscerò di nuovi e potrei anche apprezzarne qualcuno. |
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RAZORBLADE a mio avviso tu capisci di Thrash Metal come io capisco di fisica nucleare. Comunque se tanto ti piace questo disco... compralo. A me sembrano una bruttissima copia dei primissimi Kreator. Originalità e personalità sotto 0. Questo disco potrà piacere veramente, solo a qualche lattante che ha iniziato da poco ad ascoltare Thrash Metal. 0 novità e scopiazzamenti dalla scena teutonica della prima ora per tutta la durata del disco. 2 palle, sempre la stessa roba... bah! 70? Ma per piacere. Gruppo clone senza valore. Dopo 2 ascolti ne avevo già le palle piene! |
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Enrico, bella cazzata che hai detto |
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disco top del 2013, in italia non c'è nessuno che ha le palle come i Death Mechanism a fare Thrash metal. Per la prima volta qua da noi c'e' una band che non copia i soliti canoni musicali del genere. |
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Va bene mi inchino ai grandi esperti HAAHAHAHUAHUAH! |
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Sottoscrivo Lambruscore. Tecnica 4 non se pole senti.. |
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@Enrico, tecnica 4??? Ma li hai visti live? Ma fammi il piacere....e sono buono io con te....e con chi hai vicino, cambiate genere.... |
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Questo gruppo è ottimo, e il disco è tutt'altro che un obrobrio. Anzi a chi piacevano i Kreator e i primi Sepultura, troverà in queta band qualcosa di molto interessante. Hanno una potenza e una grinta pazzesca. |
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So 100 Su 10. Ma sono stato buono. C'è, vicino a me, chi dice che sono troppo buono (andrò in paradiso per questo) |
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@Enrico, tecnica 4 e produzione 4,5 su 5 o su 10? |
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Mah... gruppo decisamente sopravvalutato. Personalità 0, tecnica 4, produzione 4,5. Per carità. Invece di sprecare i vostri soldi per questo obbrobrio, ricompratevi i primi dischi dei KREATOR! |
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