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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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Summoning - Let Mortal Heroes Sing Your Fame
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( 3921 letture )
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Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatulûk, agh burzum-ishi krimpatul.
Non c'è mese migliore di agosto per riprendere in mano questo capolavoro ed immergersi in fredde ed immaginarie lande desolate in cerca di refrigerio. E non c'è disco migliore per cimentarsi nella recensione di un genere che non è prettamente di mia competenza. Qui non c'è santo (rovesciato) che tenga: ogni black metallico che si rispetti deve, e sottolineo DEVE sapere chi sono i Summoning. Nell'immensa lista volutamente "nera" di gruppi underground e non, in molti hanno ripreso tematiche di estrazione mitologico/fantastica per adattarle ai loro concept e fare di queste saghe il loro manifesto di battaglia. Ma mai nessuno come Lord Protector e Silenius ha preso così seriamente la narrativa di J.R.R.Tolkien, trasponendola interamente nella propria arte musicale e dedicando al padre del fantasy moderno ogni singolo capitolo della propria discografia. Forse solo il Burzum di inizio carriera (quando ancora si faceva chiamare Uruk-Hai), i finlandesi Battlelore o i Blind Guardian di Nightfall In Middle Earth. Ma onde evitare di sconfinare nel power, è meglio precisare che il sottoscritto è un fan incallito del buon vecchio John e della saga dell'anello.
È giusto precisare che Let Mortal Heroes Sing Your Fame prende nettamente le distanze dai quattro lavori precedenti. Pur mantenendo un'anima glaciale e maligna, il terzultimo disco del duo austriaco si concentra di più sull'effettistica e su un ampio utilizzo di polifonie, oltre che alla comparsa di cori puliti sulla conclusiva Farewell. La base ritmica tribaleggiante rimane la stessa che contraddistingue i Summoning da gran parte della scena symphonic black metal, dalla quale colgono soprattutto le corrosive distorsioni di evidente matrice nordica. Insieme alle sonorità che li resero peculiari da Minas Morgul a Stronghold, va ad aggiungersi un vasto tappeto melodico, allo scopo di innalzare la solennità del lavoro. Forse a renderlo anche un po' più comprensibile e digeribile, ma mai abbassandone la qualità. L'effetto è di un impatto raro in un genere di nicchia come il black metal: il sound si fonde perfettamente con una componente "film-score" uscendone fiero e, diversamente da quanto si potrebbe pensare, non compromesso. La visione della terra di mezzo di Protector e Silenius può forse apparire più spartana e medievaleggiante dell'operato al quale Peter Jackson ci ha abituati nell'ultimo decennio, ma sicuramente non meno ambiziosa. Bastano le oscure parole nel linguaggio nero della opener A New Power Is Rising (citate nell'incipit e traduzione del famoso verso Un anello per domarli […]) per farci addentrare nell'immaginario tolkeniano. Ciò che segue saprà rapire l'attenzione di cultori, di estremisti in cerca di relax o semplicemente di coloro che non si pongono limiti di ascolto. Particolare importanza hanno anche i saltuari inserimenti di audio samples vocali, presi molto probabilmente dalle prime rappresentazioni radiofoniche de Il Signore Degli Anelli ed atti ad aggiungere un tono drammatico e suggestivo all'opera. Canzone forse più significativa sotto quest'aspetto è la fiabesca In Hollow Halls Beneath The Fells col suo minaccioso e ripetitivo In the darkness bind them, o la bellissima Ashen Cold dagli intensi toni "artici" e maestosi. Ancora, degne di nota sono Our Foes Shall Fall e Runes Of Power dagli echi maestosi e dalle vibrazioni arcane. Curioso notare che in più di un'occasione durante l'ascolto, sembra di interfacciarsi con le musiche dei migliori giochi di ruolo in circolazione: un motivo in più per gustarsi questo disco anche in situazioni più conviviali e "nerd". Per il resto, rimane poco da aggiungere per convincervi a provare questa rara pietra miliare: solo la promessa che ne uscirete realizzati e più colti.
Let Mortal Heroes Sing Your Fame rappresenta, come molti altri lavori del duo austriaco, un inimitabile esempio di dedizione nell'arte del concept. Tutta la magia del black-ambient dalle tinte fantasy è racchiusa qui, in questa reliquia di inestimabile valore sinfonico. Una volta tanto si può mettere l'orgoglio da parte e lasciarsi trasportare in una dimensione parallela, fatta forse di spade e draghi, ma comunque costruita con un fortissimo senso culturale e con spirito d'intrattenimento. In pochi possono vantare un prodotto che va al di là della musica, spingendosi nei confini della letteratura e ricreando mondi. I Summoning, credetemi, sono fra quelli.
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7
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già fatto, non mi deluderanno mai |
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6
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Gruppo semplicemente immenso e musica di altissimo livello. Tutta la discografia dei Summoning è eccellente. Hanno un sound unico e i loro brani sono sempre perfetti. Si senta anche il loro ultimo, un capolavoro. Au revoir. |
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5
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Farewell e Our Foes Shall Fall sono tra le mie canzoni preferite di sempre, semplicemente sublimi |
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4
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Concordo, ragazzi, secondo me neanche c'è bisogno di fare una classifica di quali siano i dischi più belli dei Summoning perché sono tutti veramente belli. Uno dei pochi casi in cui vale la formula: un nome una garanzia. io qua vado per un bel 90! |
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3
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Comunque, come sempre, gruppo assurdo i Summoning. Se non ci fossero bisognerebbe inventarseli. |
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2
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Sono d'accordo con Undercover. Tuttavia reputo questo disco forse il loro picco qualitativo più basso. 80 è un voto più che giusto secondo me. |
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1
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Credo che esistano poche band capaci di rapirti atmosfericamente e non lasciarti nessuno spazio dal quale poter evadere, i Summoning sono una di queste... non voto, ma andrei di sicuro sul 90 e passa. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A New Power Is Rising 2. South Away 3. In Hollow Halls Beneath The Fells 4. Our Foes Shall Fall 5. The Mountain King's Return 6. Runes Of Power 7. Ashen Cold 8. Farewell
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Line Up
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Protector (Voce, Chitarre, Tastiere) Silenius (Tastiere, Voce)
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