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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Church Of Void - Dead Rising
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( 1427 letture )
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Il doom metal finnico si avvale dell’ennesima “new entry” nell’arco degli ultimi anni, continuando così a perpetrare la sua lunga tradizione nord-europea. Subentrano così i Church Of Void, formati nel 2010 in una località della Finlandia chiamata Jyvaskyla. Conformi alla nuova ondata di un heavy/doom di vecchio stampo, il gruppo riesce a pubblicare un EP ed un full-length ad un anno esatto di distanza l’uno dall’altro. Winter Is Coming, registrato e pubblicato nell’agosto 2012 agli Electric Fox Studios, precede l’uscita del più completo e rifinito Dead Rising uscito ad agosto 2013.
L’avvio fulmineo con Tristess pone immediatamente le basi sulle quali la formazione nordica fa affidamento, intavolando un riff scorrevole con una buona dinamicità nella ritmica. Voce pulita, che ricorda vagamente sia i connazionali Lord Vicar che i “vicini di casa” Grand Magus, assolo conclusivo e naturalmente quei piccoli riferimenti stilistici dell’immancabile scuola sabbathiana. La seconda traccia in scaletta è il primo singolo scelto per la registrazione di un videoclip: Son Of A Witch si apre in un crescendo abbastanza canonico per poi sfilare su un riff tra i più classici nel suo genere. L’arpeggio morbido e cristallino offre un piacevole intermezzo che spezza la grinta sguainata durante la strofa, che dopo breve ritorna a farsi sentire per le ultime battute che precedono la fine del brano. Estratta direttamente dall’EP c’è Winter Is Coming, accattivante nella tipica sequenza a rilento e vivace in quanto a sonorità. La titkletrack Dead Rising ha un procedimento lento e raccolto poggiata su suoni di sottofondo e una combinazione strumentale con batteria e chitarra arpeggiante, anticamera di una strofa dall’atmosfera sofferta e preda di un canto solenne e malinconico. Ritornello in completo palm-mute e con l’incombenza di una voce alla My Dying Bride che addensa un avvolgente spirale di nubi. Improvviso e inaspettato cambio di marcia nel finale che, in un crescendo di velocità, spezza gli equilibri raggiunti e destabilizza il tutto, complice una chiusura funesta nella quale fa capolino una batteria in blast-beat, prima della pacifica sequenza d’arpeggio in coda. Stesso principio per Owls Are Listening, dove il ritornello diventa il fulcro di questa composizione: chitarre veloci, batteria incalzante e voce massiccia. Altrettanto liscia e fluida The Magician dove il buon sangue (heavy) non mente, mentre con Entity Of Kalypso ci si imbatte nel ritmo più dilatarto incrociato fino a questo momento. Una traccia ben arricchita da melodie di chitarre in sottofondo vocale, che rispecchia in maniera abbastanza vistosa il fare dei recenti Candlemass. È il brano più lungo a chiudere la fila di questo debut. Little Child Lost prosegue quanto sentito appena una canzone prima riproponendo: un riffing lento, delle accese linee melodiche, una voce leggermente più roca del solito, e tanto palm-mute.
Un disco soddisfacente che unisce in modo garbato passato e presente sotto un'unica bandiera, nel nome della tradizione.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tristess 2. Son Of A Witch 3. Winter Is Coming 4. Dead Rising 5. Owls Are Listening 6. The Magician 7. Entity Of Calypso 8. Little Child Lost
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Line Up
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Magus Corvus (Voce) Adolf Darkschneider (Chitarra) Georgios Funeral (Chitarra) Harley Warlock (Basso) Byron Vortex (Batteria)
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RECENSIONI |
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