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Machine Head - Through the Ashes of Empires
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2003: un anno molto intenso per i californiani Machine Head. Dopo la crisi causata dal precedente Supercharger bisognava rimediare al disastro fatto con quella virata nu-metal easy listening e tornare alle sonorità che più si addicevano al gruppo. Non era permesso commettere errori: un altro passo falso sarebbe stato fatale per l'esistenza stessa della band, già afflitta dagli scarsi riscontri economici e dai problemi personali del leader Robb Flynn. Quella presa di coscienza, che l'anno prima portò alla rottura con la Roadrunner Records (poi risolta) e all'allontanamento di Ahrue Luster, scaturì a marzo 2003 l'ingresso di Phil Demmel nella band: una scelta per niente casuale, dal momento che Flynn aveva già suonato con lui nei Vio-lence dall'87 al '92. Il quartetto così riformato si mise quindi all'opera e nel dicembre di quell'anno si poterono finalmente cogliere i frutti di quel lavoro: Through The Ashes Of Empires. L'obiettivo di dare un colpo di spugna al triste capitolo precedente era stato raggiunto.
Qual è stato il segreto di questo successo? Senza dubbio è consistito nel sapiente ritorno alla formula thrash/groove di Burn My Eyes e The More Things Change e in una maggiore articolazione e durata dei brani, senza eliminare del tutto gli inserti nu-metal, che in questo caso danno valore aggiunto a quest'opera di sessanta minuti in dieci brani (undici nella versione per il mercato statunitense). Dopo questo preambolo, partiamo quindi con l'ascolto dall'imponente Imperium: gli arpeggi di chitarra, dapprima lenti, aumentano spasmodicamente d'intensità, assieme ai colpi di batteria, fino a culminare con l'urlo di Flynn. Da qui in poi sei minuti di riff con plettrate aggressive che portano ai tre successivi di Bite The Bullet, dall'incedere sostenuto e meno vigoroso della precedente. Con la successiva Left Unfinished, introdotta da un carillon, si sente chiaramente l'influsso nu-metal dato dalla voce a tratti molto ritmata di Flynn e intervallata da parti melodiche, mentre Elegy procede a passo nuovamente sostenuto dal sapore più groove. Discorso a parte merita In the Presence of my Enemies, brano che assieme a Imperium vale tutto l'album: sette minuti di crescente violenza che rallentano verso l'assolo di Demmel, per poi riprendere a ritmo incalzante fino a raggiungere l'apice sul finale con le urla di Flynn. Concluso il pezzo è il turno di Days Turn Blue to Gray e Vim, i cui riff di chitarra sono un'eco più evidente dei precedenti lavori del quartetto di Oakland e, in particolare nella seconda citata, presentano degli assoli ben fatti. Lo stesso vale anche per la traccia statunitense Seasons Wither, dal sound molto più thrash rispetto agli altri, che ci porta verso le battute finali e nuovamente violente dell'album, All Falls Down e Wipe the Tears. La degna conclusione spetta alla malinconica ballad Descending the Shades of Night (riprendendo il motivo finale di Left Unfinished) che diventa improvvisamente un pugno allo stomaco dopo l'assolo di Demmel, regalando un'ultima breve carica aggressiva che si conclude con la ripresa delle note iniziali e l'effetto fading che porta al silenzio.
In definitiva, Through the Ashes of Empires si può definire come il nuovo inizio che ha salvato i Machine Head dall'oblio (come già detto), una rinascita vera e propria, ed è stato decisamente meglio così. Un eventuale Supercharger Pt. 2 sarebbe stato deleterio per la band, e probabilmente quei due degni successori che sono stati The Blackening e Unto The Locust avrebbero rischiato di non vedere mai la luce. Per tutte queste ragioni un posticino nelle collezioni di musica di ogni buon metallaro lo merita eccome.
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VOTO LETTORI
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61.61 su 155 voti [
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Qualcuno mi spiega come siamo arrivati a 57.68 come voto lettori?! Questo disco vale almeno 80...!!! |
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il disco della "ripresa" dopo il tonfo di Supercharger. Qui si iniziano a sentire gli elementi che faranno la fortuna di The Blackening,restano inoltre alcuni elementi dei due dischi precedenti che però vengono dosati molto bene. Insomma,una vera boccata d'aria fresca dopo qualche anno di difficoltà! |
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@Silvia, si soprattutto nei primi due album dei MH l'hardcore era un influenza molto importante, d'altronde come saprai Kontos era il batterista degli Attitude Adjustment (fighissimi).
In the more things change ne sentivi ancora tantissimo di HC e Dave Mc Clain come batterista era altrettanto feroce...
Burning Red a me piace, anche per affetto e se lo senti bene ha dei pezzi anche parecchio malinconici tipo la intro Enter the phoenix, l'inizio di Exhale the vile, la outro omonima e qua e là alcuni momenti del disco. In questo disco ebbero il difficile compito di coniugare quanto fatto con i primi 3 e cercare di fare meglio di quello precedente, risultato riuscito direi.
Si hai ragione peccato non avere più recensioni HC su cui confrontarsi o comunque "spazi" come dicevi. |
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@Area, si' avevo capito anche da altri commenti che tu fossi affezionato a BME mentre io preferisco The More Things Change e Unto the Locust oltre ad alcuni pezzi di questo album, di cui sono toccanti anche alcuni testi. Anche a me poi piace The Burning Red e pur non seguendo i big 4 del nu metal mi piacevano/piacciono parecchio SOAD, POD, Incubus etc etc che allora avevano altre etichette.
Come gia' sai mi piace moltissimo l'hc/punk e in particolare adoro tutto quello "americano" o che suona come tale soprattutto il melodico e l'old school (pure l'oi!, i riff e i cori a me piacciono da matti!): peccato che non abbiamo uno spazio x dilungarci!
Fra l'altro a proposito di hc/punk (che ha avuto una parte importante nel background musicale dei Machine Head e di tutta la Bay Area/LA) secondo me in questo album non ce n'e' piu' niente. |
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@Silvia, io personalmente reputo B M E uno dei miei dischi Metal preferiti ancora oggi che ne ascolto pochissimo fatta appunto eccezione per le cose crossover, nu e hair/hard rock e cose abbastanza vicine al metal tipo il Punk HC (soprattutto Crust e Street ma non l'Oi! e la roba HC più tipicamente Americana anche melodica)
Poi appunto ripeto questo mi era piaciuto, il precedente no ma burning red si e sarei stupido a rinnegarlo... quelli che all'epoca erano poco più che degli adolescenti come me il Nu Metal lo ascoltavano ed é stata una parte importante del nostro percorso di ascoltatori di musica. |
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@Area, ok pensavo che ce ne fossero di piu' recenti! comunque tranquillo, rispetto il tuo punto di vista . x quando riguarda la discografia dei MH secondo me spesso chi preferisce il groove "secco" (eh non so come altro chiamarlo ) di BME magari non ama la strizzata d'occhio alle melodie di stampo metalcore/new wave metal americana che a mio parere inizia da qui e continua nei successivi |
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@Silvia, boh io sono fermo a quello che ti ho scritto, roba di 2 o 3 annetti fa mi sa.
Ad ogni modo questo resta un gran disco, tutto ciò che é venuto dopo a me non ha entusiasmato lo ribadisco. |
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@Area, ti ripeto non conosco i nuovi episodi ma quelli vecchi sono stati ampiamente spiegati da lui (Phil) e dove ha sbagliato ha chiesto scusa dando anche tante spiegazioni e x questo lo rispetto, a differenza di chi ha colto la palla al balzo x farsi pubblicità alle sue spalle. Almeno questo è solo il mio pensiero, ci mancherebbe 😉 (fra l'altro è un OT 😬 |
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Da vecchio fan della band, sono d’accordo al 100% con Galilee al commento numero 33. |
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Scivoloni dettati da stupidità e ignoranza. |
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@Silvia, Ah no? Nemmeno quelli dove dice "potere bianco" in Inglese?
Comunque oh nella vita si sbaglia e io tendo al perdono di solito, però sempre di scivoloni si tratta. |
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@Gals ma certo, si parla di atteggiamenti, poi che ne sappiamo noi di come sono veramente come persone? 😉@Area ok controllerò questi scivoloni, non li ho visti |
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@Silvia, no mi spiace non mi sono piaciuti suoi scivoloni, soprattutto gli ultimissimi oltretutto ripresi da telecamere o cellulari.... |
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Ad incompreso sfigato aggiungerei fondamentalmente buono e ingenuo. Il mio supereroe è Zeno, non superman. |
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Prima che qualcuno si offenda. I miei giudizi sono buttati li alla Carlona per far capire la differenza che io riscontro tra i due personaggi. Come artisti li stimo entrambi. Una cosa che vorrei sottolineare è che io amo i difetti negli artisti, e in genere sono poco bacchettone. Questi giudizi forti in negativo che ho dato loro, sono aspetti che me li fanno spprezzare maggiormente. Ho scritto bocciato a Robb perché ho un debole per gli incompresi sfigati, cioè i looser. Quindi Phil tutta la vita. |
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Bravo Gals, ti salvi in corner . Scherzi a parte, potete dire tutto quello che volete di Phil ma almeno parla in faccia (con tutti i limiti del caso beninteso) e si assume le proprie responsabilita', caratteristica che a me piace molto nelle persone. x il resto quoto Gals, non sopporto Flynn ma qualche tempo fa ho approfondito la discografia dei MH e devo dire che apprezzo alcune cose che un tempo mi sono scivolate addosso con indifferenza. In questo album mi piace Days Turn Blue to Gray in particolare anche x la tematica e penso che in generale la vena "metalcore" (chiamiamola cosi') che qui inizia un po' a prendere forma, e che verra' affinata in seguito, abbia giovato al gruppo rendendolo piu' personale a mio avviso. |
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Ma nemmeno un pò. Phil è un coglione ignorante. Robb è un pezzo di merda furbo e opportunista. Bocciato. Ma la musica la ascolto lo stesso. |
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@Galilee, Boh guarda a me Robb é sempre stato simpatico almeno così a pelle, molto più di Phil Anselmo. |
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@Antonio Inoki, io al tempo di questo album ero un adolescente che faceva le superiori e il metalcore nel 2003 non era ancora così esposto, nel marzo 2003 andava ancora abbastanza forte il Nu Metal soprattutto roba tipo linkin park, p.o.d e puddle of mudd. A scuola in parecchi giravamo ancora i pantaloni larghi dammi retta mi ricordo.
Il Metalcore ha iniziato ad essere via via inarrestabile verso il tardo 2004.
Però si i machine head come ascoltatori sono sempre stati attenti e sicuramente già avevano notato che il metalcore stava arrivando. |
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No John. X Area. Vabbè io parlo di musica. Lui non lo guardo sennò mi incazzo solo a vederlo e non li ascolto. |
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Da qui fanno metalcore, come la tendenza del momento imponeva. Taylor chi? Chuck |
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@Galilee, anche secondo me l'influenza Nu iniziò dal secondo disco e lentamente cambiarono anche immagine poco a poco nel medesimo periodo (lui si tagliò i capelli e Logan si fece i Dreadlocks per esempio)
Comunque qui si c'era ancora un po di Nu Metal perché il genere fino alla fine del 2003 non era ancora passato di moda, ma appunto era un ritorno al Groove senza totalmente ri-abbracciare il passato all'epoca tutto tranne che remoto.
Nei dischi successivi tipo Blackening e Unto the locust ti dico... io ci sentivo anche una forte influenza Metalcore.
Un altra cosa che salta all'occhio di sta band é vedere come si vestivano agli inizi e poi durante il periodo Nu Metal e successivamente Blackening fino ad oggi, lui (Rob) in particolare. |
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Ma ognuno ha le proprie opinioni, ma secondo me The Blackening e unto the locust col passato non centrano nulla. Ne coi primi due ne col terzo e quarto disco. Anzi da questo disco nasce proprio un nuovo modo, dico per loro, di concepire i pezzi, che non assomiglia a nulla fatto prima. Strutture più articolate, meno HC, meno Nu Metal, più thrash ma reinterpretato in maniera diversa. Spuntano i chorus puliti figli di Taylor, ma li sanno gestire e reinterpretare. Per la prima volta da questo disco i Machine Head sono al 100% se stessi. Togliendosi quel alone di cloni dei Pantera che si portavano dietro dal primo disco, e quel copioni del Nu metal che iniziò col secondo e duro fino al quarto album. Ecco da qui nasce il loro vero sound maturo alla machine head. Da qui! Almeno per 3 dischi di fila saranno loro stessi. Non Nu metal, non emo, non thrash. Semplicemente Machine head sound. Ebbene si, dei leaders, per poco, ma lo sono stati anche loro. |
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Secondo me l'ultimo disco bella della band e che segue veramente le caratteristiche che li contraddistingueva.... nel senso e mi rifaccio al commento di Deathland al numero 31:
I Due precedenti era due dischi Nu Metal.... in questo c'é ancora un po di Nu Metal però é maggiormente Groove per cercare di tornare almeno un po ai primi due. Quelli successivi a questo sono stati semplicemente un ritorno esplicito al passato, quindi per me sono tornati indietro anziché andare avanti.
Questo disco fu un autentico "Ritorno" ma per me rispetto ai primi due é molto meno bello. |
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Sarò l'unico ma per me questo è il migliore della band. Voto 90 |
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Ho sempre considerato i Machine Head un gruppo esageratamente sopravvalutato. Di questo disco salvo Imperium, All falls down, e un altro paio di pezzi al massimo. Voto: 68. |
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un gran bel segnale di ripresa dopo due dischi insufficenti,le influenze Nu Metal sono ancora presenti ma sono utilizzate in maniera intelligente! |
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Come va ora neige? Ripreso? |
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50 di media????????????????????? Imperium!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e ho detto tutto |
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Da vecchio appassionato dei MH, avevo sempre tralasciato quest'album, limitandomi ad Imperium. Ora che lo sto scoprendo, dopo mesi di ascolto prolungato, mi fa riflettere su come alcuni album debbano essere ascoltati nel periodo giusto. Questo è stato il periodo giusto per me, e lo sto trovando fantastico dopo decine di ascolti. Da un punto di vista meno personale, direi comunque che si tratta di un buon lavoro, con dei riff davvero belli, e testi molto intimi. Bella la recensione, concordo col voto. |
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Sarà ma per me sto disco è una cagata.. |
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cazzo, avevo commentato e votato già,,,mannaggia l'arteriosclerosi!! |
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disco che ho recuperato poco tempo fa dopo vari consigli sia da qualche amico che qui su questo sito , dove si definiva questo come il loro album della "ripresa", dopo l'orribile sbandata nu-metal che me li aveva fatti abbandonare dopo quel grandissimo debut che era burn my eyes e l'ottimo secondo the more things change. ed ho infatti constatato che avevano ragione. un ottimo ritorno a certe sonorità che tanto avevo amato. ora mi piglio i successivi a questi per me comunque, è da 80 sto dischetto... |
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Undercover@ se questo lo ritieni decente non capisco come tu possa non ritenere quantomeno decente anche The Blackening che, oltre agli stessi ritornelli di TTAOE, ha dalla sua un songwriting decisamente più ispirato. Riguardo poi alle melodie in Clenching The Fists Of Dissent, Slanderous e compagnia cantante non mi pare facciano un uso di melodia così eccessivo...cioè, io trovo una certa attinenza tra i due lavori e mi pare un controsenso apprezzare uno e bocciare l'altro, poi oh i gusti son gusti. |
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I preferisco gli ultimi, più maturi, più potenti e con più personalità. |
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Perché l'uso eccessivo di melodie del cazzo e ritornelli di serie b, oltre al sound sempre più pulito/finto me li ha resi insopportabili. Un passaggio nello stereo ogni tanto se lo fanno, ma mi rimane pochissimo, continuo a preferire di gran lunga i primi due quando si sentiva la vera forma genuina dei Machine Head, adesso sono solo un'artefatto continuo. |
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No comment su voto lettori, copione già visto e rivisto. E cmq non capisco gli estimatori di questo album che non hanno apprezzato i successivi, visto che questo contiene diverse idee e spunti di ciò che sarebbe poi stato The Blackening, che sono veramente lampanti in alcuni pezzi come Imperium e Season Wither che in alcune parti potrebbero tranquillamente essere prese da The Blackening. |
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secondo me dovreste seriamente pensare a limitare la possibilità di inseirre voti bassi. L'estremo inferiore dovrebbe essere, che so, tipo 45. In questo modo gli imbecilli che si divertono a infangare dischi, avrebbero un effetto più limitato. Ma poi mi chiedo ma quanto tempo devono perdere per fare arrivare il voto così vicino a 30 (che è il minimo) considerando che cmq chi vota con senso alemno 65/70 l'avra dato a questo disco... è un peccato perchè il voto lettori sarebbe uno strumento davvero utile |
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Disco che ho recuperato solamente pochi mesi fa, di una band che avevo abbandonato in pratica da tanti anni (dopo i primi due, insomma, erano per me defunti)....Piacevole sorpresa invece. L'album della ripresa. Un 80 se lo merita tutto..Ora passo ai più recenti! |
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La rinascita dopo quell'aborto di Supercharger. |
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bel disco, dopo due disastri (salvo solo bulldozer ) un ottimo ritorno che porterà a quel capolavoro di the blackening..voto 8 meritato |
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L'anello di congiunzione tra "The More Things Change..." e quello che sarebbe stato "The Blackening", tralasciando le due schifezze simil nu metal pubblicate nel mentre. Qui dentro ci sono grandissimi pezzi come Imperium e ottime canzoni come Elegy, All Falls Down e Descend. Anche se per me il meglio è venuto dopo, concordo con voto e rece di questo bel disco. |
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L'ultimo album che ho comprato dei MH. Gran bel disco. |
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condivido recensione e voto. ottimo lavoro veramente! band stratosferica secondo me! Imperium è un capolavoro. con questo album sono rinati e poi è arrivato Sua Maestà The Blackening... |
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il discorso dei voti dei machine head è storia vecchia... andrebbero assolutamente rifatte le recensioni dei primi due... le altre tutto sommato ci stanno, ma quelle due proprio no... |
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trovo anche io il 78 a the blackening scandaloso (per me è stato uno dei due tre capolavori dei primi 10 anni del 2000). Ma anche 80 a quest'album è davvero poco. Questo è un sun semicapolavoro che ha in sè tutto ciò che esploderà con l 'abum successivo. Immenso. Voto :95 |
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Giusta analisi; nulla da aggiungere. Buon disco che già lasciava intravedere lo splendore che sarebbe venuto di lì a pochi anni. Senza contare che questo disco mi ha fatto tanta compagnia in una fase in cui, per usare le loro parole... "Days turn blue to gray". voto 80 |
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mi ricordo il video che passavano su rocktv di imperium, era devastante quella canzone all'epoca.... e oggi la riascolti sempre con le stesse passioni. un album per la rinascita! primo passo passo verso il capolavoro |
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Recensite questo bel cd con 80, poi giri lo sguardo leggermente verso destra e leggi "The Blackening" 78 e "Burn My Eyes" 70.. Qualcosa non quadra? |
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L'unico che ritengo decente da quando è andato via Mader. |
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Bello, l'inizio della rinascita dopo la flatulenza precedente, traccia preferita Imperium, per me da 80 e i due successivi ancora in crescendo |
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Questo sì che è un giudizio obiettivo! Dai Neige, tanto vale non votarlo! |
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3
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È il cd che la mia ragazza mi ha regalato il giorno prima di lasciarmi. Voto 5. |
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album grandioso. il crescendo iniziale di Imperium -e successiva cartella- suggellarono la riconciliazione tra i fans incazzati dalle precedenti delusioni e i MH ritrovati. ma tutto il disco conferma il ritorno della band alle sonorità che li imposero al pubblico, e il tocco di Phil ha un qualcosa di "oscuro" che aggiunge atmosfera alle canzoni. McClain schiacciasassi come al solito, uno dei migliori batteristi sulla piazza per me. bella rece e sono d'accordo anche sul voto, brava Guenda! |
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