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The Allman Brothers Band - Win, Lose or Draw
( 3361 letture )
Win, Lose or Draw: della serie non tutte le ciambelle riescono col buco. Cosa può portare una talentuosa ensemble come The Allman Brothers Band, composta di tanti validi musicisti così capaci e affiatati, a non rendere più come in precedenza nonostante i fasti allora recentissimi? Semplice: la mancanza di suddetto affiatamento.
Dopo il successo di Brothers and Sisters la band, ancora scossa dalla perdita di Duane Allman prima e Berry Oakley poi, si ritrova a dover gestire tensioni interne e controversie tra i membri stessi, con un Richard "Dickey" Betts sempre più voglioso di leadership a discapito di Gregg Allman, che durante le registrazioni del disco in questione sposerà la cantante Cher (e anche questo interferirà con la presenza -fisica e mentale- del musicista nei confronti del gruppo; infatti lui registrerà le sue parti presso i Record Plant Studios in California, mentre gli altri lavoreranno in Georgia). Il clamore della notizia di questo matrimonio accrebbe i problemi già esistenti -tra le altre cose Betts voleva intraprendere una certa direzione musicale contraria a quella del pianista Chuck Leavell, con Allman che cercava di far da mediatore in queste lotte intestine- e anche i batteristi Jay “Jaimoe” Johanson e Butch Trucks si allontanarono dai compagni per un certo periodo, venendo così sostituiti dai due turnisti Bill Stewart e Johnny Sandlin per il completamento delle registrazioni.
Insomma non certo un clima idilliaco; e infatti tutti questi problemi si ripercuoteranno sul risultato finale, nonostante le buonissime vendite dell'album.

Sette tracce, di cui due cover (Can't Lose What You Never Had e la conclusiva Sweet Mama) e cinque brani originali potrebbero già di per sé spiegare molto, ma quello che si nota subito è la mancanza di nerbo nel songwriting delle composizioni e risulta difficile trovare dei veri e propri highlights tra i titoli, fra i quali forse possiamo annoverare la lunga High Falls e la stessa Win, Lose or Draw oltre all'opener di Muddy Waters.
La prova dei musicisti è ovviamente di alto livello, ma manca qualcosa, la compattezza del gruppo, l'anima nelle song e la verve di un tempo: lo stile di Betts, tendente a un southern compassato e assai bluesy molto diverso da quello di Duane Allman, talvolta non riesce a rendere come potrebbe, ma ciò è probabilmente da imputare anche al poco feeling in studio di cui si è già detto.
I richiami alle sonorità country tanto care a Dickey sono evidenti in pezzi quali Just Another Love Song, breve e poco sviluppata, mentre la title-track, cantata dal biondo Gregg, è come detto uno dei pochi picchi dell'album; non dispiace nemmeno Louisiana Lou and Three Card Monty John ma anche qui col senno di poi si sarebbe forse potuto fare di meglio. High Falls è una strumentale -una delle specialità di Betts- in cui brilla il piano elettrico di Leavell che porta al brano un sapore jazz-fusion piuttosto intrigante: negli anni a venire sarà un vero e proprio must nelle esibizioni live dell'act georgiano.

Si potrebbe quindi definire con un certo cinismo questo platter come un mix di buoni brani uniti a filler "di lusso" e cover: la verità è che dalla Allman Brothers Band ci si poteva -e doveva- aspettare di più, anche se ovviamente non mancano gli estimatori di questo full-length. Non è un caso se l'anno dopo l'uscita di Win, Lose or Draw la Allman Brothers Band si scioglierà per poi riformarsi nel 1978. Questo album comunque merita la sufficienza, è ben suonato nonostante la disomogeneità che lo permea ma rappresenta sicuramente -con tutte le attenuanti del caso- l'episodio meno riuscito del primo periodo del gruppo; un disco che "sta nel numero" con qualche buono spunto, ma niente che faccia gridare al miracolo, oggi come allora.



VOTO RECENSORE
67
VOTO LETTORI
75.42 su 7 voti [ VOTA]
Gianni
Domenica 17 Marzo 2024, 18.59.51
7
E\' vero, non è un album strepitoso come i precedenti, ma piacevole. Non c\'e un filo conduttore tra i vari brani,; sembrano infatti tra loro slegati senza alcuna logica strutturale. Le capacità talentuose dei componenti la band, dopo lutti e defezioni, si vedono e si sentono eccome.! A mio parere un\'opera importante di quel fortunsto periodo storico musicale. Un\'opera non sottovalutare e a mio avviso comunque preziosa.
Screwface
Giovedì 30 Aprile 2020, 23.12.15
6
Ci sono affezionato perchè è stato il primo album del gruppo che ho acquistato, tra l'altro a scatola chiusa. Non è fra i migliori del gruppo ma brani brutti non ce ne sono, e alcuni sono sicuramente riusciti. Sono d'accordo con il voto dei lettori.
Fabio Rasta
Lunedì 11 Novembre 2019, 15.17.59
5
Credo che il vero problema di questo LP molto meno fortunato dei suoi predecessori, sia proprio la mancanza di compattezza della Band, descritta in recensione. A titolo di esempio cito una versione live dell'opener di MUDDY WATERS (al solito loro resa riconoscibile solo dal testo), eseguita dopo diversi anni dal presente lavoro, ed uscita su una anonima compilation live, che è a dir poco strepitosa. Comunque giusto rimarcare anche la stanchezza (fisiologica) nel songwriting. D'altra parte i termini di paragone x loro, sarebbero stati proibitivi x la stragrande maggioranza del genere umano.
ZAGOR
Sabato 14 Settembre 2013, 18.14.32
4
abbastanza daccordo con i miei precedenti qui sotto,,,,non istrionico come i loro prcedenti dischi ma comunque ....direi piacevole da ascoltare.....considerate il travaglio della band tra defunti e defezioni.personalmente a me non dispiace comunque....da 6.5
Matocc
Giovedì 12 Settembre 2013, 10.59.12
3
infatti il voto è comunque una sufficienza piena, solamente a mio parere l'album non "prende" mai veramente l'ascoltatore e sta sotto a tutti i suoi predecessori
andreastark
Lunedì 9 Settembre 2013, 18.48.51
2
Eh già....decisamente non il loro miglior lavoro....sempre più che dignitoso ma la sola dignità non basta per gli Allman comunque direi perdonabili vista la quantità di capolavori precedenti
hm is the law
Domenica 8 Settembre 2013, 22.36.49
1
Eh già non tutte le ciambelle riescono con il buco Disco passabile gli Allmann hanno fatto ben altri capolavori, tuttavia qualcosa di buono c'è anche qui.
INFORMAZIONI
1975
Capricorn Records
Southern Rock
Tracklist
1. Can't Lose What You Never Had
2. Just Another Love Song
3. Nevertheless
4. Win, Lose or Draw
5. Louisiana Lou and Three Card Monty John
6. High Falls
7. Sweet Mama
Line Up
Gregg Allman (Voce, Chitarra, Organo, Clavinet)
Richard Betts (Chitarre, Cori)
Jaimoe (Batteria, Percussioni)
Chuck Leavell (Piano, Sintetizzatore Moog, Cori, Clavinet)
Butch Trucks (Batteria, Percussioni, Congas, Timpani)
Lamar Williams (Basso)
 
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