|
26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
|
|
A Pale Horse Named Death - Lay My Soul to Waste
|
( 2509 letture )
|
Secondo album per la band voluta dal fondatore ed ex batterista dei Type O Negative Sal Abbruscato, qui nelle vesti di singer e chitarrista, dopo l’esordio di due anni fa con il discreto And Hell Will Follow, dal quale peraltro quest’ultima fatica non sembra discostarsi stilisticamente in modo sostanziale. La musica degli A Pale Horse Named Death , nonostante il debito innegabile nei confronti dei Type O Negative, si presenta come una ben riuscita commistione di doom, grunge e gothic rock, dove la componente gothic è decisamente minoritaria soprattutto se paragonata alla pervasività dell’immaginario gotico nell’artwork, nei testi e finanche nel monicker della band, e tende a lasciare più spesso il campo ad un southern rock corposo e grezzo. Una formula che non innova né sorprende ma che intrattiene piacevolmente l’ascoltatore grazie ad una grande maestria interpretativa e ad un songwriting capace di dosare, calibrare e variare i diversi elementi stilistici all’interno di ogni singolo brano con estrema abilità e disinvoltura. È per questo che a brani in cui l’andamento doom è prevalente, come ad esempio In the Sleeping Death e la cupa Day of the Storm, si alternano pezzi più tesi e dinamici come Shallow Grave e la successiva The Needle in You dove il grunge la fa da padrone. E ancora: Killer by Night è un gustoso esempio, semplice ed accattivante, di contaminazione col southern rock, mentre Growing Old richiama con forza i Black Sabbath. Addirittura, in Dead of Winter i nostri sperimentano un linguaggio più intimista, interamente acustico, nel quale l’andamento sincopato si apre a passaggi più lisergici screziati di vaghe reminiscenze folk, così come la conclusiva Cold Dark Mourning sperimenta una versione dell’intimismo venata di elettronica. Devil Came With a Smile ricorda in alcuni passaggi il Marilyn Manson più rock, sporco, cattivo e di facilissima presa. Infine, DMSLT è un brano lineare ma nient’affatto banale, denso eppure scorrevole dove il linguaggio rock pieno e composito dà il meglio di sé; forse per questa sua rappresentatività è stata usata per il video ufficiale della band. Non è mia abitudine profondermi nella descrizione delle singole song presenti in un album; qui ho fatto eccezione per dimostrare come Lay My Soul to Waste sia un lavoro vario ma non dispersivo, nel quale è possibile riconoscere un sound composito ma sempre ben identificabile, nitido.
Gli A Pale Horse Named Death non vivono di sola rendita: il fantasma dei Type O Negative, come tutti gli spettri che si rispettino, incute meno timore se guardato negli occhi. Riconoscere la propria storia vuol dire farne un uso consapevole e ragionato, come avviene infatti in questo album bello ed ispirato.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Brutta copia di Paradise Lost? Forse. Comunque non male nel complesso, anche se non ho percepito emozioni particolarmente eccitanti. Ritmo e voce piuttosto ripetitivi. Per me non vanno oltre i 60-65. |
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Niente male. Piacevoli da ascoltare. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Lay My Soul To Waste 2. Shallow Grave 3. The Needle In You 4. In The Sleeping Death 4. Killer By Night 5. Growing Old 6. Dead Of Winter 7. Devil Came With A Smile 8. Day Of The Storm 9. DMSLT 10. Cold Dark Mourning
|
|
Line Up
|
Sal Abruscato (Voce & Chitarra) Matt Brown (Chitarra) Eddie Heedles (Chitarra) Dave Bizzigotti (Basso) Johnny Kelly (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|