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Running Wild - Pile of Skulls
( 7956 letture )
Questa recensione inizia con una storia. La storia di un ragazzo, uno come tanti che fin da bambino era incredibilmente affascinato da un mondo di pelle, borchie e metallo. Quel bambino guardava con ammirazione i metallari degli anni 80, quei ragazzi coi capelli lunghi, chiodo, jeans attillati o pantaloni in pelle, proprio quella schiera di persone che i benpensanti additavano come teppisti o peggio, ma che lui vedeva come eroi; sapeva bene che dietro al look duro c’era un gran cuore, per non parlare dei film in cui il metallaro era legato a moto stile Harley Davidson e belle ragazze, bionde e prosperose.
Ancora bambino scoprì il legame tra quel look e quella musica che sentiva sempre in sottofondo a certi film o in alcuni rari video e che il solito cugino o l’amico più grande gli faceva saltuariamente ascoltare; quella musica gli piaceva, non quella nenia pallosa che girava nei programmi televisivi o alla radio, che piaceva ai più, che si ballava nelle discoteche e vinceva i festival di Sanremo.
Appena adolescente il ragazzo ha le idee chiare, vuole suonare la chitarra e far parte di quel mondo di pelle, borchie, capelli lunghi, rock metal e biondone prosperose; così lentamente inizia a farsi crescere i capelli, vestirsi di nero, jeans e pelle, si fa regalare una chitarra BC Rich Warlock come quella di uno dei suoi idoli, Blackie Lawless dei W.a.s.p. e divora tutti i dischi che riesce a reperire di quel genere musicale che adora.
A 14 anni, nel 1993, scopre il power metal, altro colpo di fulmine, e allora inizia la scoperta e l’amore per gli Helloween, i Rage, i Blind Guardian, i Running Wild. Dischi difficili da reperire allora, solo in negozi specializzati, che compra a scatola chiusa o con le dritte delle riviste metal dell’epoca, che grazie a Dio riescono a guidare bene gli acquisti.
The First Years of Piracy è il primo album (anche se si tratta di una raccolta) che ascolta di quella band capitanata da un certo Rock N’ Rolf e che viene descritta come pirate metal, brani come Raise your Fist o Fight The Oppression sembrano scritti per lui, se ne innamora e pian piano seppur a fatica recupera tutta la loro discografia.
E’ l’estate del 1996, un venerdì pomeriggio di luglio, il ragazzo prende la paghetta del lavoro estivo, percorre 30 km in motorino verso il negozio di dischi, tra gli scaffali scova un album dei Running Wild che non possiede, lo prende, rientra a casa. Gli amici metallari sono pochi e sparsi nella provincia, gli altri usciranno per andare in discoteca, o chissà dove, a lui non interessa, tanto presto avrà la sua band, venderà un sacco di dischi e avrà un sacco di donne, bionde e prosperose; ora ha un nuovo disco da ascoltare, riversare su cassetta per riascoltare col walkman, leggere i testi del booklet, il suo venerdì sera trascorrerà così, in compagnia di Pile of Skulls dei Running Wild.

Pile of Skulls viene pubblicato nel 1992 e segue di solo un anno l’ottimo Blazon Stone; i Running Wild rappresentano una delle migliori realtà del panorama power metal tedesco, i maestri Helloween vivono un periodo di confusione artistica, i Gamma Ray ed i Rage stanno lentamente conquistando fans ed i Blind Guardian pubblicheranno da li a poco Somewhere Far Beyond che li consacrerà tra i big del metal. Il vascello di capitan Kasparek è una garanzia di qualità, dopo una serie fortunata di album ottimi accompagnati da live show di alto livello in cui la band si presenta con palchi agghindati a galeone pirata.
L’album si apre con la strumentale Chamber of Lies, più di una semplice intro, che ci accompagna a Whirldwind, esplosivo brano di power speed metal dai ritmi serrati dettati dal potente drumming di Stefan Schwarmann; la voce di Rolf Kasperek, in arte Rock N’ Rolf è ruvida, roca e sgraziata, in netto contrasto con le voci acute e cristalline delle band power metal che stavano conquistando pubblico a macchia d’olio, ma perfetta per lo stile della band e per creare composizioni con tematiche storiche o piratesche. Sinister Eyes è un ottimo brano dal ritornello immediato e coinvolgente ma è Black Wings of Death il primo capolavoro del disco, introdotto da un riff di chitarra si sviluppa in una cavalcata epica, il ritornello e la bella parte strumentale centrale ne fanno un perfetto cavallo di battaglia. L’accoppiata Pile of Skulls e Lead or Gold basterebbe per spazzare via decine se non centinaia di dischi metal: la prima è una speed metal song senza tregua in cui si susseguono veloci riff e soli di chitarra; la seconda una delle migliori canzoni mai scritte dalla band, tutto è perfettamente bilanciato, dal riff alle melodie, dal bellissimo assolo melodico a, ultimo ma non meno importante, il refrain da cantare a squarciagola alzando il pugno al cielo. Molto bella anche la veloce Jenning’s Revenge dall’irresistibile coro centrale, mentre l’unica skip song possiamo identificarla in White Buffalo, dignitoso brano heavy classico ma piuttosto monotono nella sua progressione.
Discorso a parte lo merita Treasure Island, suite di 11 minuti di pura classe, melodie sempre azzeccate, giusta dose di tecnica ed emozione. Il brano è introdotto da un minuto di voce narrante e dal rumore delle onde che ci conducono ad uno se non il miglior brano mai composto ed eseguito dai Running Wild.Iil testo è dichiaratamente ispirato al romanzo L’Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson e mai come in questo caso Kasparek e soci riescono ad evocare storie di pirati con la loro musica. La canzone è semplicemente perfetta, vorticosi riff di chitarra, cavalcate heavy ed un coro stratosferico ci accompagnano lungo tutta la durata del brano senza mai annoiare un solo istante. Il lavoro di Kasparek e del bravo Axel Morgan alle chitarre è semplicemente perfetto, senza mai, e dico mai eccedere in virtuosismi non richiesti o esecuzioni fini a se stesse: qui la tecnica è centellinata e sempre al servizio della melodia ed il discorso è da estendere a tutti i brani. Il leader Rolf Kaspareck conferma la sua abilità di songwriter dopo album perfettamente riusciti come Port Royal e Blazon Stone; dato l’alto livello artistico e compositivo dei dischi citati difficile dire quale sia il loro capolavoro, personalmente, attribuisco sicuramente a Pile of Skulls questo ruolo.

I Running Wild, ormai sempre più soltanto il progetto solista di Rock N’ Rolf, con musicisti assunti album per album o in sede live ci consegneranno altre perle da comprare a scatola chiusa, come Black Hand Inn, Masquerade o Rivalry fino all’inevitabile calo qualitativo. Non che le recenti (con recenti intendiamo gli ultimi 13 anni!) produzioni siano spazzatura, ma restano lontane anni luce dai vecchi lavori. Il nostro pirata non si è probabilmente reso conto di aver commesso i due più grandi errori per un’artista: il primo quello di pensare di poter fare tutto da solo, comporre, mixare, produrre e suonare più strumenti sui vari dischi senza avvalersi di nessun’altro nemmeno in fase di arrangiamento; il secondo quello di ingannare i propri fans, dicendo di avvalersi della preziosa collaborazione di un batterista come Angelo Sasso che anche i sassi hanno capito essere una pessima e freddissima drum machine programmata dallo stesso Rolf, e ancora più grave, dare alle stampe dischi composti (parole sue riguardo a Shadowmaker!) in un paio di giorni un’oretta a brano; tutto questo tra scioglimenti, addio alle scene, cd e dvd live celebrativi, progetti senza capo né coda (Toxic Taste) e reunion fulminanti, ma si sa, nella miglior tradizione piratesca Rolf conferma di essere un gran filibustiere.

…il ragazzo è rimasto stregato dal disco acquistato, ormai già riversato su musicassetta che consumerà a furia di ascolti nel walkman lungo il tragitto per la scuola, Lead or Gold sarà uno dei primi brani che suonerà per intero compreso di assolo di chitarra, e perRock N’ Rolf proverà sempre una grande ammirazione, la tenacia e la passione lo porteranno a volersi sempre migliorare con lo strumento e qualche anno dopo con la sua band riuscirà a vendere milioni di dischi e circondarsi di biondone prosperose (beh?! Voi che ne sapete?! Invidiosi eh!), di sicuro Pile of Skulls è ancora oggi uno dei 10 dischi che si porterebbe su un’isola deserta, magari con una cassa di rum, magari su un’isola in cui si narra sia sepolto un tesoro.



VOTO RECENSORE
91
VOTO LETTORI
92.76 su 50 voti [ VOTA]
Aceshigh
Martedì 23 Agosto 2022, 19.36.58
38
30 anni fa presenza fissa nel mio walkman per mesi… stasera l’ho rimesso su ed è ancora una gran goduria. Già con Chamber of Lies mi comincio a caricare, quando poi parte Whirlwind… olè! Alla grande fino alla mitica Treasure Island. Sicuramente sul mio podio personale dei Running Wild. Voto 90
Altered
Martedì 10 Marzo 2020, 13.08.58
37
Un disco che riassume, semplicemente, la vera essenza del metal classico. Quanti grupponi ci ha regalato la Germania!
lisablack
Martedì 25 Dicembre 2018, 6.53.51
36
Quoto Dead again..grande commento!!
Dead again
Lunedì 24 Dicembre 2018, 22.46.01
35
La colonna sonora della nostra gioventù. Stereo a palla finestrini abbassati..... a diffondere in un paese di merda il verbo dell' heavy metal....mi fermo qui mi sta uscendo una lacrimuccia di nostalgia. Album immortale
Mic
Lunedì 24 Dicembre 2018, 22.09.03
34
all'elenco sottostante mi permetto di aggiungere Death or Glory e The Rivalry
lisablack
Lunedì 24 Dicembre 2018, 21.30.57
33
Tutti grandi album..
Tbone
Lunedì 24 Dicembre 2018, 20.56.28
32
Disco meraviglioso, io adoro i running wild. Insieme a port royal, under jolly Roger, black hand inn e masquerade è il mio preferito.
lisablack
Lunedì 24 Dicembre 2018, 19.44.22
31
Bellissimo, stupendo, meraviglioso..che album, recensione tra le più belle, che ho letto in questo sito, 95.
maurilio
Mercoledì 14 Novembre 2018, 9.24.35
30
Discone clamoroso! a distanza di anni fa ancora un grande effetto: riff taglienti, melodia, potenza. Forse il migliore della band.
Mr Kasparek
Venerdì 11 Maggio 2018, 9.04.17
29
E' vero che i Running Wild non sono più in grado di sfornare capolavori da troppi anni ormai..però....qualcosa di buono all'umanità lo hanno lasciato. Pile Skulls è una preziosa reliquia che rimarrà nell'olimpo del Metal nei secoli dei secoli. Amen
Luke25
Sabato 14 Ottobre 2017, 17.23.33
28
Bella rece e non posso che concordare in tutto! album magistrale!! \m/
trimlex
Giovedì 26 Novembre 2015, 20.45.22
27
Sono d'accordo su tutto.
Matteo
Domenica 26 Aprile 2015, 20.33.16
26
Capolavoro totale, dalla prima all'ultima traccia. Treasure Island da sola vale quasi una carriera. Voto 95
Sambalzalzal
Sabato 4 Gennaio 2014, 18.52.33
25
Gabriele@ sicuramente la formazione migliore che poi del resto puoi ascoltare all'opera con gli X-Wild (che btw meriterebbero anche loro di essere recensiti). Se avesse tenuto quella oggi avremmo davanti tutt'altro gruppo sicuramente. Lo sto riascoltando ora dopo aver commentato il nuovo... beh, lasciamo perdere. Non parlo delle rasoiate di Whirlwind o Pile Of Skulls ma qua facevano la differenza anche con i mid tempos e che cazzo di mid tempos. Manca la grinta, la genuinità ma soprattutto una band vera alle spalle.
Gabriele
Venerdì 4 Ottobre 2013, 19.55.58
24
Vado controcorrente, ma seguendo R'n'R dal lontano 1987... credo che l 'evoluzione iniziata con UJR e PR (scandaloso il 75 di voto) e poi seguita con DoG (eccelso ma produzione pessima) e BS abbia iniziato cominciato ad avere del "già sentito" proprio con POS che comunque rimane un discone... forse e ribadisco forse... ascoltato due anni dopo BS da altri commentatori perderebbe qualche punot in confronto ai predecessori... perlomento è la sensazione che ho vissuto io più di 20 anni fa.... per il resto nessuna aspettatibva per il nuovo LP.... PS la line up Kasparek-Becker-Morgan-AC per me rimane di gran lunga inarrivabile.... Salutoni al Diego!
Joe91
Venerdì 4 Ottobre 2013, 9.49.08
23
90
Michelozzo
Venerdì 4 Ottobre 2013, 8.58.24
22
Oh, bene, bravi bis. Finalmente abbiamo su Metallized la rece di questo platterone pezzo da 90, immancabile nella discografia di ogni metallaro che si rispetti. E ora recuperiamo "Black Hand Inn", su forza, opp opp!
Mauro Paietta "My Refuge"
Giovedì 3 Ottobre 2013, 8.07.34
21
il bello dei Running Wild era che ogni uscita era una garanzia, da Under Jolly Roger a Rivalry non hanno sbagliato nulla, dopo purtroppo la magia è finita, ma in quegli anni poteva battersela davvero con nomi altisonanti come qualità di dischi
Sambalzalzal
Mercoledì 2 Ottobre 2013, 21.02.40
20
99!!! Si, cristo, 99! E' l'album che più preferisco dei RW ed è l' album che ancora ascolto di più in assoluto. Non una sbavatura, non un accenno di calo di tensione. NESSUN BRANO FILLER, chitarre di un affilato che più affilato non si può e la voce di Rolf a testimoniare che il power metal non è fatto solo di cantanti "castrati"!!! Puro orgasmo musicale!!! Un appello dell'ultima ora al capitano Kasparek: non mi faccio grosse aspettative per l'ultimo album che a breve uscirà ma ti prego di una cosa sola: RIPRENDI MORGAN!!!!!!!!
Marco
Mercoledì 2 Ottobre 2013, 19.04.10
19
Bellissima recensione e assolutamente veritiera. Da vero fan, mi piange il cuore sapere che oggi i Running Wild producono dischi di cosi basso profilo...
Pasko
Mercoledì 2 Ottobre 2013, 17.58.08
18
Disco clamoroso... la sola Black Wings of Death vale il prezzo dell'album. Ma tutto il disco merita di essere ascoltato. Mai più risentiti a questo livello, i Running Wild.
andreastark
Mercoledì 2 Ottobre 2013, 9.34.15
17
Grande disco!!!meravigliosa copertina....nella loro discografia secondo solo a DEATH OR GLORY e BLACK HAND iNN
Witchcult
Martedì 1 Ottobre 2013, 0.44.22
16
Sono passati 18anni da quando ho comprato e ascoltato questo disco e ancora mi emoziona come fosse la prima volta. I RW ne hanno fatti tanti di dischi molto validi, ma per i miei gusti questo è il loro capolavoro.
xXx
Domenica 29 Settembre 2013, 11.42.53
15
Io a Death or glory prferisco questo Pile of skulls, lo trovo più vario! ma stiamo parlando di dischi stupendi entrambi!
Sandro70
Sabato 28 Settembre 2013, 22.53.31
14
Sono d'accordo con Undercover, death or glory è il loro capolavoro.poi Pile of Skulls, Black Hand Inn, Masquerade e the Rivalry sono tutti ottimi album. Del primo periodo di vita band, Ready for Boarding è un ottimo live che contiene tutti i vecchi classici. Io li ho visti a Monaco nel 1989, ed erano una vera macchina da guerra.
Mauro Paietta "My Refuge"
Sabato 28 Settembre 2013, 19.37.56
13
Giusto xXx!!! Un paio di biondone sono d'obbligo sull'isola, se no solo con rum e pile of skulls ci si annoia
xXx
Sabato 28 Settembre 2013, 17.53.42
12
E cmq sull'isola deserta con Pile of skulls e la cassa di rum mi porterei anche qualche biondona prosperosa...
Gokronikos
Sabato 28 Settembre 2013, 17.35.18
11
Splendida recensione! Con anche qualche lacrimuccia.
xXx
Sabato 28 Settembre 2013, 17.31.52
10
Bella la recensione e i riferimenti personali (anche di radamanthis). complimenti!
HeroOfSand_14
Sabato 28 Settembre 2013, 14.54.43
9
Recensione originale e ben fatto, sottolineo che le chitarre nel bridge e nel ritornello di Treasure Island la prima volta che le ho sentite ho pensato: "queste si che sono chitarre coi contro ca..voli! Da orgasmo puro!"
sonny73
Sabato 28 Settembre 2013, 13.46.57
8
Grazie Mauro per questa bella recensione a tratti mi è sembrato di rivedere me stesso anche se nel '93 avevo 20 anni (SIGH!!!) ma in quel periodo il metal e il power teutonico in particolare era la colonna sonora delle mie giornate. Quest'album è spettacolare ma sono affezionato a Blazon Stone in quanto l'album della scoperta dei Running Wild proprio nel '91.
Fenrir
Sabato 28 Settembre 2013, 13.43.22
7
Recensione magnifica per un disco magnifico
Mauro Paietta "My Refuge"
Sabato 28 Settembre 2013, 12.48.17
6
anni di auto ipnosi per dimenticarmi della biondina e Radamanthis me la tira fuori così anni indimenticabili come quelli di chiunque quelli dell'adolescenza e delle scuole superiori, ah quanti bei ricordi!!! Grazie a tutti per i complimenti, penso che il mio avvicinamento al mondo del metal sia simile a quello di tanti ma ricordare com'è avvenuto è sempre bello, come sottilinea Argo sono stati anni bellissimi, non solo per il metal, anni di vera innovazione e cambiamento, basti pensare alla televisione, alla tecnologia, al mondo del lavoro
Argo
Sabato 28 Settembre 2013, 11.50.37
5
L'introduzione a questa recensione è interessante, però io anche se amo il metal, sono talmente legato agli anni 80 che a parte la musica da discoteca di quegli anni, amo tutto indistintamente, da Viola Valentino ai Ricchi e Poveri, e pagherei perchè in tv o alla radio passassero solo quelle canzoni. Erano anni stupendi per la musica, di qualsiasi tipo.
Undercover
Sabato 28 Settembre 2013, 11.38.56
4
Io continuo a preferire "Death Or Glory", per me è quello il loro capolavoro, seguito a ruota da questo, album a dir poco favoloso.
lux chaos
Sabato 28 Settembre 2013, 11.33.11
3
Uno dei miei preferiti (se non il preferito!) dei pirati tedeschi, probabilmente il loro capolavoro. Bella recensione!
Master Killer
Sabato 28 Settembre 2013, 10.34.46
2
Ottima recensione My Refuge, mi è piaciuta un sacco l'introduzione dove parli di te nel periodo in cui stavi per amare il metal, comunque sia l'album non lo ascoltato ma farò al più presto possibile per ascoltare canzoni come Lead or Gold Whirldwind, l'omonima traccia e Treasure Island
Radamanthis
Sabato 28 Settembre 2013, 10.29.28
1
Quel ragazzo ha avuto una bella adolescenza...ricordo quei giorni sui banchi di scuola divisi dalla biondina più carina della classe (ricordi....) mentre ci si passavano le cuffie e si ascoltavano tra gli altri i da te citati Helloween, Rage, Running Wild, Virgin Steele e piano a piano si cominciava a prendere coscienza attraverso la conoscienza di quel favoloso genere musicale che è l'heavy metal! Ricordo le scritte dei loghi delle nostre band preferite incise sui banchi di scuola (chissà se li han buttati o sono finiti in qualche museo...per certi versi erano piccole opere d'arte...) di fianco alla conta di quanti giorni mancavano alla fine della scuola (azz, partivamo a ottobre con il conteggio...); ricordo il walkman, inseparabile,che ci portavamo ovunque e la bic per riavvolgere il nastro per evitare di consumare le pile...la vera benzina di quegli anni! Ricordo questo disco che andava a mille nella ditta di famiglia che si aveva in quegli anni mentre nel pomeriggio ero giù a lavorarci come operaio per guadagnarmi i primi soldini da spendere giustamente per nuovi cd o mc...Quanti ricordi eh Mauro? Ho letto una bellissima recensione, complimenti...condivido in toto la tua argomentazione su questo stupendo disco che mi ha fatto fare un balzo indietro di una quindicina d'anni...azz se passa il tempo...però certi grandi dischi non passano mai! Voto 90!
INFORMAZIONI
1992
Noise Records
Power
Tracklist
1. Chamber of Lies
2. Whirldwind
3. Sinister Eyes
4. Black Wings of Death
5. Fistful of Dynamite
6. Roaring Thunder
7. Pile of Skulls
8. Lead or Gold
9. White Buffalo
10. Jenning’s Revenge
11. Treasure Island
Line Up
Rock N’ Rolf (Voce, Chitarra)
Axel Morgan (Chitarra)
Thomas Smuszynski (Basso)
Stefan Schwarmann (Batteria)
 
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