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Shadows of Steel - Crown of Steel
( 3299 letture )
Ritorno sulla scena in grande stile per gli Shadows of Steel, band formatasi nel 1996 ed autrice nel ‘97 di Shadows of Steel, nel 1998 del doppio mini-cd Twilight, nel 2000 del mini Heroes e nel 2002 di Second Floor, apprezzato più in seguito che al momento dell’uscita, poco propizio per il power in generale. Dopo oltre dieci anni di pausa, con i vari membri della band impegnati in progetti differenti e dopo una reunion avvenuta nel 2011, gli Shadows of Steel fanno ora uscire l'album del ritorno, intitolato Crown of Steel. Il tempo non sembra essere passato invano, dato che, pur trattandosi di un genere musicale per sua natura refrattario all’innovazione, con conseguente concreto rischio di déjà entendu per qualsiasi nuovo disco, Crown of Steel si pone sul mercato con le carte in regola per soddisfare gli amanti di certe sonorità.

Ciò che abbiamo di fronte, infatti, è un prodotto che innanzi tutto mostra chiaramente il lavoro che c’è dietro. A cominciare da quello relativo al suono, molto chiaro e pulito, con gli strumenti ben bilanciati tra loro ed altrettanto ben distinguibili, per proseguire con quello attinente alla scrittura dei pezzi, probabilmente privi di spunti di classe realmente superiore, ma tutti risolti con professionalità e conoscenza della materia. Quel che si nota fin dal primo ascolto è lo spazio notevole riservato in sede di arrangiamento per le tastiere di Andrew Mc Pauls/Andrea De Paoli, che quasi sempre fanno da asse portante delle canzoni, insieme alla voce del cantante mascherato Wild Steel, che ritroviamo maturato con gli anni, ma sempre leggermente troppo deferente verso i suoi modelli di riferimento. Circa gli altri componenti della band, massiccia la prestazione di Frank Andiver alla batteria, ben amalgamata quella delle asce di Andrè La Fisìc, Yackson e Ice Reaven alle chitarre, mentre Steve Vawamas si ritaglia linee di basso bene in focus rispetto ai pezzi e non prive di un certo gusto. L’intero lavoro scorre fluidamente, esattamente come un buon album power deve fare, basato su melodie sostanzialmente semplici, che cercano sempre di creare la tensione necessaria a giungere al classico ritornello da cantare a squarciagola come il genere richiede. Su queste, le già citate tastiere si occupano di ricamare arrangiamenti che mirano ad impreziosire il tutto. Da Crown of Steel a Cast Away tutto fila come deve, senza inciampi, passando in particolare per Never Say Goodbye, Nightmare e The Light in Your Eyes, da considerare come i pezzi meglio riusciti in assoluto. In generale è il tipico gusto italiano per il power a marchiare l'album, conferendogli una veste ben identificabile e fruibile che probabilmente lo farà apprezzare ai più.

Il problema di una realizzazione come questa non risiede tanto in particolari pecche o mancanze da parte di chi l’ha prodotta, ma piuttosto nelle limitazioni imposte dal settore d’appartenenza. Il discorso è vecchio è certamente infastidirà chi suona e/o ascolta power, tuttavia è un dato di fatto che inventarsi qualcosa di originale in grado di catturare l’attenzione è più difficile rispetto ad altri generi che possono contare su una carica di potenza maggiore e, già per questo, in grado di mascherare meglio i limiti imposti alla scrittura del brani. Crown of Steel è comunque un prodotto ben fatto, oltretutto opportunamente contenuto in otto tracce, consentendo così all’ascoltatore solo il minimo sindacale di appiglio per notare quanto sopra, al contrario di come quasi sempre accade al giorno d’oggi. Tuttavia non riesce ad andare oltre la sua raffinata eleganza, la buona prova strumentale ed alla sua facilità di presa sull’ascoltatore. A pensarci bene, tutto sommato non è nemmeno poco.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
38.68 su 32 voti [ VOTA]
HyperX
Mercoledì 2 Ottobre 2013, 21.27.19
8
Rapido e conciso. Il primo album, avevo 17 anni, mi piacque da morire e finii per adorare la voce di Wild Steel. Ora, con 33 primavere sulle spalle, in tutta onestà e con un po' di tristezza nel cuore, è fastidioso all'ascolto. Peccato che non possa più apprezzarlo, perchè sono sicuro che questo è un album di valore.
IO
Lunedì 30 Settembre 2013, 17.11.33
7
è un discone! ascoltato in anteprima come recensore. chi ama il power ben fatto non se ne pentirà!
Radamanthis
Lunedì 30 Settembre 2013, 13.14.36
6
Ok fatto...
Raven
Lunedì 30 Settembre 2013, 10.50.01
5
In quell'articolo, infatti, troverete tutte le risposte alle vostre domande. In particolare nel paragrafo IL MATERIALE NON CADE DAL CIELO. VI ricordo che questo spazio è dedicato alla discussione sulla recensione e sulla band oggetto della stessa. Poi abbiamo il forum per discutere di tutto, senza contare gli articoli e le altre pubblicazioni già dedicate a certi argomenti.
Lizard
Lunedì 30 Settembre 2013, 9.57.29
4
La risposta non polemica l'ha data Giasse nel terzo articolo della serie di articoli "Into the backdoor". Se vi fa piacere dare una lettura, è tutto lì.
Radamanthis
Lunedì 30 Settembre 2013, 0.13.01
3
A parte il discorso Shadow of steel, visto che siamo entrati in tema in base a cosa viene recensito o meno un disco? Lo chiedo per curiosità, evitate certe risposte che non c entrano nulla però perché la mia domanda non vuole essere polemica...xxx anche io ha questa curiosità e non ho visto polemica nel tuo post...
Lizard
Domenica 29 Settembre 2013, 15.04.48
2
xXx: ti rispondo io. A parte che sconosciuti non lo sono e hanno tutti i diritti di stare lì e anzi per una volta che esce un buon prodotto italiano, tutto ci aspetteremmo tranne che commenti del genere. Non volermene, capisco la buona fede, ma cascano veramente le braccia a volte, quando hai dedicato tempo ed energie ad una cosa e ti senti domandare in buona sostanza perché hai perso tempo a recensire una cosa piuttosto che un'altra. Comunque, per rispondere, potrei dirti che questo disco usciva prima di quello dei Masterplan o magari che semplicemente dovendo fare delle scelte abbiamo deciso di non recensirlo o altri diecimila motivi che nulla hanno a che fare con gli Shadows of Steel e il loro disco di ritorno all' attività discografica dopo anni.
xXx
Domenica 29 Settembre 2013, 13.50.52
1
@Raven. domanda forse scema ma spero che qualcuno mi risponda: perchè c'è la recensione di questo gruppo sconosciuto e ad esempio mancano recensioni recenti di band più blasonate (esempio Masterplan). Non ce l'ho con questi, ho solo colto l'occasione per capire come funziona...scusa l'OT
INFORMAZIONI
2013
Underground Symphony
Power
Tracklist
1. Crown of Steel
2. On the Waves of Time
3. Never Say Goodbye
4. Nightmare
5. The Light in Your Eyes
6. Outsider
7. Recall
8. Cast Away
Line Up
Wild Steel (Voce)
Andrè La Fisìc (Chitarra)
Yackson (Chitarra)
Ice Reaven (Chitarra)
Andrew Mc Pauls (Tastiere)
Steve Vawamas (Basso)
Frank Andiver (Batteria)
 
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