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19/02/21
THE DEAD DAISIES
LIVE CLUB - TREZZO SULL'ADDA (MI)
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Markonee - Club of Broken Hearts
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( 2653 letture )
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Verrebbe quasi da dire “nostalgia canaglia”, ma in questo caso lo si deve intendere nel miglior modo possibile. Il dolore del ritorno, una volta fatto partire Club of Broken Hearts, si trasforma in un enorme grazie rivolto a tutti quei musicisti che non si rassegnano alla fine degli 80s e che ancora oggi si impegnano anima e corpo per produrre degli epigoni di tutto rispetto. Del resto i Markonee non sono i primi sprovveduti strimpellatori che passano e, nonostante il terzo cambio dietro al microfono, si ripresentano più grintosi che mai. La casa discografica tedesca New Venture Music ci ha visto giusto nel volerli nelle proprie fila, perché la band del Belpaese è ormai un’istituzione tra quelle del nuovo millennio, e con questo nuovo album non solo si riconfermano un poker d’assi, ma riescono addirittura a dare una rinfrescata ad un genere che ormai se la viaggia sugli ‘anta.
Stefano Peresson e soci cominciano in medias res con Native European, una traccia veloce, granitica ed accattivante. In realtà si può notare già dall’opener che il mood di questo nuovo disco è un po’ più rabbioso dei due capitoli precedenti. Non che prima i cinque tricolori coverizzassero il Quartetto Cetra, ma in questa release c’è spazio anche per riff con le seconde abbassate e per un graffiato vocale da degenza al cortisone. Brani veloci e mid-tempo si alternano sapientemente lungo una tracklist studiata per tener viva l’attenzione dell’ascoltatore, e mentre i cori di Snake Charmed e di Angel, She Kept Me Alive sono un invito a partecipare, i palm muting della title-track rendono d’obbligo l’headbanging. La ballata Never Ever Loved Me fa molto Uriah Heep, e anche se è impreziosita da archi e fiati, la voce di Alessio Trapella, perfetta per le note alte dei pezzi più cattivi, non è del tutto a proprio agio nelle sonorità più pacate. I Say No (To The V Words) e Big Blue Iceberg non possono non accamparsi nel cervello, come del resto è difficile scordarsi di Rock City, un vero e proprio inno alla città di Bologna. L’unica pecca della scaletta è It’s 25, Beth!, non perché non sia una bella canzone, ma perché la strofa ricorda un po’ troppo Heaven Tonight del funambolico chitarrista svedese.
I Markonee hanno fatto di nuovo centro con questo Club of Broken Hearts. C’è poco da dire riguardo alla bravura dei musicisti, e anche il nuovo acquisto alla voce si è dimostrato all’altezza della fama della band. La produzione è curata e i suoni sono pieni e ben amalgamati. Un altro tassello va a prendere posto nel puzzle dell’orgoglio musicale italiano. Cosa aggiungere, se non: Bologna Rock City!
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2
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ho ma i che si gioca a poker con quelle carte li |
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1
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Ottima band e ottimo disco!Un bel 80 ci sta tutto! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Native European 2. I Say No (To the V Words) 3. Club of Broken Hearts 4. Piper Sniper 5. Never Ever Loved Me 6. Snake Charmed 7. Angel, She Kept Me Alive 8. Big Blue Iceberg 9. Rock City 10. Shaked ‘n’ Stirred 11. It’s 25, Beth! 12. J.E.S.U.S.
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Line Up
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Alessio Trapella (Voce) Stefano Peresson (Chitarra, Tastiere) Carlo Bevilacqua (Chitarra) Luigi “JJ” Frati (Basso) Ivano Zanotti (Batteria)
Musicisti Ospiti:
Alessandro Cosentino (Archi nella traccia 5) Germano Giusti (Fiati nella traccia 5) Michele Luppi (Pianoforte nella traccia 5)
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