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24/04/24
KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)
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( 4587 letture )
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C'è chi dice: "non c'è due senza tre"...
Il 2005 si è chiuso con un album molto atteso dai fruitori del panorama prog/power, ovvero la terza release dei transalpini Adagio. Infatti son passati quasi tre anni dal precedente e acclamato Underword, full-leght che permise al combo france di ritagliarsi una certa notorietà nella scena mondiale, caratterizzati da un sound simfonico e arioso, parente stretto di quanto proposto dai celeberrimi Symphony X.
Dominate, questo il titolo della nuova fatica, si presenta sin dal primo ascolto come un prodotto a tratti diverso e spiazzante. In primis va annoverata la dipartita del singer David Readman, a favore del brasiliano Gustavo Monsanto; sempre dal comparto vocale va segnalata la singolare presenza di alcuni splash di growling, frutto dell'ugola di Stephan Forte. Difatti la proposta musicale segna una leggera flessione verso tonalità più dure e oscure, comunque restando ancorata ad un contesto power/progressive che sin quì ha etichettato la carriera della band. Basta ascoltare la opener Fire Forever e la successiva title track, per capire come la struttura sia saldata a geometrie Neo-Classiche, tra fraseggi vertiginosi di key e una chitarra shred, veloce e pulita. In Terror Jungle, tra passaggi che ricordano molto la cratura di Micheal Romeo e inasprimenti delle lyrics, prende corpo la nuova creatura degli Adagio. Per cui nelle successive Children of the Dead Lake e R’lyeh the Dead, quasi non stupiscono l'altalena di suoni power, qua e là induriti da un grow di dubbia fattura.
Infatti l'album scivola sino alla conclusione, lasciandomi la sensazione di un prodotto riuscito a metà: se da un lato è evidante, e aggiungerei apprezzabile, la volonta della line-up di sperimentare nuove soluzioni, d'altro canto è altrettanto palese come alcune scelte siano assolutamente fini a se stesse e finiscano inevitabilmente per convergere verso i clicè del genere, dal quale pare gli Adagio vogliano elevarsi, ma senza successo. Ho trovato la stessa cover di Fame assolutamente evitabile perchè troppo simile all'originale per risultare interessante. Non è certo bastata la prova impeccabileda, da un punto di vista formale, di Forte e di Codfert per farmi sentire questo Dominate coinvolgente e ispirato. Appunto, ciò non toglie, che il prodotto sia di discreta fattura, ma visto i precedenti e le potenzialità della band, suona in definitiva come un deludente mezzo passo falso.
..."due senza tre!"
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5
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Inferiore a Underworld ma assolutmante valido, voto 85, il voto del recensore e quello dei lettori è ingiusto. riascoltandolo dopo tanti anni confermo che è strafigo come pochi se ne sentono oggi. |
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4
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Album sottovalutatissimo di una banda sottovalutatissima, è davvero strano che sti francesi non abbiano fatto il botto. I loro capolavori restano Sanctus Ignis e sopratutto Underworld, ma anche questo non scherza. Tecnica ad altissimi livelli, buon songwriting per un powerprog sempre più dark rispetto ai precedenti ma abbastanza originale e non scontato come tanto piattume che circola oggi. Comprai questo disco appena uscito e all\'epoca non lo gustai più di tanto ma riascoltato attentamente dopo quasi un decennio devo ammettere che è un album che lascia il segno. |
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3
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mah...sinceramente rispetto ad underworld e sanctus ignis è un grandissimo passo indietro...se lo si vede in base alla media dei dischi che esce ogni giorno, è invece un album discreto/buono, suonato da gente estremamente competente ma che stavolta è abbastanza povera di idee. Pessimo il growl di Fortè e eccessivamente ridontanti gli inserti tastieristici stile DUSK AND HER EMBRACE... |
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2
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Lavoro pregevole e interessante ma purtroppo non all'altezza dei primi due, il carisma espressivo del gruppo c'è ancora ma mancano le raffinatezze che facevano di Underworld un capolavoro. In particolare si sente la mancanza del precedente batterista. voto 76 |
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1
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ho adorato gli adagio dal giorno in cui li ho scoperti e ho atteso questo disco con grande trepidazione aspettandomi una sorta di lavora sulla falsa riga del precedente: ma così non è stato. dominate si presenta davvero più potente e oscuro con inserti di growl/scream ke risultano nuovi per la band ma rivelano le influenze musicali del grande fortè. la ballad è semplicemente meravigliosa e molto evocativa, mentre i picchi più alti li raggiungono canzoni come arcanas tenebras e fire forever. dopo il precedente capolavoro era difficile aspettarsi di meglio e infatti per il momento non ci sono grandi segnali di miglioramento, ma è ancora presto! è piuttosto una vergogna che un gruppo come questo sia stato completamente ignorato dalle testate giornalistiche (anke online) del nostro paese: anke per questo, dominate in italia è ancora introvabile.. qualcuno dovrebbe svegliarsi di fronte a gruppi simili e non continuare a idolatrare i soliti "noti". |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fire Forever 2. Arcanas Tenebrae/Dominate 3. Terror Jungle 4. Children Of The Dead Lake 5. R’Lyeh The Dead 6. The Darkitecht 7. Kissing The Crow 8. Fame 9. Undying (Bonus Japan)
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Line Up
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- Gus Monsanto (vocals) - Stéphan Forté (guitars, piano) - Franck Hermany (bass) - Eric Lebailly (drums) - Kevin Codfert (keyboards) Link & Contatti:Adagio @MyspaceAdagio @OfficialSite
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RECENSIONI |
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