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Ah, i casi della vita; ti danni l'anima per imparare a suonare la chitarra e poi ti ritrovi a cantare dietro un microfono. In entrambi i casi, raggiungi l'obiettivo e crei musica grandiosa. Non solo, apri la strada al successo di tanti altri, che poi assurgeranno a modelli per altri ancora, scolpendo indelebilmente il tuo nome nella storia della nostra musica. I pi attenti avranno gi capito che stiamo parlando del buon vecchio Mikael Stanne, ex-cantante degli In Flames, che dopo questa breve esperienza abbandon la sei corde dei suoi Dark Tranquillity per rilevare il microfono lasciato vacante da Andres Fridn, il quale a sua volta entr in pianta stabile negli In Flames, in un veloce scambio di band. noto poi a tutti come andarono le cose. Insomma, piccoli movimenti che porteranno ad un grande periodo di sonorit fiammeggianti e melodiose.
Lunar Strain un embrione grezzo, anche per via della produzione imperfetta, viatico emblematico di quelli che saranno gli album futuri della band ed in questo risiede tutto il suo fascino, in concomitanza con la straripante melodia e la ferocia insita nelle dieci tracce del disco. Le chitarre del duo Ljungstrm/Naslund sono macigni ricoperti di velluto, pugni devastanti raccolti in dolcissime carezze, mentre la decantata voce di Stanne si inerpica acida e tagliente, come da divenuta tradizione, angosciata, oscura sebbene maestosa ed ariosa allo stesso tempo. Ma anche la sezione ritmica di Strmblad e Larsson non da meno rispetto alla qualit espressa dai tre compagni di viaggio, creando un tappeto sonoro sul quale possibile esprimere al meglio tutto il talento degli artisti. Ma per il loro esordio gli In Flames vogliono di pi ed inseriscono strumenti apparentemente lontani dal death metal, amalgamando violini, viola e tastiere, oltre ad una candida voce femminile, aumentando la viva unicit della loro neonata proposta.
Ecco quindi che sorgono capolavori quali Behind Space, potente opener che irride tutti gli ascoltatori con il suo geniale stacco finale, passando per la malinconica e granitica title-track e per i citati violini in Starforsaken, che aprono la strada alla devastante scarica di puro metallo seguente. Se Dreamscape mette in mostra le capacit di songwriting dei nostri, alle prese con una traccia strumentale travolgente, le due perle intitolate Everlost le risaltano ancor di pi, con una struggente prima parte ed una seconda quasi romantica, con la presenza della bella melodia di Jennica Johansson e delle chitarre, spogliate della furiosa distorsione, ma non per questo meno vibranti ed emozionanti. L'aria di Hrgalten fonde la sua dolce essenza folk alla malinconia che permea il disco degli svedesi, che ripartono con la feroce auto-intitolata In Flames, per poi lanciarsi nella furia da pogo di Upon an Oaken Throne e chiudendo il tutto con la cadenzata Clad In Shadow.
Stop, non c' veramente pi nulla da aggiungere. Se qualcuno si aspettava una disamina chilometrica ed esaustiva di ogni pi piccola nota di questo incredibile album, evidentemente si sbagliava di grosso. Qui non c' nulla pi da scrivere o esaminare; non resta che ascoltare questa pietra miliare.
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Veramente un grande lavoro, per me vale almeno 90. |
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sembra una copertina dei Praying Mantis |
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Un album, a parte un paio di pezzi molto belli, assolutamente mediocre. A quel tempo dalla Svezia ne uscivano a decine di album death/black melodico molto migliori di questo. Ovviamente viene incensato da molti solo perch il primo della discografia e fa figo dirlo. Hanno fatto molto molto meglio dopo, gi a partire da Subterranean. |
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Bellissimo insieme a The Jester race e Whoracle il mio preferito degli in flames e pensare che quando lo ho ascoltato la prima volta non mi piaceva |
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@Ste: Lunar strain ha la grande capacit di poter essere ascoltato allo sfinimento senza mai stancare.. almeno una volta alla settimana mi capita nel lettore della macchina! |
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Ho passato le notti ad ascoltarlo da quasi un anno a questa parte, prima non conoscevo gli In Flames. Un disco che ha tutto e non ha da invidiare un bel niente ai suoi sucessori. E' estrememente vario si va dal pi bei esempi di Swedish death metal ad inflessioni notture crepuscolari come in Everlost (Part II) a brani folk assolutamente ammalianti Hrgalten. La presenza incredibile di riff cos vari e originali rende il disco estremamente vario. In Flames una delle canzone che preferisco del gruppo, ma -in definitiva- vogliamo parlare di Behind Space che la canzone simbolo dello Swedish Death Metal? |
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capolavoro del death di stampo svedese, forse addirittura migliore della successiva pietra miliare the jester race che li fece conoscere al grande pubblico |
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Il migliore degli In Flames. Acerbi? No, non credo. Forse solo la produzione un po' al risparmio, ma i primi album di In Flames e Dark Tranq. sono stati i pi innovativi in assoluto, e per questo capolavori. Tra i sequel il mio prefierito The Gallery dei D.T. |
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@max sia lunar strain che skydancer e anche the red in sthe sky is ours son da considerare secondo me episodi a parte di tutti quanti i gruppi..da una parte troppo acerbi ma per quello ancor pi innovativi.. |
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Bel disco ma secondo me erano ancor aun filino acerbi, il loro top (mai superato...) stata la coppia Subterranean-The Jester Race, per me il massimo in ambito death melodico, ancora meglio di The gallery dei loro soci Dark Tranquillity... |
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Andrea, che disco Whocale? ha ha.... |
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@gyroscope.. condivil... per me whocale sar sempre il loro capolavoro.. piccoli dettagli che a mio gusto(anche se non dovrei)lo mettono sopra sia colony che clayman... |
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@luca..mi spiace ma secondo me whoracle resta tra i loro capolavori.. sostanzialmente finch glenn e johan furono nel gruppo e bjorn ancora relegato alla batteria |
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Grandissimo disco... il primo tassello di 3 capolavori.. poi la morte degli In Flames |
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concordo col voto dei lettori (93) ca-po-la-vo-ro! |
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Mass, se scherza  |
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Mica era una 'protesta', solo una considerazione XD |
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Oh adesso abbiamo fatto questa, per il momento godetevela, il resto arriver  |
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Quotissimo enry, Subterranean per importanza storica e qualit merita assolutamentenuna recensione.  |
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No, manca Subterranean che sar anche un EP di 5 brani ma merita una rece a parte per me. |
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Oh, finalmente tutti gli album degni di nota(leggasi "fino a Clayman") degli In Flames hanno avuto la loro recensione! (Devo dire per che la disamina chilometrica su quest'album non mi sarebbe affatto dispiaciuta, del resto se la merita assolutamente vista la sua bellezza...) |
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io che ho tenuto duro fino a sense of purpose (che continua tuttora a piacermi molto), non posso che amare alla follia questo "Lunar Strain" ed il fratellino "Subterranean"...il melodic death passa anche da qui |
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Bel disco anche se gli ho sempre preferito altri 4/5 della band. Voto 80 |
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il primo tassello di una discografia perfetta fino a Whoracle incluso.. perfette anche le vocals di Stanne e le melodie di violini come in starforsaken e hargalaten; forse l'unico calo upon an oaken throne |
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ps. la cosiddetta "produzione grezza" un valore aggiunto peace! |
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Capolavoro assoluto che ho letteralmente consumato ai tempi, forse in assoluto il loro lavoro pi bello, assieme a The Jester Race. Questi erano gli In Flames, quelli veri. |
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non critichiamo gli in flames perch whoracle non scherza mica anzi spacca di brutto ''bellissimo'' |
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Bellissimo, null'altro da dire. |
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fondamentale. giusto preludio al capolavoro jester race. bei tempi |
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Bei tempi andati... triste leggere di questi capolavori - e ascoltarli - sapendo la monnezza che esce oggigiorno sotto questo moniker. Giusto il voto, per quello che insieme a JR e Sub. rimane il tritico perfetto degli In Flames, quelli VERI. |
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3
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Grande disco, un pelo sotto solo alla coppia Subterranean/The Jester Race. |
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Pietra miliare, hai detto bene. Confermo il voto! |
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Sono daccordo su tutto. Ora per bisogna anche parlare di Subterranean... |
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