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MAXIMUM FESTIVAL 2024 (day 1)
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Tempesta - Scusate per il Sangue
( 2103 letture )
Attivi dal remoto 1992 e provenienti dalla provincia goriziana, i Tempesta sfornano il terzo full length della loro carriera, Scusate per il Sangue, a tredici anni dal debutto ufficiale e a diciotto dal primo omonimo demo. L’album si avvale di un lavoro di mastering avvenuto presso gli Spectre Studios di Washington e viene pubblicato dalla britannica UK Division Records; interessanti sono i temi lirici toccati negli undici brani in scaletta, dedicati ad argomenti scottanti e di critica politica, sociale e religiosa. Stranamente, quando c’è da difendere a spada tratta l’underground italiano - che sa difendersi benissimo da solo - molti critici dell’ultima ora tendono a sperperare kilobyte in considerazioni poco attinenti alla realtà: è così possibile leggere di un difficile rapporto tra metal e testi importanti, come se in questo genere si parlasse soltanto di dragoni e castelli. Il fatto che i Tempesta parlino della cruda realtà è elogiabile, ma non significa che bisogna nascondere sotto lo zerbino che anche band epocali come Metallica, Slayer, Megadeth, Anthrax, Death o Kreator hanno sempre utilizzato le parole oltre alle chitarre, per puntare il dito contro le ingiustizie ed i paradossi della società moderna. Per cui, tanto per iniziare, andiamoci piano con le mitizzazioni gratuite che impazzano dopo aver sentito una bella canzone in italiano, perché basta andarsi a leggere qualsiasi testo delle band sopracitate per accorgersi che il realismo nel metal non è una pratica così rara.

Coraggiosa è, in ogni caso, la scelta di optare per l’idioma nostrano da parte della band di Grado: questa mossa si rivela azzeccata solo in parte, ovvero finché ci permette di apprezzare i testi maturi ed impegnati dei Nostri. Per il resto, lo spessore melodico che emerge dalle vocals in italiano non è qui significativo, perché strofe e ritornelli non possiedono una forma incisiva e riconoscibile, suonano troppo simili di pezzo in pezzo e peccano pure in aggressività, limitandosi ad un tono sarcastico eccessivamente evocativo, talvolta quasi più azzeccato per un contesto ska-punk piuttosto che metal (Idiocracy, Mentre Tu Dormi). Musicalmente siamo al cospetto di un heavy metal lineare e con leggere venature thrashy, non troppo tirato, caratterizzato da riff discreti, qualche assolo soddisfacente (Non Siamo Numeri è forse la canzone più riuscita dal punto di vista strumentale), ma, nel complesso, nessuna idea davvero eccellente. È dunque difficile menzionare una traccia che si elevi rispetto alle altre, perché, per quanto il tutto sia assemblato con cognizione di causa e buon gusto, rimane costante il tallone d’Achille rappresentato dalla voce di Fulvio Sain, che poco piace tanto dal punto di vista delle melodie - come detto - quanto per la timbrica in sé e per sé. Il drumming è costante e ordinato, abbinato ad un riffato forse troppo melodico, che lascia poco spazio alla velocità; ne guadagna la melodia, esaltata in più che valide sezioni strumentali, con brani come la titletrack, La Legge È Uguale per Tutti, Imperi di Sabbia o Radici nel Cemento a rappresentare lo zoccolo duro della tracklist.

Purtroppo la varietà non abbonda di brano in brano e la voce tende a distogliere l’attenzione dalle pure parti strumentali, che restano soltanto discrete senza mai esplodere la scintilla vincente. Un vero peccato, perché il peso specifico rappresentato dalle liriche del terzetto tricolore meriterebbe un miglior contraltare sonoro. Al di là di questo, Scusate per il Sangue non è un brutto lavoro, merita qualche ascolto se non altro come gesto di rispetto nei confronti di una band che si impegna non solo con gli strumenti, ma anche con la penna, e che si fa il cosiddetto “mazzo” da un bel po’ di tempo. Attenzione, però, a non enfatizzare troppo questo album - come accade in giro per la rete - “soltanto” per i suoi testi coraggiosi: a conti fatti deve essere la musica a mantenere il ruolo primario, prima ancora delle parole.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
76 su 3 voti [ VOTA]
Danny Boy
Mercoledì 16 Ottobre 2013, 21.56.07
5
...massì poi questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Un bel testo accompagnato da peti, se mi trasmette emozione va benissimo così....chissene di tutte le parole sulla musica e il primato di qualsivoglia. L'importante è che trasmetta qualcosa e che qualcuno lo percepisca come emozionante. Il resto sono pippe mentali. Detto questo mi spiace di cuore infierire su un gruppo che è pure dalle mie parti e che sono sicuro si è sbattuto da matti per arrivare fino a questo cd...però di emozioni in questo prodotto musicale ce ne sono ben poche.
roberto
Mercoledì 16 Ottobre 2013, 19.22.20
4
visti varie volte dalle mie parti..mai piaciuti...
the Thrasher
Mercoledì 16 Ottobre 2013, 18.33.04
3
@Danny Boy: però anche io posso scrivere un testo stupendo e ricco di significati ma se provo a musicarlo con una chitarra mi chiedereanno pietà anche i muri! questo è un esempio drastico, ma tra una band con testi meravigliosi/musica scadente ed una che fa buona musica ma che non dice niente di speciale io propendo per la seconda.. il binomio di queste due cose rappresenterebbe la perfezione, ma difficilmente mi metterei ad ascoltare assiduamente una band che musicalmente non mi piace soltanto perchè ne apprezzo le parole...
Danny Boy
Mercoledì 16 Ottobre 2013, 15.54.48
2
Non credo sia vero che la musica debba mantenere un suo primato. Testi e musica hanno pari dignità. Sono due gambe di uno stesso tavolo che in alcuni casi può benissimo stare in piedi con una sola gamba. Detto questo musicalmente e liricamente i Tempesta non dicono nulla di nuovo rispetto a quanto detto dai più mediocri gruppi del genere già 20 anni fa. Figuriamoci quanto possono essere interessanti oggi. Lode a loro, questo si, per la tenacia e per la lunga militanza....non facile di certo.
Radamanthis
Mercoledì 16 Ottobre 2013, 14.26.33
1
Canzone n. 7: eresia pura: vedasi il Silvio....
INFORMAZIONI
2013
UK Division / Andromeda
Heavy
Tracklist
1. Crollerà il Cielo
2. Scusate per il Sangue
3. Idiocracy
4. Imperi di Sabbia
5. I Cani del Padrone
6. La Paura del Diverso
7. La Legge È Uguale per Tutti
8. Non Siamo Numeri
9. Radici nel Cemento
10. Mentre Tu Dormi
11. Sparami sul Viso
Line Up
Fulvio Sain (Chitarra, Voce)
Carlo Rota (Basso)
Alessandro Longo (Batteria)
 
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