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David Reece - Compromise
( 1177 letture )
La via dell'hard rock è lastricata di cadaveri artistici, deceduti perlopiù a metà degli anni 90. Ad ucciderli, a seconda di come vogliate vedere la questione, lo spostamento d'interesse delle case discografiche verso il grunge o l'incapacità degli artisti in questione di resistere al vento contrario. Non è questa la sede per approfondire sociologicamente questo tema, sta di fatto che molti di quei cadaveri si sono rivelati in realtà zombies pronti a risorgere a distanza di anni, riproponendosi sulla scena non appena i tempi fossero stati più propizi. Che ciò dipenda da vera passione mai sopita, da semplice calcolo opportunistico, od ancora da una combinazione dei due fattori è materia da affrontare altrove. Quel che qui ci importa è che ci troviamo nuovamente di fronte ad uno di questi ritorni, quello di David Reece. Venuto alla ribalta per la sua partecipazione ad Eat the Heat degli Accept, poi per il lavoro con i Bangalore Choir, per proseguire con Sircle of Silence e Stream, prima di sparire per le ragioni di cui sopra, il nostro piazza nel 2008 l'improvviso ritorno con i Gipsy Rose. Poi un album solista di discreta fattura come Universal Language, il seguente ritorno anche dei Bangalore Choir, un album a due con Martin Kronlund dei Gipsy Rose, ed infine il presente Compromise. Forte delle collaborazioni di Jack Frost alle chitarre (Metalium, Savatage, 7 Witches), di Ronnie Parkes al basso (7 Witches), di Paul Morris alle tastiere (Doro, Rainbow), della partecipazione di Andy Susemihl e Christian Tolle, senza contare la presenza di Martin Kronlund e Joey Vera (Armoured Saint) al banco mixer, il nostro confeziona un disco che mi costringe ancora una volta ad usare un termine del quale -mi rendo conto- sto letteralmente abusando in questo periodo: professionale.

Compromise è un lavoro con tutti e due i piedi saldamente piantati negli anni 80 e, soprattutto, senza alcuna intenzione di guardare avanti e/o considerare quanto accaduto in seguito, se non per qualche accorgimento in fase produttiva. Il suono è infatti tirato, duro per la maggior parte del tempo, cogliendo un risultato finale in linea col personaggio e con le aspettative. Per ciò che attiene invece al songwriting ed alla perizia strumentale, considerata normale la seconda visti i personaggi coinvolti, il primo è quanto di più piacevolmente scontato possa essere concepito da mente di rocker. Dall'inizio alla fine, Compromise è una continua citazione del lavoro delle migliori band hard rock del passato, con Reece a far da cicerone col suo bel timbro blues rock perfettamente adatto alla bisogna. In particolare è l'opener Disaster a segnalarsi come particolarmente graffiante, mentre a poca distanza seguono End Of It All, Along For The Ride e All Roads Lead To War. La consuetissima ballad Someone Beautiful, invece, pur formalmente "giusta", è decisamente di maniera come solo una ballad hard rock può essere. Sufficientemente riuscita Fortunate Son, cover dei Creedence Clearwater Revival resa più adatta alle corde del cantante, mentre decisamente da rotazione continua in radio è Where My Heart Belongs; di livello medio il resto della tracklist. Da notare che il press-kit fornito dalla casa discografica non riporta il nome di alcun drummer, ne consegue che le parti di batteria potrebbero essere opera di una drum-machine.

Il ritorno di David Reece è divertente, cazzuto in rapporto al genere suonato e mostra un artista ancora nel pieno possesso delle sue qualità vocali, voglioso di proporre la musica che ama. Il limite di questo tipo di approccio è, tanto per cambiare, sempre lo stesso: la totale assenza di sorpresa, l'assoluta prevedibilità di ogni passaggio, la conseguente mancanza di eccitazione durante l'ascolto. E' colpa di Reece? Probabilmente no, o forse in parte, o più ancora del genere in cui la sua musica ricade. Se però cercate un prodotto rassicurante, che non presenti alcuna difficoltà di decodificazione e serva da amichevole accompagnatore durante i momenti più tediosi della giornata, Compromise può fare al caso vostro. E' solo questione di stabilire le proprie priorità.



VOTO RECENSORE
66
VOTO LETTORI
33 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2013
AOR Heaven Records
Hard Rock
Tracklist
1. Disaster
2. End Of It All
3. Fortunate Son
4. Someone Beautiful
5. Along For The Ride
6. Coast To Coast
7. All Roads Lead To War
8. Where My Heart Belongs
9. Everything To Everyone
10. Evil Never Dies
11. Treasure Hunter
Line Up
David Reece (Voce)
Jack Frost (Chitarra)
Kelly Peterson (Chitarra)
Paul Morris (Tastiere)
Ronnie Parkes (Basso)

Musicisti Ospiti
Andy Susemihl (Chitarra)
Christian Tolle (Chitarra)
 
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