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19/02/21
THE DEAD DAISIES
LIVE CLUB - TREZZO SULL'ADDA (MI)
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Thy Gate Beyond - Enemy at the Gates
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( 1110 letture )
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Con Enemy at the Gates, i Thy Gate Beyond festeggiano i dieci anni dall’esordio discografico (The Power to Thrash, 2003) e realizzano il loro terzo full length ufficiale. La band di Pescara, che ha all’attivo anche tre demo, si rivelerà purtroppo non ancora pronta al salto di qualità, come vedremo di qui a poco. Nonostante propongano un thrash di grande slancio, veemente ed iper-adrenalinico, i quattro abruzzesi non sembrano all’altezza della situazione, a causa di una prova vocale inappropriata, stridente, assolutamente fuori luogo e ai limiti della sopportazione. I pezzi esibiti possiedono un profilo rozzo, un drumming martellante ed un chitarrismo spigoloso, che sa di già sentito (e parecchio) ma appare comunque passabile; l’esatto contrario, dunque, di quanto accade con la voce, che va ad inficiare l’intera produzione. La band non conosce compromessi melodici, né avanza refrain vocali particolarmente marcati; il loro é un continuo picchiare sugli strumenti, cosa che in diversi frangenti apparirebbe pure eccitante, non fosse per la menzionata prova del singer Simone Flammini.
Canzoni sufficienti come The Blade in My Flesh fanno addirittura scapocciare, azzeccatissime per un pogo sregolato e senza fronzoli (Back from Thy Gate Beyond), prodotte in maniera leggermente ruvida (cosa che peraltro non è nemmeno troppo negativa, visto il genere proposto) e forse volutamente contraddistinte da quella timbrica vocale tanto particolare, quasi trasfigurata dalla dissonanza. Non fosse stato per questa caratteristica il dischetto sarebbe stato passabile, ma non si può -purtroppo- soprassedere di fronte a tali lacune.
Brani quali Enemy at the Gates, For Whom the Storms Evoke o My Brain Is Dead... Reactivate It’s Too Late sono eloquenti, in tal senso; peraltro, nella seconda parte della scaletta viene meno anche la già poca qualità dei riffs, che perdono il proprio tiro e finiscono col rendere non troppo dissimili le varie canzoni. Ne emerge un’accozzaglia thrash di bassa lega, con ritmiche identiche ripetute con accanimento quasi irritante. Dischetto bocciato senza alcuna attenuante, anche se dispiace per l’impegno comunque innegabile profuso dalla band.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. 1942 2. Enemy at the Gates 3. The Blade in My Flesh 4. Back from Thy Gate Beyond 5. For Whom the Storms Evoke 6. My Brain Is Dead... Reactivate It’s Too Late 7. Under Iron Skies 8. The Coulprit Chaos 9. Horror Paradise 10. Para Bellum
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Line Up
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Simone Flammini (Voce) Guido DíAgostino (Chitarra) Fabrizio Carota (Basso) Matteo Giancristofaro (Batteria)
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RECENSIONI |
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