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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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( 1394 letture )
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Realtà molto accreditata nel circuito underground nostrano, i milanesi Ruler debuttano nel 2012 con Evil Nightmares, un piccolo omaggio alla New Wave of British Heavy Metal. Il riffing affilato e vivace che anima il platter, infatti, non può che riportare alla mente entità come i primi Iron Maiden, quelli scanzonati e con Di’Anno al microfono. I pezzi dei Ruler sono lineari ed energici, ricchi di riff e stacchi proprio come quelli del combo inglese e dei suoi compagni di trincea dell’epoca e questo è il merito più importante ascrivibile all’act meneghino; un drumming energico e ben variegato completa l’operato dell’ascia principale, dando una spinta ulteriore al complesso.
La voce di Daniele Valentini -che pure, a sua volta, cerca il recupero di sonorità ottantiane tanto nella forma dei refrain quanto nel tono, pulito e melodico- è invece il limite maggiore del quartetto: troppo spesso il vocalist ricerca note acute senza soluzione di continuità, appiattendo la sua performance e risultando a tratti persino irritante (Sutjeska). Sarebbe stato un disco molto più accattivante con una prova vocale più duttile e varia e questo è uno spigolo su cui la band tricolore potrebbe lavorare in vista dell’immediato futuro. In primo piano c’è sempre la melodia: per quanto il profilo dei brani non sia trascendentale, è ammirevole la dedizione con la quale vengono riproposte pari pari le atmosfere ottantiane. Si tratta di un lavoro decisamente guitar-oriented, con un’attenzione prominente concentrata su melodie e trame imbastite dalla sei corde di Mattia Baldoni, bravo a incastrare parecchi riff validi in uno stesso pezzo. Passando ad una breve disamina delle singole composizioni, Mayday o Sutjeska ben esibiscono il riffing intenso e trascinante dei Nostri, mentre We Rule the Night è un saggio della capacità di stupire attraverso cambi di registro. La canzone si apre infatti su frizzanti coordinate hard rock, per poi dirompere in una ruspante cavalcata speed metal, colorata da belle melodie chitarristiche (similmente a quanto accade con Highway Blues). Si susseguono tracce tese, assoli al fulmicotone e ritmi incalzanti (come nel caso della rapidissima titletrack) ed episodi più ragionati quali la mid-ballad Alone, che sfocia in un inasprimento considerevole nella sua parte centrale (à la Remember Tomorrow). La volontà di emulazione è esibita senza pudore alcuno, anzi, i quattro lombardi cercano a tutti i costi di somigliare ai propri beniamini, senza mettere troppi ingredienti personali nella pietanza. In ogni caso, emerge sempre un buon lavoro melodico nel riffato (Limpieza de Sangre), cosa che rende gradevole e fluido l’incedere dei quarantadue minuti di musica propostici.
Difficile individuare canzoni-simbolo in una scaletta omogenea e comunque priva di episodi clamorosi. A conti fatti, non c’è un ritornello che si stampa nella mente, né un riff capace di fare la differenza, ma soltanto una media di brani discreti, orecchiabili, ma senza pretese considerevoli. L’ascolto è piacevole, ma alla fine cosa rimane? Poco. Evil Nightmares scorre via velocemente e senza lasciare segni particolari in un mercato saturo come non mai. Disco che piacerà di sicuro ai fan della prima ora della Vergine di Ferro, ma anche a chi apprezza la riproposizione contestuale dei contemporanei Enforcer e di tutti i loro simili.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro (A Duty Dance with Death) 2. Mayday 3. We Rule the Night 4. Evil Nightmares 5. Limpieza de Sangre 6. Alone 7. Highway Blues 8. Sutjeska 9. No Hope
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Line Up
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Daniele “DFV” Valentini (Voce) Mattia Baldoni (Chitarra) Paolo Pontiggia (Basso) Rosario Alcaro (Batteria)
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