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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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( 2988 letture )
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Direttamente da Roma ritornano i Vidharr, uno dei tanti progetti della musicista Serena Mastracco, in arte Moerke. Chi ha una buona memoria si ricorderà di loro per Eclipse (2009), debutto sicuramente di qualità ma ancora legato ai classici cliché del black metal. Ora la situazione è radicalmente cambiata: le "menti" del gruppo si sono ridotte a due e Andras, il quale ricopriva precedentemente il ruolo di bassista, si ritrova dietro al microfono con risultati veramente notevoli. Il tutto è stato registrato e masterizzato presso gli ormai famosi 16th Cellar Studio, tranne la batteria, suonata per l'occasione da Atum (Malfeitor, Divine Codex e tanti altri) presso i Wolf Recording Studio. Come al solito, artwork e layout sono opera di Moerke: anche in questo caso il comparto grafico si dimostra azzeccato e coerente con quanto verrà raccontato e suonato all'interno dell’album. I testi sono costituiti principalmente da tematiche di natura esistenziale oppure ruotano attorno al concetto di nichilismo; proprio quest’ultimo argomento crea l'ossatura di Cryo, un disco che oltre a colpire musicalmente riesce a tenere stretto l'ascoltatore anche sotto l'aspetto lirico.
Il sound si rivela molto soddisfacente sin dalla prima traccia, mostrando come la produzione sia ben curata e come tutti i suoni siano ben bilanciati. L’unico “dispiacere” riguardante Cryo è dato dal fatto che i Vidharr si siano dovuti rivolgere ad una label giapponese (per la precisione la Maa Productions) e non italiana, mettendo ulteriormente in luce il periodo di crisi (culturale, oltre che economica) che sta vivendo il nostro Paese; se si comincia anche a non voler produrre dischi di tale livello la situazione è tutt’altro che rosea. Ma, tralasciando certi argomenti, partiamo con l’opener, intitolata Void, un pezzo dal carattere black'n'roll costantemente supportato da gelidi riff melodici. Gli oltre otto minuti di brano non calano mai di tono tra pause, ripartenze, un melmoso accompagnamento di basso ed una serie di arrangiamenti particolarmente catchy che culminano in un monolite sonoro di altissimo livello. Ad arricchire le ottime Rust e Cryo ci pensano due citazioni provenienti dal mondo del cinema, rispettivamente contenute nei film “Il posto delle fragole” e “Il Settimo Sigillo”, entrambi capolavori marchiati Ingmar Bergman. All’interno di Rust la ritmica si fa più cadenzata e caratterialmente più legata al doom; mentre nella titletrack la melodia spadroneggia assieme alla voce pulita di Elisabetta Marchetti. In quest’ultima, la componente estrema si amalgama alla perfezione con quella melodica e, nei minuti finali, i Vidharr riescono a sorprendere con un inaspettato motivetto dal sapore blues, il quale diventa un azzeccato sottofondo per la seconda parte della traccia. Grazie a Bolide l'atmosfera si fa più impetuosa sotto i colpi di un black metal semplice, ma reso ancora più ricco e scorrevole da una serie di piccole particolarità sonore che contraddistinguono l'intero disco. La successiva Bacteria ritorna a calcare lidi ritmicamente più lenti, ma quello che rende questo pezzo il mio preferito di Cryo è il suo saper variare da momenti poco sostenuti e piuttosto classici ad altri costituiti da rapide incursioni melodiche; ciò che ho veramente apprezzato è la facilità con cui le varie note scorrono una dietro l'altra, continuando ascolto dopo ascolto ad emozionare e ad infondere una particolare carica nell'ascoltatore. I minuti conclusivi del cd si destreggiano tra Processed, altro pezzo assolutamente non banale e diverso dai precedenti, e per ultima Blank, piacevole tributo agli americani Eyehategod, una delle principali fonti d’ispirazione della band nostrana.
Senza ulteriori giri di parole: Cryo è un disco che merita assolutamente di essere ascoltato perché non ha nulla da invidiare a quanto è stato prodotto all’estero nell’arco del 2013. Questa è l’ulteriore conferma che il panorama estremo italiano continua a produrre opere di elevata qualità e soprattutto che la nostra “scena” si presenta molto varia e adatta ai diversi gusti di ognuno. Come recitano le ultime frasi stampate nel booklet: non è affatto un disco per tutti, ma sono necessari un minimo di apertura mentale e di voglia per capirlo ed apprezzarlo appieno. Congratulazioni ai Vidharr per questa piccola gemma musicale, personalmente reputo Cryo uno dei migliori album dello scorso anno. A voi l’ascolto.
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Ciao ragazzi, qualcuno saprebbe consigliarmi musica dello stesso genere? Grazie patonze |
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Grande disco! Alla fine l'hai recensito... Bravo, bella rece e son d'accordo pure con il voto. Grande passo avanti rispetto al precedente disco. Non un disco immediatissimo, ma nemmeno un disco troppo complesso, con le citazioni che immergono nell'atmosfera che i due hanno voluto creare e quindi decisamente azzeccate. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Void 2. Rust 3. Cryo 4. Bolide 5. Bacteria 6. Processed 7. Blank (Eyehategod cover)
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Line Up
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Andras (voce) Moerke (chitarra, voce)
Musicisti Ospiti: Elisabetta Marchetti (voce) Niccolò Tricarico (basso) Atum (batteria)
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