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Sorronia - Words of Silence
( 3122 letture )
Consentitemi di aprire la recensione con una buona dose di riflessioni e di frasi fatte che, per quanto noiose e sentite mille volte, purtroppo rimangono sempre molto attuali e continuano ad imprimersi sempre più a fondo nella roccia viva della storia della musica che tanto amiamo.
Ha senso nel 2013 (anno di uscita di questo esordio targato Sorronia), continuare ad insistere in puri esercizi di stile come la creazione e l'arrangiamento di un disco di symphonic metal molto classico e totalmente derivativo?
Molti vi potrebbero rispondere semplicemente di no, altri difenderebbero il genere a spada tratta da tutti quei metallari “true” chiusi di mente che continuano imperterriti a sentenziare che “non è musica per donne” o -più diplomaticamente- che ormai il genere ha dato tutto quello che poteva.
Sono modi di vedere la questione piuttosto estremi e che recano al loro interno un'infinità di contraddizioni, pregiudizi e talvolta ipocrisie.
Può essere che la verità si trovi nel mezzo: il metal oggi è anche questo, il symphonic ha avuto un'espansione enorme che ha saputo avvicinare ad un genere tanto bistrattato migliaia di fans di tutto il globo, grandi dischi sono stati prodotti, grandi cantanti si sono fatte conoscere da tutta la scena, ascendendo in taluni casi ad uno status di “rockstar” invidiabile e riconosciuto dai più.
Tutt'oggi continuano ad uscire opere molto valide, sia dei grandi gruppi che questo genere l'hanno creato, sia di giovani formazioni che riescono ad interpretarlo in maniera personale, mettendo del loro in un vortice di creatività che sembra non perdere vitalità o spinta anche dopo molti anni.
Dall'altra parte però per ogni buon disco pubblicato ne escono molti altri che vanno a tuffarsi -senza passare dal via- in un calderone anonimo di prodotti opachi e derivativi che riescono solo a dimostrare quanto certe vie e certi stilemi abbiano in parte perso il loro mordente e il loro impatto.
Purtroppo per loro gli ungheresi Sorronia fanno parte di questa seconda categoria, ma cerchiamo di capire il perché senza limitarci a sentenziare.

È abbastanza difficile individuare uno strumento guida o più preponderante sul resto dell'ensemble, come sempre c'è molta carne al fuoco e sono necessari alcuni ascolti per focalizzare e distinguere a dovere tutte le componenti del sound della band di Budapest, anche se alla fine risultano essere quelle tipiche del genere senza alcuna sorpresa.
Le chitarre di László Szabó svolgono una funzione prevalentemente ritmica, proponendo un riffing in power chords tutto sommato abbastanza scontato, per quanto ben amalgamato nell'insieme; le parti soliste iniziano ad essere già più complesse e tecnicamente impegnative, anche se di fatto i solos per quanto chiaramente suonati da un chitarrista competente non fanno gridare al miracolo per melodie e appaiono molto scolastici nella scelta delle scale utilizzate.
La sezione ritmica smuove di più le acque di questo Danubio decisamente troppo placido, grazie ad una prova del bassista László Ollós decisamente sopra le righe, le linee sono indovinate come anche la scelta dei suoni (ogni tanto tira fuori un leggero distorto che si fonde bene con il resto).
Più normale invece la prestazione del drummer Kristóf Vízi che accompagna adeguatamente la band ma tirando raramente fuori dei filler degni di nota o che catturino la nostra attenzione.
Come potrete immaginare, il tastierista István Biró fa moltissimo e concentra su di sé la responsabilità di sviluppare il grosso delle melodie, con arrangiamenti orchestrali maestosi ma purtroppo un po' asettici, sia per i suoni utilizzati (quasi tutti string ensemble e cori simulati) che per sensazione di già sentito che non ci abbandona per un secondo durante tutto il running time dell'album.
Arriviamo in sordina a parlare della giovanissima (classe '92) singer Anna Király, voce che per quanto già arrivata così presto in una band che ha già iniziato a suonare in giro per l'Europa (recente il tour di supporto a Tarja Turunen), ha ancora molta strada da fare per anche solo avvicinarsi ad un livello accettabile nella scena odierna: la sua esecuzione è estremamente piatta nell'interpretazione, sia a livello tecnico visto che sono praticamente assenti vibrati, passaggi in voce di testa, dimostrazioni di potenza vocale degne di nota o qualunque altra tecnica che possa farci pensare ad una preparazione particolare; sia a livello emotivo dato che appare poco “coinvolta” nel proprio cantato. Se a questo aggiungiamo un timbro anonimo e un'estensione parecchio limitata il cerchio si chiude malamente, lasciando come unico spiraglio di salvezza la giovane età e la poca esperienza.

La produzione è nella media, patinata ma non poi così tanto, si sente che il bilanciamento tra i molti strumenti è stato ben curato e che -come richiesto dal genere- sono stati leggermente privilegiati il lato orchestrale e la voce femminile, ma stranamente nessuno strumento è uscito con le ossa rotte dal mixaggio. Tradotto: per fortuna il basso si sente.
D'altro canto si poteva fare qualcosa di più per valorizzare i singoli suoni che appaiono -se presi separatamente- un po' spenti e forse mancanti di armoniche (soprattutto la cassa), punto che fa pensare ad una produzione professionale ma quasi del tutto in dominio digitale.

Che dire dunque per riassumere?
Come già detto in apertura e nel corso della recensione, Words of Silence è un disco anonimo che nulla aggiunge ad un certo tipo di symphonic sempre più ridondante ogni anno che passa.
Disco da buttare dunque?
Non proprio, si tratta pur sempre dell'esordio di un gruppo nato nemmeno due anni fa, probabilmente composto e registrato troppo in fretta sull'onda dell'entusiasmo.
Da parte di molti dei membri c'è molto mestiere e al di là di un'originalità prossima allo zero, analizzato il contesto non si può certo parlare di una disfatta su tutti i fronti.
Certe melodie per quanto non degne di entrare nella storia della musica sono ben concepite ed orecchiabili, le canzoni scorrono in modo relativamente liscio (complice anche la breve durata dell'album) e qualche refrain riesce ad attirare senza dubbio l'attenzione.
Tutto considerato dunque non è forse il caso di essere troppo cattivi nella valutazione, anche se è molto difficile salvare dall'insufficienza la band.
In futuro, quando certe giustificazioni non basteranno più: i Sorronia dovranno decisamente fare dei passi avanti in una direzione personale o la mediocrità e l'anonimato saranno dietro l'angolo ad attenderli.



VOTO RECENSORE
59
VOTO LETTORI
47.25 su 8 voti [ VOTA]
Er poliglotta
Mercoledì 29 Gennaio 2014, 2.23.07
36
Pe me cia raggione marquis, nun v'accollate co le recenzioni de dischi brutti, mettetece du righe e vaffanculo, spazzio a robba fica. A me i sorconia me fanno cagá a spruzzo, semmai sprekateve pe artra robba piu mejo
Absynthe
Lunedì 27 Gennaio 2014, 21.47.02
35
@Reel: si gioca, suvvia! AHAHAHAH! A proposito, devo correggermi di nuovo, a ben guardare: ho scritto incomprensibilmente "aprénez" che non esiste, in luogo di "apprenez". Va be', capitano a volte i qui pro quo o, come direbbe qualcun altro, i qui quo qua.
Reel
Lunedì 27 Gennaio 2014, 21.38.54
34
@Absynthe Sadico! Ora costringi il povero Marquis a copia/incollare tutto su Google Translate
Absynthe
Lunedì 27 Gennaio 2014, 21.09.30
33
Oh la la... Je voulais dire "difficultés", naturellement.
Absynthe
Lunedì 27 Gennaio 2014, 21.06.18
32
Mon cher Marquis de Frémont (oui, on l'écrit avec l'accent aigu), voulez-vous pardonner la déplaisante locution que j'ai utilisé dans le vingt-troisième post. Désolé... En tous cas, je vous en prie, aprénez une bonne fois pour toutes l'utilisation des accents français, du moment que vous désirez tellement d'écrire dans cette langue, et même si vous n'avez pas de clavier d'ordinateur français (savez-vous que tous les systèmes d'éxpoitation possèdent une table de symboles étrangers que vou pouvez utiliser lorsque vous avez des difficultès ?). C'était un plaisir. À bientôt !
Lizard
Lunedì 27 Gennaio 2014, 14.35.16
31
Temo che la malizia sia nell'occhio di chi guarda invece e le continue insinuazioni dimostrano solo quanto cattiva sia la fede di chi le sostiene. Ma continua pure, certi discorsi sono del tutto ininfluenti per noi.
Le Marquis de Fremont
Lunedì 27 Gennaio 2014, 14.24.42
30
Certo, Monsieur Absynthe, condivido anch'io la sua disamina. I motivi posso essere (o sono) quello che lei dice e per me, i Sorronia possono fare quello che vogliono, anche un disco tutto di "bip-bip". I Sorronia e anche altri, naturalmente!. Il punto è perché recensirli? Si possono segnalare in una rubricchetta da titolo "Bocciati" con due righe. Per me, sospetto che il brutto voto "attiri" letture e commenti e che sia una scelta "tattica". Io le recensioni le leggo tutte, quindi con me non funzione. Poi, per cortesia, non usi parolacce. Gli accenti li sbagliavo anche a scuola, si immagini ora con la tastiera italiana... Au revoir.
Room 101
Domenica 26 Gennaio 2014, 12.15.07
29
@Old Sad Man: è che io son del 91 XD quindi temo sia volontà di non sentirsi vecchi e restare aggrappati alla giovinezza che traspare - inutilmente come dici giustamente - dalla recensione!
Old Sad Man
Domenica 26 Gennaio 2014, 8.46.06
28
Piccola parentesi malinconica sull'età della cantante: lo so che quello che sto per dire ci farà sentire tutti molto vecchi, ma purtroppo quelli della classe '92 hanno già 22 anni Tarja ha registrato il primo album dei Nightwish a 20 anni e Simone Simons ne aveva 18 al primo degli Epica. So che è difficile da accettare ragazzi, ma stiamo invecchiando e una cantante del '92 purtroppo, non è poi così fuori dal range d'età, quest'anno i maggiorenni sono classe '96. Ora scusatemi, torno a guardare i cantieri in costruzione...
waste of air
Sabato 25 Gennaio 2014, 22.31.00
27
@Absynthe: bella disamina, condivido.
Absynthe
Sabato 25 Gennaio 2014, 14.21.06
26
In questa situazione, paradossale, appunto, a rimetterci è esclusivamente la qualità dell'arte che si produce, eccezion fatta per gli sparuti casi in cui dietro c'è davvero un progetto artistico coerente e genuino ma che, loro malgrado, corrono il rischio di non venire mai a galla. Insomma, l'inutilità imperversa e, dato che tutta l'arte è inutile (dunque utile), non c'è nulla di più dannoso d'un doppio inutile che s'annulla nel diventare utile (quindi inutile). Scriveva Nietzsche, nello Zarathustra (Gli Acquerelli - Giunti, 2006, è l'edizione in mio possesso): "Il fatto che sia concesso a tutti d'imparare a leggere, alla lunga non solo rovina lo scrivere, ma anche il pensare."
Absynthe
Sabato 25 Gennaio 2014, 14.18.06
25
La riflessione è che in un periodo di estrema omologazione e di democratizzazione in ambito artistico, in cui la separazione, in termini ontologici, tra artista e fruitore è stata azzerata dalla possibilità quasi ecumenica di attingere a risorse e mezzi per la realizzazione e la distribuzione del proprio "prodotto", vige un paradosso non da poco: da una parte, si ha la sensazione che tutti arrivino, bypassando la gavetta live, le demo, la rincorsa all'audizione e al contratto, allo status di "artista" (o brand), senza che vi sia la fisiologica selezione naturale; dall'altra, si ha una realtà, nella quale la selezione auspicata è indotta proprio dal mare di uscite che finisce per annullarle a vicenda.
Absynthe
Sabato 25 Gennaio 2014, 14.11.43
24
Viceversa, oggi, le band emergenti prendono una o, quando va bene, tre band (ma tutte rigorosamente simili dal punto di vista stilistico) per riproporne pedissequamente pregi e difetti; risultato: lo stesso moto che si riscontra in uno stagno (quando non pozzanghera!). Non c'è alcuna mira in tutto ciò, se non il desiderio sciocco e velleitario di poter saltare sul carro dei vincitori pro tempore. Non può, questa condotta, che condurre a un unico esito: l'oblio.
Absynthe
Sabato 25 Gennaio 2014, 14.10.19
23
Un personaggio con un quoziente intellettivo non troppo elevato, e che pure riesce a sviluppare pensieri dotati di coerenza logica e coesione sintattica, che risponde al nome di Philip Hansen Anselmo, sostiene in diversi interventi che la cifra qualitativa mostrata dalle band "pre-download era" nelle proprie uscite (anche quelle minori) consisteva nel fatto che avessero in mente dieci band diverse tra loro e che, ossessivamente, le suonassero fino ad assorbirne i tratti distintivi, in modo da poter creare un mélange (@Marquis de Frémont: hai rotto il cazzo, se vuoi usare il francese, abbi la creanza di scriverlo come si deve, a cominciare dagli accenti, e non "ad canis phallum") che si connotasse di specificità e, perché no, di originalità. È così che sono nati Pantera, Korn, TOOL, NIN, Mastodon, etc.
Radamanthis
Sabato 25 Gennaio 2014, 12.11.48
22
...io sto aspettando invece la recensione dei Place Vendome Thunder in the distance... Dai Metallized, per favore!
deedeesonic
Venerdì 24 Gennaio 2014, 19.14.25
21
@le marquis, e scrivi in italiano visto che sai farlo!!! P.S. Guarda che fra un pò scoppi da quanto sei gonfio!!!!
Debil
Venerdì 24 Gennaio 2014, 18.55.10
20
@freedom, lo fa perché i francesi (anche gli pseudotali) sono una brutta razza.
Debil
Venerdì 24 Gennaio 2014, 18.45.39
19
Sorronia symphonic Terronia?
Le Marquis de Fremont
Venerdì 24 Gennaio 2014, 18.02.16
18
Monsieur Galilee, per carità... si tenga pure i suoi Nazidementi! E tante belle cose, naturalmente. A bientot.
Galilee
Venerdì 24 Gennaio 2014, 16.19.22
17
Se spocchioso caro Le Marquis e secondo me la stai facendo fuori dal vaso. I Nazidementi musicalmente a me parevano interessanti, chi sei tu per dire che non lo sono?
freedom
Venerdì 24 Gennaio 2014, 15.41.18
16
Well, curiosità personale, perché nei tuoi commenti ci infili sempre un paio di parole in inglese o francese quando sembrerebbe che tu sia capace di scrivere in italiano? Please, tell me why...thanks.
Le Marquis de Fremont
Venerdì 24 Gennaio 2014, 14.42.26
15
Well, so perfettamente che non si conosce il contenuto di un disco senza averlo ascoltato! Non dovevate ricordarmelo e prendervi questo disturbo. Però, permetterete che è evidente che una band che si chiama Sorronia e con quella cover rischia molto di essere una brutta fotocopia dei Nightwish e non ci vuole molto a capirlo, non certo 8-15 ascolti... Avete anche recensito una band di deficienti con la svastica in copertina. Non avete del resto recensito molte ottime uscite del 2013 e potrei fare un lungo elenco. Per esempio, tra l'ultimo (bellissimo!) dei Kauan, recensito, del resto già da alcune settimane su TrueMetal.it e i Sorronia, quale scelgo da recensire? In altre parole, preferirei che deste più spazio a cose che sapete (of course, voi siete esperti, quindi LO sapete...) essere buone e quindi presentarle che altre cose che di sicuro sapete (anche qui) essere alquanto scarsotte. Ma è solo un suggerimento, eh... Se invece volete recensire la prossima volta i Tristolonia Lacrimanti o i Nazidementi Crematorium, it's up tu you, folks... Au revoir.
Room 101
Giovedì 23 Gennaio 2014, 19.33.02
14
Come hanno scritto molte altre persone qui sotto di sicuro non possiamo valutare i dischi con un ascolto rapido e sommario. Si può certamente avere una prima impressione, ma questa spesso varia con lo scorrere degli ascolti e dunque non può certo essere presa come riferimento per decidere di non recensire qualcuno (escludendo casi veramente ed oggettivamente tragici che sono comunque piuttosto rari). Tutto questo senza contare che un parametro fondamentale ai fini della valutazione è anche l'efficacia di un disco sulle lunghe distanze, cosa che si può sperare di intuire solo con ascolti ripetuti fino alla nausea (dato che non possiamo metterci 8 mesi a recensione solo per capire quanto in fretta un disco possa stufare). Non si creda che ai recensori piaccia ascoltare 10/15/20 volte un disco brutto per scrivere una bocciatura, ma fa anche questo parte del gioco. Senza contare che spesso una bocciatura ad una band minore o emergente, se ben motivata, può fornire spunti utili ai musicisti che la subiscono ( chiaro che nessun recensore ha la verità in tasca ma di sicuro un'opinione esterna imparziale aiuta), se bocciassimo soltanto disconi di grandi gruppi quando mai questi ascolterebbero critiche - magari costruttive - se tanto ormai sono già "arrivati" e vivono di tour mondiali?
waste of air
Giovedì 23 Gennaio 2014, 19.12.20
13
Il problema è lo stesso concetto di interessante: come lo definiamo? Arriva un gruppo sconosciuto, 30 secondi sul tubo e decidiamo se recensirlo o no? Sbagliato. Il concetto di interessante subentra dopo ore e ore di ascolti approfonditi e ponderati, e in quel momento la recensione è già scritta. Poniamo il fatto di volerci circondare solamente di persone interessanti: sarebbe attuabile senza conoscerle?
kièkkemeladhà?
Giovedì 23 Gennaio 2014, 18.40.18
12
Mi permetto di intervenire umilmente, non per ergermi a difensore del gruppo qui recensito, ma per esternare al Marquis le mie perplessità sul fatto che sia lui a poter decidere quali sono le band che devono essere ritenute interessanti, ed altresì quelle che meritano l'oblio in quanto scarse. Mi chiedo oltretutto con quale ego privo di qualsiasi vergogna, si permetta di intervenre su linee editoriali di un sito che non gli appatiene. Probabilmente le altre 'zine da lui visionate si avvalgono della sua competentissima superviosione. Non credo sia questo il caso. Buonasera!
Galilee
Giovedì 23 Gennaio 2014, 18.33.14
11
Come si fa a sapere a priori se un disco è bello oppure no? Inoltre visto che l'ascolto porta via del tempo, se il disco è brutto, forse è meglio recensirlo piuttosto che snobbarlo. Eh, utente avvisato mezzo salvato
Lizard
Giovedì 23 Gennaio 2014, 18.19.09
10
Diciamo che potremmo prenderle in considerazione e in effetti già lo facciamo, da questo deriva un po' di eventuale irritazione di fronte a certe affermazioni gratuite che lasciano il tempo che trovano. Non è che decidiamo di recensire cose meno interessanti per lasciare fuori cose più interessanti. Che logica avrebbe un comportamento del genere? Noi cerchiamo di recensire tutto. Ovviamente non sempre è possibile, ma non è che a priori sappiamo se un disco sarà interessante o meno. Fermo restando che la qualifica di "interessante" è piuttosto fuorviante e soggettiva. Dopo di che, se avete segnalazioni per gruppi a vostro avviso interessanti che ci sono sfuggiti, ce ha scritto l'amico Giomaster, segnalateci pure i titoli sul forum.
Le Marquis de Fremont
Giovedì 23 Gennaio 2014, 17.41.37
9
Eminentissimo Monsieur GioMaster, well che figura avrei mai fatto, di grazia? Ho solo espresso delle mie opinioni che DOVRESTE valutare con meno irritazione di quella che lei mi fa capire. Volete recensire band sicuramente scarse e dedicare meno spazio e tempo (di conseguenza) a band che sono più interessanti e di cui molti vi ringrazieranno per la segnalazione? Pas de problème. Continuo a leggervi (e leggo anche altre zine...). Resta il fatto (questo è palese, bien sûr) che l'entusiasmo e l'interesse che hanno suscitato i qui recensiti Sirenia di Sorrento, lo può constatare lei stesso. Au revoir.
GioMasteR
Giovedì 23 Gennaio 2014, 14.13.19
8
Egregio Marquis, le consiglio di ripassare la differenza tra il verbo potere e dovere e mi auguro che possa capire molte cose, tra cui il fatto che NON DOBBIAMO rendere conto a lei della nostra politica sulle recensioni e che POTREMMO (NON DOVREMMO) fare quello che ci dice. Allo stesso modo le è data la possibilità di esprimere il suo pensiero, ma ogni tanto NON DOVREBBE lasciarsi scappare l'occasione di tenere a freno la sua nobile lingua, questo POTREBBE almeno evitarle di fare certe figure.
kièkkemeladhà?
Giovedì 23 Gennaio 2014, 13.50.18
7
W i SORRONIA, bravi i SORRONIA, sono il TOP del TOP!!! I love SORRONIA!!!!
Le Marquis de Fremont
Giovedì 23 Gennaio 2014, 13.33.08
6
Gentilissimo Monsieur GioMasteR, se non potete motivare le ragioni delle vostre scelte su cosa recensire, ça ne fait rien. Resta il fatto che una zine interessante come la vostra, dovrebbe segnalare i buoni dischi di band emergenti o poco conosciute e recensire in bene o male i dischi di band già conosciute. Questo eviterebbe di dare sempre da 80 in su (è un problema?). Ma quando una band emergente o sconosciuta fa un prodotto scarso, perché recensirlo? Lo si vede dai commenti che sono seguiti: dei Sirenia di Sorrento (bravo pour la définition...) non gliene frega molto a nessuno mentre se la recensione fosse stata positiva, avrebbe suscitato interesse. Va bien, a me piace un altro genere ma il riquadro in homepage è unico relativamente alle nuove uscite. Enfin, merci per la segnalazione del forum. Però se ho sete, preferisco bere un vino delle nostre tenute. Italiano, bien sûr. Au revoir.
videoklip
Mercoledì 22 Gennaio 2014, 21.05.45
5
Ma come fa Tarja ad andare in giro co sti attrezzi,se vole proprio fa male de brutto,co i sborronia ma chi c....o so?l'ho sentiti 1 volta e m'è bastato,ma come fanno a annà in giro se ogni vorta se fumano tutta l'ortica del prato,bo!,beyond me, dicono gli inglesi.voto 20 eppure troppo largo.
Lontano
Mercoledì 22 Gennaio 2014, 20.52.53
4
e io che pensavo fossero i Sirenia di Sorrento... lol ci daro' un'ascolto, da amante del symphonic, ma non mi aspetto molto vista la recensione
Galilee
Mercoledì 22 Gennaio 2014, 19.32.31
3
I Sorniona.
GioMasteR
Mercoledì 22 Gennaio 2014, 18.01.55
2
Carissimo marchese, partiamo dal presupposto che non dobbiamo motivare ciò che scegliamo di recensire o meno a nessuno. Ci sono una miriade di dischi in uscita e ci limitiamo a cercare di coprirne il più possibile, a prescindere da come suonino. Questo perché se dovessimo solo scegliere dischi buoni e/o ottimi, incapperemmo in un circolo vizioso fatto di dischi valutati dall'80 in su, crede forse che saremmo credibili appiattendo lo spettro delle valutazioni? Nello specifico invece, le è stato fatto notare più volte che chiedere sotto una recensione di un genere dischi appartenenti a tutt'altro, non è una grande mossa; per i WoD vale lo stesso principio, dato che si tratta di black metal e sarà appunto la sezione black ad occuparsene eventualmente, non quella gothic. Le consiglio infine di visitare il nostro forum, c'è una sezione apposita per segnalare i dischi mancanti nel nostro db ("Recensioni mancanti"), in cui potrà dare libero sfogo alla sua sete di richieste. Au revoir
Le Marquis de Fremont
Mercoledì 22 Gennaio 2014, 17.47.52
1
Va bene, capisco le motivazioni della recensione. Ma perché continuate a recensire roba così scarsa? Va bene, è un altro genere ma As the Stars dei Woods of Desolation no?
INFORMAZIONI
2013
Bakerteam Records
Symphonic Metal
Tracklist
1. Intro
2. Fallen Angel
3. Enemy of Yourself
4. Serenade of Memories
5. Lost in Falling
6. Shattered
7. My Eternal Land
8. Leave It Behind
9. This is the End
Line Up
Anna Király (Voce)
László "Hümér" Szabó (Chitarre)
István Biró (Tastiere)
László Ollós (Basso)
Kristóf Vízi (Batteria)
 
RECENSIONI
 
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